venerdì 8 agosto 2014

PENSIERI FRA SILENZI E PAROLE di Anna Lisa Minutillo



Si susseguono nuvole in cielo e nuvole per chi le ha nel cuore , si attende un sereno che di sereno non ha nulla dato ciò che ci ruota intorno, situazioni sempre più allarmanti, tantissime persone senza un lavoro, case che vengono messe in vendita per assicurare a chi con grande sacrificio le ha acquistate un po’ di sopravvivenza, valigie che si preparano non per le vacanze estive ma per una fuga verso altre Nazioni cercando il modo per ricrearsi una vita e non restare solo fermi a guardare.

Sì, per una volta siamo noi che invece di puntare solo il dito nei confronti di questi grandi viaggi della speranza ne diventiamo protagonisti, magari potendoci concedere ancora un altro modo per viaggiare, ma il concetto non cambia siamo alla ricerca di qualcosa che ci hanno rubato e che non siamo più in grado di far tornare e non si tratta della dignità di quella ne abbiamo da vendere basti pensare al fatto che sarebbe stato semplice prendere spunto da chi ci dovrebbe governare per capire che fra una strizzatina di occhio e l’altra, fra uno sgomitarsi nemmeno tanto nascosto, fra una pacca sulla spalla ed una promessa, la strada della legalità non viene mai seguita, chi è più furbo vince in questa catastrofe di vita che qualcuno vive.

Non si dice nulla di nuovo, non si scopre l’acqua bagnata semplicemente se ne fa i conti tutti i giorni con questo sistema marcio e corrotto che genera mostri da sbattere in prima pagina e che restano sempre impuniti ed ossequiati, che vanno tenuti buoni perché di loro ci potrebbe sempre essere bisogno e che invece andrebbero schifati, isolati, allontanati dalle persone perbene che ancora esistono nonostante tutto e nonostante loro. Invece no, c’è l’inversione delle parti: chi denuncia, chi amplia la visuale, che rende noto, chi comunica viene isolato,  viene snobbato e quasi sempre si ravvisa in persone così malafede, si ritiene che lo facciano per guadagnare in notorietà cosa di cui non hanno bisogno, senza pensare che esporsi e vivere una vita contro non è mai cosa facile, che costa rinunce e sacrificio, che sarebbe comodo lasciarsi imbrigliare da catene che chi porta spesso non vede o fa finta per chissà quale strano disegno di non vedere ma che pesantemente trasporta ogni giorno con sé.

Strano paese questo, strani i suoi abitanti, strani personaggi in cerca di autore che non sanno più cosa voglia dire avere un proprio pensiero, che si sono arresi, che contestano inquinamento e vanno in crociera su mostri galleggianti che deturpano ambiente e serenità ma che fanno tanto figo.

Strano paese di selfie pieni di piatti per cene luculliane e per la massima disattenzioni per gli scatti di orrore e morte a cui stiamo assistendo nel silenzio rendendoci complici di vite spezzate e di brutalità amene e devastanti.

Strano paese fra mode del momento, fra gare estetiche in cui tutti si snaturano per assomigliare a qualcun altro solo perché non sono in grado di reggere il peso di una ruga di espressione in più.

Strano paese in cui non si trovano giusti i licenziamenti, le chiusure degli ospedali, i tagli all’assistenza sanitaria ma nessuno si accompagna alle lotte dei lavoratori davanti ai cancelli delle fabbriche, le portineria degli ospedali, le manifestazioni di protesta.

Stano paese quello in cui le Donne vengono continuamente massacrate per la “colpa” di essere nate Donne ,per la loro voglia di essere considerate non solo corpi ma anime e volontà,carattere e esseri raziocinanti e tutti non si stupiscono neanche più di quanto avviene davanti ai nostri occhi,diventa quasi il finale già preventivato del fil giallo a cui stiamo assistendo peccato però non si tratti di un film e quasi sempre ci scappa la morte reale a fare da finale.

