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lunedì 8 settembre 2014

Non parliamo di ronde. Ma quello sono.



Possiamo chiamarle come vogliamo, anche Filippo. Ma quando si incaricano cittadini normali, non guardie giurate, non professionisti della sicurezza, ma normalissimi cittadini, armati di buona volontà, magari esasperati, magari arrabbiati, magari desiderosi di ordine, di controllare il territorio, queste sono ronde. Non ci piace il termine ronde? Chiamiamole squadre di controllo, chiamiamole volontari per la sicurezza, chiamiamole Alberto, chiamiamole come ci pare. Rimangono ronde, puzzano di fascismo.
La sicurezza è una cosa seria. Metterla in mano a non professionisti è pericoloso, prima di tutto per loro. Non saranno in grado di difendersi in caso di reazione da parte del malvivente colto in flagrante, non saranno addestrati a sufficienza, non sapranno ben distinguere tra azione malavitosa e altro.
È lo spirito di destra che esiste, ed è molto forte, in questa amministrazione guidata e composta da una maggioranza di consiglieri di sinistra o che si ispira a valori di sinistra e una parte di destra. È contraddittorio pensare che, in una coalizione dove è rappresentata anche SEL, si parli di vigilanza da parte dei cittadini (non ho detto ronde). E questo è preoccupante anche da un punto di vista politico perché delle due l’una: o la componente di sinistra non accetterà questo modo di pensare e andremo verso a qualche tipo di spaccatura oppure la componente di destra è così forte e il desiderio di potere così radicato che qualsiasi imposizione, anche questa, verrà accettata. Vedremo.

Luca Craia