venerdì 6 marzo 2015

Come faccio a farmi dare un incarico dal Comune?



Premesso che non ho alcun interesse a ricevere incarichi professionali dal Comune, mi pongo e pongo al paziente lettore di queste pagine, nonchè a eventuali amministratori o rappresentanti dell'opposizione che incappino su queste righe, una domanda: come si fa a ricevere un incarico professionale dal Comune di Montegranaro? Non voglio fare polemica, solo chiarezza. Apprendo, infatti, dai giornali che il Comune ha conferito tre incarichi di collaborazione autonoma e occasionale per svolgere mansioni all’interno dei propri uffici.
Non posso sindacare sul fatto che, tra il personale assunto regolarmente con pubblico concorso vi possano essere o non essere professionalità adatte allo scopo, e nemmeno se, tra il suddetto personale, qualcuno possa ritagliare dal proprio tempo di lavoro un po’ di tempo da dedicare a questi incarichi, facendo risparmiare soldi alla collettività. Nemmeno intendo lamentare alcunché di illecito, in quanto gli incarichi conferiti sono remunerati con cifre al di sotto del limite di legge  di € 12.000 e, quindi, conferibili direttamente e senza bandi.
La domanda (anzi, le domande) che mi pongo, in conclusione, è questa: come si fa a ricevere un incarico di questo tipo dal Comune? C’è una domanda da compilare? Una lista di persone incaricabili? Se sì, compilata secondo quali principi? C’è un legame con le liste di disoccupazione? Leggendo le delibere relative a tali conferimenti non trovo alcun riferimento a queste cose nè sul sito istituzionale del Comune e, quindi, mi domando cosa debba fare un giovane o un professionista per approfittare di possibilità come queste senza scavalcare nessuno, senza prevaricare nessuno, senza ledere i diritti di nessuno.

Luca Craia

Poro Montegranà



Poro Montegranà
Ma che t’ha fatto Luca rché a passatte in mezzo
si distrutto

come se t’avesse bombardato,
come se li vandali de Roma
pe spasso t’avesse devastato
lascennete ferito e pure in coma.

Tu ch’eri patria de industriali,
de preti, santi e pure cardinali,
tu ch’eri ricco e forte fino a ieri
si diventato un ghetto pe stranieri.

De le viuzze strette e profumate
c’è rmaste solo un mucchio de cacate.
De li palazzi ardi dei potenti
c’è rmaste un sacco de case cadenti.

Impalcature, tegole che casca
senza manco che faccia burrasca,
merde de ca, zozzo pe’ strada
senza nisciù che a pulì ce vada,

le case vote, l’erba pe la via
do tempo addietro c’era l’allegria
e ogghi jira solo li fantasmi
e de le fogne acri li miasmi.

Poro lo Monte mio,
ma chi d’è stato
a mettese contro a Dio
e contro a lo Fato?

Che de te avia fatto capitale
de questa terra in mezzo a lo Stivale,
e de stivali e scarpe n’era ricca
ma de scordar de te s’è fatta picca.

S’è costrutiti tutti sti villoni,
è jiti a vive fori da le mure
e s’è scordati de li tempi boni
e quanto ce se stava bene pure.

Po’ la politica se n'é sempre fregata,
in tutt’altre faccenne affaccennata.
Passati è l’anni e tu te si ‘malato
e nisciù che lo potia t’ha mai curato.

Cuscì mo’ stai morenne, terra mia.
Per quanto me ce sbatto pe salvatte
contro lo muro duro vaco a sbatte
de chi bene a parole te volia

ma de fregnacce n’ha sparate tante.
E non je credo più a niscù de quilli
co paroloni e boria assai abbondante
non te da retta manco se li assilli.

Poro Montegranà, poro paese
vedette cuscì perso me fa male
ma che te posso fa? Mo’ niente vale
tocca arzà le ma e daglie le rese.

