lunedì 20 ottobre 2014

ALESSANDRO DE SOLLER: NON SMETTO DI CREDERE NEI SOGNI – di Anna Lisa Minutillo



E se ti dicono che oramai “sei grande” ,che adesso è troppo tardi per realizzare i tuoi sogni, che è meglio se ti accontenti di ciò che hai; tu pensa al fatto che Giorgio Armani ha aspettato i 41 anni per realizzare la sua prima linea di successo, e da quel momento la sua vita è completamente cambiata. Ora che sono arrivato al mio punto di svolta l’emozione è tanta ma sono felice di aver portato a termine Il Segreto del Torrione: è un grande sogno che si realizza! Spero vi piacerà e vi appassionerà ma intanto sono fiero di aver avuto il coraggio di provare, E voi? Non pensate sia il momento di riaprire il cassetto dei sogni?
Inizia da qui il mio incontro con Alessandro De Soller autore di questo romanzo giallo fantapolitico, una persona che non smette di sognare e non si da per vinta mi affascina sempre, forse perché anch’io sono così e forse solo perché la creatività, la voglia di mettersi in discussione, il coraggio di osare rendono liberi e questo non va mai dimenticato.
Questa intrigante penna brevemente mi racconta la sua storia personale e lo fa non tessendo lodi, ma a tratti ed anche con un certo ritegno. Alessandro De Soller lavora come commerciale in una multinazionale nel settore elettromeccanico ed ha trascorso molti anni a leggere, mentre in gioventù era più attratto dai divertimenti. Ha studiato ragioneria, ottica, geografia e scienze politiche. E’un appassionato e cultore di musica. Ha seguito il corso del biennio del conservatorio e studia uno strumento musicale da quasi 25 anni. E’un appassionato di sport. Ama correre, andare in palestra e praticare arti marziali.
La disciplina è parte integrante della sua vita. Senza di lei nessuno riesce ad avere i risultati sperati. Il lavoro senza sudore non è soddisfacente. Emerge la sua natura semplice e concreta, l’amore per la lettura e la disciplina ma anche per le cose semplici che arricchiscono la vita; e mi piace come si racconta poiché non lo fa con banale voglia di esporsi ma con un passo quasi impacciato intanto che cerca di far cogliere l’essenza del suo vivere.
Gli domando come e quando è nata la sua voglia di scrivere e questa è la sua risposta.
Ho iniziato a scrivere sin da giovanissimo. Pensieri, frasi che raccoglievano gli stati d’animo di un momento, appunti su qualcosa di particolare che mi era capitato. Ho pensato di fare le cose sul serio, quattro anni fa, quando ho deciso di lanciarmi in questo progetto, scrivere un libro è un’esperienza affascinante. Per prima cosa conta l’idea, poi dopo è importante anche saper coniugare un gerundio, mettere una virgola al posto giusto e rendere i pensieri scorrevoli, adatti ad una lettura eterogenea.
Prosegue Alessando: Scrivo perché è più facile di suonare e le idee, i voli pindarici, mi sommergono quotidianamente. Inizialmente la scrittura è venuta molto facile, tanto da farmi credere di esserne capace. Il dramma invece, si è presentato quando il correttore di bozze ha visto in me uno stile personale che ha preteso cavalcassi con una maestria che non avevo. E’ stato lì il vero nodo del bambù di cui tanto parla Gandhi. Riuscire ad esprimersi con uno stile personale che non copia nessun altro, ma che fuoriesce spontaneo. Le onomatopeiche, l’info dumping in alcuni casi selvaggio, le digressioni e gli stop dell’azione a creare un ritmo sinusoidale, fanno parte proprio della mia persona. Basta saperli dosare con la giusta attenzione.
“Il segreto del Torrione”, questo il titolo del suo libro, narra una vicenda che potrebbe benissimo verificarsi anche nella realtà, forse per questo riesce ad avvolgere ed ad interessare il lettore tenendolo con il fiato sospeso per arrivare a dipanare la situazione.
Protagonista del libro è Massimo Pocuzzi, capo della Procura di Roma, che si tuffa in un’indagine imprevedibile. Il capitano dei carabinieri Fulvia Nello e l’ex Col Moschin Marco Denni trovano uno scheletro umano in una chiesa mitraica sotto la basilica di Santa Maria in Trastevere. In un crescendo di retroscena e passaggi al fulmicotone, CIA, KGB, Servizi segreti e Vaticano ci trasportano in un giallo fantapolitico che svela segreti inconfessabili sullo sfondo della millenaria capitale.
Racconta ancora Alessandro De Soller: Per scrivere Il Segreto del Torrione ho dovuto compiere studi soprattutto sulla città eterna. Ho scoperto molte particolarità e curiosità che ignoravo completamente.
Quindi deduco io che abbia dovuto svolgere davvero un lavoro certosino ed una ricerca con amore nella sua città: Roma. Il risultato ci avvolge e ci da la misura di quante cose non si conoscano ancora della storia che è ferma nelle pietre delle nostre città, che spesso calpestiamo ma non ci fermiamo mai ad approfondire realmente, sempre presi nelle nostre vite che spesso senza passato hanno un incerto futuro.
Domando ad Alessandro quale fosse il messaggio che voleva far giungere ai lettori con questo suo lavoro e mi risponde: Spesso mi si chiede che messaggio volevo dare ai lettori. Ogni volta rispondo allo stesso modo. Cercare la verità e non fermarsi alle apparenze, lavorando sodo per crescere.
Mi piace questa risposta così come mi piace questa persona che con un buon libro ci terrà incollati, ci permetterà di guardarci dentro ma anche di cogliere qualcosa di noi che forse avevamo lasciato lì sopita fra le pieghe della vita: la voglia di non smettere di credere nei nostri sogni.
Sempre arricchente per me confrontarmi con belle penne, con belle persone, con chi va avanti a vivere e non ne ha mai abbastanza della vita ma anche dello sperimentare e nel cercare di usare al meglio il tempo che abbiamo da vivere in questo meraviglioso mondo. C’è bisogno di sperare e di dare speranza, c’è bisogno di non uccidere i sogni e questo incontro per cui ringrazio Alessandro De Soller, sicuramente lascerà delle belle tracce nella mia persona e spero anche in voi che magari scoprirete in lui una valida fonte di idee e positività. Lo saluto e lo lascio al suo lavoro, ringraziandolo per aver donato ad Alganews questo suo spaccato di vita e per avermi concesso un po’ del suo tempo per questa breve intervista.

