venerdì 31 ottobre 2014
Cambiare una lampadina è cosa difficile e servono almeno due persone.
Ho segnalato tramite il portale
del Comune, il giorno 20 ottobre scorso, la situazione di piazzale Leopardi, dove
si affaccia l’Ospedale Vecchio. Il luogo risulta estremamente scuro perché alcune
lampadine sono bruciate e necessitano di essere sostituite e un paio di
lampioni sono stati smontati quando era presente il cantiere per la
ristrutturazione dello stabile e mai più rimessi a posto. A questo aggiungiamo
la presenza degli alberi che, comunque, oscura la poca luce che c’è ed ecco che
si crea un bellissimo spazio buio e, se vogliamo, anche pericoloso. Ricordiamo
che nello stabile è ospitata (in affitto, come ricordiamo) la Banda Omero Ruggieri e che lo
spazio insiste sull’arteria principale del centro storico.
Non dovrebbe essere difficile
risolvere il problema. Basterebbe, intanto, cambiare le lampadine bruciate e
poi aggiustare i lampioni rimossi. Un elettricista ci metterebbe un paio d’ore.
Eppure sono passati ben undici giorni e non ho ricevuto risposta né, tantomeno,
si è intervenuti. Non vorrei che in piazza Mazzini si siano persi la scala
(sparita insieme a ruspa e idropulitrice) oppure stiano aspettando di avere due
uomini a disposizione: uno che tiene la lampadina e l’altro che gira la scala.
Luca Craia
mercoledì 29 ottobre 2014
A Montegranaro anche sui ladri si fa politica (di bassa lega)
Sembra una cosa di poco conto ma,
ragionandoci, la questione appare molto più grave di quello che sembra. Dopo il
furto alla mensa comunale è partita la voce (forse più di una voce) che
vorrebbe che, tra la refurtiva, non figuri la carne di maiale di cui, pure, la
mensa era ben fornita tra insaccati e carne fresca. Da qui la deduzione: non
rubano la carne di maiale, i musulmani non mangiano maiale, quindi i ladri sono
musulmani.
Come direbbe qualche filosofo di
antico retaggio, nego maiorem, nel senso che il non furto della carne suina non
costituisce prova di alcunché. Ciò detto, anche assumendo che questo possa in
qualche modo insospettire verso qualche etnia presente massicciamente sul
territorio comunale, trovo non solo disdicevole ma anche pericoloso che, a fare
certe affermazioni, siano personaggi pubblici che ricoprono ruoli
istituzionali.
Lo trovo disdicevole perché l’istituzione
non può lasciarsi andare ad illazioni ma tenersi ai fatti, guardandosi bene da
lanciare accuse infamanti verso chiunque, sia esso un singolo soggetto che un’intera
etnia. Lo trovo pericoloso perché, in un clima in cui lo straniero – e soprattutto
certi stranieri – sono additati da certe parti politiche come il male assoluto
e oggetto di un sempre più vistoso e montante odio razziale, l’istituzione
dovrebbe accuratamente astenersi da certe dichiarazioni che producono il solo
effetto di incrementare e fomentare la discriminazione. Quand’anche vi fossero
indizi più certi e le indagini prendano quella direzione, ritengo sia doveroso
per l’istituzione evitare di cavalcare il fatto per ragioni politiche o per
pura superficialità.
Luca Craia
lunedì 27 ottobre 2014
Chiacchiera chiacchiera, per i piccioni ancora non si è fatto niente.
Si è fatto un gran parlare, nei
mesi scorsi, del problema dei piccioni che hanno invaso, ormai da anni, il centro
storico di Montegranaro. Certo, è normale che nei centri storici vivano i
colombi, ma nel nostro, a causa dei numerosi edifici diroccati dove gli animali
trovano comodo rifugio e prolificano, la colonia di volatili è estremamente
numerosa e crea disagi e problemi anche seri, a causa del guano presente
massicciamente non solo in strada ma anche e soprattutto negli edifici stessi,
guano che, oltre al cattivo odore e all’estetica, rappresenta anche un rischio
per la pubblica salute.
Arkeo ha promosso, un paio di
mesi fa, una raccolta di firme per sollecitare interventi. Si badi bene: non si
suggeriva come intervenire ma si chiedeva soltanto di intervenire con solerzia.
L’amministrazione comunale rispose che stava predisponendo una campagna di
sterilizzazione dei volatili. Contemporaneamente subimmo l’attacco, di una
violenza verbale inaudita e inspiegabile, da parte della responsabile dello
Sportello Diritti degli Animali di Montegranaro, politicamente molto vicina all’assessore
al centro storico, la quale accusò la nostra associazione di “istigare” l’uccisione
dei piccioni, cosa da noi mai pensata né detta. Io stesso fui “punito” con l’espulsione
dal gruppo Facebook dello Sportello. La cosa non era affatto tranquillizzante
circa la reale volontà dell’amministrazione comunale di risolvere celermente il
problema.