Luca Craia

giovedì 5 marzo 2015

Gli USA alla conquista del mondo



Gli Americani sono sempre intervenuti all’estero per risolvere, coadiuvare, innescare situazioni che potessero andare a loro favore. Ma mai come oggi lo fanno sfacciatamente. È così evidente la loro strategia di destabilizzazione di vaste aree mondiali da sembrare grottesca, non fosse per le modalità ignobili, le finalità immorali e le conseguenze nefaste che ricadono già ora sulle nostre povere teste. Credo che sia chiaro come gli USA intendano creare una nuova contrapposizione di forze contro il nuovo nemico, che non è più l’Unione Sovietica o Russia che dir si voglia, ma la Cina. Per far questo ha innescato una crisi economica mondiale mai vista prima, impoverendo tre quarti del mondo, facendo inginocchiare tutta l’Europa compresa quella Germania che fa la voce grossa ma è solo serva dei voleri americani, destabilizzando l’area mediterranea, indebolendo economicamente e politicamente la Russia sia tramite attacchi speculativi sul prezzo di gas e petrolio sia con strategie geopolitiche come la guerra civile in Ucraina.
Il minimo della strategia - o dell’accortezza, se preferite – lo abbiamo visto con l’omicidio di Boris Nemtsov. Nessuno lo ha detto apertamente ma tutti abbiamo pensato che dietro ci fosse la mano di Putin. Lo abbiamo pensato perché così era stato programmato. Ma il pensiero, per chi ne è capace, è andato oltre. Chi è capace di pensare, infatti, in maniera molto semplice si è chiesto perché Putin dovrebbe far ammazzare un oppositore minore e poco preoccupante come Nemtsov, perché dovrebbe farlo in maniera così plateale e, soprattutto, chi trarrebbe maggior giovamento da questo omicidio. Le altre domande non hanno una risposta, l’ultima sì, ma mi limiterò ad affermare quello che a me pare chiaro: l’ultimo ad avere vantaggio dalla morte di Nemtsov è proprio Putin che, invece, ne è stato gravemente danneggiato.
Ora, dopo aver trasformato il medioriente e il sud del mediterraneo in una polveriera e dopo aver impoverito gli alleati della NATO riducendoli a una colonia, ora possiamo aspettarci altre misure per abbattere l’ex grande nemico russo e, così, accerchiare la zona di influenza cinese. Solo che coi Russi si scherza poco.

Luca Craia

A questo punto basta un ragioniere in Comune



Allibisce la dichiarazione del Sindaco riguardo alla situazione debitoria del Comune. Leggiamo sul Corriere Adriatico di oggi il sottotitolo virgolettato attribuito alla Mancini: “perdiamo l’80% del tempo a cercare di risolvere queste situazioni”. Vorrei ricordare che il tempo del Sindaco e della Giunta è pagato coi soldi dei cittadini. Credo che possiamo aspettarci che venga impiegato in maniera più proficua.
Mi spiego meglio: la situazione dei debiti fuori bilancio era ben nota già in campagna elettorale. Lo stesso Commissario Prefettizio che ha preceduto l’attuale amministrazione stimava l’ammontare dei contenziosi, come asserisce il giornale stesso, in circa tre milioni di Euro e una mole di cause di 39 procedimenti. Posto che le cifre, purtroppo, possono essere riviste per eccesso, rimane il fatto che il Sindaco e l’Amministrazione Comunale sono a conoscenza del problema fin da prima delle elezioni e si presuppone che, con la diligenza del buon padre di famiglia di cui l’amministratore pubblico è fatto obbligato, nel momento in cui hanno intrapreso il mandato amministrativo dovessero avere un quadro della situazione e di come intervenire. Apprendere oggi che si spende quasi tutto il tempo a dirimere la matassa dei debiti, trascurando evidentemente altre questioni che gravano sulla collettività, è sconcertante.
Dicevamo che il tempo degli amministratori è pagato, ed è pagato dai cittadini, poco o tanto non importa, se si decide di amministrare lo si fa a prescindere dallo stipendio. Ma la questione è quasi puramente contabile. Si tratta di analizzare i conti, capirli e poi prendere delle decisioni politiche. Per analizzare i conti basta un ragioniere, un commercialista, e mi pare che il Comune ne disponga. Gli amministratori incarichino dei professionisti per analizzare la situazione, si avvalgano anche di analisi già compiute, poco importa se da avversari politici: Guardiamo Avanti, ad esempio, aveva studiato a fondo la questione Calepio Scavi e ha messo gratuitamente a disposizione della Giunta il risultato del proprio lavoro, non ottenendo risposta.
L’analisi, quindi, va fatta contabilmente da contabili, non da politici. La decisione finale spetta ai politici che, però, in attesa possono occuparsi del paese invece di occupare la propria mente all’80% per queste questioni. Altrimenti, confondendo il contabile, l’avvocato, il commercialista con il politico, possiamo tranquillamente affermare che non ci serve un’amministrazione comunale: basta un commercialista che, probabilmente, ci costerebbe meno.

