Visualizzazione post con etichetta ambiente. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ambiente. Mostra tutti i post

lunedì 4 luglio 2016

Basso quello alto e il farne troppe per non finirne una



È pieno di entusiasmo il nostro giovane assessore all’ambiente, che poi tanto giovane non sarebbe più visto che i trent’anni li ha maturati, ma in un paese in cui i quarantenni zompano in piazza fino a oltre l’alba e si lamentano per la condizione deprimente di loro ragazzi, il nostro è ancora in fasce. E con questo entusiasmo (post)adolescenziale si muove sul palco della politica nostrana facendo un gran polverone. Si occupa di ambiente, di lavori pubblici, di urbanistica, di cultura. Si occupa di diplomazia con alleati e avversari e in questo rimarrà leggendaria la sua sottile mediazione per evitare che Sel lasciasse la maggioranza, mediazione a colpi di spumante e brindisi di ben partiti.
Ne fa tante, il nostro giovane ingegnere, ma a ben vedere ne conclude poche: Montegranaro è invasa da una foresta di erbacce, la differenziata è tutt’altro che a posto, l’Ecocentro è partito lento lento e il paese a tratti sembra Napoli ai tempi dei falò dell’immondizia. In fatto di lavori pubblici, a detta stessa del titolare dell’assessorato, Aronne Perugini, aiuta quest’ultimo troppo impegnato in Provincia ma i risultati ancora non si vedono, forse perché non si riescono nemmeno a cambiare due lampadine bruciate. Per la cultura lo abbiamo visto girare come una palla da flipper per tutta Veregra Street ma nessuno ha ben capito quale sia stato il suo ruolo (anche se io una mezza idea me la sono fatta, almeno per quanto mi riguarda).
E se tutto questo sbracciare e arrabattarsi non produce risultati grandiosi, rischia anche di urtare la sensibilità di qualche collega. Beverati, per esempio, si è visto rubare la scena durante il Festival e si è dato malato. Un’indisposizione che potrebbe anche essere stata causata da una certa irritazione. Ubaldi è scomparso, non si è fatto neanche una fotografia durante tutta Veregra Street. Idem dicasi per Perugini, che è stato avvistato soltanto nei pressi della raccolta firme contro il suo progetto, e non credo fosse andato a firmare.
L’ansia di comparire, il protagonismo a tutti i costi, misti a una probabile voglia di darsi da fare reale, a volte possono nuocere. Probabilmente il nostro virgulto politico lo imparerà strada facendo, ma per ora forse è meglio che si calmi un po’. Per lui e per la sua stessa compagine.

Luca Craia

venerdì 13 maggio 2016

Italia Nostra I progressisti sangiustesi, l’ambiente e le parentele politiche con i nostrani


Sotto riporto un comunicato redazionale di Italia Nostra che dice tutto, per cui non dovrei aggiungere altro. Mi limito a sottolineare come i cugini sangiustesi dell’amministrazione montegranarese, con la quale vanno d'amore e d'accordo, per la serie “una faccia, una razza”, in tema di ambiente riescono a surclassare i nostri e alla grande. Mentre i nostri si limitano al silenzio, colpevole e gravissimo, ma pur sempre silenzio sulla questione dell’antenna Vodafone, i nostri dirimpettai addirittura approvano una variante al PRG in barba a tutti vincoli, al buon senso e alla stessa coerenza, per far realizzare un centro di smaltimento per rifiuti pericolosi. Speriamo non ne nasca una competizione a chi fa peggio perché, visti i campioni in gara, sia nostri che loro, rischiamo di vederne delle belle. O delle brutte. Leggete sotto.

