martedì 3 giugno 2014

La seconda Festa della Banda Omero Ruggieri.



Anche quest’anno si ripete l’appuntamento con la Festa della Banda Musicale Omero Ruggieri, un appuntamento per conoscere meglio e sostenere questa realtà montegranarese che sta crescendo, pur tra tante difficoltà, per dare un punto di riferimento ai nostri giovani e una vera banda musicale alla nostra città. La festa quest’anno sarà condivisa, per motivi organizzativi, con la consueta cena di fine anno scolastico organizzata dall’ISC di Montegranaro e dall’Associazione G.O. Genitori Oggi, e si terrà sabato 7 giugno al Campo dei Tigli, con inizio alle ore 17.00.

Questo il programma:

ore 17:00 apertura della festa
ore 17:30 esibizione Banda Omero Ruggieri
ore 18:00 esibizione ballo hip-hop Scuola Media
ore 18:30 saggio musicale Scuola Media
ore 19:00 esibizione Banda Omero Ruggieri
ore 20:30 Musical “Happy Web” della Scuola Media
ore 22:00 Monica Giorio Live Show
presenta Tiziano Zengarini.

Ci saranno stands gastronomici e intrattenimenti vari. Sarà l’occasione per incontrarsi, passare tempo insieme, conoscere il lavoro di questi ragazzi che, ormai da tempo, si prodigano per far crescere la banda di Montegranaro. In caso di maltempo la manifestazione si terrà ugualmente ma nei locali sottostanti il Campo dei Tigli.

Luca Craia

A PROPOSITO DI GIANLUCA LALLI, LEADER DEGLI UCRONIUTOPIA - DI ANNA LISA MINUTILLO



Una persona semplice e concreta Gianluca Lalli con la passione per la musica e la letteratura ma anche un’anima sensibile ancora attenta al rispetto per l’ambiente e per ciò che lo circonda. Scrive,compone e arrangia senza dimenticarsi mai di mettere il cuore e l’anima in ogni piccola cosa che fa cercando di far giungere a chi lo ascolta la sua sensibilità e la sua ricerca per le belle cose, talvolta piccole e dimenticate, che fanno della vita un meraviglioso viaggio canoro. Il suo nuovo disco “LA FABBRICA DI UOMINI” è in uscita.

Gianluca è un cantautore, poeta e scrittore, nasce ad Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno nel 1976. La musica è la sua passione da sempre, sin da bambino, ma fino ai 16 anni è un amore platonico, poi con alcuni risparmi compra una chitarra usata ,una Clarissa del 76 e l’amore finalmente esplode definitivamente e si concretizza. Comincia da subito a comporre testi e musica delle sue canzoni. I testi spesso attingono dalla letteratura, un’altra grande passione del cantautore marchigiano. I suoi maestri in ambito letterario sono i poeti maledetti francesi, tra cui spiccano Rimbaud e Baudelaire. Ma le canzoni prendono spunto anche dalla letteratura americana, con scrittori del calibro di Henry Miller, Jeck Kerouac, John Fante, Aldous Huxley, George Orwell, ecc. Binomio quello tra letteratura e musica che si sposerà felicemente nell’album di esordio degli Ucroniutopia dal titolo “Il tempo degli assassini”, titolo ispirato dalla poesia “Mattinata d’ebbrezza di Arthur Rimbaud” .Nel disco del 2011 si trova anche una canzone tratta da una poesia di Baudelaire, “Il vino dell’assassino”, di cui Lalli ha realizzato un videoclip che è stato proiettato sull’emittente nazionale MTV, nel programma MTV New Generation e che è visibile anche su Youtube al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=jSo9dN0fhAk