Starno paese quello in cui si fissano controlli sulle strade, limiti di velocità, divieto di vendita di alcolici e poi si  fa la gara a vendere auto di grande cilindrata a principianti, li si ubriaca con pubblicità in cui si associa la bella vita alla bella macchina e gli si vende di tutto e di più per poi far diventare l’ennesimo incidente frontale, lo schianto, i rottami protagonisti della notizia della cronaca di paese senza pensare che sotto quelle lenzuola bianche sono distese persone non manichini, che non si tratta di una esercitazione di soccorso stradale ma di un intervento in cui non c’è nulla da fare.

Strano paese quello in cui si fermano persone per piccole inezie e le si picchia tanto, forte, così duramente da privarle della vita perché ci si crede dei veri uomini in quel momento, perché tanto nessuno saprà mai la verità, nessuno indagherà mai ed anche se lo farà la loro voce non verrà ascoltata poiché si diventa una forza solo in momenti per spalleggiare e lasciare impuniti chi dovrebbe difenderci dal pericolo e non ucciderci ma non si dice mai questo. Tutti zitti, per carità.

Strano paese quello in cui esiste un Dio per ogni peccatore e il peccato tante volte arriva da chi di questo Dio dovrebbe esserne rappresentante e non prova la minima vergogna, il minimo timore del suo dio quando allunga le mani su minori che si fidano di lui e gli intima il silenzio facendolo anche sentire sporco e peccatore quando dovrebbe solo vergognarsi di vestire una divisa riservata ai buoni di spirito, agli umili, ai servitori della fede.

Strano paese quello in cui si parla di cultura e si chiudono teatri e scuole, dove si vuole tutti ignoranti e plasmabili secondo modelli che nessuno ha chiesto, richiesto e mai desiderato.

Strano paese quello che addita le persone single, le persone libere mentalmente, quelle che hanno gusti sessuali differenti e che non  fanno del male a nessuno perché danno via del loro e poi si lascia governare senza proferire parola da sporchi, corrotti e collusi e senza un briciolo di dignità senza battere ciglio, anzi facendo passare questo pensiero come un must da seguire nella vita per avere successo e potere.

Strano paese quello che si allaga ad ogni minimo temporale e poi non tiene puliti tombini di scarico, che si circonda di sporcizia per far campare chi con questa scusa si  arricchisce sulle sue spalle e diventa magnate con la zozzeria che si sono “magnati”.

Strano paese quello che si preoccupa per il futuro dei propri figli e non approfondisce mai i discorsi sulla salvaguardia del territorio, che non si scompone di fronte alle scie chimiche, che non muove un dito quando interi paesaggi nel nome del progresso e dello snellimento del traffico vengono deturpati e resi invivibili a causa dello smog e del rumore acustico.

Strano paese quello in cui si avvelena e ci si avvelena continuamente, un paese che non è più in grado di lottare,che si sta inchinando come ha fatto la “famosa nave di morte” davanti a chi lo sta rendendo invivibile, senza speranza, senza sogni.

Non è questo il paese che vorrei, non è questa la fine del mio articolo, non è questa la fine dei buoni pensieri e delle buone azioni, non è questo che ci meritiamo e non è questo che deve continuare ad accadere.

Bisogna smettere di vergognarsi delle cose belle che ancora ci sono e possediamo, bisogna sollevare il capo e farsi baciare dalla fortuna di essere ancora vivi, bisogna essere grati a questo dono, trovare sempre la strada per esprimere il proprio disappunto e associarlo alle azioni anche alle più banali che si tratti di non gettare una carta in terra, di riempire un pomeriggio vuoto portando solidarietà a chi ha bisogno, che si tratti di avvicinare qualcuno alla lettura o alla scrittura, che si tratti di dialogare in modo costruttivo, di ripulire un tombino sporco di foglie e carta, bisogna rimboccarsi le maniche, dare l’esempio, smettere di credersi sconfitti prima ancora di averci provato.

Non è possibile continuare ad abitare una terra tanto bella senza trovare il modo di dare una svolta, mi rifiuto di credere che tutti gli abitanti di questo mondo siano disposti a svendersi al peggiore offerente, mi rifiuto di pensare che non importi a nessuno di voi di lasciare un mondo come questo ai vostri figli, mi rifiuto di credere che la sete di giustizia non alberghi più nei nostri cuori e so che da qualche parte nel mondo ci sono persone che la vedono come me e che devono solo trovare il modo per dimostrarlo .

