mercoledì 10 settembre 2014

Polemica strumentale dello Sportello Animali contro Arkeo



Contesto con forza la pubblicazione sulla pagina Facebook dello Sportello per i Diritti degli Animali del Comune di Montegranaro (e sulla mia personale), da parte della responsabile Francesca Testella, di un’accusa infamante verso l’associazione Arkeo che presiedo. La Testella accusa Arkeo e il sottoscritto di “ipocrisia”, perché avremmo raccolto le firme per la questione piccioni. Dice Francesca Testella: “le firme avrebbero portato all'abbattimento”. Evidentemente non ha letto il testo della petizione dove, da nessuna parte, è richiesta questa pratica alla quale siamo contrari e che è, oltretutto, illegale. Arkeo non si è nemmeno posto il problema dell’abbattimento in quanto questa pratica non è legale in Italia e, reputando l’ente pubblico Comune ligio alla legalità, abbiamo soltanto richiesto di attuare misure adatte al contenimento del numero dei piccioni. Ribadisco la nostra contrarietà a qualsiasi forma di violenza.
Resta il fatto che l’accusa della Testella è grave ed è strumentale. La nostra associazione, nei nostri spazi comunicativi, ha sempre dato risalto ad iniziative a difesa degli animali. Abbiamo anche ampliamente promosso la festa degli animali organizzata dalla stessa Francesca Testella e, se non siamo stati presenti, è perché la stessa festa è stata spostata dalla data programmata e quel giorno eravamo impegnati in altre cose. Al nostro interno ci sono persone attive nel campo della tutela degli animali e ciascuno di noi è assolutamente contrario ad ogni forma di violenza verso gli stessi. Affermare il contrario è falso.
Oltretutto è grave contestare l’uso della raccolta firme, metodo democratico e civilissimo. Evidentemente dalle parti di piazza Mazzini si ha un concetto di democrazia diverso dal nostro, ma questo è il nostro metodo di lavoro: partecipazione popolare e proposte. È un metodo valido come fare anticamera davanti all’ufficio dell’assessore preposto per chiedere per favore la soluzione di un problema, ma questo non è il nostro stile, si rassicuri la responsabile dello Sportello Animali.
La questione dei piccioni è gravissima, di lungo respiro, ed è stata fin qui sottovalutata dall’Amministrazione Comunale, lasciando il centro storico in mezzo ai miasmi del guano di piccione per tutta l’estate. Evidentemente Francesca Testella non ha un quadro preciso del problema né conosce il centro storico di Montegranaro. Arkeo si è fatta interprete dell’esigenza dei residenti e non che chiedono maggior decoro, rispetto e tutela della salute umana che, questo sì, nella nostra ottica è prioritaria su tutto. Auspichiamo che vengano prese tutte le misure necessarie per risolvere il problema e troviamo superfluo augurarci che non venga fatto alcun male alle bestiole, cosa che è assolutamente illegale oltre che riprovevole.

Luca Craia

martedì 9 settembre 2014

La casa natale del Santo Patrono. Devozione e abbandono.



Eppure solo pochi anni fa vi fu posta una lapide commemorativa, una lapide appiccicata ad uno dei simboli della memoria corta dei Montegranaresi. Le foto che vedete testimoniano lo stato di abbandono di quella che è la casa natale di San Serafino, il santo patrono di Montegranaro, a cui ogni ottobre tributiamo tutti gli onori e la nostra devozione ma che poi dimentichiamo per il resto dell’anno.

La casa, di proprietà privata ma che dovrebbe essere interesse di ogni cittadino montegranarese, versa in condizioni pietose anche se non è accomunabile agli stabili pericolanti che pure sono numerosi nel centro storico. Il fabbricato, sito in via Solferino, ha subito numerosi rimaneggiamenti tanto che oggi di quella che era la dimora della famiglia del Santo non è rimasto altro che il suolo su cui era eretta e l’edificio che lo occupa è tutt’altra cosa di quello che fu. Ciononostante, a giudicare da come festeggiamo e glorifichiamo il nostro patrono nella data della sua ricorrenza, la casa dovrebbe essere tenuta in grande considerazione dai concittadini di San Serafino. Invece eccola qua, abbandonata e dimenticata.
E quella lapide, posta nel 2004, è il simbolo assoluto di come sia corta la nostra memoria e strano il nostro attaccamento alla nostra storia, alle nostre radici e alla nostra cultura, sia essa rappresentata dal nostro amato Patrono sia essa il nostro martoriato centro storico.