Luca Craia
 

martedì 3 marzo 2015

La sicurezza del palas tra tribune ed esplosivi



Foto di Ennio Reschini
Finalmente sono iniziati i lavori alla Bombonera, il palasport di Montegranaro che necessitava di un adeguamento per quanto riguarda la sicurezza del pubblico. Dopo una lunga serie di rinvii, dettati da ritardi imputabili alla ditta che ha acquisito l’appalto, e dopo un’altrettanto lunga serie di dichiarazioni di inizio e fine lavori piuttosto avventate, finalmente oggi sembra che si veda la luce per questo intervento che, a detta del nostro vicesindaco, doveva essere già terminato dal Natale scorso. Ma così va la politica.
Essendo, le nuove tribune, già state fabbricate ora si tratterebbe solo di installarle in loco con un lavoro di pochi giorni, almeno questo diceva poco tempo fa l’assessore ai lavori pubblici Perugini le cui dichiarazioni, per ora, sembrano più attendibili. Diciamo quindi che a brevissimo avremo un palazzetto dello sport finalmente a norma per la sicurezza. Ma la sicurezza c’è davvero?
Dobbiamo pensare che i lavori vengano svolti a regola d’arte quindi, da un punto di vista normativo, il palas dovrebbe essere sicuro. Ma non tutti sanno, anche se chi di dovere ne è a conoscenza, che a una manciata di metri dalla parete sud del palazzetto, ci sono alcuni capanni che vengono utilizzati come deposito di bombole di gas. La domanda che mi faccio, e chi si fanno anche altri cittadini (come Ennio Reschini di Guardiamo Avanti che mi ha fornito la foto), è se questi non costituiscano un pericolo maggiore delle stesse tribune che sono state sostituite. Certo i depositi saranno controllati, ma una bombola, anzi, diverse bombole piene di gas esplosivo e poste così vicine a un luogo dove si radunano molte persone per le partite, considerando che a pochi metri c’è anche la scuola media e che gli stessi ragazzi utilizzano quotidianamente la struttura per le attività fisiche, rappresentano evidentemente un rischio che va valutato. È stato valutato? Sarebbe interessante avere una risposta.

Luca Craia

lunedì 2 marzo 2015

Per la cronaca… le code di paglia e il poco rispetto.



Ogni volta che penso che non ci sarà più nulla a Montegranaro capace di stupirmi arriva qualcosa o qualcuno a dimostrarmi il contrario. Vi racconto.
Ieri ho pubblicato sulla pagina Facebook di L’Ape Ronza questo post:

E a casa nostra chi avrà votato alle primarie PD? Stamattina in piazza girava di tutto: dagli alleati destrorsi a quelli che le bandiere le hanno alzate e ammainate tutte, dai comunisti mai pentiti ai fantasmi di passati recenti. C'ero pure io, in piazza, ma non ho votato. Gli altri?

