sabato 24 maggio 2014

Il centro vivo per i comizi. Ora tocca a noi.




 
 Mi spiace solo non essere riuscito a vedere quello di Basso, ma era impossibile essere in più posti allo stesso tempo, pochi montegranaresi ci riescono. Ieri sera, comunque, abbiamo assistito ad un momento storico per Montegranaro, una chiusura di campagna elettorale che non credo si sia mai verificata con queste modalità, nemmeno ai tempi del proporzionale quando, di liste, ce n’erano decine.
C’erano in giro tutti e cinque i candidati, a pochi metri l’uno dall’altro, ad arringare gli elettori da microfoni più o meno improvvisati, da palchi estemporanei, con tutta la lista a fare da clack. C’erano cittadini incuriositi, interessati, qualcuno anche annoiato. C’era una vivacità che, comunque, è un buon segnale.
E domani si vota. Da lunedì, in un modo o nell’altro, qualcosa cambierà. Avremo un nuovo sindaco, o magari un usato garantito. Avremo nuovi referenti nel palazzo. Avremo davanti un quinquennio durissimo da un punto di vista amministrativo e di grandi speranze per poter uscire da una situazione impantanata come mai. Credo che la partecipazione popolare di questi giorni debba essere preludio ad un maggior coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica. 
La politica deve aprirsi alla gente per ascoltarla, e la gente deve iniziare a interessarsi di politica e non tornare a fregarsene per quattro anni e mezzo, in attesa di sbracciarsi di nuovo per la prossima campagna elettorale. Tocca a ognuno di noi, per quanto retorico possa sembrare, fare in modo che le cose cambino. La prima opposizione, il primo controllo della gestione della cosa pubblica spetta al cittadino. Diamoci da fare. E intanto, in bocca al lupo a tutti i candidati.

Luca Craia

venerdì 23 maggio 2014

Il Villaggio del Lavoro, la porta a est di Montegranaro di cui vergognarsi






Non c’è bisogno che scriva molto, basta guardare le immagini. Si riferiscono alla nuova zona industriale di Montegranaro, il Villaggio del Lavoro nella sua parte edificata nella zona del fiume Chienti. Da anni, nonostante vi si siano insediate diverse aziende, vede le opere di urbanizzazione incomplete a causa del fallimento della Calepio Scavi. Di conseguenza lo spettacolo è indecoroso: erbacce, buche, cantieri abbandonati, mucchi di terra e ghiaia. Questo è quello che vede chi arriva a Montegranaro provenendo da Civitanova Marche, quindi dall’autostrada. È evidentemente l’ingresso principale della città e presenta un biglietto da visita inequivocabile. Alla faccia delle eccellenze delle quali ai nostri governanti piace tanto parlare.

Luca Craia

Chiusura della campagna elettorale. Gli ultimi appuntamenti



Credo di dare un servizio agli elettori fornendo la lista degli ultimi appuntamenti elettorali di questa sera. È l’ultima occasione per chiarirsi le idee perché domani ci dovrebbe essere il silenzio elettorale. Uso il condizionale perché mi pare d’obbligo.
Partiamo con “Montegranaro, la nostra città”, lista che sostiene il candidato sindaco Gianni Basso, che farà una chiusura in itinere con i seguenti appuntamenti:
ore 20,00 Villa Luciani
ore 21,00 zona Crocifisso
ore 22,00 Largo Conti.
ore 23,00 San Liborio di fonte bar Italo
Nella sede principale di viale Zaccagnini, dalle 21, 00 il poi, verrà proiettato il filmato già distribuito nelle case degli elettori.
Proseguiamo con “Guardiamo Avanti”, che propone Giovanni Battista Mariani:
19,00 Bocciodromo loc. la croce
ore 19,30 Pizzeria Arcobaleno loc la Croce,
ore 20,00 S.Maria davanti Eurospin,  
ore 20,30 Via Brodolini, incrocio alto ex pizzeria,
ore 21,00 Villa Luciani Piazza,
ore 21,30 Loc Torrione, incrocio Torre,
ore 22,00 Bar El Falerito, Via Veregrense,
ore 22,30 Bar Cicchini San Liborio,
ore 23,00 San Liborio piazzale chiesa,
ore 23,30 viale Gramsci.
Ecco, invece, gli appuntamenti di Gastone Gismondi:
ore 19,00 Villa Luciani
ore 21,00 piazza San Liborio
ore 21,45 incrocio di Santa Maria
ore 22,30 largo Conti
ore 23.15 presso La Cantina
Montegranaro Riparti”, lista che sostiene la candidatura di Ediana Mancini, aspetta gli elettori con il seguente orario:
ore 21,00 a San Liborio davanti alle scuole
ore 22,00 in piazza Mazzini
ore 23,00 in via Boncore
Il Movimento 5 Stelle, infine, chiude con un’apericena al Bar Tropical dalle ore 19,00 con un collegamento in streaming con la chiusura della campagna elettorale di Grillo a Roma.

