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giovedì 24 giugno 2021

Una foto per San Serafino, il nuovo concorso della Pro Loco di Montegranaro.

 

Nuova simpatica iniziativa della Pro Loco di Montegranaro che propone un concorso fotografico intitolato “UNA FOTO PER SAN SERAFINO”. Si tratta di scattare foto aventi per soggetto l’amata chiesa del Santo Patrono di Montegranaro, San Serafino, oppure la festa patronale e inviarla per messaggio alla pagina Facebook della Pro Loco. L’immagine può essere reale, quindi una foto in senso stretto, oppure un’opera pittorica. Le immagini pervenute saranno pubblicate sulla pagina stesse e quella che riceverà più reazioni (sono esclusi i commenti) sarà scelta come copertina per il programma cartaceo della prossima Festa di San Serafino, che si svolgerà il prossimo ottobre. Iniziativa simpatica e piacevole, che va nella direzione di stimolare il senso di comunità.

 

Luca Craia

mercoledì 7 settembre 2016

Irene Fornaciari per San Serafino. Spese ridotte. Per i terremotati?



Sarà Irene Fornaciari la cantante del tradizionale concerto del Sabato sera per San Serafino. Non c’è la comunicazione ufficiale ma voci attendibili danno per certo l’ingaggio della figlia di Zucchero per l’evento clou della festa patronale montegranarese. Si tratta di una brava cantante, con una voce potente ma senza repertorio o quasi e, quindi, ci si augura che costi poco e che quello che si risparmia possa essere utilizzato bene. È anche un passo verso quello che in molti si aspettano, ossia l’ammodernamento della festa del Santo Patrono che ormai mostra evidenti segni di età, vuoi per l’anagrafica incontestabile di buona parte del comitato organizzatore, vuoi per una mancanza di nuove idee piuttosto evidente. Un piccolo passo perché, per rendere la festa più adatta ai tempi, le iniziative da prendere sono ben altre; ma prendiamolo come un segnale.
Pare che si stia anche valutando l’idea di limitare il costo dello spettacolo pirotecnico per destinare la somma risparmiata ai fondi a sostegno delle popolazioni terremotate. Sarebbe un bel gesto, soprattutto se andasse a unirsi allo sforzo organizzativo che le associazioni aderenti all’Ente Presepe stanno compiendo per organizzare eventi diretti alla raccolta di fondi per lo stesso scopo.
Limitare i costi di certi elementi della festa tradizionale sarebbe un bene a prescindere dall’emergenza di questo ultimo periodo, e lo abbiamo detto più volte in queste pagine. Si potrebbero risparmiare soldi per sanare l’incresciosa situazione della casa natale di San Serafino che versa in condizioni pietose e indegne per una cittadina che professa devozione al Santo che vi nacque. Intanto per quest’anno è giusto aiutare chi ha più bisogno, per gli anni a venire pensiamoci.
C’è ancora tempo per conoscere il programma definitivo della festa, ma questa credo sia una notizia da accogliere con un certo favore.

Luca Craia

martedì 9 settembre 2014

La casa natale del Santo Patrono. Devozione e abbandono.



Eppure solo pochi anni fa vi fu posta una lapide commemorativa, una lapide appiccicata ad uno dei simboli della memoria corta dei Montegranaresi. Le foto che vedete testimoniano lo stato di abbandono di quella che è la casa natale di San Serafino, il santo patrono di Montegranaro, a cui ogni ottobre tributiamo tutti gli onori e la nostra devozione ma che poi dimentichiamo per il resto dell’anno.

La casa, di proprietà privata ma che dovrebbe essere interesse di ogni cittadino montegranarese, versa in condizioni pietose anche se non è accomunabile agli stabili pericolanti che pure sono numerosi nel centro storico. Il fabbricato, sito in via Solferino, ha subito numerosi rimaneggiamenti tanto che oggi di quella che era la dimora della famiglia del Santo non è rimasto altro che il suolo su cui era eretta e l’edificio che lo occupa è tutt’altra cosa di quello che fu. Ciononostante, a giudicare da come festeggiamo e glorifichiamo il nostro patrono nella data della sua ricorrenza, la casa dovrebbe essere tenuta in grande considerazione dai concittadini di San Serafino. Invece eccola qua, abbandonata e dimenticata.
E quella lapide, posta nel 2004, è il simbolo assoluto di come sia corta la nostra memoria e strano il nostro attaccamento alla nostra storia, alle nostre radici e alla nostra cultura, sia essa rappresentata dal nostro amato Patrono sia essa il nostro martoriato centro storico.

Luca Craia