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martedì 6 dicembre 2016

La potenza dei due comitati. I meriti dei congiurati del 2013



A Montegranaro il NO ha stravinto e, probabilmente, questo è dovuto alla presenza di non uno ma ben due, e dico due, comitati per il NO. In ordine cronologico, il primo ad affacciarsi sulla scena è stato quello benedetto da Forza Italia e dal suo deus ex machina locale, il Rapagnanese volante col dono dell’ubiquità, Remigio Ceroni. Il comitato montegranarese, composto prevalentemente dai dissidenti gastoniani che furono artefici delle idi di marzo nostrane, con nomi di spicco come Demis Ranalli, Niccolò Venanzi e nientepopodimenochè Jonata Pagliaricci, il più loquace consigliere comunale mai apparso a Palazzo Francescani, è stato determinante.
L’impego profuso dai congiurati del 2013 è stato molto e intenso e il merito del risultato elettorale va certamente iscritto a loro: hanno fatto un sacco di incontri, frequentatissimi dalle loro rispettive famiglie, una volta a casa di uno, una volta a casa di un altro membro del comitato, consumando quintali di costarelle di maiale. Hanno fatto banchetti per strada, volantinaggio, manifesti, comizi, si sono girati porta a porta tutta Montegranaro tanto che si sono guadagnati il diploma di Testimone di Geova ad honorem. E tutto questo ha prodotto il risultato che sappiamo.
Bravi, bravi, bravi! E bravi anche per la modestia di non comparire, di non fare nemmeno un comunicato per prendersi la propria parte di merito. Questa è la politica sana, quella che fa bene all’Italia. Ceroni deve essere davvero orgoglioso di voi.

Luca Craia

Le ragioni del successo del No a Montegranaro. Parla Franca Branchesi, Presidente del Comitato per il No.



Se vogliamo definire in una parola il risultato di Montegranaro, dobbiamo dire che è stato UN SUCCESSO. Un vero successo! Un successo da attribuire alla cittadinanza e condividere con tutti coloro che, numerosissimi, ci hanno seguito nelle varie serate che il nostro gruppo ha organizzato per sensibilizzare ed informare sui temi del referendum. Grazie Montegranaro, grazie di aver espresso un risultato così lusinghiero e grazie per aver dimostrato un così elevato senso civico che vorremmo analizzare con qualche dato.
Il NO a Montegranaro ha vinto con una percentuale del 59,12% dei votanti, un pelo migliore rispetto al dato nazionale attestatosi al 59,11%, maggiore di oltre il 4% rispetto al dato regionale e di oltre mezzo punto percentuale rispetto a quello provinciale. Dei 40 Comuni della provincia di Fermo la percentuale del NO di Montegranaro si è piazza in 15a posizione ma analizzando i soli comuni superiori a 10.000 abitanti, il dato è molto più lusinghiero visto che solo Fermo lo precede con il 59,26% ma di fatto quasi appaiati.
Il dato è ancora più bello se analizziamo la percentuale dei votanti. L’affluenza di Montegranaro è stata del 73,88%, ossia di quasi 5,5% in più rispetto a quella nazionale (68,48%), maggiore di oltre l’1% di quella regionale (72,84%) e di quasi due punti di quella provinciale (72,09%). Dall’analisi provinciale dell’affluenza al voto Montegranaro è l’ottavo paese ma tra quelli superiori a 10.000 abitanti è il primo paese della provincia, superiore a Fermo, Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio e Sant’Elpidio a Mare.
Insomma, un vero SUCCESSO. Lasciateci esprimere una profonda e civile soddisfazione ringraziando il Paese ed il suo senso civico nonché tutti coloro che si sono adoperati per il nostro Comitato. Ci piace pensare che tali dati non vengano a caso e che, magari marginalmente, abbiamo dato il nostro contributo di civiltà. Bravi tutti !!! Chapeau.

Il Presidente del Comitato del NO di Montegranaro
Franca Branchesi

martedì 29 novembre 2016

Ultime battute prima del voto. Giovannelli per il No incontra Montegranaro



Siamo agli sgoccioli di una campagna elettorale che, pur essendo diretta a un referendum istituzionale, ha assunto toni politici da grande elezione. Il dibattito è stato asprissimo e a tratti cattivo, proprio per una volontà specifica dei promotori della riforma costituzionale oggetto della consultazione, in primis lo stesso Presidente del Consiglio, che sanno benissimo che, abbassando il livello della discussione possono trarre vantaggio, questo perché si esce dall’oggetto specifico della discussione e si passa allo scontro personale, come nella miglior tradizione mafiosa italiana.
Il Comitato per il Sì sta calando le carte migliori nell’ultimo periodo; grande dispendio di denaro, del quale nessuno chiederà mai la fonte, e colpi bassi a non finire, anche utilizzando poteri dello Stato e organi di informazione, mai come ora asserviti al potere. A cercare di arginare questo strapotere mediatico c’è un Comitato per il No non fortissimo in quanto eterogeneo e non rappresentativo di tutte le forze in campo contrarie alla riforma (basti pensare che il Movimento 5 Stelle fa campagna per conto proprio). Ciononostante gli strumenti del Comitato per il No sembrano forti in quanto basati sulla ragione e sulla ragionevolezza. Si cerca di riportare il dibattito non sullo scontro politico ma sul tema istituzionale, cercando di far capire agli elettori ancora indecisi quali possano essere le conseguenze della riforma e quali sono le lacune giurisprudenziali della stessa.
Questa sera, a Montegranaro, ci sarà un incontro importante con un personaggio pesante nel campo del No, Oriano Giovannelli. L’ex Sindaco di Pesaro è un esponente di spicco del Partito Democratico, quello stesso partito che ha sposato la riforma voluta dal suo segretario e sta facendo campagna elettorale come se non ci fosse un domani. Giovannelli è ancora nel PD ma fa parte di quella minoranza che dice no alla riforma. Questa sera, a Montegranaro, cercherà di esporre il suo punto di vista nel tentativo di far capire ai meno attenti e agli indecisi quali danni la riforma potrà portare all’Italia. L’appuntamento è alle 21,30 in piazza Mazzini, presso la Sala Francescani.

Luca Craia