Luca Craia

giovedì 22 maggio 2014

La campagna elettorale più brutta della storia. Il quinquennio più duro davanti.



Si conclude domani la campagna elettorale più brutta della storia di Montegranaro. Abbiamo assistito a uno scontro di livello bassissimo tra i candidati (a dire il vero tra alcuni più che tra altri), con scambi di battute velenose, accuse, scaricabarile, ricerche di responsabilità, dietrologia.  Abbiamo visto manifesti strappati, sentito denunce di intimidazioni, assistito a litigate e principi di rissa. Ma soprattutto abbiamo vissuto il nervosismo serpeggiante di chi vede nemici ovunque, di chi non tollera la critica, di chi rifiuta il confronto civile rifugiandosi nello scontro personale per palese mancanza di argomenti. E tutto questo a fronte di proposte, programmi, progetti a dir poco risibili, per la stragrande maggioranza, promesse elettorali che non tengono conto del disastro finanziario in cui versano le casse comunali e, soprattutto, delle reali e nuove priorità venute alla luce in questi ultimi tempi, ultimo ma primo il dissesto idrogeologico che sta interessando la scarpata di viale Gramsci e che si sta estendendo anche alla sottostante circonvallazione, per sanare il quale occorreranno risorse ingentissime che, ad oggi, non si sa da dove possano scaturire.
Domenica voteremo, intontiti dalla cattiva digestione della tante porchette, cene, rinfreschi, storditi dalla montagna di chiacchiere ascoltate, ipnotizzati da elementi decorativi che nulla porteranno al paese ma che conquisteranno senz’altro il voto di molti elettori superficiali. E lunedì in serata avremo il nostro nuovo sindaco, che governerà su mandato di pochi cittadini, che dovrà rappresentare l’intera città per cinque anni pur essendo espressione di una minoranza anche piuttosto esigua, salvo incredibili e imponderabili vittorie bulgare. Questo sindaco governerà con i numeri in consiglio comunale ma non con il consenso popolare che dovrebbe avere, complice anche una legge elettorale iniqua e stupida. Governerà su un paese che è sopraffatto dalle emergenze con una capacità di spesa quasi nulla. Governerà in un periodo storico in cui non si riesce a vedere un futuro certo. E ci sarà un’opposizione che rappresenterà, messa insieme, la maggioranza degli elettori. Un’opposizione che avrà la grande responsabilità di controllare come non è mai stato fatto prima. Perché Montegranaro ha bisogno prima di tutto di chiarezza, di onestà e correttezza, e di qualcuno che verifichi che queste qualità siano usate quotidianamente da chi ci governerà.
Abbiamo davanti un quinquennio molto difficile, a prescindere da chi uscirà vincente dalle urne. E Montegranaro non può permettersi ulteriori errori, ritardi, negligenze. Montegranaro ha bisogno di un Sindaco che governi, di assessori competenti e non messi lì perché hanno presso tanti voti o perché espressione di qualche forte sponsor della campagna elettorale. Montegranaro ha bisogno di un governo che la porti fuori da questa palude in cui è caduta, altrimenti se ne scivolerà lungo la collina insieme alla frana di dietro le mura.

mercoledì 21 maggio 2014

San Liborio, quartiere dimenticato.




Ricevo da tempo numerose segnalazioni circa lo stato di degrado in cui è precipitato il quartiere di San Liborio a Montegranaro. Così ho fatto un veloce sopralluogo per verificare quanto vi fosse di vero e ho constatato come il quartiere che una volta era il fiore all’occhiello della città, il più ricco e popoloso, quello di cui si era orgogliosi di esserne residenti oggi versa in condizioni, oserei dire, pietose.
Mentre dall’altro lato della città sono stati fatti cospicui investimenti per l’arredo urbano e le infrastrutture, mentre a Santa Maria crescono le attività e si è continuato negli anni a costruire, a San Liborio gli investimenti sono fermi da anni, non ci sono nuove costruzioni, le attività commerciali sono quasi sparite. Le infrastrutture sono vecchie di cinquant’anni, i marciapiedi, dove esistono, sono sbriciolati, cresce erbaccia ovunque, si evidenziano frustoli incolti preda dell’abbandono, sporcizia ovunque. Non esistono spazi verdi, aree attrezzate per i bambini. Il quartiere, in sostanza, sta morendo.
Non intendo innescare gare tra i quartieri di Montegranaro: il centro storico è una cosa a parte perché rappresenta il cuore della città, la sua memoria, la sua anima. Né voglio creare diatribe tra i due quartieri laterali, San Liborio e Santa Maria. Il mio intento è solo quello di evidenziare una forte disparità di attenzione da parte della politica e dell’amministrazione pubblica verso il primo, disattenzione che dura da anni e che sta generando danni ingentissimi. Credo che la prossima amministrazione, qualunque essa sia, debba necessariamente riequilibrare gli investimenti dotando il quartiere più a est di Montegranaro almeno di strutture minimali quali spazi attrezzati, verde, marciapiedi dignitosi, e studiare sistemi di incentivazione per riattivare il commercio che, evidentemente, sta morendo.