Tra i vari commenti arriva uno stupefacente. A farlo è il nostro vicesindaco, appassionato lettore di questo blog nonostante più volte abbia affermato che non conta nulla perché non lo legge nessuno. Il nostro scrive (a caratteri maiuscoli che, per la netiquette, equivale a gridare:

PER LA CRONACA SONO ANDATO ALLA MESSA IN PIAZZA COME MI CAPITA SPESSO QUANDO NON RIESCO AD ANDARE ALLE 10;30 A SANTA MARIA MI SONO FERMATO DIECI MINUTI A PARLARE CON L'AMICO E COLLEGA ARONNE PERUGINI E CON ALTRI 4 AMICI DAVANTI AL BAR DI PIAZZA. SOLO QUESTO E' BASTATO PER DESTARE SOSPETTI SUL FATTO CHE MAGARI SIA ANDATO A VOTARE ALLE PRIMARIE. ALLA FACCIA DELLA LIBERTA' DI CIRCOLAZIONE.. DI UOMINI E DI IDEE .SEMPRE PER LA CRONACA NON SONO ANDATO A VOTARE, RITENGO CHE NON SIA CORRETTO INFLUENZARE IN ALCUN MODO UNA LIBERA COMPETIZIONE IN UN GRANDE PARTITO NEANCHE DA PARTE DEGLI ALLEATI CIVICI COME IL SOTTOSCRITTO ED I MIEI COLLEGHI. CONDANNO FERMAMENTE COLORO CHE PUR ESSENDO ELETTORI O SIMPATIZZANTI DI ALTRI PARTITI, CERCANO DI TURBARE IL LIBERO VOTO DI ALTRI PARTITI SOLO PER INTERESSI DI PARTE. QUANTA CATTIVERIA NELLE RISPOSTE DI GUIDO, SEMPRE OFFENSIVE E POLEMICHE, ALLA FACCIA DELLA TUTA DA MILITE DELLA CROCE GIALLA ED ALLA DIVISA DA BARELLIERE DI UNA IMPORTANTE ASSOCIAZIONE CATTOLICA.

Posto che, in quanto da me scritto, il nostro vicesindaco non viene nominato, posso dire francamente che non mi riferivo a lui ma ad altri personaggi. Perché questo nervosismo? Perché sempre queste risposte infuriate? E l’insulto, perché di questo si tratta quando si tira in ballo l’impegno sociale di una persona denigrandolo il questo modo, verso l’amico Guido? Guido è reo di aver scritto una frase piuttosto colorita ma certamente non rivolta al Vicesindaco, una frase simile a quelle che molti amici dello stesso vicesindaco scrivono più volte sul social nei miei confronti, chiamando questo blog “L’Ape Stronza”. Dalla seconda carica istituzionale cittadina, l’ho detto più volte, mi aspetterei tutt’altro comportamento. Ma pazienza.

Luca Craia

Sei gay? Non puoi più guidare - di Anna Lisa Minutillo



Il paese delle stranezze ha colpito ancora! Qualcuno dovrebbe riuscire a spiegare dall’alto delle sue competenze cosa abbia a che vedere il rinnovo della patente con le scelte sessuali di un cittadino quasi come se per guidare occorressero attributi differenti oltre al cervello per l’attenzione ed agli arti per cambiare le marce o per frenare.

Continuiamo a ritenerci persone mature ,preparate, di larghe vedute ma di largo alla fine possediamo solo la bocca che più i cervelli sono piccoli e più compensiamo con il parlare a sproposito spalancando troppo per farle prendere troppa aria tutta quella di cui priviamo chi se non lede la libertà altrui ha tutto il diritto ad accompagnarsi a chi vuole nella sua vita perché la vita è solo sua e non di chi la giudica senza soffermarsi un solo attimo a riflettere.
Lasciamo la patente a chi si ubriaca e diventa pericoloso, a chi si droga e perde il contatto con la realtà , a chi fresco di patente concediamo di guidare grandi cilindrate senza accertarci che le sappiano guidare con coscienza ,ma si sa noi” italioti” siamo fatti così: pronti a distruggere chi infondo non sta ne rubando e neanche disonorando nessuno ma solo correttamente rinnovando( quindi rispettando le procedure di legge) un documento .

Siamo un popolo assurdo, diabolico che torna lentamente al medioevo voltando le spalle a tutto il lavoro che per anni si è tentato di fare ,dando consensi a chi ci ha ridotti alla fame privandoci dei sogni., del lavoro, delle nostre ambizioni , tutti contenti nell’intimo e all’esterno indignati ed arrabbiati ,tutti a ricoprire un ruolo che qualcuno gioca per noi, tutti a dire e pochi a fare ed onestamente. Siamo sempre più stanchi di dover arrivare a “tirare le orecchie” a chi volutamente sbaglia ,a chi ragiona per modo di dire ,a chi vede nella libertà sessuale una macchia da ridicolizzare a me fanno molta più paura soggetti così e non chi infondo ama senza portare via nulla a nessuno cosa che non siamo più capaci forse di fare noi.