Anna Lisa Minutillo

Riflessioni sul suicidio di Gianluca Ciferri.



Provo una gran pena per i figli di Ciferri, per la moglie, la sua famiglia. Così come provo una gran pena per le famiglie delle sue vittime. I bambini sono coloro che pagano a maggior prezzo tutta questa bruttissima storia. Una storia che vale solo ventimila euro, una storia di sangue che fa riflettere.
C’è molto da riflettere: sul grado di violenza che nostra civiltà ha raggiunto, sulla leggerezza con cui si minaccia, anche a ragione, un’altra persona, sulla facilità con cui si preme il grilletto ripetutamente e si uccide. C’è da riflettere sui fattori economici che hanno portato a questa tragedia, sulla miseria dei due operai costretti quasi a mendicare quello che spettava loro di diritto, sulla miseria stessa di un imprenditore che non riesce a mantenere i suoi impegni.
C’è da riflettere sulle reazioni della gente, di tutti noi, che ci siamo divisi tra sostenitori dell’omicida e tifosi delle vittime, sulla strumentalizzazione vomitevole che si è fatta della storia, su chi ha gridato l’ormai trita, ritrita, stucchevole litania del “dagli allo straniero” che ha sempre torto anche solo per il fatto di essere straniero e chi ha addirittura organizzato fiaccolate per condannare, prima dei giudici, lo sparatore.
Siamo una società partigiana, che deve sempre schierarsi da una parte o dall’altra. Una società di tifosi, sempre pronti con i nostri striscioni pro o contro, pronti a sventolare la bandiera che ci siamo scelti per ideologia, cultura, comodo o semplice superficialità. E lo facciamo con violenza, molto spesso soltanto verbale, ma che non è così diversa da quella di chi spara o brandisce un piccone.
Ora, di fronte al terzo morto di questa bruttissima storia, spero che si ripongano i vessilli e ci si fermi un po’ a riflettere, magari pensando a quelle famiglie distrutte, a quei bambini che non hanno più un padre, a quelle mogli rimaste sole. E si pensi a quanta violenza abbiamo in corpo, che manifestiamo in tante piccole situazioni, pronti a condannare l’altro, a fargli male solo perché, magari, sventola una bandiera diversa dalla nostra.