E infatti, ad oggi, non si è
mosso nulla. Non risultano interventi nel senso indicato all’epoca dall’assessore
(sterilizzazione) e le strade continuano a essere lastricate di guano senza che
nessuno venga a pulire adeguatamente attrezzato (la sola scopa non serve
praticamente a nulla). Nel contempo circolano voci circa una nuova soluzione
ventilata da piazza Mazzini, ossia non più la sterilizzazione ma l’installazione
dei gabbioni per la cattura, quelli tanto osteggiati, ad esempio, dallo
Sportello Animali e che lo stesso assessore aveva giudicato, in prima battuta,
inadeguati forse perché adoperati dalla passata amministrazione.
Ora, il punto è questo: non credo
che a nessuno interessi quale sia il metodo che il Comune voglia utilizzare,
auspicando che esso sia comunque nei termini di legalità (uccidere i piccioni,
come si sa, è illegale). Quello che, però, interessa ed è improcrastinabile è
che si prenda finalmente una decisione e si intervenga immediatamente con un
sistema, qualunque esso sia, ma che sia rapido, efficace e risolutivo. Non più
tentennamenti, quindi, non più parole al vento ma fatti concreti. Il tempo
passa ed è davvero ora di passare ai fatti.
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domenica 26 ottobre 2014
Sorprendente, commovente, piacevolissimo Tullio Mariani. Magia e poesia all’Oratorio.
È stato proprio un pomeriggio
piacevolissimo quello di ieri, passato in compagnia di una mente brillante e un
animo nobile come quelli di Tullio Mariani che, appunto ieri, ha toccato
Montegranaro per un breve viaggio di ritorno alle sue radici. Un evento
organizzato da Arkeo per proporre cultura in maniera piacevole e leggera, tra
sonetti e musica. Estremamente toccante, la poesia di Tullio Mariani,
specialmente letta dallo stesso autore che sa darle quell’enfasi che merita e
che soltanto chi l’ha concepita può attribuirle. Momenti commoventi concatenati
al piacere dell’ironia, il tutto con quel velo dolcemente malinconico della “tarda
stagione”.
Tullio Mariani è un uomo
intelligente, colto ma, soprattutto, sensibile. Questa sua sensibilità è
arrivata al pubblico presente numeroso all’Oratorio San Giovanni Battista che
ha trascorso un paio d’ore godendo di questo gioco di ricordi, affetti, sensazioni
che tornano, condivise e vissute insieme al poeta. Se immaginate una lettura di
poesie noiosa siete lontanissimi da quello che è accaduto ieri con Mariani:
quella è stata magia, il tempo è volato mentre ci siamo fatti cullare dalle
parole dei sonetti e dalle note di Pietro Contarino.
Anche Pietro, infatti, ha
contribuito in maniera sostanziale a creare un clima di momentaneo ovattato
distacco dal mondo esterno, una bolla di poesia nella sala dell’oratorio. Bravissimo
il giovane chitarrista, le sue mani che correvano sulla tastiera dello
strumento e fraseggiavano con la sua bella voce hanno intramezzato i sonetti di
Tullio creando un connubio magico che ci ha fatti volare.
Grazie a Tullio Mariani per
essersi prestato, a Pietro Contarino per la buona e bella musica, e grazie alla
nostra Graziella Marziali che ha pensato tutto questo.
Luca Craia
martedì 21 ottobre 2014
Incrocio pericoloso in via Elpidiense Sud
Giunge
questa interessante segnalazione da un'amica dell'Ape. Siamo all'intersezione
tra via Elpidiense Sud e via Buonarroti (?), strada estremamente trafficata
specie quando escono i ragazzi delle medie da scuola, perchè i genitori che li vanno a prendere la devono per forza percorrere per
tornare sulla viabilità principale. Come si vede chiaramente dalle foto, auto
in sosta in quel punto (in questo caso un camper), pur essendo autorizzate a parcheggiare, ostruiscono
pesantemente la visuale creando una situazione di serio pericolo perchè
l'automezzo che si immette sulla via principale deve per forza sporgersi per
vedere se sopraggiunge qualcuno. Basterebbe vietare la sosta in quel punto
specifico. Una cosa da poco per evitare conseguenze che possono essere anche
gravi.
Luca Craia
lunedì 20 ottobre 2014
Babbonatale (de noandri)
Quest'omino
con la barba
parla sol con chi gli garba
e li incontra nella piazza
sol se son della sua razza.
Non avendo da far niente
sì titilla con la mente
imbastendo intrighi e trame,
soddisfando le sue brame.
È convinto, quell'ometto,
di esser lui, solo soletto,
chi progetta, disfa e fa
le questioni di città.
E così, di trama in trama,
forse in cerca della fama,
ha creato gran livori
liti, botte e dissapori
delle quali lui, gran volpe,
mai si assume le sue colpe
e continua senza sosta
a tramar di posta in posta.
parla sol con chi gli garba
e li incontra nella piazza
sol se son della sua razza.
Non avendo da far niente
sì titilla con la mente
imbastendo intrighi e trame,
soddisfando le sue brame.
È convinto, quell'ometto,
di esser lui, solo soletto,
chi progetta, disfa e fa
le questioni di città.
E così, di trama in trama,
forse in cerca della fama,
ha creato gran livori
liti, botte e dissapori
delle quali lui, gran volpe,
mai si assume le sue colpe
e continua senza sosta
a tramar di posta in posta.