Questi i fatti :

Simone R., 28 anni, di La Spezia, attualmente residente a Pavia, è andato a chiedere il rinnovo della patente alla Prefettura di Milano. Ma il rinnovo gli è stato negato. La motivazione è che sarebbero venuti a mancare “i requisiti psicofisici richiesti”.

Simone, omosessuale, non ci sta e ha presentato ricorso al giudice di pace di Pavia, sostenuto da Agitalia, associazione per la giustizia in Italia. La Prefettura, ha rifiutato il rinnovo in seguito alle conclusioni del medico legale e della Motorizzazione, ma la causa è già partita.

La Corte di Cassazione si era pronunciata su una vicenda del tutto analoga, stabilendo non solo l’illegittimità di quel rifiuto ma anche il danno provocato alla persona che ne era stata destinataria e che per questo dovrà essere adeguatamente risarcita. Nonostante quella sentenza e soprattutto a dispetto dell’articolo 3 della nostra Carta costituzionale, un altro funzionario pubblico, un medico del servizio sanitario nazionale, e di conseguenza la prefettura di Milano, mettono in campo un altro provvedimento del tutto simile a quello sanzionato dalla Suprema Corte, ideologico, illegale e profondamente lesivo della dignità di un cittadino”.

Piuttosto che chiudere gli occhi cerchiamo di aprire il cuore , smettiamo di considerare le “diversità” come delle cose da cui fuggire perché sono proprio loro a colorare questo mondo che alla fine è solo una grande accozzaglia di ruberie varie .

Soffermiamoci a pensare a chi evade, a chi millanta tanta professionalità a chi illude e gioca con le vite altrui , accertiamoci che gli omicidi stradali vengano riconosciuti come tali perché infondo è di omicidio che si tratta quando ci si mette alla guida senza essere in grado di farlo e si troncano le vite di chi ha la sola colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, e lasciamo continuare a guidare chi non priva di niente nessuno e se era in grado di guidare non avendo dichiarato la suo omosessualità può continuare ad esserlo anche ora.

Quanta pochezza nell’arroganza degli ignoranti e quanta paura mi fa pensare ad un mondo come questo…


mercoledì 25 febbraio 2015

Quantapolitica



Proprio a voi vorrei narrare
una storia elettorale
dove un uomo, imbarazzato,
non sapendo il risultato

in anticipo dell’urne,
incapace di dedurne
le sue proprie conseguenze,
andò in cerca di aderenze

regalando sorrisoni,
pacche, appoggi ed abbraccioni
ai parecchi candidati
che si eran presentati.

Lui cercava furbamente
di sembrare indifferente
e magari esser fautore
del successo al vincitore.

Gran fatica dovè fare
per non farsi smascherare
saltellando come in prato
tra l’un l’altro candidato.

Alla fine, il poveretto,
pur di esser ben accetto
dal futuro vincitore,
faticò per ore ed ore

finchè poi giunse il momento
del responso scoprimento.
Ma siccome tanto fare
ti può fare anticipare
.
di un momento la tua uscita
sulla scena in sé ardita,
dove a destra c’è un amico
e a sinistra il bolscevico

alleato col fascista,
si ritrova in bella vista
incapace di pensare
bene bene dove andare.

Così sente gridar gioia
dalla parte sua sinistra
poi a destra, con sua noia,
canta pure l’ex fascista.

Così parte del paese
lo guardò ch’era confuso
col le braccia come arrese
nel dilemma così astruso.

“Chi avrà vinto le elezioni?”
domandossi il poveretto.
Cento e mille deduzioni
Gli affollarono il berretto.

Scelse a manca sorridente
ma si accorse che la gente
triste s’era trasformata
perché fu male informata.

Avean vinto quelli a destra
così lesto si invertì
arrivò con corsa lesta
con quell’altri a divertir.