Luca Craia

Marche: un’industria pericolosa in area tutelata a Monte San Giusto?
L’8 marzo del 2014 Italia Nostra fu invitata a Monte San Giusto per partecipare ad un incontro per la “FABBRICA DELLE IDEE”, organizzato da un gruppo di giovani che poi vinse le elezioni amministrative comunali. In quella occasione Italia Nostra fu invitata per illustrare la necessità della tutela dell’ambiente e della salute come previsto dalla Costituzione Italiana. E’ pertanto con sorpresa che siamo stati informati che sembra esservi la volontà, da parte dei vincitori di quelle elezioni, di far approvare una variante al Piano Regolatore del Comune per localizzare su suolo agricolo, con un alto livello di salvaguardia, il progetto di una azienda che non ha alcuna caratteristica di start up, di impiego di tecnologie avanzate, di occupazione qualificata.
Il progetto riguarda un impianto di riciclaggio di rifiuti speciali (scarti di edilizia) che, per legge, è una attività pericolosa di 1^ classe che dovrebbe avere una estensione di 10.400 metri quadrati per trattare circa 20.000 tonnellate l’anno di rifiuti con la produzione di polvere e di PM10, di traffico pesante, di rumore, di distruzione del paesaggio agricolo naturale con l’immissione di reflui, pur trattati, nel Torrente Cremone!
Per far ciò si rende necessaria la approvazione di una variante al Piano Regolatore Comunale perché la previsione di un insediamento industriale nella area interessata, nella frazione di San Filippo, è in contrasto con quanto previsto:
-  dal PRG vigente in quanto essa è “area agricola di salvaguardia paesistica ambientale dove non è consentita alcuna nuova costruzione”,
-  dal Piano Territoriale di Coordinamento perché rientra nelle “aree coltivate”
-  dal Piano Paesistico Ambientale perché rientra “nell’area di alta percettività visuale”,
-  dal Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici perché è “paesaggisticamente vincolata” essendo entro la “fascia di rispetto del torrente Cremone”.
Al di là dei pareri di alcuni enti con una marea di prescrizioni che nessuno sarebbe in grado di far rispettare, il problema è quale sviluppo economico e sociale si intenda proporre per Monte San Giusto.  La realizzazione di una industria pericolosa in area di pregio naturale è quanto rimane di tutte le avvincenti idee che furono elaborate dalla “fabbrica delle idee” solo due anni fa? E’ quindi un problema politico quello che il Consiglio Comunale dovrà sciogliere prossimamente, ascoltando in primo luogo i cittadini e ragionando se il progresso possa essere rappresentato dal sacrificio del suolo, dell’ambiente, della salute dei cittadini.
Ci appelliamo pertanto al Sindaco ed ai Consiglieri Comunali affinché tale riferita volontà sia smentita dai fatti, bocciando, se proposta, la variante al vigente Piano Regolatore.

giovedì 14 aprile 2016

Finalmente ci spiegano i rifiuti



È andata lenta fin dall’inizio la nuova era della raccolta differenziata montegranarese: in ritardo l’apertura delle buste, in ritardo l’accesso agli atti richiesto dalle opposizioni, in ritardo la partenza dei lavori, in ritardo la messa a regime del nuovo sistema. Per cui non desta sorpresa che anche la prima riunione con i cittadini, allo scopo di informarli sulle novità previste con la nuova gestione, avverrà a cose iniziate. È prevista infatti per lunedì 18 aprile alle ore 21,00 presso la sala del consiglio a Palazzo Francescani la riunione coi cittadini, quando già sono passati 18 giorni dall’entrata in servizio del nuovo gestore. Come dire: non c’è fretta.
Intanto è stato finalmente comunicato il numero verde per chiamare il servizio di raccolta a domicilio dei rifiuti ingombranti. Con l’ecocentro chiuso è indispensabile che questo servizio venga espletato al meglio altrimenti, vista la nota maleducazione di alcuni cittadini e residenti, si rischia, come già è avvenuto, di vedere qualsiasi cosa abbandonata per strada. Il numero da chiamare è l’ 800584731. Anche in questo caso non c’è stata alcuna fretta nel rendere operativo il numero e comunicarlo alla cittadinanza.

Luca Craia

martedì 12 aprile 2016

La piralide del bosso e l’efficienza disarmante dell’assessore Basso



Il mio amico Massimo De Luce segnalò su queste pagine la questione della moria delle piante del cimitero già nel giugno dell’anno scorso (VEDI ARTICOLO). A settembre ancora non si era fatto nulla, se non che il Consigliere Comunale Chiara Michetti (non l'assessore Roberto Basso) ci informò, proprio sulla pagina Facebook dell’Ape, che era necessario attendere il momento più opportuno per intervenire, altrimenti l’intervento sarebbe stato sterile. Però, mentre la Michetti ci informava di questo, a Cura Mostrapiedi il Comune di Sant’Elpidio a Mare era già intervenuto.
Non mi sorprende, quindi, che la situazione, a otto mesi di distanza, si sia ripresentata. Evidentemente si è intervenuti in ritardo e solo il clima più fresco (freddo no, l’inverno è stato fin troppo mite e forse ha contribuito ad aggravare la situazione) ha rallentato la proliferazione del micidiale animaletto che sta uccidendo le siepi del cimitero. I cipressi, invece, ci dicono che stanno meglio: evidentemente il trattamento contro il fungo del cipresso (cosa diversa dalla piralide del bosso) ha funzionato, oppure è avvenuto qualche miracolo. A Montegranaro capitano spesso, specie in politica.
Quindi si torna a intervenire. Speriamo con maggiore successo. Oggi scende in campo l’assessore il persona, senza delegare consiglieri comunali, il che ci fa ben sperare, almeno sulla serietà delle intenzioni. Speriamo non sia troppo tardi, anche perché, qualora lo fosse, sarebbe dura poi tornare alla carica con un nuovo comunicato dell’Istituto Luce Comunale e vantarsi di cose di cui, invece, magari sarebbe meglio fare ammenda. Ma, si sa, l’informazione va trattata in maniera professionistica, magari potando qualche rametto, proprio come fosse un cipresso.

Luca Craia