ALESSANDRO DE SOLLER: NON SMETTO DI CREDERE NEI SOGNI – di Anna Lisa Minutillo
E se ti dicono che oramai “sei
grande” ,che adesso è troppo tardi per realizzare i tuoi sogni, che è meglio se
ti accontenti di ciò che hai; tu pensa al fatto che Giorgio Armani ha aspettato
i 41 anni per realizzare la sua prima linea di successo, e da quel momento la
sua vita è completamente cambiata. Ora che sono arrivato al mio punto di svolta
l’emozione è tanta ma sono felice di aver portato a termine Il Segreto del
Torrione: è un grande sogno che si realizza! Spero vi piacerà e vi appassionerà
ma intanto sono fiero di aver avuto il coraggio di provare, E voi? Non pensate
sia il momento di riaprire il cassetto dei sogni?
Inizia da qui il mio incontro con
Alessandro De Soller autore di questo romanzo giallo fantapolitico, una persona
che non smette di sognare e non si da per vinta mi affascina sempre, forse
perché anch’io sono così e forse solo perché la creatività, la voglia di
mettersi in discussione, il coraggio di osare rendono liberi e questo non va
mai dimenticato.
Questa intrigante penna
brevemente mi racconta la sua storia personale e lo fa non tessendo lodi, ma a
tratti ed anche con un certo ritegno. Alessandro De Soller lavora come
commerciale in una multinazionale nel settore elettromeccanico ed ha trascorso
molti anni a leggere, mentre in gioventù era più attratto dai divertimenti. Ha
studiato ragioneria, ottica, geografia e scienze politiche. E’un appassionato e
cultore di musica. Ha seguito il corso del biennio del conservatorio e studia
uno strumento musicale da quasi 25 anni. E’un appassionato di sport. Ama
correre, andare in palestra e praticare arti marziali.
La disciplina è parte integrante
della sua vita. Senza di lei nessuno riesce ad avere i risultati sperati. Il
lavoro senza sudore non è soddisfacente. Emerge la sua natura semplice e
concreta, l’amore per la lettura e la disciplina ma anche per le cose semplici
che arricchiscono la vita; e mi piace come si racconta poiché non lo fa con
banale voglia di esporsi ma con un passo quasi impacciato intanto che cerca di
far cogliere l’essenza del suo vivere.
Gli domando come e quando è nata
la sua voglia di scrivere e questa è la sua risposta.
Ho iniziato a scrivere sin da
giovanissimo. Pensieri, frasi che raccoglievano gli stati d’animo di un
momento, appunti su qualcosa di particolare che mi era capitato. Ho pensato di
fare le cose sul serio, quattro anni fa, quando ho deciso di lanciarmi in
questo progetto, scrivere un libro è un’esperienza affascinante. Per prima cosa
conta l’idea, poi dopo è importante anche saper coniugare un gerundio, mettere
una virgola al posto giusto e rendere i pensieri scorrevoli, adatti ad una
lettura eterogenea.
Prosegue Alessando: Scrivo perché
è più facile di suonare e le idee, i voli pindarici, mi sommergono
quotidianamente. Inizialmente la scrittura è venuta molto facile, tanto da
farmi credere di esserne capace. Il dramma invece, si è presentato quando il
correttore di bozze ha visto in me uno stile personale che ha preteso
cavalcassi con una maestria che non avevo. E’ stato lì il vero nodo del bambù
di cui tanto parla Gandhi. Riuscire ad esprimersi con uno stile personale che
non copia nessun altro, ma che fuoriesce spontaneo. Le onomatopeiche, l’info
dumping in alcuni casi selvaggio, le digressioni e gli stop dell’azione a
creare un ritmo sinusoidale, fanno parte proprio della mia persona. Basta
saperli dosare con la giusta attenzione.
“Il segreto del Torrione”, questo
il titolo del suo libro, narra una vicenda che potrebbe benissimo verificarsi
anche nella realtà, forse per questo riesce ad avvolgere ed ad interessare il
lettore tenendolo con il fiato sospeso per arrivare a dipanare la situazione.
Protagonista del libro è Massimo
Pocuzzi, capo della Procura di Roma, che si tuffa in un’indagine imprevedibile.
Il capitano dei carabinieri Fulvia Nello e l’ex Col Moschin Marco Denni trovano
uno scheletro umano in una chiesa mitraica sotto la basilica di Santa Maria in
Trastevere. In un crescendo di retroscena e passaggi al fulmicotone, CIA, KGB,
Servizi segreti e Vaticano ci trasportano in un giallo fantapolitico che svela
segreti inconfessabili sullo sfondo della millenaria capitale.
Racconta ancora Alessandro De
Soller: Per scrivere Il Segreto del Torrione ho dovuto compiere studi
soprattutto sulla città eterna. Ho scoperto molte particolarità e curiosità che
ignoravo completamente.
Quindi deduco io che abbia dovuto
svolgere davvero un lavoro certosino ed una ricerca con amore nella sua città:
Roma. Il risultato ci avvolge e ci da la misura di quante cose non si conoscano
ancora della storia che è ferma nelle pietre delle nostre città, che spesso
calpestiamo ma non ci fermiamo mai ad approfondire realmente, sempre presi nelle
nostre vite che spesso senza passato hanno un incerto futuro.