Inoltre nel primo disco si trova un omaggio al poeta tedesco Wolfgang Goethe nella  poesia “Il Re degli elfi” diventata anch’essa una canzone. “ La grande fame”, romanzo di John Fante, si trasforma in una canzone dal titolo “La legge” , così come “La fattoria degli animali” di G Orwell. A chiudere il disco di esordio, oltre alle due ballate autobiografiche  “ Tutto quel che so” e “Io” (brano vincitore del programma di Radio1 Rai, DEMO), c’è il brano “Il Lupo”, tratto anch’esso da un incrocio di scrittori amanti della natura e degli animali, che per tutta la vita inquietamente sono stati impegnati nella ricerca della Libertà: “Il trattato del ribelle di Junger”,  “Il richiamo della foresta”di Jeck London e “Il lupo della steppa” di Herman Hesse. Il videoclip della canzone “ Il Lupo” è visibile  su Youtube al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=sfSuBNyRpY4

Il Videoclip ha vinto il Premio Hard Rock Cafè 2013 ed è stato presentato al Festival del Cinema di Venezia per aver vinto il concorso Pasinetti. Completamente autoprodotto, e di cui Lalli ha scritto testo musica e sceneggiatura, è stato realizzato tra le Marche e la  Lombardia, le scene sono state girate con la presenza di 4 magnifici lupi cecoslovacchi, allevati da una ragazza amante degli animali a San Colombano al Lambro, poco sotto Milano.

La musica degli Ucroniutopia ha delle sonorità uniche. Alle chitarre folk si uniscono particolari arrangiamenti classici,ed oltre al già nominato Jacopo Mosesso, il suono si arricchisce con la talentuosa soprano Eleonora Aleotti la quale, oltre ad accompagnare Lalli con la sua voce, suona il flauto traverso. Giorgio Gallo alla batteria, Walter Pandolfi al basso, e Lorenzo De angelis alla chitarra elettrica completano la formazione Ucronica.

Il nome degli Ucroniutopia, band fondata dallo stesso Gianluca Lalli, nasce nel 2009 dalla fusione di due parole greche Ucronia = senza tempo, e  Utopia= Senza luogo. Spesso gli Ucroniutopia si esibiscono portando al volto delle maschere bianche o delle maschere degli animali come nel caso dell’interpretazioni live  del romanzo di Orwell “La fattoria degli animali”.

 

Anna Lisa Minutillo

Tutti a caccia di stelle con Dino Gazzani e Arkeo



Quasi quaranta persone con il naso in su. Quasi quaranta persone con lo sguardo perso nel cosmo. Quasi quaranta persone sperse ma non disperse nel buio della campagna montegranarese. Quasi quaranta persone vestite con un giubbotto catarifrangente di quelli che si tengono in macchina e non si usano mai. Tutti guidati da Dino Gazzani a caccia di stelle, con un tuffo carpiato nell’astronomia miscelata alla mitologia. A Salire a le Stelle, così si chiude la cantica del Purgatorio di Dante. E questo abbiamo fatto ieri sera: siamo saliti alle stelle, per un’ora, ma ci siamo stati a brillare insieme a loro, nell’aria tersa di una notte di fine primavera. Grazie a tutti coloro che hanno voluto condividere questa esperienza con noi. Grazie a Dino per avercela regalata. La rifaremo presto, per chi la vorrà rifare e per chi, questa volta, se l’è persa.

Luca Craia

lunedì 2 giugno 2014

Vallasciani, coordinatore di SEL, precisa la sua posizione su Montegranaro

Credo sia giusto e doveroso dare spazio al commento dell Coordinatore Provinciale di SEL, Roberto Vallasciani, al mio articolo Ritorno al futuro con Sel: la prima repubblica e ilfantasma di Andreotti, postato sotto l'articolo stesso e sulla pagina Facebook dell'Ape. Di seguito trovate anche la mia risposta. (L.C.)