Smettiamo di avere vergogna per le cose buone ed iniziamo davvero a prendere le distanze da quelle cattive che ci circondano, siamo noi la forza della vita e dimostriamolo allora per la vita e con la vita:FORZA!

E’ quasi d’obbligo prima della pausa estiva fare il punto della situazione, mi piacerebbe poter scrivere di cose che vanno, di persone che si stanno organizzando e ripuliscono questo mondo e lo so che sarà così, lo so perché non smetterò mai di credere nelle persone nonostante tutto e tutti, questo cuore devo mettercelo sempre altrimenti cosa me lo avrebbero donato a fare?

Serene vacanze a tutti noi, anche agli indifferenti che chiederanno l’aiuto di questo dio non appena qualcosa che li toccherà da vicino farà parte della loro vita, non si lamentino poi nel caso dovessero trovarlo occupato o semplicemente distratto da chi il bene non lo predica solo ma lo fa.


giovedì 7 agosto 2014

Amministratori nervosi, diritto di critica e dovere di ascoltarla.



Io credo che un politico in generale e un amministratore in particolare abbia delle responsabilità anche quando parla d’altro, fuori dal proprio ruolo. Credo - ed è un mio pensiero, intendiamoci – che un amministratore abbia il dovere di non perdere le staffe quando viene criticato e di mantenere un atteggiamento equanime anche di fronte al più accanito oppositore (quando questi non sia offensivo) piuttosto che al semplice cittadino che abbia da fare le sue rimostranze, le sue segnalazioni, i suoi distinguo. Capisco che a nessuno fa piacere essere criticato ma un amministratore, se sceglie di candidarsi ad esserlo, deve essere poi preparato a subire giudizi avversi. Oggi, poi, i mezzi per manifestare dissenso in pubblico sono tanti e potenti, vedi i social network, ad esempio, o questo stesso blog. L’amministratore deve saper rispondere pacatamente alle critiche oppure, al limite, tacere. Mai e poi mai deve scagliarsi contro chi esprime un’opinione contraria alla sua, semmai deve cercare di confutarla argomentando.
Noto, invece, in molti attuali amministratori montegranaresi (ma, se vogliamo, è una degenerazione generalizzata della classe politica) un forte nervosismo e una fortissima propensione a reagire stizziti, quando non rabbiosi, alle critiche. E non lo si fa d’impeto in una discussione, lo si fa lanciando anatemi sui social network. Si dimentica che il cittadino ha il sacrosanto diritto, almeno finchè siamo in questa specie di democrazia che ancora ce lo consente, di esprimere le proprie opinioni anche contrarie a chi governa, fermo restando il rispetto che si deve alla persona.
Io non so con chi ce l’avesse il vicesindaco, spero non con me, quando ha scritto questa frase sulla sua pagina Facebook: “quanti finti moralizzatori......e se poi si va ben a scavare in ognuno dei presunti duri e puri, ci si accorge quasi sempre, che la regola del duro e puro vale solo per gli altri. Va bene essere degli attenti censori di quanto accade, soprattutto nei confronti di chi gestisce la cosa pubblica, ma prima bisogna vedere cosa succede a casa propria...ad ogni livello: politico, sociale, religioso e soprattutto urbanistico......a Montegranaro in particolar modo. Mi diceva mia nonna che è vissuta 101 anni: "La Messa è per chi la sente" mi permetto di aggiungere più modestamente: "Anche per chi la dice e per chi la serve", a partire dai bastian contrari di casa nostra....”.  Con chiunque ce l’avesse la frase non si addice ad un amministratore che rappresenti tutta la cittadinanza, anche quella che non gli ha votato o che, comunque, lo giudica negativamente. Suona male, traspare rabbia, sembra minacciosa.
La critica è una fatto positivo: rappresenta un momento costruttivo, la conseguenza della speranza di miglioramento. Si sbaglia a preferire il silenzio. Il silenzio, quando non consegue alla perfezione (che non è di questo mondo e certamente non di questo paese) presuppone la disperazione. Io voglio criticare liberamente, senza per questo ricevere insulti (ne arrivano a pacchi, anonimi, sul blog, da parte di “ammiratori" di questa maggioranza e, in particolar modo, del suddetto vicesindaco) e leggere frasi minacciose. Miglioriamo la nostra qualità intellettuale, il rispetto per il cittadino, il nostro concetto di libertà democratiche. Ce la possiamo fare. Coraggio!