Domando ad Alessandro quale fosse
il messaggio che voleva far giungere ai lettori con questo suo lavoro e mi
risponde: Spesso mi si chiede che messaggio volevo dare ai lettori. Ogni volta
rispondo allo stesso modo. Cercare la verità e non fermarsi alle apparenze,
lavorando sodo per crescere.
Mi piace questa risposta così
come mi piace questa persona che con un buon libro ci terrà incollati, ci
permetterà di guardarci dentro ma anche di cogliere qualcosa di noi che forse
avevamo lasciato lì sopita fra le pieghe della vita: la voglia di non smettere
di credere nei nostri sogni.
Sempre arricchente per me
confrontarmi con belle penne, con belle persone, con chi va avanti a vivere e
non ne ha mai abbastanza della vita ma anche dello sperimentare e nel cercare
di usare al meglio il tempo che abbiamo da vivere in questo meraviglioso mondo.
C’è bisogno di sperare e di dare speranza, c’è bisogno di non uccidere i sogni
e questo incontro per cui ringrazio Alessandro De Soller, sicuramente lascerà
delle belle tracce nella mia persona e spero anche in voi che magari scoprirete
in lui una valida fonte di idee e positività. Lo saluto e lo lascio al suo
lavoro, ringraziandolo per aver donato ad Alganews questo suo spaccato di vita
e per avermi concesso un po’ del suo tempo per questa breve intervista.
Anna Lisa Minutillo
Riflessioni sul suicidio di Gianluca Ciferri.
Provo una gran pena per i figli
di Ciferri, per la moglie, la sua famiglia. Così come provo una gran pena per
le famiglie delle sue vittime. I bambini sono coloro che pagano a maggior
prezzo tutta questa bruttissima storia. Una storia che vale solo ventimila euro,
una storia di sangue che fa riflettere.
C’è molto da riflettere: sul
grado di violenza che nostra civiltà ha raggiunto, sulla leggerezza con cui si
minaccia, anche a ragione, un’altra persona, sulla facilità con cui si preme il
grilletto ripetutamente e si uccide. C’è da riflettere sui fattori economici
che hanno portato a questa tragedia, sulla miseria dei due operai costretti
quasi a mendicare quello che spettava loro di diritto, sulla miseria stessa di
un imprenditore che non riesce a mantenere i suoi impegni.
C’è da riflettere sulle reazioni
della gente, di tutti noi, che ci siamo divisi tra sostenitori dell’omicida e
tifosi delle vittime, sulla strumentalizzazione vomitevole che si è fatta della
storia, su chi ha gridato l’ormai trita, ritrita, stucchevole litania del “dagli
allo straniero” che ha sempre torto anche solo per il fatto di essere straniero
e chi ha addirittura organizzato fiaccolate per condannare, prima dei giudici,
lo sparatore.
Siamo una società partigiana, che
deve sempre schierarsi da una parte o dall’altra. Una società di tifosi, sempre
pronti con i nostri striscioni pro o contro, pronti a sventolare la bandiera
che ci siamo scelti per ideologia, cultura, comodo o semplice superficialità. E
lo facciamo con violenza, molto spesso soltanto verbale, ma che non è così
diversa da quella di chi spara o brandisce un piccone.
Ora, di fronte al terzo morto di
questa bruttissima storia, spero che si ripongano i vessilli e ci si fermi un
po’ a riflettere, magari pensando a quelle famiglie distrutte, a quei bambini
che non hanno più un padre, a quelle mogli rimaste sole. E si pensi a quanta
violenza abbiamo in corpo, che manifestiamo in tante piccole situazioni, pronti
a condannare l’altro, a fargli male solo perché, magari, sventola una bandiera
diversa dalla nostra.
Luca Craia
Dopo Arduino ecco Tullio Mariani. Il calendario culturale di Arkeo prosegue.
Dopo l’ottima serata passata con
Medardo Arduino a parlare di Franchi, Carlo Magno e del medioevo marchigiano, con
un buon successo di pubblico e grande partecipazione al dibattito che ne è
seguito e che ha proseguito anche una volta chiuse le porte dell’Oratorio di
San Giovanni Battista, Arkeo prosegue il proprio calendario culturale con l’appuntamento
di sabato prossimo, sempre all’oratorio, questa volta con la poesia e la musica.
Incontreremo, infatti, Tullio
Mariani, poeta toscano d’adozione e marchigiano di nascita ed educazione, che
ritorna nella sua terra, a pochi chilometri dalla sua Casette d’Ete, per
regalarci i suoi funambolismi poetici contenuti nell’opera “In tarda stagione”.
Tullio Mariani si sta distinguendo come fine verseggiatore, ironico e dolce
allo stesso tempo, divertente, profondo, ironico,
leggero, e la sua poesia è lieve e sottile.
Il tutto
sarà accompagnato e intervallato dalla chitarra e dalla voce di Pietro
Contarino, giovane chitarrista virtuoso che seguirà i giochi della memoria di
Mariani sostenendoli con le musiche della sua generazione, dal blues al rock
dei Beatles.
È un
incontro con l’autore per certi versi sperimentale, che vuole avvicinare il
pubblico allo stesso creando un’atmosfera distesa, piacevole e divertente. Fossi
in voi non me lo farei scappare. Sabato, ore 16.00, all’oratorio di San
Giovanni Battista, in via Conventati a Montegranaro.