Egr.Dr.Craia, approfitto dello spazio concesso dal suo Blog per fare alcune precisazioni in merito al pezzo da lei scritto. Nonostante le mie abituali frequentazioni di Montegranaro sia per lavoro che per fraterne amicizie che mi legano a questa città nel caso da lei citato non ho fatto alcuna irruzione personale ma mi sono limitato a rispondere, cortesemente, ad una telefonata di una giovane cronista locale per conto del Corriere Adriatico. Era giovedì 29 maggio e da soli tre giorni era stata ufficializzata la vittoria della Lista capeggiata dalla Sig.ra Mancini. Alla domanda della giornalista sulle aspettative di SEL mi sono limitato a dire che non eravamo ancora stati convocati dalla neosindaca, eravamo tranquilli e sereni, mi sembrava eccessiva la foga di cui leggevo sui giornali visto che lo spoglio elettorale era avvenuto solo tre giorni prima ed abitualmente la definizione di una giunta può richiedere anche qualche settimana. Ciò premesso, è chiaro che SEL ha legittime aspettative di poter contribuire al governo della città. Il risultato ottenuto a Montegranaro è stato straordinario: SEL ha eletto ben due consiglieri quando un partito che a livello nazionale è elettoralmente dieci volte più grande, come il PD, ne ha eletti tre. Ed a fronte di un tale successo elettorale cosa dovrebbe fare un partito politico....? Dovrebbe forse dire "ora che ho fatto una bella campagna elettorale, ho avuto una fiducia degli elettori superiori ad ogni aspettativa, ho eletto due consiglieri..... mi faccio da parte. Che amministrino gli altri.....". Ogni partito politico si cimenta con una campagna elettorale perché ha la speranza e l'auspicio di amministrare, di governare, di avere la possibilità di dimostrare quelle buone pratiche che ha enunciato quando ha chiesto i voti ai cittadini. E questa è una legittima aspirazione di tutti. Se guardiamo a livello nazionale quello che è il movimento più moderno ed innovativo del panorama politico, il MoVimento 5 Stelle, pur stando convintamente all'opposizione del governo nazionale ha preteso (giustamente) quegli incarichi che per "tradizione" spettavano a partiti di opposizione: tantissimi membri di commissioni parlamentari, la vicepresidenza della Camera con l'On.Di Maio, la Presidenza della Commissione di vigilanza RAI con l'On.Fico e così via.... Non si può certo dire che il M5S sia un partito in cerca di poltrone però non è giusto sottrarsi a certe responsabilità anche perché è cosa ben diversa se alla Presidenza della Vigilanza RAI c'è Fico anziché un uomo di Berlusconi. Ecco perché crediamo, serenamente, che SEL aspiri a dare il proprio contributo fattivo e concreto al governo di una città. Lo abbiamo dimostrato a Fermo dove per tre anni il settore della "cultura" è stato rilanciato da un assessore di SEL particolarmente capace e sensibile verso questo tema e dove attualmente l'assessore all'ambiente (di SEL) gestisce tale delega con impegno e competenza come raramente era avvenuto negli ultimi 15 anni.
Per tutto ciò non possiamo, e non dobbiamo, mai confondere i privilegi di incarichi passivi della "casta" con il contributo che a livello di amministrazioni locali ciascun partito ha il diritto-dovere di dare. Perchè non è vero che tutti sono uguali e che le sensibilità siano le stesse. I consiglieri comunali e gli assessori di SEL del comune di Fermo si sono battuti per proporre e far deliberare l'istituzione del Registro per il Testamento Biologico, prima città capoluogo delle Marche ad averlo fatto. Se al loro posto ci fossero stati consiglieri o assessori di altri partiti ciò non sarebbe mai successo. Ecco, assumersi certe responsabilità significa dare rappresentanza, riscontro e rispetto a coloro che ti hanno votato. Non farlo sarebbe un inganno al loro consenso.
La ringrazio sentitamente dell'oppurtunità che mi ha dato e le auguro buon lavoro.