Luca Craia



Suicidi, omicidi, feste da sballo: la provincia che crolla.



Ha ragione la mia amica Marisa quando dice: “il prossimo che mi parla di tranquilla vita di provincia gli metto le mani addosso”. Si riferisce ai brutti, bruttissimi episodi di cronaca che stanno interessando il nostro comprensorio: la terribile fine della giovane elpidiense buttatasi dalla Torre Gerosolimitana, il rave party montegranarese e l’omicidio odierno di Monte Urano. Tre bruttissimi fatti che hanno in comune un segnale forte di degrado di quella che una volta veniva indicata come un’isola felice, indenne da criminalità e negatività così pesanti. Eppure qualcosa sta cambiando, qualcosa è già cambiato ed episodi come questi, seppur ancora non frequentissimi, destano preoccupazione e fanno pensare a un futuro non più così tranquillo per il territorio.
In particolare il rave party di Montegranaro è forse il fatto più inquietante, perché vede coinvolta la cosiddetta “meglio gioventù”, ragazzi dai 20 ai trent’anni che dovrebbero prendere, a quell’età, in mano le redini della nostra società per sostituirsi ai padri e invece si bruciano il cervello con cocaina e feste da sballo. È da molto che si vocifera di festini ai quali personaggi appartenenti a classi benestanti e, in qualche modo, dirigenti parteciperebbero volentieri. Voci, forse illazioni, ma ora i Carabinieri e la Polizia Municipale hanno trovato con le mani nel sacco, un sacco pieno di polvere bianca a quanto pare, giovani locali dai quali ci si aspetterebbe ben altro, soprattutto l’impegno di portare alto quel nome di onesti lavoratori che le genti di queste terre hanno sempre mantenuto come un vanto.
Spero si tratti di un episodio isolato, mi auguro che non ve ne siano altri in futuro. Ma questo, unito a tanti altri piccoli grandi segnali di smottamento, danno un quadro di una società in procinto di franare. La provincia fermana che si adegua alla società italiana correndo veloce verso lo sfascio.

Luca Craia

Lo sport estivo di Montegranaro come occasione di riprendersi la città



Va presa ad esempio l’associazione Extra Village di Montegranaro per la costanza e l’impegno nell’organizzare, promuovere e far crescere nel tempo le proprie iniziative. E va lodato l’impegno, che ormai si ripete da anni, di proporre un calendario sportivo piacevole, divertente e di alto livello che impegna il periodo che va dalla fine della primavera alla vigilia delle ferie estive e che diventa assolutamente importante per la città in quanto si vede, finalmente, Montegranaro che riprende possesso dei propri spazi. Il Campo dei Tigli, sede di scorribande dei bulletti nostrani, zona più o meno franca per delinquentelli e spacciatori, per un periodo dell’anno torna ad essere luogo civile di incontro, svago, confronto. E questo grazie alla collaborazione, imbastita pazientemente e sapientemente da Milko Cotica, tra varie realtà associative del territorio, realtà che operano nell’ambito dello sport, supportate dal CSEN. Insomma, quello che appare difficile nel campo dell’associazionismo culturale, forse per una sorta di spirito decoubertistico o per semplice voglia di fare qualcosa di buono, viene realizzato dalle associazioni sportive e da cittadini di buona volontà come i sodalizi: Proloco, Il Labirinto, Teen Lab del Gufo Anacleto, Veregra Futsal, Summer Basket, Montegranaro Volley, Montegranaro Baseball, Unione Picena Baseball, Unione Fermana Softball, Veregrense Calcio, Extra Village; con la collaborazione di: Donatella Martelli, Dino Gazzani, Simone Mancinelli, Riccardo Ramundo e Alex Mancinelli.
Ecco allora il calendario degli eventi previsti per quest’anno:

Campo dei Tigli:
27 maggio/15 Giugno: quarte edizione del Trofeo dei Bar di calcio a 5
27 maggio/15 Giugno: seconda edizione del Torneo Under 16 di calcio a 5
27 maggio/15 Giugno: terza edizione del Torneo delle Scuole Medie di calcio a 5
1/3 luglio: terza edizione del Veregra Futsal Girl (calcio a 5 femminile)
14/27 luglio: terza edizione del Summer Basket
28 luglio/3 agosto: seconda edizione del Torneo di Volley Misto
28 luglio/3 agosto: prima edizione del Torneo della Scuola Media di volley

Campo da Baseball:
12 giugno/27 luglio: Campionato di Slow Pitch
9/27 giugno: terza edizione del Summer Time,  centro estivo per bambini

Campo Cesare Berdini:
1/18 luglio: Torneo Seniores di calcio a 8
1/18 luglio: Torneo Under 21 di calcio a 8
5/6 luglio: 24 Ore di calcio a 5
21 luglio/3agosto: Torneo Seniores di calcio a 5
21 luglio/3 agosto: Tornei Giovanili di calcio a 5 delle categorie 98-99, 2000-2001, 02-03, 04-05, 06-07-08.

Un’estate piena di sport, quindi, e un’occasione per ridare un po’ di vita a Montegranaro. Momenti che fanno tornare la città in mano a chi la ama o la dovrebbe amare.

Luca Craia

martedì 20 maggio 2014

La risposta dei candidati alla proposta di pubblicare i finanziamenti alle campagne elettorali.



Qualche tempo fa lanciai la proposta di rendere pubblici i finanziamenti e i finanziatori delle varie campagne elettorali montegranaresi. Alla mia proposta hanno risposto tutti i candidati tranne Gianni Basso che, probabilmente, non segue il mio blog (e non posso certo pretendere che lo faccia).
Il Movimento 5 Stelle aveva già fatto la stessa proposta quindi non ha articolato più di tanto la risposta al mio appello.
Giovanni Mariani mi scrisse su Facebook: “Caro Luca, proprio ora mi hanno dato del Comunista solo perché ho dei nuovi cittadini in lista e perché forse parlo sempre di persone prima delle opere, la festa popolare che abbiamo fatto oggi con la porchetta offerta da Vitali è costata 800 euro ed in totale circa1200 con offerte autogestite dei candidati consiglieri. Per il resto ho pagato personalmente 2000 euro per le stampe e la tipografia e per quanto riguarda la vela ed i programmi c'è lì siamo fatti da soli il mezzo c'è stato prestato da un amico, la benzina l'abbiamo messa di volta in volta da chi di noi guidava. Il tutto sul documento previsto per legge e consegnato alla presentazione della lista. Per quanto riguarda le idee sul programma e su i suoi cittadini ho la mente ben aperta su quello che bisogna fare. Tutto mi si può dire meno che sono un bugiardo, non ho mai governato e fino ad ora non devo rendere conto niente a nessuno, mentre gli altri che si arrogano tutti i diritti mentono e continuano imperterriti nel loro bel operato.
Roberto Basso, segretario del Pd e, in questo caso, portavoce della lista Montegranaro Riparti ha scritto, sempre su Facebook: “Le spese della campagna elettorale devono essere rendicontate per legge...quindi già da ora si può vedere quanto è stato speso, come lo si è speso e soprattutto se alcune cose non sono state inserite. Per quanto riguarda la provenienza posso rispondere per la nostra lista. Naturalmente le due feste estive che realizziamo annualmente (festa dell'unità e festa tricolore), un autofinanziamento dei candidati e contributi dei montegranaresi sotto forma di partecipazione a delle cene elettorali (ne abbiamo fatte 3) e la scatola (quindi contributi anonimi) al momento della presentazione della lista. Pubblicheremo comunque il tutto anche in maniera più evidente quando avremo la certezza di tutte le spese e tutti i pagamenti effettuati...ergo già dal 26 sarà on linea con tutte le cifre al centesimo.”.
Gastone Gismondi, anche lui su Facebook, risponde così al mio appello: “Caro Luca, scusa se non ho risposto prima ma ho letto solo ora il post. Ad ogni modo per quanto riguarda le spese sostenute, come giustamente sottolinea Roberto, devono essere rendicontate per legge. In questo senso, al momento della sottoscrizione della lista, abbiamo presentato anche un bilancio preventivo e, alla fine della campagna, ne uscirà uno consuntivo in cui trascriveremo le spese sostenute. Per quanto riguarda i fondi invece vengono quasi esclusivamente da un autofinanziamento che hanno sostenuto tutti i candidati della lista. Inoltre, per la trasparenza, abbiamo aperto anche un conto dedicato per cui ogni pagamento è effettuato dietro presentazione fattura e rintracciabile tramite bonifico.”.
L’articolo 30 della legge 25 marzo 1993, n. 81 stabilisce che i candidati alle elezioni per i comuni con più di 10.000 abitanti debbano pubblicare un rendiconto delle spese elettorali. Nella mia proposta quindi, non mi riferivo a quello che stabilisce la legge ma, ovviamente a qualcosa di diverso e, se vogliamo, di più etico.
Infatti la rendicontazione delle spese viene effettuata ad urne chiuse e ci sono ben tre mesi di tempo. Quindi l’elettore non può sapere prima del voto chi ha finanziato la campagna elettorale di questo o quel candidato né può fare ragionamenti sul perché lo abbia fatto. Credo che sapere in anticipo chi sostiene i candidati sia una questione di chiarezza e trasparenza, una forma di rispetto per l’elettorato. È ovvio che la rendicontazione delle spese sarà stilata a norma di legge e che tutto risulterà (almeno si spera) assolutamente legale. Così come è legale che un cittadino finanzi il candidato che preferisce. È però giusto e opportuno che l’elettore ne sia a conoscenza e non dopo il voto ma prima, perché questo potrebbe anche determinare la scelta del cittadino. Per cui rinnovo l’invito a rendicontare le spese e i finanziatori, ma di farlo prima del voto.