Luca Craia

Dopo Arduino ecco Tullio Mariani. Il calendario culturale di Arkeo prosegue.



Dopo l’ottima serata passata con Medardo Arduino a parlare di Franchi, Carlo Magno e del medioevo marchigiano, con un buon successo di pubblico e grande partecipazione al dibattito che ne è seguito e che ha proseguito anche una volta chiuse le porte dell’Oratorio di San Giovanni Battista, Arkeo prosegue il proprio calendario culturale con l’appuntamento di sabato prossimo, sempre all’oratorio, questa volta con la poesia e la musica.
Incontreremo, infatti, Tullio Mariani, poeta toscano d’adozione e marchigiano di nascita ed educazione, che ritorna nella sua terra, a pochi chilometri dalla sua Casette d’Ete, per regalarci i suoi funambolismi poetici contenuti nell’opera “In tarda stagione”. Tullio Mariani si sta distinguendo come fine verseggiatore, ironico e dolce allo stesso tempo, divertente, profondo, ironico, leggero, e la sua poesia è lieve e sottile.
Il tutto sarà accompagnato e intervallato dalla chitarra e dalla voce di Pietro Contarino, giovane chitarrista virtuoso che seguirà i giochi della memoria di Mariani sostenendoli con le musiche della sua generazione, dal blues al rock dei Beatles.
È un incontro con l’autore per certi versi sperimentale, che vuole avvicinare il pubblico allo stesso creando un’atmosfera distesa, piacevole e divertente. Fossi in voi non me lo farei scappare. Sabato, ore 16.00, all’oratorio di San Giovanni Battista, in via Conventati a Montegranaro.

Luca Craia

Piazza Leopardi buia. Segnalazione al Comune.



Lo spazio antistante all’edificio dell’ospedale vecchio, piazzale Giacomo Leopardi, è quasi completamente al buio. Lo è da molto tempo, da quando, durante i lavori di ristrutturazione dell’edificio che una volta era ospedale e prima ancora convento, alcuni dei lampioni sono stati rimossi per le esigenze del cantiere. Successivamente anche un paio di lampadine sono bruciate per cui l’area risulta estremamente scura, tanto che non sono riuscito nemmeno a produrre una foto decente che testimoni la situazione. Un’area del genere, in pieno centro storico, dove vengono parcheggiate diverse vetture e dove, in passato, alcune di queste sono anche state date alle fiamme per motivi tutt’ora ignoti, non dovrebbe essere lasciata al buio. Ora, poi, che l’edificio viene, anche se solo parzialmente, utilizzato a scopi pubblici, ad esempio vi si svolgono le prove della Banda Omero Ruggieri, diventa indispensabile fornirlo di un’illuminazione adeguata.
Ho appena segnalato la cosa al Comune tramite l’apposito spazio web sul sito istituzionale. La mia segnalazione è la numero 11. Speriamo in una sollecita soluzione del problema che non appare difficile.

Luca Craia

sabato 18 ottobre 2014

Montegranaro cerca di vincere la fobia dei sensi unici. Il piano di Arkeo è pronto da anni.



