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mercoledì 5 novembre 2014

Anna Maria Cerquetti, poliedrica artista, a Montegranaro.



Ennesimo appuntamento del cartellone di eventi culturali di Arkeo, venerdì prossimo, all’Oratorio San Giovanni  Battista di Montegranaro si potrà assistere a un incontro con l’autore davvero sui generis, una prestazione artistica a largo spettro che partirà dalla poesia per toccare la grafica e la musica, il tutto in un’atmosfera unica. Chi conosce il personaggio che andremo a incontrare sa di cosa parlo.
Anna Maria Cerquetti è poetessa sublime, ma anche mattatrice da palcoscenico, affabulatrice, eclettica interprete di se stessa e della realtà. Una donna unica, imprevedibile, istrionica che saprà catturare l’attenzione di chi vorrà unirsi a noi. Anna Maria è un’insegnante, una poetessa, un’attrice, un’appassionata di musica, di teatro, di tecnologia, di comunicazione. Ha vinto numerosi premi fin dall’età di tredici anni, sia con i suoi componimenti che con le sue canzoni, testi teatrali, performance.
È anche un’amante del nostro territorio, per il quale si è molto spesa e ancora si spende in attività di promozione e recupero dei nostri tesori. Un personaggio da scoprire, per chi non lo conosce, e da godere per chi lo conosce già. L’appuntamento è per venerdì 7 novembre, alle 21,30, all’Oratorio San Giovanni Battista di Montegranaro. Anna Maria Cerquetti si esibirà con la collaborazione di Francesco Foresi  alla chitarra e Jenny Rosini che canterà per noi.