Luca Craia
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Piazza Leopardi buia. Segnalazione al Comune.
Lo spazio antistante all’edificio
dell’ospedale vecchio, piazzale Giacomo Leopardi, è quasi completamente al
buio. Lo è da molto tempo, da quando, durante i lavori di ristrutturazione dell’edificio
che una volta era ospedale e prima ancora convento, alcuni dei lampioni sono
stati rimossi per le esigenze del cantiere. Successivamente anche un paio di
lampadine sono bruciate per cui l’area risulta estremamente scura, tanto che
non sono riuscito nemmeno a produrre una foto decente che testimoni la
situazione. Un’area del genere, in pieno centro storico, dove vengono
parcheggiate diverse vetture e dove, in passato, alcune di queste sono anche
state date alle fiamme per motivi tutt’ora ignoti, non dovrebbe essere lasciata
al buio. Ora, poi, che l’edificio viene, anche se solo parzialmente, utilizzato
a scopi pubblici, ad esempio vi si svolgono le prove della Banda Omero
Ruggieri, diventa indispensabile fornirlo di un’illuminazione adeguata.
Ho appena segnalato la cosa al
Comune tramite l’apposito spazio web sul sito istituzionale. La mia
segnalazione è la numero 11. Speriamo in una sollecita soluzione del problema
che non appare difficile.
Luca Craia
sabato 18 ottobre 2014
Montegranaro cerca di vincere la fobia dei sensi unici. Il piano di Arkeo è pronto da anni.
Lo predisponemmo anni fa e lo
proponemmo all’allora Amministrazione Gismondi che, di primo impatto, si disse
interessata per poi lasciare il tutto nel cassetto delle cose dimenticate. Lo
abbiamo proposto all’attuale amministrazione appena insediata ma, a tutt’oggi,
non abbiamo ricevuto risposte. È un piano particolareggiato del traffico
redatto dai tecnici di Arkeo, praticamente pronto, e a costo zero per la
collettività. Certo, va rivisto, discusso con gli operatori del settore come le
autolinee cittadine o le associazioni dei trasportatori, ma il piano di Arkeo
può essere un ottimo punto di partenza per snellire il traffico montegranarese
e creare nuovi posti auto.
Oggi che vediamo il Comune che
sperimenta il senso unico in via Vecchia Fermana e via del Cimitero mi sembra
giusto ricordare l’esistenza di questo lavoro effettuato gratuitamente dai
nostri tecnici che abbiamo già messo a totale disposizione della collettività. Noi
siamo certissimi che rivoluzionare il traffico con una circolazione a senso
unico ponderata porterà immensi benefici alla collettività. Se anche in piazza
Mazzini la pensano così qualcuno si faccia vivo, senza timori. Non chiederemo
un centesimo, così come mai abbiamo chiesto soldi alla collettività per le
nostre iniziative.
Luca Craia
Montegranaro cerca di vincere la fobia dei sensi unici. Il piano di Arkeo è pronto da anni.
Lo predisponemmo anni fa e lo
proponemmo all’allora Amministrazione Gismondi che, di primo impatto, si disse
interessata per poi lasciare il tutto nel cassetto delle cose dimenticate. Lo
abbiamo proposto all’attuale amministrazione appena insediata ma, a tutt’oggi,
non abbiamo ricevuto risposte. È un piano particolareggiato del traffico
redatto dai tecnici di Arkeo, praticamente pronto, e a costo zero per la
collettività. Certo, va rivisto, discusso con gli operatori del settore come le
autolinee cittadine o le associazioni dei trasportatori, ma il piano di Arkeo
può essere un ottimo punto di partenza per snellire il traffico montegranarese
e creare nuovi posti auto.
Oggi che vediamo il Comune che
sperimenta il senso unico in via Vecchia Fermana e via del Cimitero mi sembra
giusto ricordare l’esistenza di questo lavoro effettuato gratuitamente dai
nostri tecnici che abbiamo già messo a totale disposizione della collettività. Noi
siamo certissimi che rivoluzionare il traffico con una circolazione a senso
unico ponderata porterà immensi benefici alla collettività. Se anche in piazza
Mazzini la pensano così qualcuno si faccia vivo, senza timori. Non chiederemo
un centesimo, così come mai abbiamo chiesto soldi alla collettività per le
nostre iniziative.
Luca Craia
Montegranaro cerca di vincere la fobia dei sensi unici. Il piano di Arkeo è pronto da anni.
Lo predisponemmo anni fa e lo
proponemmo all’allora Amministrazione Gismondi che, di primo impatto, si disse
interessata per poi lasciare il tutto nel cassetto delle cose dimenticate. Lo
abbiamo proposto all’attuale amministrazione appena insediata ma, a tutt’oggi,
non abbiamo ricevuto risposte. È un piano particolareggiato del traffico
redatto dai tecnici di Arkeo, praticamente pronto, e a costo zero per la
collettività. Certo, va rivisto, discusso con gli operatori del settore come le
autolinee cittadine o le associazioni dei trasportatori, ma il piano di Arkeo
può essere un ottimo punto di partenza per snellire il traffico montegranarese
e creare nuovi posti auto.