Roberto Vallasciani







Sono d’accordo con lei, dottor Vallasciani, sul fatto che ci sia grande distanza se alla presidenza della Vigilanza Rai vi sia l’onorevole Fico o un esponente qualsiasi di Forza Italia. Ma il punto è proprio questo: qui non stiamo parlando di commissioni parlamentari da assegnare a forze politiche antagoniste ma di deleghe da assessori da assegnare a membri della stessa squadra, che dovrebbero già avere in mente quali siano le dinamiche interne alla squadra stessa e i ruoli di ognuno nel gioco da fare. Non vedo, scusi la mia ingenuità, che differenza ci sia se a giocare a porta ci sia Buffon o qualsiasi altro portiere facente parte della rosa, così come non dovrebbe esserci differenza se a fare l’assessore, che so, al bilancio ci sia questo o quel consigliere eletto nella lista “Montegranaro Riparti” o, addirittura, un tecnico esterno chiamato per la sua competenza. Se è vero che la lista in questione era civica, appoggiata da partiti ma civica, e se è vero che si tratta di una squadra omogenea come ci è stato detto e non di un gruppo di partiti come invece sospettavamo quando l’abbiamo scherzosamente definita “lista Stranamore”, il problema che lei pone non avrebbe ragione di essere. Montegranaro ha problemi grandi, lo sa bene, e vanno risolti con urgenza e competenza. Quella che lei chiama “legittima aspirazione” è un problema che non riguarda i cittadini ma il suo partito e, in questa fase e sulla base delle premesse e delle promesse, non deve influire minimamente sulla formazione del nuovo governo cittadino. Questo è quello che si intende per nuova politica, questo è quello che si intende per bene comune superiore. Se questo vincerà sulle pur “legittime aspirazioni” di questo o quel partito lo vedremo a breve. E se dovessi aver inteso male o male interpretato le sue parole affidate al giornale sarò ben lieto di ammetterlo.


Luca Craia

domenica 1 giugno 2014

Occorre riappropriarsi dell’etica nella politica Montegranarese – di Walter Antonelli



Non posso non condividere questa gradevole e nello stesso tempo profonda riflessione di Luca Craia (Ritorno al futuro con Sel: la prima repubblica e il fantasma di Andreotti)  sulle vicende politiche montegranaresi. Vorrei  però dare una mia nota a compendio di quanto scritto. La politica locale, come quella nazionale, ha smarrito l’etica. Ciò può sembrare un’eresia, ma altrimenti non si capirebbero tutte le vicende di malapolitica. Guardando la gestione politica di Montegranaro degli ultimi decenni con i numerosi contenziosi che hanno generato i debiti fuori bilancio, le innumerevoli varianti al neoPRG, la scellerata gestione della società in house, non si può credere che si sia operato nel rispetto dei doveri morali verso se stessi e verso gli altri. Nella stessa recente campagna elettorale alcuni candidati non hanno avuto remore ad utilizzare attacchi alla persona verso gli avversari, a dispetto della morale. Nella mia stessa compagine elettorale, da quello che mi è stato riferito da alcuni cittadini, in alcuni casi si è prevaricata l’etica, cosa che io non condivido in modo assoluto.
Io avrei potuto cercare maggiori consensi personali utilizzando il fatto che alcuni candidati della mia lista non hanno votato a favore della mia mozione per la riduzione delle indennità di carica comunale che avrebbe permesso l’abolizione della mini-imu a Montegranaro. Non l'ho fatto perché contrario ai miei principi etici che considero invalicabili. Ora che i cittadini ci hanno reso, con il loro voto, il Governo del paese, dobbiamo rimboccarci le maniche nel rispetto dell’etica, per trovare le soluzioni alle emergenze come la frana di viale Gramsci, la liquidazione della società in house senza interrompere i servizi erogati alle persone, far fronte ai numerosi contenziosi in essere da cui potrebbero scaturire ulteriori debiti fuori bilancio.
Tra le emergenze considererei la riapertura del nostro ospedale per il quale passa l’ultimo treno che comporterà definitivamente il suo futuro destino, per cui necessita una chiara e forte iniziativa, alla quale l’ASUR non potrà dire di no. Non so se tra i miei colleghi di lista vi è la volontà e la competenza per far valere le ragioni di Montegranaro.  Chiedo a tutti gli eletti di maggioranza e minoranza di riappropriarsi dell’etica al fine di indicare quale sia il vero bene per la collettività e quali i mezzi per conseguirlo.

