venerdì 5 settembre 2014
Spazzolatrice, idropulitrice, sostanzialmente non si ha idea di cosa sia il centro storico.
Stamattina, quando ho letto
l’articolo del Carlino che riportava la notizia secondo la quale il Comune di
Montegranaro sarebbe in procinto di “affittare” un’idropulitrice dal Comune di
Monte Urano sono stramazzato sulla sedia. Come – mi sono detto –
l’idropulitrice c’è sempre stata, quella della Protezione Civile, che veniva
usata saltuariamente ma efficacemente nelle strade del centro storico per
rimuovere il guano di piccione. Mi sono chiesto perché non si utilizzasse più
questa attrezzatura per andare ad affittare quella del Comune “cugino”. Poi
scopro che si è trattato di un refuso della pur sempre ottima Marisa Colibazzi.
Capita, ci sta. In realtà si affitterebbe una spazzolatrice, da utilizzare per
tirare a lustro le strade del centro.
Ho fotografato questa spazzolatrice a Pienza. Lì funziona. Ma non ci sono macchine, è tutta pianura e le strade sono sufficientemente larghe. |
Ecco, il punto è questo: se si
pensa che si possa pulire il centro storico di Montegranaro con una
spazzolatrice si hanno idee davvero poco chiare sulla morfologia e la
topografia del nostro quartiere antico. Il centro storico nostrano è irto,
pieno di scalette, di vicoli strettissimi. Come si pensa di farci passare una
spazzolatrice quando, in certi angoli, ci gira a stento una bicicletta? Come si
pensa di farle scendere le scalette? Una spazzolatrice ha bisogno di strade
sgombre dalle auto in sosta, altrimenti pulisce solo il centro della strada.
Come si intenderebbe procedere? Con ordinanze di divieto di sosta nei giorni in
cui il mezzo dovrebbe passare? E chi non le rispetta? Multe? A Montegranaro? La
città dove non si fa la multa a nessuno, neanche se parcheggia in terza fila
davanti alla porta della chiesa durante la messa della domenica? Siamo seri.
Mi pare chiaro che i nostri
amministratori, ammettendo buona fede e altrettanto buona volontà, non
conoscano affatto il centro storico. Eppure in campagna elettorale ne hanno
fatto bandiera, promettendo grandi cose, cose che stentano a partire, progetti
che sembra non ci siano, soluzioni che non risolvono, amministratori che, anziché
occuparsi dei problemi radicali, come le case pericolanti, il guano di
piccione, una situazione urbanistica inaccettabile, pensano a fare accordi da
sbandierare alla Festa dell’Unità, senza sentire i residenti, senza
preoccuparsi di farsi dire da chi li vive, visto che loro stessi non ne hanno
idea, quali siano i veri problemi del cuore del paese. Montegranaro sfriziona
anziché ripartire, e la marcia è ancora in folle.
Luca Craia
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lunedì 1 settembre 2014
Nuova ordinanza nel centro storico. Crolla parte di un balcone.
Apparentemente un crollo di
piccola entità, il distacco di un frammento di calcestruzzo da un balcone di
una casa disabitata, una delle tante case vuote del centro storico, ultimamente
divenuta, esternamente, dimora di piccioni tanto che il perimetro dello stabile
è lastricato di guano. Il frammento è di relativamente piccole dimensioni, si
direbbe (cadendo si è sbriciolato) di una trentina di centimetri per dieci,
sufficienti per far male se cadute addosso a qualcuno. Inoltre non pare
improbabile, tutt’altro, che possa capitare di nuovo.
Per questo, dopo la mia
segnalazione, l’Ufficio Tecnico Comunale ha disposto un’ispezione stamattina, a
seguito della quale è stata emessa un’ordinanza di messa in sicurezza a tutela
della pubblica incolumità. L’ordinanza dovrebbe essere firmata domani dal
Sindaco Mancini perché oggi il Primo Cittadino era assente da Montegranaro in
quanto in visita istituzionale al Micam.
È un ulteriore segnale di quanto
stia degradando il centro storico montegranarese, tra sporcizia, pericoli per
la salute derivanti dal guano di piccione e case pericolanti. È un segnale
anche dell’urgenza di cui si ha bisogno per porre rimedio ai tanti problemi del
quartiere antico. C’è da augurarsi che questa nuova ordinanza non rimanga
lettera morta come le altre fin qui emesse ma che segni l’inizio di un’azione
politica atta a farle rispettare. Il centro storico di Montegranaro non può più
attendere.
Luca Craia
sabato 30 agosto 2014
Attaccate le Scuole Rosse. Effrazione, furto e atti vandalici. Ingenti i danni.