Luca Craia

Va via la corrente e la torre ascensore si blocca con gente dentro.



Dei continui black out mattutini di Montegranaro ne abbiamo parlato poco fa. Ora apprendo che stamattina, verso le 10.00, proprio a causa dell’interruzione di corrente, si è bloccato l’ascensore della torre Zed con dentro almeno cinque persone. Per fortuna l’elevatore era fermo al piano terra, ma le porte sono rimaste chiuse bloccando le persone all’interno dell’angusta cabina. È stato suonato l’allarme ma le porte sono state aperte a forza dagli stessi occupanti l’ascensore e da altri cittadini che, nel frattempo, si erano accalcati per capire o solo per salire in viale Gramsci.
È incredibile che un sistema di trasporto persone come questo non abbia delle misure di sicurezza in caso di interruzione della corrente. Mi domando cosa sarebbe accaduto se l’ascensore fosse stato in corsa al momento del blocco, anziché fermo a terra. Chi li avrebbe tirati fuori? Dopo quanto tempo? E se ci fosse stato qualcuno che soffre di claustrofobia?

Luca Craia

Terzo Mondo Montegranaro: tutte le mattine senza corrente



Non spiega il perché, l’Enel, della mancanza sistematica di corrente tutte le mattine da diversi giorni a questa parte in una larga fetta del paese (centro storico e aree limitrofe). O meglio, a chi ha telefonato per chiedere spiegazioni, è stato risposto che le linee sono vecchie e soggette a guasti. Guarda caso, però, i guasti si verificano tutte le mattine più o meno alla stessa ora. Guarda caso, se  è vero che le linee sono vecchie, le tariffe sono nuove e aggiornate e a tali tariffe, carissime, non corrisponde un idoneo servizio. Il problema non è da sottovalutare.
A parte l’abitazione, che riceve in tal modo un danno relativo (anche se rimanere senza corrente è comunque un disservizio grave), le attività produttive e commerciali ne risentono parecchio. Stamattina ero in un bar del centro che ha dovuto mandar via a mani vuote numerosi clienti che “pretendevano” di avere un caffè. I frigoriferi soffrono e, quando ripartono, consumano per riportarsi alla temperatura ottimale. Chi lavora deve fermarsi.
Il danno c’è e l’ente che gestisce la distribuzione dell’energia elettrica dovrebbe farsene carico. O almeno evitare che ciò accada. Se le linee sono vecchie che siano adeguate. Se si devono fare lavori di manutenzione che prevedano l’interruzione del servizio l’utente dovrebbe esserne informato in modo tale che possa organizzarsi. Questo non in funzione di chissà quale regolamento, solo per il normale rispetto che si deve al prossimo, soprattutto quando il prossimo paga per ricevere un servizio.

Luca Craia

lunedì 8 settembre 2014

Piccionman e i piccioni sterilizzati



- Pronto, Piccionman?
- Sci, chi si?
- Un amico.
- De chi?
- Come de chi? Tuo.
- Ma io non te conoscio…
- Mmmmm… m’avia ditto che eri duro de capoccia…. So un anonimo, va vè?
- Ah capito… che voli? Stavo a magnà.
- Te volio avvisà che a Montegranà ce semo rempiti de merda de picciò natra orda.
- Sci, lo saccio, m’ha ghià telefonato zia. Non ci sta l’assessore apposta pe lo centro storico addè?
- Come no!
- E che vole fa?
- Ha ditto che li vole sterilizzà.
- Co lo spirito?
- Sci, santo… ma che spirito. Li vole sterilizzà co le pasticche.
- In che senso?
- Non glie vole fa fa più li figli, glie da a magnà le pasticche e quilli non feta più.
- Ammazza, ingegnoso l’assessoro noo. E come fa a faglie piglià le pasticche? Co un bicchiè d’acqua?
- Ma che te saccio. Secondo me gna che ce veni tu, che parli co li piccù, e glie le fai piglià.
- Ma io c’agghio da fa, staco in ferie, non c’agghio voglia.
- Piccionman, qua stemo nela merda, nel vero senso dela parola. Se non veni tu che facemo?
- Intanto rpuliscete le strade. Se ognune se rpuliscesse lo pezzetto davanti a casa sua…
- Ah! Te ce metti pure tu? Quessa l’ha ghià ditta lo vicesindaco e un par de assessori. E certo, e le case diroccate? Chi ce va a pulì là davanti? Ma che me paga lo stipendio lo sindaco a me????
- Non c’avio pensato. Va vè, addè vedo come posso fa. Vedemo de convince ssi picciù a beese lo spirito.
- Ma che spirito!!!! Ad’è le pasticche.
- Spirito, pasticche…. Se era lo sciroppo faciamo prima. Basta che non me dicete de metteglie le supposte che io no lo faccio, eh?