Luca Craia

mercoledì 6 agosto 2014

Quanto è costata la Settimana della Cultura?



La Settimana della Cultura, come si sa o si dovrebbe sapere, era un progetto proposto da Arkeo alle altre associazioni e alla Provincia di Fermo per creare un evento multiplo che coinvolgesse tutto il territorio a costo zero (0) per la collettività. Poi noi ne siamo usciti per motivi ormai noti e non abbiamo più seguito la vicenda. Ricordiamo benissimo, però, quanto l’edizione dello scorso anno costò al Comune di Montegranaro, visto che la organizzammo noi in collaborazione con altre associazioni. L’edizione 2013 costò al Comune di Montegranaro la bella cifra di 0 Euro. Zero. Niente. Nulla.
L’edizione 2014? Non sappiamo quanto sia costata agli organizzatori, sappiamo però che il Comune ha concesso € 500 alla Proloco “a parziale copertura delle spese organizzative” con delibera nr. 13 del 03-07-14. All’ultima riunione a cui abbiamo partecipato non si era parlato di spese per la collettività e mi pare che tutte le associazioni si erano impegnate a dare gratuitamente il proprio contributo. Perché allora questo ancorchè piccolo esborso da parte del Comune? A copertura di quali spese?

Luca Craia

martedì 5 agosto 2014

I tre galletti e la faraona secondo il Presidente del Consiglio Walter Antonelli



Riconosco che la favola “lo strano amore tra i tre galli e la faraona” è una divertente quando graffiante esempio di satira politica. Non condivido l'impianto principale della storia, rimarcata dall'unico spiritoso commentatore, che a dividerci è il colore del piumaggio, richiamo di appartenenza, ma vi è qualcosa di più importate “i fatti”. Perchè se fosse solo il piumaggio non saprei spiegarmi come mai i galli rosso sbiadito non si pongano il problema che la loro lista ha preso quasi 2900 voti alle Europee, mentre tutto il pollaio ha vinto per soli 3158 voti, forse gli altri undici valgono poco, o la base di quel simbolo non si riconosce nei suoi candidati?
Guardando a ritroso non possiamo dimenticare che qualcuno della nostra compagine ha votato a favore dello scempio del Campo Boario, mentre altri come me si è opposto raccogliendo firme e agendo sugli enti istituzionali per la difesa dell'ambiente. Non posso dimenticare che ho presentato una mozione per abrogare la mini-imu e alcuni della nostra attuale compagine non hanno votato a favore. Per cui io non mi riconosco in nessun colore di piumaggio, perchè alla mia età non devo fare carriera politica per cui non devo rendere conto a nessuna segreteria politica, ma ora devo agire solo nel rispetto del “programma elettorale” per cui i cittadini ci hanno dato il loro voto consentendoci di vincere.
La mia azione è e sarà in sintonia con il programma quindi mi impegnerò nei limiti della mia carica, nella sfida per recuperare il centro storico, per un regolamento ambientale che renda impossibile l'insediamento a Montegranaro di centrali a biomasse o altre fonti inquinanti, per migliorare la scarsa offerta di prestazioni in Sanità, ottenere una nuova convenzione con l'Asur per garantire spazi alla Croce Gialla, Avis ed altre associazioni, i per tutti gli altri punti del programma per i quali mi sono impegnato con i cittadini in campagna elettorale.
Se qualche gallo non rispetterà quello che ci ha unito “il programma” si assumerà le conseguenze politiche della propria posizione, se poi in modo irriverente qualcuno si sentirà il re del pollaio potrebbe finire per diventare un cappone che tutti sappiamo come finiscono a Natale.