È successo, a quanto pare, lo
scorso fine settimana ma la notizia è passata in sordina, forse per via delle
ferie. Qualcuno si è introdotto nell’edificio delle scuole elementari di via
Marconi attraverso una delle finestre del seminterrato che danno sul cortile
superiore (sempre aperto nonostante il cancello) e, in assoluta tranquillità,
si è dato alla distruzione di tutto ciò che ha trovato. Sette porte
danneggiate, suppellettili rotte, coi colori sono stati imbrattati muri e
mobili, messo sottosopra l’archivio, saccheggiati i computer, messa a soqquadro
la palestra. È curioso che, nei giorni successivi, si è notata ripetutamente la
luce accesa di notte. Sono intervenuti i Carabinieri ma, al momento, non
si sa nulla su chi possa essere l’autore del gesto che, più che un atto
criminale in senso stretto, appare come un vandalismo feroce. E siamo a pochi
giorni dall’inizio dell’anno scolastico. Montegranaro sembra sempre di più una
città tutt’altro che tranquilla, anche se, inspiegabilmente, su questa vicenda
c’è stato un assordante silenzio.
Luca Craia
venerdì 29 agosto 2014
Arkeo e la sicurezza nel centro storico. Protocollata richiesta di intervento.
Arkeo non si occupa solo di
promozione turistica, di recupero del patrimonio culturale, di archeologia, di
sottosuolo, di storia, di realizzazione di eventi culturali. Arkeo si occupa
anche del recupero globale del centro storico e lo fa attraverso diverse
strade, una delle quali è la critica talvolta anche aspra ma sempre
propositiva. Dopo l’incendio di piazza Mazzini abbiamo raccolto la
preoccupazione dei residenti nel centro storico che si domandano legittimamente
come si potrebbe intervenire nelle anguste vie del paese vecchio qualora si
verificasse un evento analogo. I mezzi di soccorso potrebbero anche passare ma
la presenza di numerose vetture in sosta, spesso lasciate indisciplinatamente,
ostacolerebbe in maniera seria qualsiasi soccorso. Ecco quindi la nostra
proposta di regolamentare la sosta nel centro storico attraverso la
realizzazione di un’apposita segnaletica orizzontale e verticale che lasci
spazio sufficiente ai mezzi di pronto intervento per passare. La proposta è
stata protocollata stamattina e, con la stessa, ci siamo dichiarati disponibili
per dare il nostro contributo in termini di idee, conoscenza del territorio e
delle sue problematiche, professionalità. Ora ci auguriamo che si intervenga in
tempi strettissimi anche perché tutto ciò non costerebbe nulla o quasi. Sotto
il testo della lettera protocollata in Comune stamattina.
Luca Craia
Alla luce degli ultimi avvenimenti che
hanno visto svilupparsi un incendio potenzialmente pericolosissimo in piazza
Mazzini, ci facciamo interpreti della preoccupazione della cittadinanza, nella
fattispecie di quella residente nel centro storico, circa le difficoltà che
mezzi di soccorso quali i Vigili del Fuoco ma anche ambulanze e quant’altro
possano incontrare per accedere alle già di per sè anguste vie del paese
vecchio.
Infatti,
oltre alle insormontabili complicazioni relative alle strette dimensioni delle
strade, vi sono da aggiungere le auto in sosta che, non essendo questa
minimamente regolamentata, spesso ostruiscono il passaggio anche di una normale
autovettura. Siamo certi che sia indispensabile regolamentare in maniera seria
e ragionata la sosta nel centro storico, al fine di evitare che si possano
verificare problemi in caso di necessità estreme ma anche per agevolare la
normale vita quotidiana.
Siamo pertanto,
con la presente, a richiedere che venga messo allo studio quanto prima un
progetto di regolamentazione del parcheggio nel centro storico che contempli la
realizzazione di un’apposita segnaletica orizzontale e verticale e una
particolare vigilanza da parte delle autorità preposte nei primi tempi, in modo
da far assimilare la novità ai residenti più ostici. Da parte nostra diamo la
piena disponibilità a collaborare con suggerimenti e idee.
In fede
Il Presidente
Luca Craia
PENSIERI IN UNA MATTINA D’ESTATE di Anna Lisa Minutillo
I miei passi sulla sabbia, il mio incontro con il mare e sempre i miei pensieri che silenziosi riecheggiano la mattina, all’alba, quando intorno ci solo pace e il canto del mare.