Luca Craia

lunedì 20 ottobre 2014

ALESSANDRO DE SOLLER: NON SMETTO DI CREDERE NEI SOGNI – di Anna Lisa Minutillo



E se ti dicono che oramai “sei grande” ,che adesso è troppo tardi per realizzare i tuoi sogni, che è meglio se ti accontenti di ciò che hai; tu pensa al fatto che Giorgio Armani ha aspettato i 41 anni per realizzare la sua prima linea di successo, e da quel momento la sua vita è completamente cambiata. Ora che sono arrivato al mio punto di svolta l’emozione è tanta ma sono felice di aver portato a termine Il Segreto del Torrione: è un grande sogno che si realizza! Spero vi piacerà e vi appassionerà ma intanto sono fiero di aver avuto il coraggio di provare, E voi? Non pensate sia il momento di riaprire il cassetto dei sogni?
Inizia da qui il mio incontro con Alessandro De Soller autore di questo romanzo giallo fantapolitico, una persona che non smette di sognare e non si da per vinta mi affascina sempre, forse perché anch’io sono così e forse solo perché la creatività, la voglia di mettersi in discussione, il coraggio di osare rendono liberi e questo non va mai dimenticato.
Questa intrigante penna brevemente mi racconta la sua storia personale e lo fa non tessendo lodi, ma a tratti ed anche con un certo ritegno. Alessandro De Soller lavora come commerciale in una multinazionale nel settore elettromeccanico ed ha trascorso molti anni a leggere, mentre in gioventù era più attratto dai divertimenti. Ha studiato ragioneria, ottica, geografia e scienze politiche. E’un appassionato e cultore di musica. Ha seguito il corso del biennio del conservatorio e studia uno strumento musicale da quasi 25 anni. E’un appassionato di sport. Ama correre, andare in palestra e praticare arti marziali.
La disciplina è parte integrante della sua vita. Senza di lei nessuno riesce ad avere i risultati sperati. Il lavoro senza sudore non è soddisfacente. Emerge la sua natura semplice e concreta, l’amore per la lettura e la disciplina ma anche per le cose semplici che arricchiscono la vita; e mi piace come si racconta poiché non lo fa con banale voglia di esporsi ma con un passo quasi impacciato intanto che cerca di far cogliere l’essenza del suo vivere.
Gli domando come e quando è nata la sua voglia di scrivere e questa è la sua risposta.
Ho iniziato a scrivere sin da giovanissimo. Pensieri, frasi che raccoglievano gli stati d’animo di un momento, appunti su qualcosa di particolare che mi era capitato. Ho pensato di fare le cose sul serio, quattro anni fa, quando ho deciso di lanciarmi in questo progetto, scrivere un libro è un’esperienza affascinante. Per prima cosa conta l’idea, poi dopo è importante anche saper coniugare un gerundio, mettere una virgola al posto giusto e rendere i pensieri scorrevoli, adatti ad una lettura eterogenea.
Prosegue Alessando: Scrivo perché è più facile di suonare e le idee, i voli pindarici, mi sommergono quotidianamente. Inizialmente la scrittura è venuta molto facile, tanto da farmi credere di esserne capace. Il dramma invece, si è presentato quando il correttore di bozze ha visto in me uno stile personale che ha preteso cavalcassi con una maestria che non avevo. E’ stato lì il vero nodo del bambù di cui tanto parla Gandhi. Riuscire ad esprimersi con uno stile personale che non copia nessun altro, ma che fuoriesce spontaneo. Le onomatopeiche, l’info dumping in alcuni casi selvaggio, le digressioni e gli stop dell’azione a creare un ritmo sinusoidale, fanno parte proprio della mia persona. Basta saperli dosare con la giusta attenzione.
“Il segreto del Torrione”, questo il titolo del suo libro, narra una vicenda che potrebbe benissimo verificarsi anche nella realtà, forse per questo riesce ad avvolgere ed ad interessare il lettore tenendolo con il fiato sospeso per arrivare a dipanare la situazione.
Protagonista del libro è Massimo Pocuzzi, capo della Procura di Roma, che si tuffa in un’indagine imprevedibile. Il capitano dei carabinieri Fulvia Nello e l’ex Col Moschin Marco Denni trovano uno scheletro umano in una chiesa mitraica sotto la basilica di Santa Maria in Trastevere. In un crescendo di retroscena e passaggi al fulmicotone, CIA, KGB, Servizi segreti e Vaticano ci trasportano in un giallo fantapolitico che svela segreti inconfessabili sullo sfondo della millenaria capitale.
Racconta ancora Alessandro De Soller: Per scrivere Il Segreto del Torrione ho dovuto compiere studi soprattutto sulla città eterna. Ho scoperto molte particolarità e curiosità che ignoravo completamente.
Quindi deduco io che abbia dovuto svolgere davvero un lavoro certosino ed una ricerca con amore nella sua città: Roma. Il risultato ci avvolge e ci da la misura di quante cose non si conoscano ancora della storia che è ferma nelle pietre delle nostre città, che spesso calpestiamo ma non ci fermiamo mai ad approfondire realmente, sempre presi nelle nostre vite che spesso senza passato hanno un incerto futuro.
Domando ad Alessandro quale fosse il messaggio che voleva far giungere ai lettori con questo suo lavoro e mi risponde: Spesso mi si chiede che messaggio volevo dare ai lettori. Ogni volta rispondo allo stesso modo. Cercare la verità e non fermarsi alle apparenze, lavorando sodo per crescere.
Mi piace questa risposta così come mi piace questa persona che con un buon libro ci terrà incollati, ci permetterà di guardarci dentro ma anche di cogliere qualcosa di noi che forse avevamo lasciato lì sopita fra le pieghe della vita: la voglia di non smettere di credere nei nostri sogni.
Sempre arricchente per me confrontarmi con belle penne, con belle persone, con chi va avanti a vivere e non ne ha mai abbastanza della vita ma anche dello sperimentare e nel cercare di usare al meglio il tempo che abbiamo da vivere in questo meraviglioso mondo. C’è bisogno di sperare e di dare speranza, c’è bisogno di non uccidere i sogni e questo incontro per cui ringrazio Alessandro De Soller, sicuramente lascerà delle belle tracce nella mia persona e spero anche in voi che magari scoprirete in lui una valida fonte di idee e positività. Lo saluto e lo lascio al suo lavoro, ringraziandolo per aver donato ad Alganews questo suo spaccato di vita e per avermi concesso un po’ del suo tempo per questa breve intervista.

Anna Lisa Minutillo

Dopo Arduino ecco Tullio Mariani. Il calendario culturale di Arkeo prosegue.



Dopo l’ottima serata passata con Medardo Arduino a parlare di Franchi, Carlo Magno e del medioevo marchigiano, con un buon successo di pubblico e grande partecipazione al dibattito che ne è seguito e che ha proseguito anche una volta chiuse le porte dell’Oratorio di San Giovanni Battista, Arkeo prosegue il proprio calendario culturale con l’appuntamento di sabato prossimo, sempre all’oratorio, questa volta con la poesia e la musica.
Incontreremo, infatti, Tullio Mariani, poeta toscano d’adozione e marchigiano di nascita ed educazione, che ritorna nella sua terra, a pochi chilometri dalla sua Casette d’Ete, per regalarci i suoi funambolismi poetici contenuti nell’opera “In tarda stagione”. Tullio Mariani si sta distinguendo come fine verseggiatore, ironico e dolce allo stesso tempo, divertente, profondo, ironico, leggero, e la sua poesia è lieve e sottile.
Il tutto sarà accompagnato e intervallato dalla chitarra e dalla voce di Pietro Contarino, giovane chitarrista virtuoso che seguirà i giochi della memoria di Mariani sostenendoli con le musiche della sua generazione, dal blues al rock dei Beatles.
È un incontro con l’autore per certi versi sperimentale, che vuole avvicinare il pubblico allo stesso creando un’atmosfera distesa, piacevole e divertente. Fossi in voi non me lo farei scappare. Sabato, ore 16.00, all’oratorio di San Giovanni Battista, in via Conventati a Montegranaro.

Luca Craia