Luca Craia

lunedì 19 maggio 2014

Il Prefetto Pagliuca in visita a Montegranaro con Arkeo



È stato per me un onore e un piacere accompagnare stamattina, insieme alla nostra Graziella Marziali, il Prefetto di Fermo, la dottoressa Angela Pagliuca, alla scoperta della Montegranaro più antica e preziosa. Un onore perché rappresentare la mia associazione, Arkèo, di fronte al più alto rappresentante dello Stato nella provincia di Fermo è una cosa che rende orgogliosi, e un piacere perché Sua Eccellenza è davvero una persona squisita, colta e affabile, donna di evidente intelligenza.
Insieme al Commissario Straordinario Maurizio Ianieri (che ci ha incaricato di fare da ciceroni), al Maresciallo Di Risio e al Comandante della Polizia Municipale Ercolanoni abbiamo visitato la Cappellina di San Michele Arcangelo, gentilmente messa a disposizione dalla proprietà, sempre estremamente disponibile, per poi recarci a Sant’Ugo dove il Prefetto ha potuto godere della bellezza degli affreschi del nostro grande tesoro cittadino.
Da lì ci siamo mossi verso San Serafino per poi chiudere l’anello tornando in piazza ammirando la Torre dell’Annunziata, il portale della Pieve del SS. Salvatore e quello di San Francesco. La dottoressa Pagliuca è rimasta molto colpita dalle bellezze di Montegranaro e ci ha invitati a perseverare nell’opera di ricerca del nostro patrimonio storico e nella sua promozione.
Desidero ringraziare il dottor Ianieri per l’opportunità dataci e per la fiducia concessaci.