Avevo bisogno di ritrovarlo e di ritrovarmi in questa vastità che è la vita, giorni di pensieri e di tumulti del cuore, giorni in cui si continua a sperare che ritorni un po’ di umanità nei cuori delle persone che confuse, stordite, perse, continuano a sperare in un mondo migliore, un mondo dove non si debba più leggere di dolore, un mondo dove torni ad albeggiare abbracciandoci con quella e di quella luce di cui abbiamo bisogno.
Vedo questa vastità riempirsi di corpi esanimi, privi di vita che galleggiano nel suo abbraccio, vedo i sogni infranti di chi si reca qui da noi attendendo conforto e pace, vedo gli occhi distratti continuare a non capire, vedo questo silenzio o leggo parole usate a sproposito e non so come fare, vorrei stare zitta per esprimere lo sdegno, vorrei urlare silenziosamente e questo urlo continua imperterrito dentro me, non si zittisce, non mi da tregua, mi dilania, non chiude le ferite ma le amplia a dismisura, mi fa compagnia, una compagnia che non vorrei ma di cui non posso e non riesco a fare a meno, poiché non mi scivola addosso la vita.
Avrei voluto non sentire più di donne che vengono uccise come se fossero manichini senza anima, avrei voluto non assistere impotenti a decapitazioni che fanno pensare ad un film horror, che nemmeno i grandi registi cinematografici hanno mai realizzato, avrei voluto non sentire più che chi viene privato del lavoro preferisce scegliere il suicidio alla continuazione di una vita che non offre loro più la dignità di essere vissuta, avrei voluto…
Si susseguono giorni in cui i passi diventano pesanti e le orme che si cerca di lasciare nel cuore di qualcuno sembrano svanire al primo passaggio di un’onda birichina, che si diverte a cancellarle; si attendono soluzioni e non ci si comprende più, non ri riesce più a far emergere il buono che c’è, si soffoca silenziosamente, si nascondono i sentimenti perché esporli vuol dire mettersi a nudo e sentirsi vulnerabili, si confonde questo con la vergogna che dovrebbe provare chi invece sta facendo di tutto affinchè questo accada.
Tutti persi nei propri pensieri, tutti con un bel telefonino in mano a condividere immagini di sorrisi e lauti pranzi, di tramonti e di mare e nessuno che scava o guarda dentro, nessuno che corre verso l’altro e l’abbraccio che gli invia tramite uno smile non è in grado di donarlo nella realtà, si fuggono gli incontri, si spostano gli sguardi, non si regalano sorrisi; c’è crisi anche per dispensare quelli, o forse c’è molto poco di cui dover sorridere e così si dimentica la vita.
Molti i miei passi sulla sabbia, molti i miei risvegli all’alba, molti gli scatti alle piccole cose che fanno grande la vita, molti gli instanti che ho voluto fermare nel cuore, molte le parole come sempre non dette, molti i silenzi che invece hanno parlato e sono sempre qui, sempre a chiedermi il perché di tutta questa cattiveria che gioca a strattonare le vite, le nostre vite che invece avrebbero solo bisogno di luce, di trasparenza, di speranza, di opportunità che superficialmente non ci regaliamo perché un po’ ci siamo arresi e non deve essere così.
Doveva essere pace, comunione, ritrovarmi con il mio elemento, ritrovare l’anima che infondo non ho mai perso, è stato un cammino lungo i miei pensieri mai terminato, solo mitigato dalle onde che tanto adoro, da questo cercare sempre questo mare, da questo immergermi nei pensieri in modo totale .
E’ stato un percorrere la mia strada mai abbandonata, è stato ed è il camminarla e viverla questa vita senza restare insensibile, senza lasciare che il mare possa bagnare e portare con se tutti i momenti che invece andrebbero fermati e non abbandonati.
Sorge il sole come sempre, si colorano le nuvole, nasce il giorno e si apre alla vita così come dovrebbero fare i cuori di tutte le persone, ci si dovrebbe sempre aprire alla vita, si dovrebbe riuscire a trovare la forza di emergere dall’oscurità, si dovrebbe sempre reagire e si dovrebbe partire da qui: dalle nostre orme, dal nostro esserci, dalle piccole cose, dai profumi di sale, dalla volontà di non darsi per vinti, dalla luce che dopo il buio imperterrita torna a splendere.
Non riconosco l’uomo a volte, non riesco a paragonarlo neanche agli animali, vorrebbe dire offenderli poiché loro non agirebbero mai così, provo vergogna per chi commette queste atrocità, provo orrore per chi prima amava e dopo uccide l’oggetto del suo amore, provo rabbia per la normale quotidianità che vede crescere i numeri delle morti e le spunta così, gli dà una rapida lettura e non si sofferma, ormai fanno parte della vita, del vivere, ma questo signori miei è morire non vivere.