Oggi che vediamo il Comune che
sperimenta il senso unico in via Vecchia Fermana e via del Cimitero mi sembra
giusto ricordare l’esistenza di questo lavoro effettuato gratuitamente dai
nostri tecnici che abbiamo già messo a totale disposizione della collettività. Noi
siamo certissimi che rivoluzionare il traffico con una circolazione a senso
unico ponderata porterà immensi benefici alla collettività. Se anche in piazza
Mazzini la pensano così qualcuno si faccia vivo, senza timori. Non chiederemo
un centesimo, così come mai abbiamo chiesto soldi alla collettività per le
nostre iniziative.
Luca Craia
giovedì 16 ottobre 2014
Mercatino in piazza a San Serafino. Buona la prima con qualche ombra.
![]() |
Piazza Mazzini durante una vecchia edizione della Fiera di San Serafino |
Buona e apprezzabile iniziativa
del Comune di Montegranaro che, finalmente, ha portato un po’ di vita in piazza
Mazzini durante i festeggiamenti del Santo Patrono, cosa, per quanto assurda,
nuova in quanto, in passato, la piazza risultava deserta mentre il resto del
paese festeggiava. Il mercatino delle tipicità e dell’artigianato locale voluto
dall’Amministrazione Comunale ha funzionato e c’erano diverse persone, anche se
non tantissime, tra le bancarelle di piazza. La folla è poi aumentata in
seguito con l’aperitivo offerto da un’associazione di quelle “accreditate” in
Comune, anche questa ottima iniziativa non fosse per la caduta di stile di non
sospendere i festeggiamenti durante la processione, dimenticandosi che si stava
festeggiando proprio quel Santo lì e che non era esattamente Carnevale. Ma
pazienza, si potrà correggere la prossima edizione.
Nota stonata la lamentela di
alcuni commercianti che, se confermata, denoterebbe un errore non tanto veniale
nell’organizzazione. Leggiamo, infatti, dal giornale che non tutti i
commercianti sono stati contattati per il mercatino e alcuni, pur essendo
interessati, hanno saputo dell’iniziativa soltanto dai manifesti. È costume
piuttosto radicato di questa giovane amministrazione creare una rete di
fedelissimi (lo fa già nell’associazionismo, coinvolgendo nelle iniziative solo
due o tre associazioni delle tante presenti sul territorio, senza curarsi
affatto delle altre) coi quali collaborare. Sarebbe bene ricordare che, quando
si amministra, si è rappresentanti di tutta la città e non soltanto degli
amici, conoscenti, elettori e affini.
Luca Craia
Lo sportello per le segnalazioni telematiche del Comune funziona. Approfittiamone.
Qualche giorno fa, appena ho
saputo dell’apertura, sul sito ufficiale del Comune di Montegranaro, di uno
spazio apposito per le segnalazioni di guasti, disservizi e problematiche
varie, ho subito approfittato (la mia segnalazione era la numero 4) per indicare
quello che per me era un problema, piccolo, ma da risolvere: in via Enzo Bassi
c’è un faro, istallato per l’ultima edizione del Veregra Street, che proiettava
una luce fortissima su tutta la zona illuminando a giorno. Questo, oltre ad
essere estremamente fastidioso per chi passava da quelle parti (si era
letteralmente abbaiati), costituiva un costo inutile per la collettività, senza
considerare l’inquinamento luminoso prodotto. La mia segnalazione ne chiedeva
la rimozione. Era il 10 ottobre.
Il 14 ottobre questa è stata la
risposta: il faro posizionato per il Veregra Street non è stato rimosso perché
alcuni residenti hanno richiesto una maggiore illuminazione notturna. Però la
lampadina da 400W è stata sostituita con una da 100W. Grazie per la segnalazione.
Soddisfacente, direi. Direi di
approfittare del servizio.
Luca Craia
mercoledì 15 ottobre 2014
Arduino, i Franchi e Carlo Magno. Tutto all’oratorio San Giovanni Battista venerdì.
Torna a Montegranaro, dopo il successo della
conferenza tenuta lo scorso anno, Medardo Arduino. Torna con nuovi sviluppi
delle sue ricerche sulla presenza dei Franchi nelle Marche, in particolar modo
nella nostra zona. Ho visto i suoi appunti e devo raccomandare a tutti gli
appassionati di storia, siano essi concordi o discordi con le teorie dello
studioso, di non mancare. Non posso anticipare nulla ma la conferenza sarà
sicuramente interessante, sotto ogni aspetto.
Medardo Arduino è uno storico dell’architettura
e ha effettuato e sta effettuando studi approfonditi per confermare le sue
teorie sulla presenza dei Carolingi in Italia e nelle Marche. I suoi studi
prendono ovviamente ispirazione dalle intuizioni di don Giovanni Carnevale, con
le quali sono spesso concordi, per poi prendere un’altra direzione su diversi
aspetti pur rimanendo nella certezza che Carlo Magno e il suo popolo siano
stati qui, e non di passaggio.
La costituzione dell’Associazione “Francia
Antiqua” serve ad appoggiare gli studi di Arduino che, ora, si avvale dell’apporto
di altri soci e studiosi dell’argomento. Rispetto all’ultima conferenza
tenutasi da noi ci sono molte interessanti novità. Arkeo, che organizza l’evento,
vi aspetta venerdì 17, alle ore 21,30, all’oratorio San Giovanni Battista di
Montegranaro.
