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mercoledì 29 ottobre 2014

A Montegranaro anche sui ladri si fa politica (di bassa lega)



Sembra una cosa di poco conto ma, ragionandoci, la questione appare molto più grave di quello che sembra. Dopo il furto alla mensa comunale è partita la voce (forse più di una voce) che vorrebbe che, tra la refurtiva, non figuri la carne di maiale di cui, pure, la mensa era ben fornita tra insaccati e carne fresca. Da qui la deduzione: non rubano la carne di maiale, i musulmani non mangiano maiale, quindi i ladri sono musulmani.
Come direbbe qualche filosofo di antico retaggio, nego maiorem, nel senso che il non furto della carne suina non costituisce prova di alcunché. Ciò detto, anche assumendo che questo possa in qualche modo insospettire verso qualche etnia presente massicciamente sul territorio comunale, trovo non solo disdicevole ma anche pericoloso che, a fare certe affermazioni, siano personaggi pubblici che ricoprono ruoli istituzionali.
Lo trovo disdicevole perché l’istituzione non può lasciarsi andare ad illazioni ma tenersi ai fatti, guardandosi bene da lanciare accuse infamanti verso chiunque, sia esso un singolo soggetto che un’intera etnia. Lo trovo pericoloso perché, in un clima in cui lo straniero – e soprattutto certi stranieri – sono additati da certe parti politiche come il male assoluto e oggetto di un sempre più vistoso e montante odio razziale, l’istituzione dovrebbe accuratamente astenersi da certe dichiarazioni che producono il solo effetto di incrementare e fomentare la discriminazione. Quand’anche vi fossero indizi più certi e le indagini prendano quella direzione, ritengo sia doveroso per l’istituzione evitare di cavalcare il fatto per ragioni politiche o per pura superficialità.

Luca Craia