Lo predisponemmo anni fa e lo proponemmo all’allora Amministrazione Gismondi che, di primo impatto, si disse interessata per poi lasciare il tutto nel cassetto delle cose dimenticate. Lo abbiamo proposto all’attuale amministrazione appena insediata ma, a tutt’oggi, non abbiamo ricevuto risposte. È un piano particolareggiato del traffico redatto dai tecnici di Arkeo, praticamente pronto, e a costo zero per la collettività. Certo, va rivisto, discusso con gli operatori del settore come le autolinee cittadine o le associazioni dei trasportatori, ma il piano di Arkeo può essere un ottimo punto di partenza per snellire il traffico montegranarese e creare nuovi posti auto.
Oggi che vediamo il Comune che sperimenta il senso unico in via Vecchia Fermana e via del Cimitero mi sembra giusto ricordare l’esistenza di questo lavoro effettuato gratuitamente dai nostri tecnici che abbiamo già messo a totale disposizione della collettività. Noi siamo certissimi che rivoluzionare il traffico con una circolazione a senso unico ponderata porterà immensi benefici alla collettività. Se anche in piazza Mazzini la pensano così qualcuno si faccia vivo, senza timori. Non chiederemo un centesimo, così come mai abbiamo chiesto soldi alla collettività per le nostre iniziative.

Luca Craia

Montegranaro cerca di vincere la fobia dei sensi unici. Il piano di Arkeo è pronto da anni.



Lo predisponemmo anni fa e lo proponemmo all’allora Amministrazione Gismondi che, di primo impatto, si disse interessata per poi lasciare il tutto nel cassetto delle cose dimenticate. Lo abbiamo proposto all’attuale amministrazione appena insediata ma, a tutt’oggi, non abbiamo ricevuto risposte. È un piano particolareggiato del traffico redatto dai tecnici di Arkeo, praticamente pronto, e a costo zero per la collettività. Certo, va rivisto, discusso con gli operatori del settore come le autolinee cittadine o le associazioni dei trasportatori, ma il piano di Arkeo può essere un ottimo punto di partenza per snellire il traffico montegranarese e creare nuovi posti auto.
Oggi che vediamo il Comune che sperimenta il senso unico in via Vecchia Fermana e via del Cimitero mi sembra giusto ricordare l’esistenza di questo lavoro effettuato gratuitamente dai nostri tecnici che abbiamo già messo a totale disposizione della collettività. Noi siamo certissimi che rivoluzionare il traffico con una circolazione a senso unico ponderata porterà immensi benefici alla collettività. Se anche in piazza Mazzini la pensano così qualcuno si faccia vivo, senza timori. Non chiederemo un centesimo, così come mai abbiamo chiesto soldi alla collettività per le nostre iniziative.

Luca Craia

Montegranaro cerca di vincere la fobia dei sensi unici. Il piano di Arkeo è pronto da anni.



Lo predisponemmo anni fa e lo proponemmo all’allora Amministrazione Gismondi che, di primo impatto, si disse interessata per poi lasciare il tutto nel cassetto delle cose dimenticate. Lo abbiamo proposto all’attuale amministrazione appena insediata ma, a tutt’oggi, non abbiamo ricevuto risposte. È un piano particolareggiato del traffico redatto dai tecnici di Arkeo, praticamente pronto, e a costo zero per la collettività. Certo, va rivisto, discusso con gli operatori del settore come le autolinee cittadine o le associazioni dei trasportatori, ma il piano di Arkeo può essere un ottimo punto di partenza per snellire il traffico montegranarese e creare nuovi posti auto.
Oggi che vediamo il Comune che sperimenta il senso unico in via Vecchia Fermana e via del Cimitero mi sembra giusto ricordare l’esistenza di questo lavoro effettuato gratuitamente dai nostri tecnici che abbiamo già messo a totale disposizione della collettività. Noi siamo certissimi che rivoluzionare il traffico con una circolazione a senso unico ponderata porterà immensi benefici alla collettività. Se anche in piazza Mazzini la pensano così qualcuno si faccia vivo, senza timori. Non chiederemo un centesimo, così come mai abbiamo chiesto soldi alla collettività per le nostre iniziative.

Luca Craia

giovedì 16 ottobre 2014

Mercatino in piazza a San Serafino. Buona la prima con qualche ombra.