Pochi videro, in paese,
questa scena scompisciante.
Ma chi vide poi comprese
quanto l’uomo era strisciante.

Questa storia vi ho narrato
acciocchè vi sia spiegato,
quanto sia, se guardi in tondo,
assai falso questo mondo.

Parte la Primavera Culturale di Arkeo



L’impegno di Arkeo non si ferma mai. Dopo un intenso autunno culturale abbiamo utilizzato i primi due mesi del 2015 per organizzare la nuova stagione. Ne è scaturito un programma interessante che, siamo certi, arricchirà Montegranaro culturalmente. Il programma è ancora in divenire perché sono ancora molte le iniziative in cantiere per il momento non definite.
Si parte con la consueta apertura mensile di Sant’Ugo, prevista per domenica prossima, 1 marzo, con l’orario abituale 16.00/19.30. Grazie all’apporto dei nuovi volontari ora possiamo garantire un migliore servizio, con più persone a disposizione dei visitatori, e stiamo ragionando su nuove aperture magari con altri orari. Sant’Ugo è il bene più prezioso che abbiamo a Montegranaro: lo abbiamo promosso negli anni portando le visite a poco più di zero a circa 3000 persone l’anno e stiamo ulteriormente lavorando per incrementarle convinti che è da qui che deve partire la nuova economia turistica del paese.
Ma non di solo turismo ci occupiamo: venerdì 13 marzo abbiamo organizzato un concerto col gruppo pop-vernacolare Agrikola Pius. Il concerto si terrà all’Auditorium Officina delle Arti alle ore 21.30. Gli Agrikola, gruppo piuttosto noto in tutte le Marche, hanno all’attivo due cd e diversi concerti live. Tornano dal vivo a Montegranaro dopo un periodo di silenzio con uno spettacolo estremamente divertente chiamato The Concert Yoppe Lou Yammetoo, dove eseguiranno un vasto repertorio di musica ben eseguita ma con testi irriverenti e spassosi. L’ingresso è libero e chi vorrà potrà lasciare un’offerta destinata al nostro progetto di restauro della pala dell’altare maggiore della chiesa dei SS.Filippo e Giacomo.

Ancora iniziative volte a portare gente a Montegranaro: il 20 marzo, alle ore 21.30, ci troveremo sotto la grande quercia di Villa Luciani per il quarto appuntamento con A Salire a le Stelle, la passeggiata notturna per la campagna montegranaresi a caccia di stelle guidati dal nostro vicepresidente astrofilo Dino Gazzani. Dino ci accompagnerà alla scoperta di un nuovo pezzo di volta celeste che, con l’equinozio di primavera, cambia ancora una volta. I precedenti appuntamenti con questa iniziativa hanno riscosso un notevolissimo successo.
Il 28 marzo sarà la volta di Anna Maria Cerquetti che ci presenterà un recital viaggiando tra il racconto della riscoperta del Miracolo Eucaristico di Morrovalle e la splendida voce di Jenny Rosini. Un nuovo modo di raccontare che esce dagli standard della conferenza storica per diventare un percorso della mente e del cuore sulle note di gospel e spiritual. Con Anna Maria Cerquetti ci vedremo all’Oratorio San Giovanni Battista di Montegranaro alle 21.30.

Ultimo appuntamento per ora in programma è quello del 19 maggio, alle 16.30 presso l’Oratorio San Giovanni Battista. Medardo Arduino ci presenterà i suoi due ultimi lavori letterari. Lo storico dell’architettura, noto per le sue teorie sulla presenza carolingia nelle Marche che rivoluzionano la storia del medioevo come l’abbiamo finora conosciuta, ama molto Montegranaro e anche questa volta ha deciso di presentare le sue fatiche al nostro pubblico. Un appuntamento da non mancare che si ripeterà poi in estate, con data da stabilirsi, per la sua visione della Chanson de Roland, in un viaggio tra storia, letteratura e leggenda estremamente coinvolgente.
Un programma ricco, ancora in evoluzione, che tende a portare cultura a Montegranaro, nella convinzione che essa sia il volano per l’economia del futuro. Non perdetevi neanche un appuntamento: non ve ne pentirete.

