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sabato 29 ottobre 2016

Nasce il Comitato per in no. Assemblea pubblica il 3 novembre. Il comunicato



Franca Branchesi, presidente del comitato
Vista la sostanziale (quanto sospetta) inattività del sedicente comitato per il no nato diverse settimane fa e targato Forza Italia, che dopo essere nato non ha più dato segno né di vita né di attività cerebrale, qualcuno a Montegranaro ha sentito il bisogno di muoversi, visti anche i tempi ristretti, per promuovere le ragioni del voto contrario al referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo. Nasce così un Comitato per il no e nasce bene, indicendo subito un’assemblea pubblica dove poter ascoltare, informarsi ed eventualmente aderire. Di seguito pubblico il comunicato stampa che annuncia la nascita del Comitato. Ora c’è da vedere se ci sarà una reazione da parte del primo comitato, ma ne dubito.

Luca Craia

Il referendum è alle porte, ed anche a Montegranaro si è deciso di formare un Comitato per il NO senza rivendicazioni di partito e colore. Proprio così, il Comitato cercherà di aggregare quanti più liberi cittadini, per spiegare le ragioni del NO al referendum, illustrando punto per punto tutte le novità e criticità che porta con sé la subdola riforma della Costituzione.
Non si tratta dell’espressione di un voto politico contro un partito o contro il Governo Renzi, quanto piuttosto dell’espressione di un respiro di salvaguardia dell’integrità e delle modalità di riforma della carta costituzionale del nostro paese, che DEVE interessare ciascun cittadino indipendentemente dalla parte o dal colore politico. La riforma, che va a modificare ben 40 articoli della Costituzione, arriva a compimento in un quadro politico degradato che vede un Parlamento eletto con una legge elettorale, il Porcellum, dichiarata incostituzionale dalla stessa Corte Costituzionale.
Il Comitato per il No di Montegranaro partirà con le seguenti forze umane: La Presidente Franca Branchesi, Lucio Melchiorri, Danilo Del Gobbo Acciarretti, Paolo Marinelli, Simone Pirro, Ermanno Vitali.
La prima assemblea del Comitato si terrà il giorno 3 Novembre dove si fisserà il calendario per le attività del mese in arrivo, prima del voto di Dicembre. Il nascente Comitato per il NO di Montegranaro ha già in programma incontri e dibattiti, dove si inviterà a parlare ospiti illustri ed esperti in materia di costituzione, nonché i singoli cittadini che vorranno intervenire per dare il loro contributo.
Per aderire o conoscere le iniziative e le attività del Comitato per il NO di Montegranaro, basterà essere presenti all’assemblea pubblica fissata per Giovedì 03 Novembre alle ore 21:00 presso il locale “The Kave” in Viale Gramsci a Montegranaro.
Salvaguardare la democrazia oggi, è garantire la propria libera voce domani!

martedì 27 settembre 2016

San Serafino: una festa da anni ‘50



Mi sarei aspettato di più, molto di più dalla festa patronale di Montegranaro di quest’anno. È arrivato a casa il solito programma, ho versato il mio solito piccolo obolo, e quando ho aperto l’opuscolo mi sono reso conto che ci sono cose davvero immobili: se nell’universo tutto ruota intorno a qualcosa, viene da pensare che ruoti intorno al Comitato Festeggiamenti di San Serafino, perché questo non si muove da decenni. Eppure ci sono stati innesti giovani, dovrebbe scaturire qualche idea nuova. Niente: c’è il cantante del sabato, ci sono le biciclette, le bancarelle, il “grandioso spettacolo pirotecnico”, persino Miss Mamma. Non c’è un evento collaterale, un’iniziativa un tantino più elevata culturalmente, non ci sono eventi che attirino giovani. È una festa vecchia, ferma ai canoni di cinquant’anni fa.
Quello che più mi rattrista, però, è che non c’è il loghetto delle donazioni per la ricostruzione post-terremoto, non per il loghetto, beninteso, per le donazioni. Si era vociferato della possibilità di tagliare qualche spesa superflua, come i fuochi artificiali, che potevano essere ridotti, per donare la somma risparmiata, ma niente, nemmeno un’iniziativa che possa raccogliere fondi. Eppure di soldi ne arrivano tanti o, quantomeno, immaginiamo sia così, e immaginiamo che tanti ne siano arrivati nel passato. Non possiamo saperlo con certezza perché non è mai stato pubblicato un bilancio o un resoconto del movimento economico legato alla festa, ma è facile supporre che ci sia e che sia cospicuo. Sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più, ma niente. Peccato, sarà per l’anno prossimo.

Luca Craia

giovedì 22 settembre 2016

A parte il magnamagna, le olimpiadi a che servono?



Voglio fare una breve considerazione sulla questione delle Olimpiadi a Roma perché, francamente, non capisco. Ci sono, come sempre in Italia, le due tifoserie opposte, il bianco e il nero senza sfumature intermedie, che si battono a colpi di dialettica (dialettica?) per perorare la propria causa. Solo che chi è contrario alle olimpiadi spiega il motivo, ossia che non sarebbe questo il momento di spendere tutti i soldi necessari per l’organizzazione di un evento di questo tipo. L’altro fronte, quello favorevole ai giochi a Roma, spiega il suo convincimento proponendo a motivazione il prestigio che ne seguirebbe. Ma, in fatto di spreco di soldi, non controbattono.
Ora mi domando: visto che i debiti delle olimpiadi di Roma del ’60 li stiamo ancora pagando e quelli del Mondiale di Calcio del ’90 dovremmo aver finito di pagarli da poco, quale sarebbe il vantaggio per l’Italia, a parte il prestigio che, come ben sappiamo, non si mangia, nell’investire una somma verosimilmente ingente per organizzare le olimpiadi? Il cittadino italiano che vantaggio ne trarrebbe?
Qualcuno mi ha già risposto che, investendo in questo senso, si muove l’economia e si stimola la crescita, che l’investimento in lavori pubblici dovrebbe muovere il PIL eccetera eccetera. Posto che gli investimenti di questo genere, in passato, non hanno dato grandi risultati in questo senso ma hanno contribuito alla crescita del debito pubblico, l’idea generale che riesco a farmi è che l’unico vantaggio sia per la solita cricca distributrice di mazzette e bustarelle. E al cittadino rimangono, come al solito, i debiti da pagare. Oltre che il prestigio, naturalmente.

Luca Craia