Piazza Mazzini durante una vecchia edizione della Fiera di San Serafino

Buona e apprezzabile iniziativa del Comune di Montegranaro che, finalmente, ha portato un po’ di vita in piazza Mazzini durante i festeggiamenti del Santo Patrono, cosa, per quanto assurda, nuova in quanto, in passato, la piazza risultava deserta mentre il resto del paese festeggiava. Il mercatino delle tipicità e dell’artigianato locale voluto dall’Amministrazione Comunale ha funzionato e c’erano diverse persone, anche se non tantissime, tra le bancarelle di piazza. La folla è poi aumentata in seguito con l’aperitivo offerto da un’associazione di quelle “accreditate” in Comune, anche questa ottima iniziativa non fosse per la caduta di stile di non sospendere i festeggiamenti durante la processione, dimenticandosi che si stava festeggiando proprio quel Santo lì e che non era esattamente Carnevale. Ma pazienza, si potrà correggere la prossima edizione.
Nota stonata la lamentela di alcuni commercianti che, se confermata, denoterebbe un errore non tanto veniale nell’organizzazione. Leggiamo, infatti, dal giornale che non tutti i commercianti sono stati contattati per il mercatino e alcuni, pur essendo interessati, hanno saputo dell’iniziativa soltanto dai manifesti. È costume piuttosto radicato di questa giovane amministrazione creare una rete di fedelissimi (lo fa già nell’associazionismo, coinvolgendo nelle iniziative solo due o tre associazioni delle tante presenti sul territorio, senza curarsi affatto delle altre) coi quali collaborare. Sarebbe bene ricordare che, quando si amministra, si è rappresentanti di tutta la città e non soltanto degli amici, conoscenti, elettori e affini.

Luca Craia

Lo sportello per le segnalazioni telematiche del Comune funziona. Approfittiamone.



Qualche giorno fa, appena ho saputo dell’apertura, sul sito ufficiale del Comune di Montegranaro, di uno spazio apposito per le segnalazioni di guasti, disservizi e problematiche varie, ho subito approfittato (la mia segnalazione era la numero 4) per indicare quello che per me era un problema, piccolo, ma da risolvere: in via Enzo Bassi c’è un faro, istallato per l’ultima edizione del Veregra Street, che proiettava una luce fortissima su tutta la zona illuminando a giorno. Questo, oltre ad essere estremamente fastidioso per chi passava da quelle parti (si era letteralmente abbaiati), costituiva un costo inutile per la collettività, senza considerare l’inquinamento luminoso prodotto. La mia segnalazione ne chiedeva la rimozione. Era il 10 ottobre.
Il 14 ottobre questa è stata la risposta: il faro posizionato per il Veregra Street non è stato rimosso perché alcuni residenti hanno richiesto una maggiore illuminazione notturna. Però la lampadina da 400W è stata sostituita con una da 100W. Grazie per la segnalazione.
Soddisfacente, direi. Direi di approfittare del servizio.

Luca Craia

mercoledì 15 ottobre 2014

Le Vergare - aggiornamento al 16 ottobre 2014





Arduino, i Franchi e Carlo Magno. Tutto all’oratorio San Giovanni Battista venerdì.



Torna a Montegranaro, dopo il successo della conferenza tenuta lo scorso anno, Medardo Arduino. Torna con nuovi sviluppi delle sue ricerche sulla presenza dei Franchi nelle Marche, in particolar modo nella nostra zona. Ho visto i suoi appunti e devo raccomandare a tutti gli appassionati di storia, siano essi concordi o discordi con le teorie dello studioso, di non mancare. Non posso anticipare nulla ma la conferenza sarà sicuramente interessante, sotto ogni aspetto.
Medardo Arduino è uno storico dell’architettura e ha effettuato e sta effettuando studi approfonditi per confermare le sue teorie sulla presenza dei Carolingi in Italia e nelle Marche. I suoi studi prendono ovviamente ispirazione dalle intuizioni di don Giovanni Carnevale, con le quali sono spesso concordi, per poi prendere un’altra direzione su diversi aspetti pur rimanendo nella certezza che Carlo Magno e il suo popolo siano stati qui, e non di passaggio.
La costituzione dell’Associazione “Francia Antiqua” serve ad appoggiare gli studi di Arduino che, ora, si avvale dell’apporto di altri soci e studiosi dell’argomento. Rispetto all’ultima conferenza tenutasi da noi ci sono molte interessanti novità. Arkeo, che organizza l’evento, vi aspetta venerdì 17, alle ore 21,30, all’oratorio San Giovanni Battista di Montegranaro.

