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domenica 26 giugno 2016

Il dopo festival degli incivili



Sono all’opera da stamattina presto gli uomini del servizio di pulizia e stanno anche facendo un ottimo lavoro. Stanno lavorando alacremente per riportare Montegranaro a una condizione decente perché, dopo la bella festa, per strada rimangono le prove della maleducazione e dell’inciviltà di tante, troppe persone. Viale Gramsci e piazza Mazzini sono ricoperti di involucri di plastica e cartacce, nonostante la presenza di numerosissimi bidoni. E le vie del centro storico, quelle subito sotto la piazza, sono diventate un pisciatoio e la puzza è inenarrabile. E qui non possiamo dare la colpa all’Amministrazione Comunale, anzi, spezzerei una lancia a favore per una volta: alle 10 del mattino piazza Mazzini era pulita. 

La lancia, poi, la riparo e accuso di nuovo l’abbandono del centro storico, quel centro storico per cui la festa era stata pensata e che, invece, nonostante Veregra Street e le tante persone che hanno percorso i nostri vicoli, si presenta sporco, pieno di erbacce, degradato.

Luca Craia

lunedì 21 marzo 2016

Bella la piazza ma poca gente. E sotto il solito macello



Il colpo d’occhio di piazza Mazzini era molto bello, ieri. La piazza trasformata in un giardino, piante ovunque, tanto verde erano un bel vedere. L’iniziativa dell’assessore al centro storico stavolta mi è piaciuta. Anziché la piazza deserta come abbiamo visto molte volte durante le fiere del passato, ieri c’era un luogo accogliente e bello. È anche un’idea da cui prendere spunto, perché vedere i tavoli dei bar lungo il corso è stato piacevole e stuzzicante. Così penso che si possa ragionare anche sull’opportunità di un’isola pedonale estiva, magari per i fine settimana, dove i locali possano mettere dei tavoli all’aperto e magari fare qualche tipo di attività come il piano bar. Sarebbe un buon metodo per rilanciare il centro.


Centro che, comunque, ieri era ancora piuttosto poco frequentato. La gente è disabituata a vivere il tempo libero a Montegranaro e sarà dura riportarcela. Ieri in piazza c’erano poche persone come, del resto, erano poche anche in giro per la fiera. Forse la scelta della data non è stata proprio felice, visto che, nella stessa giornata di ieri, in tutto il territorio fermano c’erano manifestazioni analoghe. Forse fare la fiera il sabato non sarebbe stata una cattiva idea.
Bruttissima, invece, l’immagine del centro storico: se si scendevano le scale del sottopassaggio di piazza e si andava verso via Enzo Bassi si passava dal bellissimo giardino di piazza Mazzini al solito letamaio sotto il municipio. Una cosa davvero vergognosa. Almeno fargli dare una pulitina per l’occasione sarebbe stato apprezzabile. Ma si sa: il centro storico, per i nostri amministratori, è circoscritto a piazza Mazzini e viale Gramsci.  

Luca Craia

martedì 23 febbraio 2016

L’integrazione passa attraverso il rispetto delle regole e degli altri.



Come si integra uno straniero in un Paese ospitante? Ovviamente adeguandosi alle regole, alle norme e alle tradizioni di quel Paese. Questo non deve necessariamente implicare la rinuncia alla propria cultura e tradizione, ma comporta l’adeguamento delle stesse a quelle del Paese in cui si è deciso di vivere, anche se temporaneamente. Il rispetto delle regole è fondamentale, anche di quelle più elementari, così come il rispetto per gli altri e per l’ambiente in cui si vive. Non si può pensare di farsi accettare dai cittadini del Paese che ci ospita se ne offendiamo la dignità col nostro comportamento.
Ecco quindi che diventa inaccettabile il modo in cui le zone di Montegranaro dove insistono grandi agglomerati di extracomunitari, diventino vittime di stati di degrado gravi e degeneranti. Si badi bene: non sto facendo di tutte le erbe un fascio. Ci sono stranieri ben più educati degli stessi Italiani, ma è un dato inconfutabile che nelle zone dove abitano più stranieri ci siano situazioni di degrado, vedi il cosiddetto “hotel house”, via Magenta e buona parte del centro storico. Per quest’ultimo, poi, c’è stato un evidentissimo aggravamento della situazione in seguito all’assegnazione degli alloggi popolari nell’ospedale vecchio. Molto probabilmente si tratta di una minoranza di incivili in mezzo a una maggioranza di brave persone, ma rimane il fatto che queste brave persone accettano questo stato di cose senza prendere provvedimenti. E i cittadini italiani ne debbono subire le conseguenze.
Nel contempo chi deve vigilare non vigila, chi deve sanzionare non sanziona e il paese scivola in uno stato di prostrazione mai visto prima. A poco servono, allora, le iniziative volte a favorire l’integrazione, se questa volontà di integrazione non parte in maniera evidente dagli stranieri stessi. Serve a poco insegnare loro la nostra lingua se non rispettano nemmeno il nostro paese, il nostro territorio. Serve a niente imparare noi i loro costumi quando loro dimostrano di non interessarsi affatto dei nostri, né di avere il rispetto dovuto per il Paese che li ospita. Imporre, anche con misure pesanti, il rispetto delle regole e verso il Paese che sta dando loro da vivere è il primo passo per l’integrazione. Altrimenti stiamo parlando di aria fritta.

Luca Craia