Luca Craia

BRUNO PANUCCIO: MIA FIGLIA SARA SCHIACCIATA SOTTO I MASSI A VENTOTENE - DI ANNA LISA MINUTILLO



E’ un giorno come tanti il 16 maggio ma non per tutti.
Oggi Sara Panuccio avrebbe compiuto 18 anni; molti si staranno chiedendo chi è Sara, molti avranno dimenticato,molti faranno finta di non ricordare, molti si soffermeranno su queste parole,molti smetteranno di leggere perché magari intuiranno dove voglio andare a parare,molti preferiscono far morire la memoria storica in modo da continuare a vivere serenamente una vita da sopravvissuti non da persone vive.
Sara avrebbe compiuto 18anni oggi , chissà come sarebbe diventata, chissà cosa avrebbe fatto ora ,chissà cosa penserebbe se si trovasse qui a leggere questa storia come se non la riguardasse direttamente,chissà…..
Una chiacchierata in questo giorno come tanti in una Milano soleggiata con suo padre,una persona differente da ciò che era fino a quattro anni fa quando venne avvertito che sua figlia in gita all’isola di Ventotene era rimasta vittima di una frana insieme ad un’altra ragazza Francesca Colonnella.
Chissà se ora chi legge inizia a ricordare di questa brutta storia che sarebbe potuta accadere ad ognuno di noi perché ognuno di noi avrebbe potuto essere Sara o Francesca, essere vittima di quella che per comodità e per troppo tempo hanno cercato di far passare come una assurda fatalità quando non è della fatalità che questa storia ha il sapore ma dell’incuria,del non rispetto per il territorio e per le vita altrui a cui poco spesso si guarda perché appunto non sono le nostre quelle vite.
Il 20 aprile quel brutto giorno erano in un campo scuola Sara e Francesca, stavano facendo questa uscita in una zona che è stata ritenuta essere una zona a massimo rischio dice Bruno,una zona che aveva già vissuto nel 2004 una situazione simile,una zona che avrebbe dovuto ricevere la palettatura della parete oltre che l’ancoraggio ma è andata a finire bene quella volta. c
Si doveva studiare la causa della frana precedente e si poteva iniziare a lavorarne in modo scientifico dal momento in cui Ventotene è un’isola di origine vulcanica,fondata su terreno di origine tufaceo e particolarmente soggetta a frane e cedimenti ma si è sempre pensato al fatto che migliaia di ragazzi/e vi si recavano per fare campi scuola,che dagli anni 70 in poi oltre a loro ha preso piede il turismo scolastico e quello vacanziero e che tutto quel flusso di persone rappresentava speculazione e fonte di guadagno e le vite, come sempre, hanno finito con il ricoprire un ruolo secondario quando non avrebbe dovuto essere così.
Tutta l’isola di Ventotene è ritenuta zona a rischio ed è ancor più discutibile il fatto che questo sia accaduto sull’unica spiaggia (Cala Rossano) che non era considerata tale,così com’è strano che le riunioni fatte per discutere della problematica siano sempre state disertate e le problematiche mai risolte.
Si doveva forse mettere a tacere tutto perché se vi fossero stati effettuati interventi una parte dell’arenile sarebbe stato sacrificato e questo avrebbe compromesso l’utilizzo di alcune zone dell’arenile? Ma una vita vale meno della speculazione che si può fare per avere qualche ombrellone in più?
Non si potevano mettere almeno segnalazioni, cartelli che avvertissero della pericolosità o anche questa cosa avrebbe compromesso il turismo e la speculazione?
Almeno dato che questa era ritenuta una spiaggia accessibile bisognava averne la massima cura per garantire la sicurezza dei visitatori.
Per questo motivo è stato condannato il tecnico dell’ex genio civile di Latina.
Ci sono più interessi taciuti ma non meno palesi nel mettere a tacere gli abusivismi a vantaggio dei voti ,si fa alla svelta a scambiare piccoli condoni al posto di grandi tragedie che potrebbero accadere e cambiare completamente la tua vita e quella di ciò che resta della tua famiglia prosegue Bruno.
Cade a pezzi un territorio già fragile di per se e lo si continua a martoriare senza rispetto e riguardo lo vediamo ogni volta che piove cosa accade ,vediamo la pioggia non più come la manna dal cielo ma come una mannaia che arriva e porta via con se tutto ciò che ci circonda perché noi non lo impediamo.
A Cala Rossano dove sono rimaste imprigionate dai massi Sara e Francesca c’è un circolo velistico e forse quella zona rappresentava una bella fonte di investimento e guadagno,qualcosa da barattare con il silenzio,qualcosa che ha il sapore amaro della netta dimensione di ciò che realmente conta oggi,qualcosa di molto distante dalle belle persone che fiere vanno avanti perché non si vogliono arrendere ad una situazione che uccide due volte se non da giustizia.
Questo è il primo processo dopo la vicenda del Vajont che vede condannato un amministratore pubblico per frana e la cosa che ancora fa male è vedere che la persona condannata Giuseppe Assenso continua a ricoprire la carica di Sindaco di Ventotene,il primo cittadino che dovrebbe avere in cura la serenità e la salvaguardia della vita dei suoi cittadini ha peccato di incuria per non prestando attenzione alle prescrizioni per il passaggio delle persone e quando accade ciò non possiamo parlare di fatalità ma di poco rispetto,di poca sensibilità,di molte lacune,di superficialità ed a fare le spese di tutto questo vi sono state le vite di Sara e Francesca due ragazze che avevano tutto il diritto di vivere la propria vita e non di vedersela strappare da chi avrebbe dovuto tutelarle.