Luca Craia

Perché Arkeo a Casette d’Ete? La nostra disponibilità per il bene comune del territorio.



Qualcuno me l’ha chiesto: ma che c’entrate voi, di Montegranaro, con la Basilica di Santa Croce? Con Casette d’Ete? La risposta è semplice: c’entriamo perché, se si vuole promuovere Montegranaro bisogna farlo in un contesto territoriale. Il nostro territorio è ricchissimo di attrattive culturali che potrebbero stimolare un notevole flusso turistico e una conseguente nuova economia di settore. Nessun paese, però, nemmeno Fermo, è in grado di formulare un’offerta appetibile per l’utente se lavora da solo, nessun paese possiede sufficienti siti culturali da diventare attrattiva in maniera autonoma. Noi lo diciamo da anni: occorre agire a livello territoriale, dimenticare i campanili e lavorare insieme.
È per sperimentare questo assioma che abbiamo proposto all’Associazione Santa Croce, con la quale già da tempo esiste un fitto scambio intellettuale, di organizzare la manifestazione di domenica scorsa, approfittando della Giornata della Guida Turistica. L’identità di vedute su questo tema da parte delle nostre due associazioni ha reso il compito di Sabina Salusti, che ha ideato e coordinato il progetto, molto più lieve. Abbiamo lavorato all’unisono e abbiamo incassato un importante risultato che, al di là dei numeri che pure sono più che lusinghieri, testimonia che avevamo ragione: se si lavora insieme la forza non raddoppia ma si moltiplica esponenzialmente. Figurarsi un lavoro corale di tutti coloro che operano nel settore: potremmo fare del territorio fermano-maceratese una nuova Toscana.
Leggo oggi sul giornale che anche Marca Fermana, finalmente, comincia a ragionare in questo senso. È una buona notizia, perché fino ad oggi le istituzioni si sono mosse in tutt’altra direzione. Ora, però, occorre quella dose di umiltà che chi lavora a livello istituzionale raramente ha: occorre confrontarsi e collaborare con chi già opera nel settore, siano essi enti, aziende o associazioni come nel nostro caso. Occorre sfruttare tutte le conoscenze acquisite, le esperienze e i sistemi.
A Montegranaro il Comune tende a sostituirsi a chi già opera da anni (leggi Arkeo) senza però coinvolgere tali realtà e utilizzarne l’esperienza e il know how. L’impressione, quasi certezza, è che si cerchi più visibilità che risultato. In questo modo si rischia di affossare il lavoro fin qui svolto con risultati anche ragguardevoli e ripartire da capo con un progetto che, già da ora, sembra poco convincente. Tutto ciò è, oltre che presuntuoso, estremamente pericoloso.
Al di là del pensiero politico, vorrei ribadire che conta il bene superiore del territorio. Per questo Arkeo è a disposizione del Comune di Montegranaro per elaborare progetti concreti basandosi sull’esistente. Lo siamo sempre stati, fin dall’inizio, ma fin’ora ci si è risposto picche. La nostra unica condizione è che ci venga moralmente riconosciuto il lavoro fin qui svolto e la capacità ampliamente dimostrata di convogliare pubblico a Montegranaro, pur con mezzi scarsi. Noi siamo disponibili. Fateci sapere.