Luca Craia
Riunione di maggioranza: tutto come previsto. Capolavoro (?) di Ubaldi
Si è svolto tutto come da copione ieri sera
nella riunione di maggioranza convocata, questa volta ritualmente, dal
Capogruppo Consiliare Eros Marilungo. Convocata da lui per l’ultima volta visto
che le dimissioni, richieste con grande forza dal Sindaco, sono state
consegnate dall’ormai ex Capogruppo allo stesso. Marilungo, però, mantiene le
altre due deleghe assegnategli (agricoltura e viabilità rurale), come a
dimostrare fedeltà alla sua maggioranza. Fedeltà che tiene a riaffermare,
nonostante la strada intrapresa, con ogni evidenza, è quella di dare un
appoggio solo formalmente interno. Infatti, la motivazione delle dimissioni
sembra essere quella di poter avere maggiore libertà nelle scelte. Questo
significa voto svincolato, voto deciso sul tema, sostanzialmente appoggio
esterno.
A sostituire Eros Marilungo dovrà essere, a
quanto pare, Paolo Gaudenzi, fedelissimo di Ubaldi. Non c’è niente di ufficiale
ma sembra scontato, visto che gli unici consiglieri liberi da impegni di giunta
e, quindi, potenziali capigruppo sono Gaudenzi, appunto, Di Chiara e Michetti.
Data la collocazione politica di Sara Di Chiara rimangono solo Gaudenzi e
Michetti. Michetti sbilancerebbe troppo la coalizione verso il Pd, per cui il
più papabile sarebbe Gaudenzi.
E questo rafforzerebbe la componente di destra
della coalizione. Ubaldi acquisterebbe maggiore peso e ciò spiegherebbe
anche la sua posizione nel corso delle elezioni provinciali, dove ha appoggiato
la candidatura di Perugini pur essendo di tutt’altra estrazione politica.
Calcolo o casualità, fatto sta che ora in maggioranza la componente ex An (o
MSI come tiene a dire, scherzando ma non troppo, lo stesso Ubaldi) diventa
sempre più importante, a scapito forse, però, della tenuta stessa della maggioranza.
Infatti, i rumors circa la creazione di un nuovo
gruppo composto dai tre “dissidenti” della variante Bisacci e dal Presidente
del Consiglio Antonelli non cessano di rimbalzare tra le stanze della politica.
Ad appesantire il clima la posizione di Antonelli sulla questione Campo Boario,
all’inaugurazione del quale ha presenziato ma in veste di privato cittadino e
non come Presidente del Consiglio. La situazione è sempre più tesa, quindi, e
se la maggioranza dovesse assottigliarsi come pare, il ruolo dell’ex Sindaco
Basso diventerà fondamentale. Tutto questo a scapito dell’azione politica e
della città stessa. Staremo a vedere. La puzza di frizione è ancora molto
forte.
Luca Craia
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martedì 14 ottobre 2014
Se ne è andato Enzo Allegri, bene prezioso per Montegranaro e non solo.
Si è spento stanotte, Enzo, a 86
anni, vicino alla sua Maghy e ai suoi cari, dopo una vita spesa al servizio
degli altri, prima col lavoro e poi con l’impegno incessante in campo sociale e
culturale. Enzo Allegri è stato una benedizione per Montegranaro, per il bene
che ha fatto come medico (ricordiamo anche soprattutto il suo grande lavoro con
l’Africa Cuamm e gli anni trascorsi a prestare la sua opera in Africae nei luoghi più poveri del mondo), per la
sua grande umanità, la sua sempre squisita gentilezza, la sua costante
disponibilità che si sono tradotte in impegno sociale e culturale. Uomo di
grande cultura e finissima intelligenza, ha contribuito, insieme alla moglie
Maghy, a quel gruppo teatrale che dovrebbe essere un vanto per la nostra città.
Intelligente, ironico, colto ma sempre umile, Enzo era un uomo a cui non potevi
non voler bene ed è tristissima la notizia della sua morte. Io lo voglio
ricordare con un’immagine bellissima di lui, seduto sulla sua poltrona, mentre
gli attori del GTM, insieme a Maghy, provavano al tavolo lì di fianco. Enzo
stava seduto, leggeva un libro e ascoltava, ridendo talvolta e divertendosi
dello spettacolo esclusivo che aveva in casa sua. Ci mancherà.
Luca Craia
lunedì 13 ottobre 2014
Cesetti riconquista Fermo. Ecco tutti gli eletti.
Fabrizio Cesetti si riconferma
Presidente della Provincia di Fermo in queste elezioni, tenute ieri, definite
di secondo livello perché, in realtà, il popolo non ha espresso voti e la
democrazia fa le prove generali del proprio funerale. Infatti, come sappiamo,
gli eletti sono stati votati dai Consiglieri Comunali dei Comuni della
Provincia per cui se lo sono cantata e suonata tutta da soli.
Vediamo chi è stato eletto.