Walter Antonelli

sabato 2 agosto 2014

Auguri Arkeo



Non scrivo questi auguri per i miei sodali, nel giorno del terzo anniversario dalla fondazione dell’associazione Arkeo, come fosse un’autocelebrazione. Li scrivo perché è giusto che un sodalizio come il nostro, una volta all’anno, tiri le somme e guardi ai risultati raggiunti, specie se l’anno in questione è stato difficile, complicato, delicato come l’ultimo. Abbiamo passato un periodo di grande difficoltà: abbiamo cambiato nome, abbiamo visto alcuni (pochissimi) soci non concordare su questa scelta e andarsene, dopo aver perso una battaglia democratica, sbattendo la porta e dichiarando guerra. Abbiamo resistito agli attacchi e guardato dritto avanti all’obiettivo. Abbiamo affrontato le elezioni amministrative rimanendo totalmente e assolutamente neutri.

Abbiamo lavorato sodo: promuovendo Montegranaro in tutti i modi che ci sono possibili, portando turisti a centinaia in visita ai nostri beni culturali. Abbiamo investito in restauri, abbiamo dedicato il nostro tempo libero per la nostra città e il territorio, abbiamo promosso incontri e dibattiti, abbiamo continuato il lavoro certosino di mappatura del sottosuolo, abbiamo monitorato strutturalmente e staticamente i nostri monumenti, abbiamo stretto relazioni con associazioni ed enti per mettere Montegranaro in rete.
I risultati sono evidenti: ci sono centinaia di persone che vengono a visitare Montegranaro e questo grazie al nostro lavoro, c’è un crocifisso meraviglioso e splendidamente restaurato in Sant’Ugo, ci sono ricordi di bei momenti culturali, come l’incontro sui Franchi con Arduino o il concerto d’organo di Antinori. C’è la mappatura degli ipogei in fase conclusiva. C’è la sistematizzazione delle aperture di Sant’Ugo. 

Dobbiamo essere soddisfatti. E questo nonostante il nostro lavoro spesso non venga apprezzato, specie da chi ne gode i frutti, nonostante non siamo considerati (da alcuni) “simpatici”, ma è difficile esserlo quando non si accettano mai e poi mai compromessi. A ripagarci, oggi, ci sono le centinaia di manifestazioni di affetto che stiamo ricevendo per il nostro terzo anniversario, con apprezzamenti e incoraggiamenti da parte di Montegranaresi ma anche di persone lontane che, comunque, seguono e apprezzano il nostro impegno. Andiamo avanti? Sì, certamente, a testa bassa, in direzione ostinata e, nostro malgrado, contraria. Auguri Arkeotipi.

Luca Craia

mercoledì 30 luglio 2014

Portate le feste in centro, ora che governate voi!




Ancora una volta siamo arrivati in coda all’estate e alla festa che chiude le grandi feste estive: la Festa dell’Unità. E anche quest’anno le grandi feste si sono svolte lontano, molto lontano, dal centro di Montegranaro. Fare le feste all’Arena Estate o al campo sportivo La Croce è comodo, ci sono parcheggi, ampi spazi pianeggianti. Però, visto che da ogni parte si sembra concordare sulla necessità di rivalutare e rivitalizzare il centro, organizzare gli eventi più importanti e di più lunga durata, quelli che, praticamente, occupano tutta la stagione estiva, in una zona periferica, per quanto bella e ben attrezzata, è contradditorio, specie quando a promettere sforzi per il centro cittadino è, come è giusto che sia, l’amministrazione comunale, composta, appunto, dal Pd che organizza la Festa dell’Unità e da Liberi per Montegranaro che organizza la Festa Tricolore. Sarebbe lecito aspettarsi uno sforzo in più proprio da questi due schieramenti. Magari quest’anno non è stato possibile organizzarsi in tempo. Ma per l’anno prossimo di tempo ne abbiamo. Che ne diranno di impegnarsi in questo senso?