Luca Craia

Riunione di maggioranza: tutto come previsto. Capolavoro (?) di Ubaldi



Si è svolto tutto come da copione ieri sera nella riunione di maggioranza convocata, questa volta ritualmente, dal Capogruppo Consiliare Eros Marilungo. Convocata da lui per l’ultima volta visto che le dimissioni, richieste con grande forza dal Sindaco, sono state consegnate dall’ormai ex Capogruppo allo stesso. Marilungo, però, mantiene le altre due deleghe assegnategli (agricoltura e viabilità rurale), come a dimostrare fedeltà alla sua maggioranza. Fedeltà che tiene a riaffermare, nonostante la strada intrapresa, con ogni evidenza, è quella di dare un appoggio solo formalmente interno. Infatti, la motivazione delle dimissioni sembra essere quella di poter avere maggiore libertà nelle scelte. Questo significa voto svincolato, voto deciso sul tema, sostanzialmente appoggio esterno.
A sostituire Eros Marilungo dovrà essere, a quanto pare, Paolo Gaudenzi, fedelissimo di Ubaldi. Non c’è niente di ufficiale ma sembra scontato, visto che gli unici consiglieri liberi da impegni di giunta e, quindi, potenziali capigruppo sono Gaudenzi, appunto, Di Chiara e Michetti. Data la collocazione politica di Sara Di Chiara rimangono solo Gaudenzi e Michetti. Michetti sbilancerebbe troppo la coalizione verso il Pd, per cui il più papabile sarebbe Gaudenzi.
E questo rafforzerebbe la componente di destra della coalizione. Ubaldi acquisterebbe maggiore peso e ciò spiegherebbe anche la sua posizione nel corso delle elezioni provinciali, dove ha appoggiato la candidatura di Perugini pur essendo di tutt’altra estrazione politica. Calcolo o casualità, fatto sta che ora in maggioranza la componente ex An (o MSI come tiene a dire, scherzando ma non troppo, lo stesso Ubaldi) diventa sempre più importante, a scapito forse, però, della tenuta stessa della maggioranza.
Infatti, i rumors circa la creazione di un nuovo gruppo composto dai tre “dissidenti” della variante Bisacci e dal Presidente del Consiglio Antonelli non cessano di rimbalzare tra le stanze della politica. Ad appesantire il clima la posizione di Antonelli sulla questione Campo Boario, all’inaugurazione del quale ha presenziato ma in veste di privato cittadino e non come Presidente del Consiglio. La situazione è sempre più tesa, quindi, e se la maggioranza dovesse assottigliarsi come pare, il ruolo dell’ex Sindaco Basso diventerà fondamentale. Tutto questo a scapito dell’azione politica e della città stessa. Staremo a vedere. La puzza di frizione è ancora molto forte.

Luca Craia

martedì 14 ottobre 2014

Se ne è andato Enzo Allegri, bene prezioso per Montegranaro e non solo.



Si è spento stanotte, Enzo, a 86 anni, vicino alla sua Maghy e ai suoi cari, dopo una vita spesa al servizio degli altri, prima col lavoro e poi con l’impegno incessante in campo sociale e culturale. Enzo Allegri è stato una benedizione per Montegranaro, per il bene che ha fatto come medico (ricordiamo anche soprattutto il suo grande lavoro con l’Africa Cuamm e gli anni trascorsi a prestare la sua opera in Africae nei luoghi più poveri del mondo), per la sua grande umanità, la sua sempre squisita gentilezza, la sua costante disponibilità che si sono tradotte in impegno sociale e culturale. Uomo di grande cultura e finissima intelligenza, ha contribuito, insieme alla moglie Maghy, a quel gruppo teatrale che dovrebbe essere un vanto per la nostra città. Intelligente, ironico, colto ma sempre umile, Enzo era un uomo a cui non potevi non voler bene ed è tristissima la notizia della sua morte. Io lo voglio ricordare con un’immagine bellissima di lui, seduto sulla sua poltrona, mentre gli attori del GTM, insieme a Maghy, provavano al tavolo lì di fianco. Enzo stava seduto, leggeva un libro e ascoltava, ridendo talvolta e divertendosi dello spettacolo esclusivo che aveva in casa sua. Ci mancherà.

Luca Craia