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venerdì 26 agosto 2016

Il dibattito alla festa de l’Unità



dibàttito s. m. [der. di dibattere]. – Discussione alla quale prendono parte i partecipanti a un’assemblea, a una seduta, a una riunione pubblica o privata, e nella quale si contrappongono e valutano idee e opinioni diverse in merito a determinati argomenti proposti o a decisioni da prendere (vocabolario online Treccani).
Prendendo per buona la definizione data dalla Treccani, salvo nuovi sviluppi dall’Accademia della Crusca, possiamo affermare che alla Festa dell’Unità ci sarà dibattito? No, perché parleranno solo persone che illustrano un solo punto di vista.
Ci sono luoghi dove si discute e luoghi dove si informa. Da quello che vediamo, la Festa de L’Unità montegranarese sarà un luogo dove il PD informerà la gente circa le linee del partito e il pensiero dei suoi dirigenti. È una cosa buona, ben inteso, ma non chiamiamolo dibattito.
In questo blog, per esempio, non c’è dibattito. C’è l’esposizione del mio pensiero e chi sia interessato a conoscerlo, per chissà quale motivo, può aprire queste pagine e informarsi di quello che penso. Ma non si dibatte, qui. Eventualmente c'è il gruppo di discussione.
Come ho detto, è assolutamente legittimo che alla Festa de L’Unità si faccia propaganda e si faccia vetrina sulle idee del partito che organizza l’evento. Però ci saremmo aspettati di più dal partito che, in campagna elettorale, parlava di partecipazione come di un concetto fondamentale sul quale basare il proprio operare. Abbiamo visto che, a livello amministrativo, la partecipazione l’abbiamo solo sentita nominare. Alla Festa de L’Unità sono quasi tutti iscritti e simpatizzanti del PD, e quelli che vanno lì solo per mangiare (perché si mangia davvero bene) sono probabilmente poco interessati alla politica. Quindi sarebbe stato auspicabile che si aprisse il dibattito almeno all’interno del proprio “popolo”, che si facesse partecipare questo “popolo” alle decisioni prese e a quelle ancora da prendere.
Non lo faranno, a quanto si è capito, e va bene così. Ne prendiamo atto. Basta che poi non si diano lezioni di democrazia agli altri.

Luca Craia

mercoledì 30 luglio 2014

Portate le feste in centro, ora che governate voi!




Ancora una volta siamo arrivati in coda all’estate e alla festa che chiude le grandi feste estive: la Festa dell’Unità. E anche quest’anno le grandi feste si sono svolte lontano, molto lontano, dal centro di Montegranaro. Fare le feste all’Arena Estate o al campo sportivo La Croce è comodo, ci sono parcheggi, ampi spazi pianeggianti. Però, visto che da ogni parte si sembra concordare sulla necessità di rivalutare e rivitalizzare il centro, organizzare gli eventi più importanti e di più lunga durata, quelli che, praticamente, occupano tutta la stagione estiva, in una zona periferica, per quanto bella e ben attrezzata, è contradditorio, specie quando a promettere sforzi per il centro cittadino è, come è giusto che sia, l’amministrazione comunale, composta, appunto, dal Pd che organizza la Festa dell’Unità e da Liberi per Montegranaro che organizza la Festa Tricolore. Sarebbe lecito aspettarsi uno sforzo in più proprio da questi due schieramenti. Magari quest’anno non è stato possibile organizzarsi in tempo. Ma per l’anno prossimo di tempo ne abbiamo. Che ne diranno di impegnarsi in questo senso?

Luca Craia


giovedì 20 febbraio 2014

Appello ai candidati: riportate le feste in centro.



Lo faccio ogni anno e ogni anno cade nel vuoto. Quest’anno, però, gioco d’anticipo: ci sono le elezioni e chissà che la sensibilità a certi temi sia, quantomeno temporaneamente, maggiore. Riportare le grandi feste estive in paese sarebbe una delle chiavi per ridare la vita a questa città morente, dove si dorme si mangia e si lavora ma dove non si cerca svago, ricreazione, intrattenimento, incontro.
Come si sa, le feste delle grandi organizzazioni - e mi riferisco nella fattispecie alla Festa dell’Unita, la Festa Tricolore e la Festa della Croce Gialla - vengono ormai da anni organizzate nella zona cosiddetta (mi fa un po’ senso scriverlo) “Villaggio dello Sport”. È chiaro che la zona si presta sia per gli spazi utilizzabili sia per la possibilità di parcheggio. È anche vero che chi organizza queste manifestazioni negli anni ha profuso impegno e speso soldi per attrezzare adeguatamente l’area. Rimane, però, il fatto che il complesso sportivo del quartiere La Croce è distante oltremisura dal centro città. Considerando che le manifestazioni a cui ci riferiamo richiamano centinaia di persone ogni sera per almeno una settimana ognuna, aggiungiamo che, spalmate nell’arco di un’estate, occupano uno spazio temporale rilevante, possiamo immaginare quali conseguenze positive possa portare organizzare tali eventi in centro piuttosto che in un’area tanto delocalizzata: tutta la gente che si reca alla festa girerebbe per il paese portando benefici sia alla socialità dello stesso che alla sicurezza, senza dimenticare le conseguenze sul piano economico per gli operatori commerciali.
Non dimentichiamo che l’abbandono e la scarsa frequentazioni degli spazi cittadini sta portando all’impossessarsi degli stessi da parte di personaggi poco raccomandabili che già da tempo trovano ampio spazio sulle cronache. Rioccupare i nostri spazi cittadini sradicherebbe questa forma di microcriminalità così preoccupante. Consideriamo anche che a giugno si svolge il Festival di Veregra Street. Unito alle tre feste di cui sopra porterebbe ad almeno quattro settimane di manifestazione nell’arco dell’estate. Aggiungiamo un eventuale e auspicabile riconferma dei fine settimana con isola pedonale in viale Gramsci ed ecco facilmente vivacizzata tutta la stagione. Ci sono aree adatte allo scopo e penso anche e soprattutto allo sfruttamento dell’ormai realizzata zona del Campo Boario la quale, nonostante lo scempio compiuto, ora può essere quantomeno utilizzata positivamente per queste iniziative. Riflettiamoci: abbiamo tempo.

Luca Craia