Luca Craia


martedì 29 luglio 2014

Il ratto della ruspa e la maggioranza che fa opposizione all’opposizione



Sparisce una ruspa a Montegranaro. Non è stata rubata, è stata semplicemente persa, qualcuno l’ha messa da qualche parte e non ci si ricorda più dove. Questa è una ricostruzione semplicistica, ovviamente, ma dà il senso della situazione. La notizia è apparsa sul giornale che rimarcava l’indignazione dell’attuale maggioranza contro l’ex sindaco Gismondi per questo increscioso accadimento.
Quando ho letto l’articolo per prima cosa mi è venuto da ridere: sembra una storia di Pirandello. Poi però ho riflettuto e ho capito che da ridere c’è ben poco. Siamo di fronte all’ennesima prova che questa maggioranza è prigioniera del proprio ruolo di opposizione, mantenuto per tanti, troppi anni e ora divenuto parte genetica della coalizione.
Di solito è l’opposizione che cerca modi di gridare contro la maggioranza, di sbatterla sul giornale, di creare disappunto, di lanciare accuse. A Montegranaro avviene il contrario: l’opposizione, che fino a pochi mesi fa sedeva sui banchi del governo cittadino, oggi tace e lascia che la maggioranza, che invece era esattamente dove sta ora l’opposizione, faccia da sé. E questa che fa? Continua a fare opposizione, stavolta contro l’opposizione visto che in maggioranza ora ci stanno loro. Le trovano tutte: dalla continua ricerca di responsabilità circa il disastro delle casse comunali alla molto meno seria e molto più ridicola storia della ruspa scomparsa.
Questo, al di là della facile ilarità, desta preoccupazione. Infatti un governo preoccupato di lanciare accuse a chi, invece, dovrebbe svolgere istituzionalmente questo ruolo, ha evidentemente qualche problema di identità. Nel frattempo l’opposizione, quella vera e attuale, tace. Forse per buoni motivi, visto l’andazzo.

Luca Craia

domenica 27 luglio 2014

Che fine ha fatto Casapound a Montegranaro?





Il quesito me lo pongo da tempo e un po’ sono preoccupato: che fine ha fatto Casapound a Montegranaro? L’attivissima organizzazione di estremo centro, i fascisti del terzo millennio, che tanti adesivi hanno appiccicato in giro per la città, che tanti muri hanno decorato con le loro preziose massime, che tante serate hanno allietato col loro leggiadro passo dell’oca non danno segno di sé da prima della campagna elettorale. Come mai?
Forse non hanno retto all’imbarazzo di dover scegliere tra ben tre liste a loro vicine. Infatti la lista di Basso presentava l’ex assessore Venanzi, attivissimo membro dell’associazione fascista, la lista Gismondi è sempre stata vicina amorevolmente alla Tartaruga e la lista Stranamore non nasconde (tutt’altro) una forte (e se dico forte intendo forte) componente di destra nemmeno tanto moderata. Qualsiasi delle tre avesse vinto il movimento sarebbe stato rappresentato. E così è stato.
Appagamento quindi? Soddisfazione che porta alla quiete politica? Magari, significherebbe che non vedremo più i segnali stradali imbrattati da appiccicose tartarughine, i muri imbrattati da scritte e manifesti abusivi, consigli comunali intervallati da coreografie da terzo reich. O no?

Luca Craia

Arkeo promuove Montegranaro grazie a Macchini, Gallucci e Rocchi.



Desidero ringraziare pubblicamente l’associazione culturale Lagrù per l’opportunità che sta dando ad Arkeo di promuovere Montegranaro. Grazie, appunto, all’interessamento diretto della Presidentessa dell’Associazione, Priscilla Alessandrini, e all’amicizia con Michele Gallucci, abbiamo avuto l’opportunità di installare un piccolo stand di Arkeo all’ingresso di Villa Vitali dove si è svolto lo spettacolo “The Chiacchiering” del trio Piero Massimo Macchini, Paolo Rocchi e Michele Gallucci.
Tramite lo stand abbiamo potuto dare visibilità a Montegranaro e ai suoi beni culturali davanti a un pubblico di oltre seicento persone, distribuendo materiale promozionale, raccogliendo iscrizioni per la nostra mail list e parlando direttamente con la gente della nostra città e del nostro impegno per promuoverla e farla conoscere turisticamente.
Saremo presenti anche a Porto San Giorgio, a Rocca Tiepolo, il 13 agosto. Stiamo anche studiando nuove collaborazioni future con l’associazione Lagrù che sta dimostrando grande sensibilità per le tematiche trattate da Akeo.