- LISTA: INTESA PER LA PROVINCIA , MARINANGELI ADOLFO (PD); (PD)
- LISTA: INTESA PER LA PROVINCIA, POMPOZZI STEFANO (PD);
- LISTA: INTESA PER LA PROVINCIA, PERUGINI ARONNE (PD);
- LISTA: INTESA PER LA PROVINCIA, STACCHIETTI DANIELE (PD);
- LISTA: INTESA PER LA PROVINCIA, MALVATANI PIERLUIGI (PD);
- LISTA: INTESA PER LA PROVINCIA, SILVESTRINI MASSIMO (PD);
- LISTA: INTESA PER LA PROVINCIA, ROMANELLI MIRCO (PD);
- LISTA: IL FERMANO PRIMA DI TUTTO, BENEDETTI ARMANDO (Forza Italia);
- LISTA: IL FERMANO PRIMA DI TUTTO, FICCADENTI VALERIO (Forza Italia);
- LISTA: UN GRANDE FERMANO, MERCURI AMATO (Sindaci della Valdaso)
Due dati che interssano
direttamente Montegranaro: Aronne Perugini è stato eletto e quindi ora
ricoprirà anche qualche incarico in Provincia oltre a quello di Assessore a Montegranaro.
Bella mole di lavoro per il nostro assessore ai Lavori Pubblici al quale
auguriamo di trovare il tempo per fare bene entrambe le cose, dato che, in
questo senso, siamo abbastanza preoccupati.
Altro dato è la debacle
(prevista) di SEL e la conseguente non elezione di Eros Marilungo. Questo apre
scenari tutti da interpretare a Montegranaro vista la sempre più evidente
spaccatura nella maggioranza. Il ritorno del (quasi ex) Capogruppo Consiliare
di maggioranza in terra natia dopo l’insuccesso fermano potrebbe placare le
polemiche ma, visto il grado attuale dello scontro in seno alla maggioranza, la
vedo dura. Attendiamo la riunione di maggioranza di domani che si preannuncia
come una “notte dei lunghi coltelli”.
Luca Craia
E durante la festa furti a ripetizione.
Il problema sicurezza a
Montegranaro si fa sempre più serio. Mentre attendiamo che il piano della
Giunta Mancini venga finalmente attuato registriamo una nottata infernale
proprio a conclusione della festa del Santo Patrono. Sono tre, almeno quelli di
cui sono a conoscenza, i “colpi” messi a segno dai malviventi la notte tra il
12 e il 13 ottobre. Uno al supermercato Comprameglio, uno al Tigre di San
Liborio e l’ultimo all’Irish Pub di via Cavallotti. Sembra siano tutti e tre
opera della stessa mano, identificata, pare, in personaggi di origine slava che
di giorno si aggirano chiedendo elemosine e prendendo appunti per il lavoro
notturno che è di altro stampo. Che questo non debba innescare episodi di
stupido razzismo mi pare superfluo ricordarlo, ma rimane la questione che, come
troppo spesso accade, si conoscono gli autori dei crimini ma non si hanno gli
strumenti per colpirli. E così gli episodi di cronaca si susseguono. Speriamo
in queste tanto auspicate telecamere anche se, vista la situazione, non è
affatto detto che possano risolvere il problema. Almeno, però, proviamoci.
Luca Craia
Trasporti scolastici. La sicurezza dell’incrocio della circonvallazione.
Altra questione relativa alla
sicurezza dei nostri studenti, che mi viene da più parti segnalata, dopo l’assurda
situazione delle corriere per Fermo sempre stracolme, è quella legata alla
fermata posta lungo la circonvallazione. Gli autobus fermano sul marciapiede
tra il Ristorante Veregra e l’Ufficio Postale. Le situazioni sono due,
differenti ma ugualmente pericolose.
Alle sette partono gli studenti
che vanno fuori. C’è un grande assembramento di ragazzi su un marciapiede
stretto. È ovvio che molti scendano dallo stesso e stazionano sulla carreggiata.
A quell’ora i semafori sono spenti. Perché? Lo abbiamo chiesto moltissime volte
da queste pagine, segnalando la pericolosità di quel tratto di strada e la
necessità che il semaforo sia sempre acceso, ventiquattro ore su ventiquattro.
Non fosse altro, tale pericolosità è sancita da eventi luttuosi avvenuti in
quel punto e che tutti dovremmo ricordare. Ciononostante i semafori vengono
spenti a una certa ora e riaccesi al mattino intorno alle sette e mezza. Non si
capisce perché. Il fatto è che, alle sette, le auto cominciano a passare in
maniera copiosa e la strada, essendo dritta, invoglia alla velocità. Il
semaforo lampeggiante o spento non crea alcun ostacolo e il pericolo per i
ragazzi che attendono la corriera è evidente, grande ed evitabile: basta tenere
accesi i semafori.
Più tardi, sempre in quel tratto
di strada, si riuniscono i più piccoli per andare nelle varie scuole cittadine.
Il semaforo a quell’ora è acceso ma la velocità delle auto rimane piuttosto
elevata. Sarebbe opportuno un controllo assiduo e costante da parte delle
autorità in modo da evitare pericoli, educare gli indisciplinati ed elevare
qualche opportuna contravvenzione.
Due sono, quindi, gli interventi
che i cittadini dovrebbero aspettarsi: l’accensione costante e permanente dei
semafori e un maggior controllo da parte di Polizia Municipale e Carabinieri. Sono
interventi che non costano nulla ma potrebbero evitare di scrivere qualche
ulteriore brutta pagina di cronaca.
Luca Craia
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