Luca Craia

martedì 24 febbraio 2015

Il Sindaco vuole il forum delle Associazioni ma non le consulta


È singolare che il Sindaco gridi a gran voce la volontà di creare un forum per il coordinamento delle Associazioni ma, nel farlo, non le consulti per niente. Almeno io non sono stato mai consultato né mai è stato chiesto il mio parere al riguardo e mi pare di capire che sia lo stesso per le altre (eccezion fatta, forse, per le quattro che hanno unito i loghi sotto l’egida del Comune).
Seppur non richiesta, quindi, dirò la mia opinione: il Sindaco interpreta, ancora una volta, la volontà egemonica più volte espressa da questa amministrazione. Già aveva tentato di prendere il controllo dell’organizzazione del Presepe Vivente non riuscendovi per la netta opposizione delle associazioni partecipanti. Ora, non paga, vorrebbe creare questo “forum” che, francamente, non si capisce a cosa debba servire. Che sia necessario un coordinamento delle iniziative è fuor di dubbio e lo diciamo da anni, ma per far questo non serve alcun forum: basterebbe che se ne faccia carico l’ufficio cultura gestendo un semplicissimo database dove protocollare le varie manifestazioni per evitare accavallamenti, oppure si potrebbe investire finalmente la Proloco di quel ruolo che non ha mai avuto sia per errori compiuti che per mancanza di volontà politica da parte del Comune stesso.
Ciò detto vorrei chiarire che, qualora si istituisse questo fantomatico organismo, pur se contrario non potrei esimermi dal parteciparvi. Ma vorrei che i nostri amministratori e i politici in genere capiscano che mettere le mani sull’associazionismo per farne strumento proprio di propaganda politica non verrà consentito. Se si vorrà strumentalizzare l’opera dei tanti volontari che si prodigano senza secondi fini per il bene della città, questo non sarà consentito. Se si vorrà pilotare le iniziative sfruttandole e proprio favore, questo non sarà consentito. Se si vorrà prevaricare l’identità, l’autonomia e le peculiarità proprie e statutarie delle associazioni, questo non verrà consentito.
Ho trovato stucchevole l’utilizzo nel titolo della figura di Mauro Lucentini, che sta di fatto coordinando l’opera delle associazioni ma solo per quanto riguarda il Presepe Vivente, indicandolo come una sorta di antipapa. Sono mezzucci che vorrebbero seminare zizzania e che sono davvero poco consoni a chi dovrebbe amministrare con imparzialità un paese. Lucentini non sta organizzando nessun coordinamento delle associazioni ma ha solo messo a disposizione le sue capacità organizzative per armonizzare l’opera dei partecipanti al Presepio. Anche indicare Lucentini come una sorta di capo delle associazioni “non allineate”  testimonia la volontà di strumentalizzare politicamente.
Se il Sindaco tiene davvero così tanto alla creazione di questo inutile e dannoso carrozzone avvii delle consultazioni con le associazioni e non faccia aut aut davvero poco democratici dichiarando “tireremo avanti con chi ci vorrà stare”. Se consultati noi diremo la nostra e su questa base si dovrebbe prendere una decisione condivisa. Così si innescano processi funzionali e non strumentali. Così dovrebbe funzionare la democrazia.

Luca Craia

lunedì 23 febbraio 2015

La politica di Pinocchio



“I Cinque Stelle hanno già detto che parteciperanno”, questo è il virgolettato che riporta una frase di Perugini e Ubaldi circa l’ ormai stucchevole rimpallo di responsabilità tra maggioranza e Viviamo Montegranaro sulla questione dei debiti fuori bilancio. In sostanza si dice che verrà convocata la Conferenza Permanente per discutere l’intera faccenda. Non scendo nel merito perché non è di questo che voglio parlare ma del fatto che ancora una volta leggiamo cose non vere. Chiamiamole con il loro nome: bugie, menzogne.
In passato era già stato fatto spesso, di uscire sulla stampa con dichiarazioni non corrispondenti alla realtà attribuendo ad altri accordi e intenzioni. Ricordiamo i più recenti:
- c’era un accordo con il Presidente della Casa di riposo per il rinnovo del CDA: falso, smentito da Melchiorri dopo poche ore;
- c’era un accordo con le farmacie per la nuova turnazione notturna: falso, Bisacci uscì il giorno dopo sul giornale con dichiarazioni furibonde.
Ora i Cinque Stelle entrerebbero in quella conferenza che è stata istituita al posto della commissione aperta da loro richiesta e alla votazione della quale non parteciparono. Falso pure questo: i Cinque Stelle dichiarano che non ci entreranno finchè il tavolo non sarà aperto alla società civile (quindi mai).
Perché questo estremo bisogno di mentire? Perché questo giochino meschino a mettere in bocca agli altri cose non vere? Ci rendiamo conto di quanto questo sia grave e pericoloso? Di quanto questo possa minare la fiducia dei cittadini, almeno di quelli più attenti?

Luca Craia