E’ solo grazie alla caparbietà di papà Bruno che oggi i nomi di Sara e Francesca si ricordano ancora e che a differenza degli altri morti a causa delle frane i loro nomi si conoscono e queste azioni nei confronti di questi colpevoli che il più delle volte restano impuniti serve a dare giustizia anche a tutte le altre persone a cui è accaduta la stessa cosa e di cui purtroppo ad oggi non si sa ancora nulla.
Il fatto che questi “soggetti”siano stati condannati serve a fare giurisprudenza per il futuro ed a far si che se essi non si vogliono attivare per senso civico almeno lo facciano per la paura di essere puniti dalla legge che chiede loro il conto.
La forza per continuare a cercare la verità Bruno la riceve in modo inconscio proprio da Sara che lo ha spronato fin da subito ad andare a vedere cos’è successo realmente.
Si batte Bruno come un padre fiero di sua figlia e del testimone che le ha passato fra le mani affinchè vi sia tutela nei campi estivi per i ragazzi,che ne sia verificata la sicurezza e che gli stessi vengano educati a non diventare gli abusivi del domani e non si pensi a loro solo come una fonte di guadagno correlata al turismo estivo ma si cerchi di occuparsene fattivamente e le parole non restino solo parole ma diventino fatti concreti,opere,azioni,rimedi,consigli utili per un vivere l’ambiente e la vita in modo responsabile.
Ci tiene Bruno affinchè non si speculi su questa vicenda,affinchè non si parli di Sara in modo melenso e non si giochi allo strappare lacrime poiché non è di certo questo il suo intento.
Bruno sa che Sara potrebbe essere la figlia di chiunque,che ciò che è accaduto a lei ed a Francesca sarebbe potuto accadere a chiunque,il 20 aprile erano in 50 ragazzi li in gita e se fosse accaduto il 15 di Agosto? Quante persone avrebbero potuto non rientrare a casa la sera?Il fatto che siano morte “solo” due ragazze non autorizza nessuno a dimenticare anzi: è solo mantenendo viva la memoria di questi fatti ,denunciarli e parlandone che si può pensare di iniziare ad agire per cambiare questo stato di cose che troppe volte si finisce per accettare rasseganti.
I 50 ragazzi erano tutti all’ombra di quei massi,si erano allontanati perché volevano scattare una foto tutti insieme Sara Panuccio,Francesca Colonnella e Atena Raco si sono attardate perché stavano chiacchierando fra loro prima del boato.
L’unica sopravvissuta Atena Raco ha riportato conseguenze che resteranno con lei fino al resto della sua vita ed anche Riccardo Serenella è rimasto ferito.
Questi ragazzi a parte un po’ di sostegno psicologico avvenuto nei primi giorni sono stati completamente abbandonati,hanno riportato danni fisici ma e non indifferenti problematiche di ordine psicologico che ancora oggi sono presenti.
Sono dovuti diventare adulti in quel momento poiché si sono ritrovati ad essere testimoni,spettatori e vittime dell’accaduto e cercano di andare avanti supportati solo dalle loro famiglie e dai loro amici,nessuna somma di risarcimento potrà colmare le loro paure.
Forse è anche a questa cosa che avrebbero dovuto pensare i cittadini di Ventotene quando interrogati dalla dottoressa Meneghetti hanno rilasciato testimonianze reticenti ed omertose che l’hanno fatta molto indignare tanto da portarla a sottolineare questo aspetto nella sentenza emessa.
Il racconto è partecipato,sempre puntuale e mai incline al lassismo o alla scontatezza,stiamo chiacchierando da un po’ e mai colgo in Bruno il minimo cedimento nemmeno quando ricorda Sara come una ragazza piena di vita,mentalmente molto sveglia,con una vita sociale attiva e partecipata,molto brava a scuola e sempre sorridente.
Inevitabile chiedersi come sarebbe stata oggi a 18 anni,quali ambizioni avrebbe realizzato,quali interessi avrebbe mantenuto vivi,cosa sarebbe diventata se la disattenzione e la superficialità di chi avrebbe dovuto garantire la sua sicurezza e quella degli altri ragazzi non vi fosse stata.
Queste situazioni cambiano radicalmente lo stile di vita delle famiglie colpite Bruno dice di se e della sua famiglia che sono diventati “ergastolani del dolore”,si definisce un superstite che insieme agli altri componenti della sua famiglia è rinato portandosi un fardello sulle spalle pesante ma che hanno trovato la forza di rinascere come una famiglia differente da ciò che erano ed è da questo punto che hanno dovuto ripartire per accettare e ricominciare a vivere.
Bisognerebbe battersi e bisognerebbe continuare a sostenere Bruno,la famiglia di Francesca in modo che non si sentano sole ,esattamente come ha fatto la rete,la stampa ,le televisioni tutte persone che Bruno menziona e non smette di ringraziare perché parlando di questa storia danno la possibilità ad ognuno di comprendere che dal dolore si può rinascere ed anche che il sentire civile non deve essere dimenticato ma tutelato.
Non si restituiscono le vite di Sara e Francesca ma si può fare in modo con le segnalazioni di intervenire e di chiudere luoghi che possono mettere a rischio la vita di ognuno di noi e questa è già una vittoria dice Bruno,pensare che anche solo una persona possa essere salvata e non debba ritrovarsi a vivere ciò che è accaduto a noi è per me la ricompensa migliore che potessi auspicare di ricevere.
Impariamo ad usare le segnalazioni ,cartelli che avvertano quando ci incamminiamo in luoghi che non sono sicuri,che potrebbero franarci addosso e lasciarci li con tutti i nostri sogni interrotti come se fossimo nulla o persone poco degne di attenzione che se la sono andata a cercare.
Non si è fatto sopraffare dalla disperazione Bruno,guarda alle cose con obbiettività e dal punto di vista oggettivo e cerca di fare qualcosa per far rivivere e per non far dimenticare .
Ho ascoltato le parole di Bruno con meticolosa attenzione e l’ho ringraziato per questa testimonianza che mi ha reso da cui ho potuto trarre tutta la forza delle sue parole,tutta la grinta di una persona che si è trasformata da semplice ragioniere a “geologo”,persone che spesso non vengono ascoltate e ritenute anche pesanti con le loro spiegazioni ma che andrebbero invece considerate per il loro sapere e per gli avvertimenti che invano tentano di dare.
Saluto Bruno inviando un abbraccio a lui ed al resto della sua famiglia e resto a pensare al sorriso di Sara,al suo amore per i fiori,alla leggerezza di adolescente che si stava affacciando alla vita.