Luca Craia

sabato 26 luglio 2014

Il Comune mette la polvere sotto il tappeto




Il centro storico di Montegranaro è sporco. Lo è sempre stato e la situazione non migliora certamente da sé. La copiosa presenza di piccioni rende il problema ancora più acuto, tanto da spostare la questione dal piano estetico a quello sanitario. Negli anni passati si è cercato, in verità senza grande impegno, solo per rispondere alle ripetute istanze dei cittadini residenti e di questo blog, di porre rimedio alla questione. L’ex assessore all’ambiente predispose l’installazione di gabbie per la cattura dei piccioni e questo provvedimento funzionò finche, inspiegabilmente, le gabbie vennero rimosse e i piccioni, gradualmente, tornarono. Inoltre, con cadenze piuttosto frequenti, alcuni incaricati passavano a pulire gli escrementi per le strade con l’ausilio di una idropulitrice piuttosto potente. Questo non avviene più da mesi.
Con l’avvento della nuova amministrazione ci si aspettava un potenziamento degli interventi per la pulizia del centro storico e la salvaguardia della salute dei suoi abitanti. Questo perché in campagna elettorale si era data rassicurazione circa l’esistenza di un preciso progetto per la riqualificazione del quartiere. Ad oggi, invece, registriamo l’assenza di qualsiasi intervento e la mancanza anche di una minima azione ordinaria di pulizia, nonostante ci sia un apposito assessore.

La questione non è risolvibile con un colpo di scopa, come stanno facendo gli operai del Comune stamattina dopo che il sottoscritto ha chiesto con veemenza che otre a pulire davanti al palco dove ci sarà il concerto stasera si provveda anche dietro l’angolo, a venti metri di distanza, dove non andrà nessuno degli ospiti di stasera ma dove vivono cittadini montegranaresi il cui decoro, la cui qualità della vita e la cui salute vale esattamente come quella di tutti gli altri e va tutelata da chi ci amministra. Per risolvere il problema serve un progetto, che passi dall’eliminazione della presenza dei volatili a un programma di pulizia specifico finchè la situazione non si normalizzi e il centro storico possa essere considerato un quartiere come tutti gli altri, dove fare pulizia come da tutte le altre parti. Questo progetto, a quanto pare, non c’è o, se c’è, tarda a venire.
Occorre che l’assessore al centro storico e quello all’ambiente si interfaccino e trovino un accordo su come intervenire, perché il centro storico non può essere trattato, come si sta facendo ora, come tutti gli altri quartieri. Altrimenti diventa del tutto inutile fare manifestazioni culturali che portino gente in luoghi tirati a lustro per l’occasione mentre a pochi metri c’è sporcizia, incuria, case cadenti, rischi per la salute e la pubblica incolumità. Mettere la polvere sotto il tappeto non pulisce casa.

Luca Craia

giovedì 24 luglio 2014

LO STRANO AMORE TRA I TRE GALLI E LA FARAONA



In un pollaio regnava indisturbato da anni un gallo dalle penne gialle. C'erano, però, tre galletti, uno nero, uno rosso e uno di un colore indefinito perché lo cambiava ad ogni muta di piumaggio. I tre galletti volevano prendersi il potere ma fra di loro non andavano d'accordo. Cosi pensarono a una soluzione: facciamo regina la gallina faraona e noi governiamo da dietro. Raggiunto l'accordo si presentarono alle elezioni e la simpatia e il fascino della faraona vinsero sull'antico regnante. Così i tre galletti si trovarono a governare. Il nero e il rosso si misero d'accordo per limitare il potere di quello senza colore e ci riuscirono estromettendolo da ogni decisione. Questi però era contento lo stesso perché comunque aveva l'illusione di comandare anche se non contava nulla. La faraona, però, voleva governare sul serio cosi il gallo rosso e il gallo nero cominciarono a influenzarla ognuno a danno dell'altro. Ma il gallo nero era più bravo in questo e, in sostanza, comandava più lui del rosso. Come finì la storia? Non lo sappiamo ancora. Certo che ne venne fuori una grande confusione nel pollaio. Probabilmente il fattore prese in mano la situazione e tirò il collo a tutti.