Protocollata la petizione per i piccioni.



La petizione promossa da Arkeo per sollecitare interventi atti a risolvere in maniera radicale il problema della massiccia presenza di piccioni nel centro storico è stata protocollata stamattina. I firmatari sono 28, residenti e non, e tutti molto preoccupati per la situazione. La presenza dei volatili, infatti, e il conseguente accumulo di guano, non hanno solo ripercussioni estetiche ma comportano pericoli seri per la salute umana. E a Montegranaro sia il numero dei piccioni che la presenza di guano in strada sono elevatissimi.
Nei giorni scorsi, sparsasi la notizia che si stavano raccogliendo le firme, dal Comune è giunta l'informazione che si intende provvedere con la sterilizzazione chimica degli animali. Abbiamo continuato a raccogliere le firme e protocollato la petizione nonostante questo in quanto vogliamo sottolineare l’urgenza di intervenire. Abbiamo già passato tutta l’estate, col caldo che, per fortuna, non è stato eccessivo e il tanfo nauseante degli escrementi. È decisamente ora di porre rimedio, un rimedio che non passa, come qualche amministratore ha voluto sottolineare, attraverso la buona volontà del singolo cittadino che si pulisce lo spazio intorno alla propria dimora. Questo non è possibile per due motivi: per rimuovere il guano occorre un’attrezzatura specifica, non basta la scopa, e questo chi conosce il problema lo sa (quindi chi afferma il contrario non conosce il problema); l’altro motivo è dato dalla presenza di numerose case disabitate. Quelle chi le pulisce? Infine non è corretto che un cittadino che paga le tasse debba provvedere a un servizio che spetta all’ente pubblico.
Ora speriamo che l’istanza di Arkeo e dei cittadini che hanno firmato il documento abbia esito. Il testo lo trovate qui di seguito.

Luca Craia


In riferimento alla gravissima situazione di degrado e sporcizia in cui versa gran parte del centro storico montegranarese a causa della massiccia presenza di colombi, tenuto conto della pericolosità per la salute umana e animale della presenza di accumuli di guano di piccione, preoccupati per la propria incolumità, per il decoro della città e per la forte svalutazione immobiliare degli stabili ivi ubicati, i cittadini sottofirmatari della presente

CHIEDONO

che il Comune di Montegranaro metta immediatamente allo studio un progetto per il contenimento del numero dei volatili in modo da evitare che essi prolifichino e che le loro scorie inquinino pericolosamente la città, mettendo in pericolo la salute dei cittadini e creando grave danno, anche economico, a chi vive e investe nel centro storico.



Non parliamo di ronde. Ma quello sono.



Possiamo chiamarle come vogliamo, anche Filippo. Ma quando si incaricano cittadini normali, non guardie giurate, non professionisti della sicurezza, ma normalissimi cittadini, armati di buona volontà, magari esasperati, magari arrabbiati, magari desiderosi di ordine, di controllare il territorio, queste sono ronde. Non ci piace il termine ronde? Chiamiamole squadre di controllo, chiamiamole volontari per la sicurezza, chiamiamole Alberto, chiamiamole come ci pare. Rimangono ronde, puzzano di fascismo.
La sicurezza è una cosa seria. Metterla in mano a non professionisti è pericoloso, prima di tutto per loro. Non saranno in grado di difendersi in caso di reazione da parte del malvivente colto in flagrante, non saranno addestrati a sufficienza, non sapranno ben distinguere tra azione malavitosa e altro.
È lo spirito di destra che esiste, ed è molto forte, in questa amministrazione guidata e composta da una maggioranza di consiglieri di sinistra o che si ispira a valori di sinistra e una parte di destra. È contraddittorio pensare che, in una coalizione dove è rappresentata anche SEL, si parli di vigilanza da parte dei cittadini (non ho detto ronde). E questo è preoccupante anche da un punto di vista politico perché delle due l’una: o la componente di sinistra non accetterà questo modo di pensare e andremo verso a qualche tipo di spaccatura oppure la componente di destra è così forte e il desiderio di potere così radicato che qualsiasi imposizione, anche questa, verrà accettata. Vedremo.