Walter Antonelli

sabato 31 maggio 2014

Ritorno al futuro con Sel: la prima repubblica e il fantasma di Andreotti



Semmai vi foste fatti l’idea che il nuovo stesse davvero avanzando, mi dispiace disilludervi, non è così. C’è un fantasma che si aggira per piazza Mazzini, il fantasma della prima repubblica, di quella politica fatta di messaggi subliminali, di ricatti velati, di condizioni sine qua non dettate da pesi politici presunti o reali. Qualcuno giura di aver visto aggirarsi nel Palazzo Comunale, tra le ombre della sera,  un’altra ombra: quella di un omino piccolo, un po’ storto, un po’ aggobbito. Qualcuno giura si tratti di Andreotti. Io non lo so chi sia, so solo che sta spostando i pesi della politica cittadina dalle reali necessità, che sono urgentissime e improcrastinabili, ai soliti giochini di potere.
Se il nuovo avanza non si può creare un governo della città sulla base dei risultati elettorali e degli equilibri tra forze politiche. Non si può assegnare la delega di assessore in base a quanti voti si è preso. Le deleghe si debbono dare sulla base delle specifiche competenze. Altrimenti non è cambiato nulla: potremmo ritrovarci, per esempio, un assessore alla cultura che non sappia parlare in italiano, o un assessore ai lavori pubblici che nella vita fa il ragioniere e come tale si comporta. Ci vuole qualcosa di più, Montegranaro ha bisogno e merita di più e questo ci dovremmo aspettare dalla nuova giunta.
Invece leggo sul giornale che Vallasciani, coordinatore provinciale di SEL, arriva a Montegranaro, non so se fisicamente o solo in spirito, e detta legge al nuovo sindaco. Lo fa con lo stile tipico della prima repubblica, parlando in politichese fluente. Il messaggio è chiaro: o SEL prende un assessore o la maggioranza è a rischio. Non nomina che assessorato pretenderebbe, tutto sommato uno vale l’altro. L’importante è che i rapporti di potere all’interno della maggioranza siano salvaguardati e che in giunta tutti i partiti siano equamente rappresentati (a proposito: non era una lista civica?).
Con buona pace delle competenze. Con buona pace delle reali necessità di Montegranaro, che possono anche aspettare, dice il coordinatore degli ex comunisti: si prenda il suo tempo, Ediana Mancini, non si capisce perché tutta questa fretta. Mica sta crollando la scarpata di viale Gramsci, mica ci sono milioni di Euro da pagare, mica ci sono problemi che aspettano una soluzione urgente. Ora, l’importante, secondo Vallasciani, è stabilire gli equilibri. E pensare che io speravo in un assessore al bilancio che sapesse fare i conti, in un assessore ai lavori pubblici che capisse qualcosa di cantieri e, sognatore che non sono altro, in un assessore alla cultura che riuscisse a prendere almeno un congiuntivo su due.

Luca Craia

venerdì 30 maggio 2014

I bambini di San Liborio alla scoperta della Montegranaro sconosciuta.

Oggi abbiamo accompagnato i bambini della Prima Comunione della Parrocchia di San Liborio alla scoperta delle bellezze nascoste di Montegranaro. Bambini svegli, intelligenti, attenti che hanno capito di vivere in una città che ha anche una storia importante e tesori artistici inestimabili.












Niente mal di pancia nella maggioranza, soltanto dialettica da politica vecchio stile.