Ci stanno uccidendo lentamente e maledizione io non voglio morire! Né fuori e nemmeno e soprattutto dentro.
Mi ci aggrappo con tutte le forze a questa vita, non smetterò mai di vederla come un dono, non smetterò mai di credere che lo si può cambiare questo mondo, lasciamoci bagnare dal mare, lasciamo che porti via tutto il male che c’è ed emergiamo da questo tuffo puliti e ripuliti dentro e fuori, facciamolo perché si tratta di noi.
Un abbraccio dato realmente è molto meglio di qualche smile dispensato a casaccio solo perché va di moda così!
I miei passi nei vostri, il mio mare in tempesta, il mio sorriso ed una felicità immensa per avervi ritrovati, che sia sempre mare, che sia sempre luce, che sia sempre vita!
martedì 26 agosto 2014
L’assessore gioca alla guida mentre il paese va a pezzi.
Il centro storico di Montegranaro
non è mai stato così degradato come in questi giorni. Lo dico in tutta onestà,
dopo anni di battaglie per sollevare la questione, dopo aver combattuto quotidianamente
con la passata amministrazione comunale, dopo averlo visto diventare prioritario
nelle promesse elettorali. Lo dico senza tema di smentita, perché chi ci vive,
come me, sa che quello che dico corrisponde al vero. Lo dico senza astio
alcuno, solo come constatazione dei fatti. Lo dico, però, anche con un pizzico
di rabbia in più del solito, perché chi amministra Montegranaro oggi aveva
promesso grandi cose per il paese vecchio, cose che, al momento, sembrano
lontanissime dal diventare reali. E non vale più come giustificazione il fatto
che la giunta si è più o meno appena insediata. Non è mai valsa, perché le
questioni erano già note, perché gran parte dei componenti dell’attuale
Amministrazione Comunale non vengono dalla luna ma sedevano sui banchi dell’opposizione
nell’ultimo quinquennio e, quindi, devono essere a conoscenza delle
problematiche in essere, perché ci è stato detto in campagna elettorale che
esisteva un progetto per il centro storico e per attuare questo progetto non
bisognava attendere nemmeno un’ora dopo le elezioni.
Oggi vediamo un grande impegno da
parte dell’assessore al turismo per portare gente a Montegranaro. Non entro nel
merito del metodo che sta usando e che contesto quasi integralmente, come ho
avuto modo già di dirgli. Non ci entro ma lo farò presto. Vorrei invece
focalizzare l’attenzione sulla curiosa dicotomia che si è venuta a creare tra i
due ruoli che il nostro amministratore ricopre: quello di assessore al turismo,
appunto, e di assessore con delega al centro storico. Mentre in un paese
qualsiasi questo sarebbe piuttosto normale, essendo normalmente il centro
storico di un paese meta di turismo, nel nostro questo stona, e anche tanto. Stona
perché il nostro, di centro storico, è in condizioni pietose e l’assessore
preposto, prima di giocare a fare la guida turistica, dovrebbe mettere in campo
tutte le iniziative possibili per risolvere l’annoso problema.
Così non è. Finora si è puntato
all’immagine, alla foto sul giornale. Non si è fatto un piano per la pulizia e,
soprattutto, non si è fatto un piano per eliminare radicalmente il guano di
piccione, che non si può semplicemente rimuovere (il giorno dopo si va punto a
capo): va studiata una soluzione per limitare la popolazione dei volatili. Ancora
peggio: non esiste al momento un progetto per il recupero degli edifici
pericolanti. Ora io capisco la smania di far vedere che si lavora, diffondendo
notizie su gruppi di turisti che vengono in visita a Montegranaro. Lo so che ci
vengono, ce li porto da cinque anni e se oggi ci vengono, consentitemelo, è
anche e soprattutto perché negli ultimi cinque anni c’è chi ha lavorato sodo
per promuovere Montegranaro. Però io sono stato e sono tuttora costretto ad
evitare le zone più degradate nelle visite che la mia associazione organizza. Lo
è anche l’assessore, evidentemente, solo che questo appare quantomeno risibile
proprio per il suo doppio ruolo. Anche l’assessore al turismo della vecchia
amministrazione era a conoscenza del problema. Lui però non era anche assessore
al centro storico e soprattutto non ha mai avuto velleità di fare il cicerone. Forse
un po’ di sobrietà, un po’ di concretezza e soprattutto il coraggio di mettere
in campo qualche idea propria piuttosto che pascolare sulle altrui fatiche non
sarebbe male.
Luca Craia
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