Luca Craia

Basta alibi, ora passiamo ai fatti. Le frizioni, alla fine, si bruciano.



Sono due gli alibi che l’attuale amministrazione sta usando a giustificazione della sostanziale immobilità registrata dall’insediamento ad oggi:
1)      ci siamo appena insediati, dateci tempo;
2)      abbiamo trovato un disastro e dobbiamo rivedere i nostri programmi.
Entrambi gli alibi non tengono per un semplice motivo: gli attuali amministratori di Montegranaro non sono scesi con un disco volante (magari un UFO di quelli tanto amati dall’ex sindaco Basso) e sono giunti a noi ignari di quello a cui stavano mettendo mano. I nostri amministratori provengono da anni di opposizione. Il ruolo di opposizione è un ruolo di controllo. I Consiglieri Comunali di opposizione hanno il diritto/dovere di controllare ogni singolo atto compiuto dalla maggioranza. Da qui pare evidente che, i nostri attuali amministratori, dovrebbero essere al corrente della situazione. Essere al corrente della situazione vuol dire:
a)      essere in grado di iniziare a lavorare immediatamente, il giorno dopo le elezioni, e non dover attendere oltre tre mesi;
b)      essere consci dei conti, aver stilato un programma attendibile che ne tenesse conto e, quindi, essere in grado di rispettarlo.
Per contrastare queste argomentazioni mi è stato da più voci argomentato il fatto che l’opposizione, durante le passate consiliature, ha sempre trovato grandi difficoltà se non ostruzioni nell’accesso agli atti. Questo, se confermato, sarebbe gravissimo e non si capisce perché, allora, tali consiglieri non abbiano denunciato questa aperta violazione della legge e dei diritti democratici.
Non ci sono alibi, quindi, per questi tre mesi di fermo totale o quasi. C’è solo da augurarsi che finalmente Montegranaro riparta, come promesso, e non continui in eterno a dare gas e tirare la frizione, anche perché le frizioni non durano in eterno: alla fine si bruciano.

Luca Craia

sabato 6 settembre 2014

Buona fortuna piccolo prete. Il mio saluto a don Emanuele.




Lo chiamo piccolo prete per la sua statura fisica, certamente non per quella umana che è ben altra. Tocca salutarlo, Emanuele, don Emanuele, questo ragazzo venuto a Montegranaro qualche anno fa come diacono e a Montegranaro nato e cresciuto come sacerdote. Tocca salutarlo perché va altrove, non lontanissimo, ma altrove. Vorrà dire che, quando vorremo parlargli, toccherà prendere la macchina.
Una bella palestra, per un prete, Montegranaro, ti fa conoscere in maniera cruda quanto è difficile avere un ruolo pubblico, e quello del prete è un ruolo pubblico tra i più difficili. L’indole pacifica e combattiva allo stesso tempo lo ha fatto amare, molto, dai Montegranaresi. Credo non ci sia nessuno, a Montegranaro, che non gli voglia bene. E per questo salutarlo sarà difficile. Non faremo barricate per tenerlo da noi, non sarebbe giusto: Emanuele andrà a fare nuove esperienze che lo faranno crescere ancora, che ne faranno un grande sacerdote come mi pare sia nel suo potenziale.
Noi potremo dire, con orgoglio, di averlo visto nascere come prete, crescere e muovere i primi passi. E sono certo che ci porterà nel cuore, che questo legame che ha con la nostra città non si spezzerà mai perché Emanuele è uno di noi e lo sarà sempre, ovunque andrà. E, secondo me, andrà lontano. Dio ti benedica, piccolo prete.

Luca Craia

Partenze in salita. Montegranaro Sfriziona


venerdì 5 settembre 2014

Montegranaro Sfriziona


Spazzolatrice, idropulitrice, sostanzialmente non si ha idea di cosa sia il centro storico.

