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lunedì 16 febbraio 2015

Voglio restare umano. Non voglio scegliere tra la dittatura di Renzi e il disumano Salvini.



“12 BARCONI carichi di immigrati (tutti pacifici?) sono stati segnalati a Sud di Lampedusa. Fosse per me li aiuterei, li curerei e darei loro cibo e bevande. Ma li terrei al largo e NON LI FAREI SBARCARE, ne abbiamo abbastanza.” Questo lo dice Matteo Salvini, leader della Lega e personaggio politico molto amato negli ultimi tempi. È abile Salvini: cavalca le paure ataviche, utilizza quelle create ad hoc dal regime di Renzi, strumentalizza una situazione comunque critica in Italia per guadagnare consensi e ci riesce. L’altra sera ho chiesto di vergognarsi a un conoscente su Facebook perché affermava che è un peccato che il Mediterraneo sia così piccolo perché ci entrano pochi morti. Salvini ha successo e questo lo dimostra. Salvini fa gravi danni sociali e questo lo dimostra.
Guardate queste immagini:



Sono donne con i loro figli, padri con i loro figli, persone disperate in cerca di un futuro. Sono pericolosi? Terroristi? Vengono a saccheggiare Roma? Ora guardate quest’altra immagine:

Sono le bare di quattro bambini morti annegati nel mediterraneo. Erano terroristi? Rappresentavano un pericolo?
L’immigrazione incontrollata è indubbiamente un grave problema che va affrontato e risolto. Certamente l’Italia non è in grado di accogliere l’enorme flusso, destinato a crescere, di rifugiati provenienti da Africa e Medio Oriente. Certamente esiste anche il pericolo di infiltrazioni terroristiche. Ma pensare di non soccorrere ESSERI UMANI che rischiano di morire in mare è DISUMANO.
Occorre una politica comune di tutta l’Europa per arginare il fenomeno. Occorre certamente fare in modo che questa povera gente non parta, non venga, che rimanga nel suo Paese. Bisogna attuare politiche di cooperazione per fare in modo che le situazioni che costringono i profughi a fuggire vengano annullate.
Il problema è che queste situazione, in gran parte, le abbiamo innescate proprio noi occidentali, con le nostre guerre mascherate da operazioni di pace, con le nostre esportazioni di democrazia. Ora risolverle non è facile. E certamente non si risolvono con nuove azioni di guerra come quelle paventate dal nostro governo.
Ma come possiamo pensare di lasciare degli esseri umani a morire tra le onde? Come potete ritenervi ancora umani dopo averlo pensato? Dobbiamo scegliere tra la dittatura di Renzi e il disumano Salvini? Io scelgo di restare umano!

Luca Craia

mercoledì 23 luglio 2014

Acqua salata nei polmoni



Com’è salata quest’acqua che sto respirando, mi fa bruciare i polmoni più dell’aria calda del Sahara, più della sabbia che ho mangiato per arrivare fino al mare. Mia madre non ci voleva salire sul barcone, diceva che eravamo troppi, che era pericoloso, che non poteva rischiare di fare annegare me e i miei fratelli. Ma mio padre ha detto che aveva speso tutti i nostri soldi per quel viaggio, che non potevamo più tornare indietro, che non avevamo più niente e che il nostro futuro era in quel bel Paese di là del mare.
Eravamo pigiati come sardine, come le noci di cocco in una cassetta del mercato. Neanche lo spazio per pisciare, la puzza toglieva il respiro. Sudore, grida, lamenti. Gente che piangeva, bambini più piccoli di me che piangevano, madri che piangevano. Mio padre piangeva, forse aveva cambiato idea, forse voleva tornare indietro. Ma ormai intorno c’era solo il blu del mare.
I signori che hanno preso i nostri soldi per farci fare il viaggio ci trattavano male. Il pilota della barca fumava il sigaro e bestemmiava in francese, almeno credo che fosse francese. Poi la barca si è inclinata e sono caduto. Qualcosa mi ha colpito alla testa mentre cadevo e non ho visto più niente. Ora ho riaperto gli occhi e intorno è tutto blu scuro. Ora i miei polmoni bruciano, non ho la forza per nuotare, i miei occhi si chiudono, mi sa che aveva ragione mia madre a non voler salire sulla barca, mi sa che non ci arriverò mai in quel bel Paese di là del mare.