Ha poco da gioire l’opposizione di fronte alle prime fibrillazioni in maggioranza dovute alla ripartizione dei pochi seggi da assessore: è tutto normale, fa parte dei giochi quando si è di fronte a coalizioni eterogenee di questo tipo. Del resto la vecchia amministrazione, pur essendo formalmente molto più omogenea, nel corso dei quattro anni e mezzo di governo della città ha fatto questo e altro, con assessori dimissionati, sostituiti con mugugni e creazione di gruppi consiliari ad hoc, ritornati in carica con bocche storte, per finire con la spaccatura che ha portato al commissariamento. Per cui, sotto questo punto di vista, i movimenti intestini alla nuova maggioranza sono perfettamente contemplati nel gioco politico.
Però sembra di essere tornati agli anni ’80, quando c’era il proporzionale e le giunte con relativo sindaco si facevano dopo le elezioni, non prima, tessendo alleanze, rompendole, ricucendo e ristrappando. Chi non ricorda le vicende del ’90, quando avemmo il sindaco più breve della storia, quel Paolo Baleani messo sullo scranno di Basso in quanto quest’ultimo era stato eletto in Provincia, con un’alleanza estemporanea che vedeva il PSI al governo in solitaria con un inspiegabile appoggio esterno del PCI che, improvvisamente, rinsavì, “tradì” Baleani e si alleò con DC, PRI  e PSDI per far fare il sindaco a Graziano Di Battista (che poi cadde a sua volta poco dopo, favorendo il primo commissariamento della storia di Montegranaro). Altri tempi, ma un po’ li stiamo rivivendo.
E forse è questa la parte triste: si poteva sperare in qualcosa di meglio. Certo, Ubaldi ha le sue ragioni, visti i voti che ha portato alla coalizione. Beverati, dal canto suo, non è personaggio che si possa mettere in un cantuccio. Gli esponenti di SEL, per quanto nuovi e, se vogliamo, inesperti, hanno anche loro portato voti e, secondo la logica vigente, dovrebbero avere rappresentanza in giunta.
Ma è proprio questo il punto: la logica vigente, quella dell’assegnazione delle deleghe per meriti elettorali, per equilibri politici, per non scontentare nessuno. Mentre ci si potrebbe aspettare, per esempio, anzi, per assurdo, che le deleghe vengano assegnate per specifiche competenze. Ma poi arriverebbero davvero i mal di pancia. Per cui il gioco è normale: stiamo semplicemente assistendo alla metamorfosi della “Lista Stranamore” in “Giunta Stranamore”. Nulla che non ci aspettassimo. Attendiamo, ora, i primi provvedimenti, e speriamo bene.

Luca Craia

giovedì 29 maggio 2014

Silenvolo



Sto imparando a planare.
Osservare da un punto di vista lontano
lo scorrimento dei gesti e delle parole.
Lasciare che tutto turbini indisturbato
e indisturbante della mia quiete aerea.
Quanto toccherò terra di nuovo
lo farò in un pianoro appartato,
non visto, silenzioso, planando,
per poi riprendere quota, trainato
da questa nuova voglia di leggerezza.
E voi contorcetevi pure
per cercare di scorgermi tra i cumuli.
Vedrete solo una sagoma scura
perché dietro di me c’è il sole.

I Cinque Stelle hanno vinto sul serio. Perdendo.



Premetto che non sono un militante del Movimento 5 Stelle, che sono in disaccordo su molti punti con il Movimento 5 Stelle (su altri no), che non mi sogno nemmeno di fare propaganda per il Movimento 5 Stelle con quello che sto scrivendo. Mi limito ad un’analisi di quello che vedo e vedo che il motto “Vinciamo noi” utilizzato in campagna elettorale è diventato veritiero, anche se non nei termini in cui, probabilmente, lo si intendeva.
In effetti, che il Movimento 5 Stelle abbia perso, anche in malo modo, le elezioni mi pare innegabile e lo stesso Grillo non dice il contrario ma tace. Ciononostante i pentastellati hanno vinto o, quantomeno, stanno vincendo. Stanno vincendo su un piano morale, stanno facendo passare, in maniera in qualche modo inconscia, la necessità di moralizzazione della politica. L’antipolitica, questo termine che, in realtà, non significa nulla perché si fa politica anche quando si è antipolitici, sta mutando, lentamente ma inesorabilmente, il dna degli elettori che, anche continuando a votare i vecchi partiti, le stesse persone, gli stessi programmi fantasiosi e fantascientifici, ora cominciano a pretendere pulizia e onestà, trasparenza e spirito di servizio. E gli stessi politici di altri schieramenti cominciano a mutare anch’essi, lentamente ma inesorabilmente. È un processo lungo ma è già iniziato. È proprio questa la vittoria del Movimento 5 Stelle.
Una vittoria che travalica il risultato elettorale. La sconfitta alle elezioni è la sconfitta di un modo di porsi nei confronti degli elettori o, meglio, dei cittadini che non paga più. È la sconfitta della voce grossa, della parolaccia, del rifiuto della dialettica. È la sconfitta di un atteggiamento arrogante e presuntuoso, anche se mosso da buoni propositi. È la sconfitta dell’antieuropeismo a oltranza, non analitico e non selettivo. È la sconfitta di quella tendenza fascistoide che, evidentemente, spaventa. È la sconfitta di Beppe Grillo, non del Movimento 5 Stelle che, nonostante il responso delle urne, rimane la vera grande novità politica (non antipolitica) in Italia. E rimane, forse, una grande speranza, a patto che lo sconfitto Beppe riesca finalmente e farsi da parte, o che gli stessi attivisti del Movimento riescano a mettercelo, da parte. Perché se il Movimento riuscirà a evolversi e a diventare propositivo, analitico, a scrollarsi di dosso quell’odore qualunquista e populista, quel sospetto di filofascismo, ad affrancarsi da quel padre ingombrante e, oramai, dannoso, allora sì che vincerà, anche nelle urne. Per intanto assistiamo alla rivoluzione morale che i 5 Stelle hanno innescato e che, forse, è quello che conta davvero.