mercoledì 23 luglio 2014

Acqua salata nei polmoni



Com’è salata quest’acqua che sto respirando, mi fa bruciare i polmoni più dell’aria calda del Sahara, più della sabbia che ho mangiato per arrivare fino al mare. Mia madre non ci voleva salire sul barcone, diceva che eravamo troppi, che era pericoloso, che non poteva rischiare di fare annegare me e i miei fratelli. Ma mio padre ha detto che aveva speso tutti i nostri soldi per quel viaggio, che non potevamo più tornare indietro, che non avevamo più niente e che il nostro futuro era in quel bel Paese di là del mare.
Eravamo pigiati come sardine, come le noci di cocco in una cassetta del mercato. Neanche lo spazio per pisciare, la puzza toglieva il respiro. Sudore, grida, lamenti. Gente che piangeva, bambini più piccoli di me che piangevano, madri che piangevano. Mio padre piangeva, forse aveva cambiato idea, forse voleva tornare indietro. Ma ormai intorno c’era solo il blu del mare.
I signori che hanno preso i nostri soldi per farci fare il viaggio ci trattavano male. Il pilota della barca fumava il sigaro e bestemmiava in francese, almeno credo che fosse francese. Poi la barca si è inclinata e sono caduto. Qualcosa mi ha colpito alla testa mentre cadevo e non ho visto più niente. Ora ho riaperto gli occhi e intorno è tutto blu scuro. Ora i miei polmoni bruciano, non ho la forza per nuotare, i miei occhi si chiudono, mi sa che aveva ragione mia madre a non voler salire sulla barca, mi sa che non ci arriverò mai in quel bel Paese di là del mare.

martedì 22 luglio 2014

Il Comune usa impropriamente il nome di Arkeo



Arkeo - È con vivo stupore e grande amarezza che leggiamo il pieghevole realizzato e messo in circolazione dal Comune di Montegranaro – Assessorati alla Cultura e al Turismo, riportante il cartellone estivo degli eventi organizzati dallo stesso da qui a settembre. In tale volantino si legge diverse volte il nome della nostra associazione nonostante che la stessa non abbia dato adesione alla programmazione estiva del Comune mantenendo la propria autonomia nell’organizzazione di eventi.
Così la Riposizione del Crocifisso di Sant’Ugo è stata organizzata in totale autonomia da Arkeo, finanziata da Arkeo e promossa da Arkeo. Eppure la stessa figura nell’elenco degli eventi del Comune. Ci chiediamo come mai, visto che, all’invito dell’Ufficio Cultura a “fornire con cortese urgenza il testo  relativo alla manifestazione da inserire sul materiale promozionale” , inviato in data 2 luglio 2014, rispondemmo, in pari data, “Ringraziamo per l'opportunità ma riteniamo che le nostre iniziative in programma per il mese di luglio siano da promuovere in autonomia”.
Per quanto riguarda, invece, il nostro coinvolgimento nei servizi turistici comunali, ci è stata richiesta collaborazione in quanto unica e sola associazione che abbia operato in questo campo da sempre a Montegranaro, ma poiché il Comune ha pensato bene, anziché affidarsi alla nostra esperienza, di metterci in competizione con altre realtà associative che di turismo non si sono mai occupate e che avrebbero basato la loro azione sul lavoro da noi svolto fin’ora, e poichè tali associazioni hanno un comportamento nei nostri riguardi tutt’altro che amichevole (vedi la nostra estromissione dalla Settimana della Cultura, per fare un solo esempio) abbiamo ritenuto di non prestare la nostra opera continuando a lavorare in autonomia come sempre fatto e lo abbiamo comunicato sia verbalmente che per iscritto al Sindaco e all’Assessore competente. Eppure il nostro nome figura nel volantino.
Evito ogni ulteriore considerazione su questi fatti che, comunque, reputo incresciosi. Non è nemmeno mia intenzione generare ulteriori polemiche. Dico soltanto che, se questa è l’impostazione che la nuova amministrazione intende dare a cultura e turismo, stiamo partendo davvero molto male.

Luca Craia