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sabato 6 settembre 2014

Buona fortuna piccolo prete. Il mio saluto a don Emanuele.




Lo chiamo piccolo prete per la sua statura fisica, certamente non per quella umana che è ben altra. Tocca salutarlo, Emanuele, don Emanuele, questo ragazzo venuto a Montegranaro qualche anno fa come diacono e a Montegranaro nato e cresciuto come sacerdote. Tocca salutarlo perché va altrove, non lontanissimo, ma altrove. Vorrà dire che, quando vorremo parlargli, toccherà prendere la macchina.
Una bella palestra, per un prete, Montegranaro, ti fa conoscere in maniera cruda quanto è difficile avere un ruolo pubblico, e quello del prete è un ruolo pubblico tra i più difficili. L’indole pacifica e combattiva allo stesso tempo lo ha fatto amare, molto, dai Montegranaresi. Credo non ci sia nessuno, a Montegranaro, che non gli voglia bene. E per questo salutarlo sarà difficile. Non faremo barricate per tenerlo da noi, non sarebbe giusto: Emanuele andrà a fare nuove esperienze che lo faranno crescere ancora, che ne faranno un grande sacerdote come mi pare sia nel suo potenziale.
Noi potremo dire, con orgoglio, di averlo visto nascere come prete, crescere e muovere i primi passi. E sono certo che ci porterà nel cuore, che questo legame che ha con la nostra città non si spezzerà mai perché Emanuele è uno di noi e lo sarà sempre, ovunque andrà. E, secondo me, andrà lontano. Dio ti benedica, piccolo prete.

Luca Craia