Luca Craia

Dopo elezioni: i buoni propositi sui social e la realtà.



Molti candidati alle elezioni che si sono appena svolte hanno affidato le loro considerazioni post-voto ai social network dando testimonianza di sensazioni, emozioni, proponimenti e considerazioni su avversari e compagni di schieramento. Questi pensieri lasciati a disposizione degli elettori sono un fatto nuovo ed estremamente positivo perché ci danno la possibilità di fare delle valutazioni non solo sulla proposta politica ma anche sull’umanità dei candidati che, prima di essere persone impegnate in politica, sono persone e basta.
Mi ha molto colpito, in questo senso, quanto scritto sul suo profilo di Facebook da Mauro Lucentini, già assessore prima ai lavori pubblici e poi alla cultura, con una pausa involontaria in mezzo, nella giunta Gismondi. Lucentini parla ai suoi sodali in lista dopo la sconfitta elettorale e fa alcune considerazioni da vero leader quale lo possiamo considerare. Elogia i suoi, effettua conteggi, fa un’analisi del voto più o meno condivisibile in relazione al fattore “Basso” e alle sue conseguenze sul flusso elettorale e fa dei propositi assolutamente positivi circa il ruolo che attende lui, Gismondi e la Zincarini, i tre eletti della lista che sosteneva l’ex sindaco, in qualità di consiglieri comunali di opposizione.
C’è però un passaggio che trovo piuttosto contradditorio, ed è il momento in cui Lucentini, rivolto alle “nuove leve” presenti in lista col suo schieramento, afferma: “avete già rimpiazzato una classe politica che non meritava più di essere considerata tale”. Non capisco: gli eletti della sua lista sono proprio lui, Gismondi e Anna Lina Zincarini, tutti e tre considerabili non di primo pelo. Chi sarebbe, quindi, questa classe politica rimpiazzata? E, soprattutto, perché questa classe politica a cui Lucentini si riferisce, non meriterebbe di essere considerata tale? Per aver governato male? Lo stesso Lucentini è al governo della città da più di una consiliatura, anche se ora deve sedere sui banchi dell’opposizione. Quindi si riferisce forse a se stesso? O piuttosto a chi ha vinto le elezioni? Ma, anche in questo caso, non è chiaro: chi ha vinto non è stato rimpiazzato, anzi. E non ha governato ultimamente, per cui perché non dovrebbe essere considerato “classe politica” degna di questo nome?
Comunque, auguri all’ex maggioranza ora diventata opposizione. Anche questo è un ruolo che richiede molto impegno. I propositi sono buoni. Giudicheremo, poi, i fatti.

Luca Craia

mercoledì 28 maggio 2014

Montegranaro nell’editoria turistica. L’impegno di Arkeo per la promozione del territorio.