domenica 18 maggio 2014

La Notte dei Musei fa il pieno a Montegranaro



Flusso costante e cospicuo di visitatori per la Notte dei Musei alla “Cripta” di Sant’Ugo di Montegranaro aperta e custodita dai volontari di Arkeo. Oltre cento visitatori complessivamente fin dal primo minuto di apertura (c’era gente in attesa prima dell’apertura della porta) hanno testimoniato quanto importante e affascinante sia questo tesoro montegranarese unico al mondo. Appassionati da ogni luogo del territorio piceno, una visitatrice da Bogotà e una da Madrid, più, finalmente, molti montegranaresi. Il 2014 si sta rivelando un anno di grande importanza per la promozione del patrimonio culturale montegranarese: dall’inizio dell’anno ad oggi abbiamo già quasi raggiunto la quota di visitatori del 2013. Stanno venendo da ogni parte di Italia e dall’estero (ultima una comitiva di oltre trenta appassionati d’arte Austriaci), riceviamo continue prenotazioni e tutto questo ci soddisfa e gratifica perché significa che stiamo facendo un buon lavoro. Un ringraziamento particolare a tutti i volontari di Arkeo che sacrificano con passione e amore il loro tempo per far conoscere Montegranaro e i suoi tesori nascosti.

Luca Craia

La campagna elettorale montegranarese secondo un lettore dell'Ape




Ricevo e pubblico un breve ma incisivo commento di un lettore del blog, che lasceremo anonimo, sulla campagna elettorale in corso. Coraggio: tra una settimana sarà tutto finito, almeno fino alla prossima.

L.C.


Ieri, anche se in ritardo sono andato alla festa dell'Avis. Quanta ipocrisia avanti all'entrata. I mendicanti guardavano attenti a non fregarsi il voto e si attivavano a chiamare questo o quello con sorrisi, pacche sulle spalle e quant'altro. Che povertà di mente! Mancava solo un pretendente.

sabato 17 maggio 2014

La casa della cultura qual'è?



Ho trovato supponente, presuntuoso e irritante il post pubblicato ieri sulla pagina Facebook degli Amici della Musica di Montegranaro. Tale post ritraeva alcuni membri dell’associazione in attività all’interno della Biblioteca Comunale ed era titolato “La Settimana della Cultura nel luogo di competenza”. Dato che La Settimana della Cultura, l’evento a cui gli Amici della Musica partecipano ma Arkeo no anche se l’ha ideato e progettato, sostanzialmente l’ho creata io anche se poi, per criteri di opportunità e, se vogliamo, con quel po’ di umiltà che manca a tanti “paladini della cultura” nostrani, ne ho lasciato il coordinamento alla Pro Loco, mi sento autorizzato a rimanere basito di fronte a tale affermazione.
Qual è il luogo di competenza della cultura e, nella fattispecie, della Settimana della Cultura? La biblioteca? Quella biblioteca che, quando proposi a marzo di estendere l’evento alla provincia si tirò indietro? Non è la Pro Loco l’organismo deputato a coordinare le iniziative di questo tipo? La cultura è un bene di tutti, qui si vuol fare intendere che, invece, appartiene a un’elite. Forse è per questo che a Montegranaro abbiamo più associazioni che persone che vi militano. Forse è per questo che non si riesce a coordinarle. Forse è per questo che la Pro Loco non riesce a fare bene il proprio lavoro.
Comunque qualcuno deve aver fatto notare la gaffe, perché il post è stato opportunamente modificato: ora si legge “La biblioteca è la prima casa della cultura”. Non sono completamente d’accordo, visto che è UNA casa della cultura tra le altre, ma siamo migliorati.

Luca Craia