Stamattina, quando ho letto l’articolo del Carlino che riportava la notizia secondo la quale il Comune di Montegranaro sarebbe in procinto di “affittare” un’idropulitrice dal Comune di Monte Urano sono stramazzato sulla sedia. Come – mi sono detto – l’idropulitrice c’è sempre stata, quella della Protezione Civile, che veniva usata saltuariamente ma efficacemente nelle strade del centro storico per rimuovere il guano di piccione. Mi sono chiesto perché non si utilizzasse più questa attrezzatura per andare ad affittare quella del Comune “cugino”. Poi scopro che si è trattato di un refuso della pur sempre ottima Marisa Colibazzi. Capita, ci sta. In realtà si affitterebbe una spazzolatrice, da utilizzare per tirare a lustro le strade del centro.
Ho fotografato questa spazzolatrice a Pienza. Lì funziona. Ma non ci sono macchine, è tutta pianura e le strade sono sufficientemente larghe.
Ecco, il punto è questo: se si pensa che si possa pulire il centro storico di Montegranaro con una spazzolatrice si hanno idee davvero poco chiare sulla morfologia e la topografia del nostro quartiere antico. Il centro storico nostrano è irto, pieno di scalette, di vicoli strettissimi. Come si pensa di farci passare una spazzolatrice quando, in certi angoli, ci gira a stento una bicicletta? Come si pensa di farle scendere le scalette? Una spazzolatrice ha bisogno di strade sgombre dalle auto in sosta, altrimenti pulisce solo il centro della strada. Come si intenderebbe procedere? Con ordinanze di divieto di sosta nei giorni in cui il mezzo dovrebbe passare? E chi non le rispetta? Multe? A Montegranaro? La città dove non si fa la multa a nessuno, neanche se parcheggia in terza fila davanti alla porta della chiesa durante la messa della domenica? Siamo seri.
Mi pare chiaro che i nostri amministratori, ammettendo buona fede e altrettanto buona volontà, non conoscano affatto il centro storico. Eppure in campagna elettorale ne hanno fatto bandiera, promettendo grandi cose, cose che stentano a partire, progetti che sembra non ci siano, soluzioni che non risolvono, amministratori che, anziché occuparsi dei problemi radicali, come le case pericolanti, il guano di piccione, una situazione urbanistica inaccettabile, pensano a fare accordi da sbandierare alla Festa dell’Unità, senza sentire i residenti, senza preoccuparsi di farsi dire da chi li vive, visto che loro stessi non ne hanno idea, quali siano i veri problemi del cuore del paese. Montegranaro sfriziona anziché ripartire, e la marcia è ancora in folle.

Luca Craia

lunedì 1 settembre 2014

Nuova ordinanza nel centro storico. Crolla parte di un balcone.



Apparentemente un crollo di piccola entità, il distacco di un frammento di calcestruzzo da un balcone di una casa disabitata, una delle tante case vuote del centro storico, ultimamente divenuta, esternamente, dimora di piccioni tanto che il perimetro dello stabile è lastricato di guano. Il frammento è di relativamente piccole dimensioni, si direbbe (cadendo si è sbriciolato) di una trentina di centimetri per dieci, sufficienti per far male se cadute addosso a qualcuno. Inoltre non pare improbabile, tutt’altro, che possa capitare di nuovo.
Per questo, dopo la mia segnalazione, l’Ufficio Tecnico Comunale ha disposto un’ispezione stamattina, a seguito della quale è stata emessa un’ordinanza di messa in sicurezza a tutela della pubblica incolumità. L’ordinanza dovrebbe essere firmata domani dal Sindaco Mancini perché oggi il Primo Cittadino era assente da Montegranaro in quanto in visita istituzionale al Micam.
È un ulteriore segnale di quanto stia degradando il centro storico montegranarese, tra sporcizia, pericoli per la salute derivanti dal guano di piccione e case pericolanti. È un segnale anche dell’urgenza di cui si ha bisogno per porre rimedio ai tanti problemi del quartiere antico. C’è da augurarsi che questa nuova ordinanza non rimanga lettera morta come le altre fin qui emesse ma che segni l’inizio di un’azione politica atta a farle rispettare. Il centro storico di Montegranaro non può più attendere.

Luca Craia