È uscita da qualche giorno la nuova guida della collana Marche in tasca edita da Claudio Ciabochi Editore. Il volumetto, intitolato Marche segrete – Alla scoperta delle città sotterranee, è una guida esaustiva e particolare di luoghi nascosti e insoliti della nostra regione, “cisterne, grotte, sotterranei, criptoportici”, poco conosciuti ma visitabili e si sviluppa, osservando la suddivisione territoriale della regione in province, fornendo una scheda sintetica ma completa di ogni luogo indicato completata da un ottimo corredo fotografico. L’edizione, inoltre, è pregevole sia per la carta che per l’impostazione grafica.
Il fotografo ed editore Claudio Ciabochi
All’interno, tra i luoghi enumerati, c’è anche la nostra “Cripta” di Sant’Ugo, fortemente voluta da Ciabochi e inserita grazie alla collaborazione con il sottoscritto e la mia associazione, Arkeo, avendone fornito le informazioni storico-artistiche e avendo collaborato alla realizzazione del servizio fotografico. Ringraziamo per questo Claudio Ciabochi per avercene dato l’opportunità.
La giornalista e scrittrice Wendy Hennessy
Siamo particolarmente orgogliosi di questo ulteriore tassello che testimonia il nostro impegno, che va avanti ormai da anni, per promuovere il nostro territorio e, in particolare, la città di Montegranaro turisticamente e culturalmente a livello nazionale e internazionale. Uscirà a breve anche il lavoro della giornalista e scrittrice inglese Wendy Hennessy nel quale troverà spazio Sant’Ugo e Montegranaro grazie alla collaborazione strettissima tra Arkeo e la Hennessy che, tra l’altro, ci onoriamo di avere come socia. La guida di Wendy Hennessy sarà edita e distribuita nei paesi anglofoni.
I frutti di questo impegno, che spazia dalla presenza nei testi turistici alla promozione capillare sul web e tramite contatti di settore, sta dando frutti tangibili, tanto che Montegranaro è sempre più spesso meta di visitatori provenienti da ogni dove, molti anche stranieri. Registriamo un forte incremento di visite e questo premia il lavoro certosino che da qualche anno stiamo portando avanti con passione, amore e con molte difficoltà.
Chi volesse acquistare la guida di Ciabochi può farlo online sui maggiori siti di vendita editoriale, nelle migliori librerie e anche contattando direttamente Arkeo.

Luca Craia

Turismo a Montegranaro: segnaletica da rifare



 Sembra una sciocchezza ma non è così: l’indicazione turistica stradale è fondamentale per assistere il turista occasionale o anche quello organizzato e convogliarlo verso i siti di reale interesse. Purtroppo a Montegranaro la segnaletica di questo tipo è completamente errata ed è urgente rifarla. Inoltre i segnali non completano il percorso per cui il visitatore che iniziasse a seguirli improvvisamente si troverebbe privo di indicazioni e, quindi, sperso.
Gli errori sono evidenti, come la datazione di Sant’Ugo riportata sul cartello di fianco all’ingresso: XIII secolo, mentre sappiamo che la chiesa esisteva già nel IX secolo. Anche la dicitura “cripta” sarebbe inesatta, trattandosi in realtà di una chiesa a tutti gli effetti. È anche errato il cartello che indica la chiesa di piazza, che è intitolata a San Francesco, come chiesa del SS.Salvatore, chiesa ormai perduta della quale abbiamo ritrovato (ARKEO) soltanto alcuni resti, interessantissimi, ma al momento non visitabili.
Nessuna indicazione per la chiesa dei SS.Filippo e Giacomo, mentre è indicata quella di San Liborio che non ha alcun interesse da un punto di vista turistico. Mancano le indicazioni anche per San Pietro Apostolo, per la Torre dell’Annunziata,  per l’ex Convento Agostiniano, per il Mulino Fortificato del Chienti.
È quindi evidente come occorra porre rimedio alla situazione, con costi esigui ma con risultati che saranno senz’altro apprezzati dai visitatori che, molto spesso, ci segnalano questo disservizio.

Luca Craia