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giovedì 24 giugno 2021

Il Commissario ordina la pulizia e la messa in sicurezza dell’immondezzaio di piazzale Leopardi.


Soltanto un paio di settimane fa segnalavo su queste pagine, per l’ennesima volta, l’inaccettabile situazione di piazzale Leopardi, a Montegranaro, dove insiste un rudere al cui piano seminterrato, grazie a un portone marcio e parzialmente divelto, vengono depositati rifiuti di ogni tipo. Più volte ho chiesto, personalmente o tramite i diversi comitati che sono esistiti per tutelare il nostro maltrattato centro storico, che i rifiuti fossero rimossi e che il locale venisse chiuso opportunamente per evitare ulteriori abbandoni, ma ogni mia richiesta è stata inascoltata.


Ora finalmente, con la gestione commissariale del Comune, quindi con la politica fuori dai giochi, il Comune interviene. Lo fa attraverso la prassi, ossia intimando al proprietario di provvedere in quanto è il proprietario il primo e diretto responsabile di questa situazione. Se questi non intervenisse entro il termine di quindici giorni dalla notifica, incorrerebbe a sanzioni anche pesanti e, in ogni caso, dovrebbe occuparsi della cosa il Comune, imputando poi le spese a chi di competenza.

Lo stabile, inoltre, dal sopralluogo compiuto dagli agenti della Polizia Municipale Romolo Corradi e Paoloni Michele, è risultato in condizioni di grave fatiscenza, con i solai parzialmente crollati. Per questo, oltre a rimuovere i rifiuti, il proprietario è obbligato a mettere lo stabile in sicurezza. La cosa non sarà brevissima ma c’è da sperare che anche questo piccolo-grande problema del mucchio di problemi che affliggono il centro storico di Montegranaro venga risolto prima possibile. Va comunque registrato che finalmente il Comune di Montegranaro si dimostra attento alle istanze dei cittadini che, alla prova dei fatti, non sono semplici rotture di scatole come sono state sempre archiviate in passato.

 

Luca Craia

 

domenica 5 febbraio 2017

La rabbia delle associazioni



Traspare molto chiaramente dagli articoli usciti dopo la conferenza stampa di venerdì sera, la rabbia che noi responsabili delle tre associazioni che si occupano di centro storico, Arkeo, Città Vecchia e Labirinto, proviamo. Del resto era esattamente quello che volevamo comunicare: rabbia, senso di impotenza, sentimento di sconfitta dopo anni di impegno, sacrificio, lavoro duro e a volte ingrato per poter ridare vita a un centro storico moribondo. La proviamo perché cominciamo a non vedere la via d’uscita, di fronte a un nulla reale, a una totale assenza di un piano, un progetto, una visione di insieme.
Con l’assessore Beverati sembra inutile parlare. Città Vecchia ha sicuramente un dialogo migliore del mio, ma si sta arrendendo, visti i risultati, le promesse mancate. Del resto lo abbiamo visto subito dopo la prima conferenza stampa delle tre associazioni consorziate, quando l’assessore rispose a mezzo stampa parlando di un fantomatico progetto per il centro storico che i fatti hanno dimostrato non esistere: un progetto che non è finanziato non esiste, e né sul bilancio né sul piano triennale delle opere pubbliche troviamo traccia di quanto affermato dall’assessore che, quindi, o sognava o mentiva.
Stiamo davvero toccando il minimo storico per quanto riguarda l’impegno del Comune per il centro. È proprio questo che ci ha fatto accantonare le divergenze e ci ha fatto rimettere a lavorare insieme. Un fatto positivo, senz’altro, ma certamente non per merito di Beverati che se ne vantava. Il vero motivo è che ci siamo resi conti che i problemi sono diventati talmente gravi che le cose che ci dividevano ora appaiono irrilevanti.
Ma dobbiamo tenere accesa la speranza. Noi continueremo a lavorare su una proposta, continueremo a studiare il problema e a cercare la soluzione. Ci auguriamo che Beverati e l’Amministrazione Comunale cambino atteggiamento e si mettano a lavorare con noi. Altrimenti sarà la fine per il nostro centro storico. È l’ultima occasione.
                                      
Luca Craia