mercoledì 26 novembre 2014

L'amico che non c'è (a Mario)



Vieni. Siediti. Prendi un po’ di vino.
Non ci vediamo da quasi vent’anni.
Cosa abbiamo fatto in questo tempo?
Io sono cambiato, tu no.
Io sono ingrassato, ho perso i capelli, tu no.
Tu non hai potuto.
Io mi sono sposato, ho messo al mondo dei figli. Tu no.
Io ho lavorato, cambiato lavoro, cambiato modo di vedere. Tu no.
Io ho sposato cause, cambiato opinioni, preso decisioni. Tu no.
Io ho speso il mio tempo, perso tempo, vissuto il mio tempo. Tu non hai potuto.
Cosa hai fatto tu, amico mio?
Hai osservato tutto questo con distacco?
Hai mai provato la voglia di sentire quello che sentivo?
Hai mai provato ad essermi al fianco?
A volte ti ho sentito, sai? A volte ti ho visto.
A volte mi sono chiesto cosa avresti fatto tu.
A volte ho visto quello che avresti fatto tu.
A volte sono stato d’accordo con te. A volte no.
Avrei voluto poter litigare con te su tante cose.
Insultarti e farmi insultare da te.
L’abbiamo fatto tante volte. Mi è mancato.
Dov’eri tu, amico mio? Dove sei ora?
Prendi un altro bicchiere di vino.
Dimmi cosa faresti tu, dimmi cosa tu non faresti.
C’è sempre stato un posto vuoto a tavola.
Anche quando abbiamo smesso di parlare di te.
Ci sarà sempre quel posto vuoto.
Non abbiamo mangiato la tua parte.
Non abbiamo tolto la sedia e le posate.
C’è un luogo nella memoria e nel cuore
dove sono sicuro di trovarti sempre.
Prendi un po’ di pane.
Sono quasi vent’anni che non ci vediamo
e ho così tanto da dirti.

Razzismo e realismo. L’estremizzazione del problema immigrati danneggia tutti.



Vi riporto un messaggio inviato sulla pagina Facebook dell’Ape da una lettrice. Lo riporto integralmente e poi vorrei usarlo come base di partenza per un breve ragionamento:

“Racconto quello che mi è capitato stamattina al mercato: sto in piazza San Serafino. Mentre cammino mi sento dietro le spalle un vocione che dice: “mi dia qualcosa”. Mi giro: un nero - niente contro i neri, preciso. Sincera non portavo un soldo, mi stavo facendo solo un giro per il mercato, non è detto che si va sempre in giro con i soldi, gli ho risposto che non portavo una lira. Mi giro a mezza faccia lo vedo che fa il segno di darmi un calcio. Aveva una faccia cattiva. Parlando con alcuni piazzisti mi hanno detto che questo gira spesso e che molti cominciano ad avere paura. Beh, io non ho visto in giro un vigile urbano, vorrei sapere cosa fanno tutto il giorno”.

Tralascio il commento sui vigili urbani che, purtroppo, come sappiamo, sono fortemente sotto organico e non possono controllare capillarmente il territorio come dovrebbero. Parto da questo racconto che, forse, è uno come tanti che si sentono in giro, per analizzare la questione dei rapporti tra Italiani e immigrati. Nella fattispecie il questuante è un nero ma potrebbe essere stato di qualsiasi razza. Potrebbe essere anche stato italiano anch’egli e questo avrebbe probabilmente spostato la percezione del pericolo anche se non l’avrebbe certo annullata.
Il punto a cui vorrei brevemente giungere è questo: sulla questione dell’immigrazione si stanno estremizzando le posizioni. Da una parte ci sono i garantisti, che per puro principio vorrebbero la massima apertura verso coloro che vengono in Italia in cerca di una vita migliore. Dall’altro ci sono i cosiddetti “italianisti”, ossia coloro che rigettano totalmente l’idea di accoglienza degli immigrati suffragati dai problemi connessi alla crisi economica. Nel mezzo non si sentono voci.
La questione, invece, è piuttosto complessa e, come sempre, la realtà va analizzata con una mediazione delle due posizioni. Non è mia intenzione farlo in questa sede, ma credo che l’estremizzazione di queste interpretazioni stia danneggiando prima di tutti gli immigrati stessi. Infatti, la percezione che il cittadino mediamente ha della figura dello straniero è esemplificata splendidamente dal racconto di cui sopra. È evidente che personaggi “diversi”, senza lavoro, senza fissa dimora, possano generare ansia e sensazione di pericolo. E questa sensazione è esatta, non è frutto di razzismo ma della constatazione di un dato di fatto. L’uomo descritto dalla nostra amica rappresenta davvero un problema.
L’esasperazione delle posizioni e dei messaggi mediatici che arrivano su questo argomento acutizzano, però, queste percezioni non perché siano inesatte ma perché le fanno tendere alla generalizzazione. Da qui qualsiasi straniero diventa un pericolo. Invece è necessario distinguere le varie situazioni. Diventa quindi indispensabile una regolamentazione legislativa molto più precisa dell’attuale, che distingua i veri rifugiati dai semplici immigrati, che dia il massimo sostegno umano a chi ne abbia bisogno ma che non vada mai a ledere i diritti dei cittadini italiani. L’Italiano deve sentirsi tutelato dal proprio Stato, solo in questo modo potrà serenamente accettare lo straniero. E il primo a beneficiarne sarà proprio quest’ultimo.

Luca Craia

Gomma tagliata: il solo sospettare è un segnale preoccupante



Prima di tutto voglio esprimere solidarietà ad Aronne Perugini perché, per quanto forse poca cosa, trovarsi una gomma tagliata può far male e sospettare che qualcuno te l’abbia tagliata apposta può fare ancora più male. Ciò detto vorrei fare due considerazioni sul fatto.
In effetti potrebbe essersi trattato di un incidente. Le tre gomme superstiti sembrano sgombrare il campo dall’atto intimidatorio diretto alla persona specifica (nella fattispecie l’assessore ai lavori pubblici di Montegranaro e vicepresidente della Provincia di Fermo): se si vuole danneggiare lo si fa sul serio. Ricordo le gomme tagliate a Gianni Basso qualche anno fa durante la campagna elettorale. In quel caso le tagliarono tutte e quattro. Potrebbe essere stato un atto vandalico di un balordo che, colpendo a caso, ha colpito proprio uno dei politici più importanti in paese e in provincia.
Però il solo pensare a un atto intimidatorio, a un’azione violente diretta contro un amministratore, un politico, uno che si occupa della cosa pubblica, è un segnale che deve far preoccupare. Perché il primo pensiero di tutti (alzi la mano chi non l’ha pensato) è stato rivolto all’intimidazione? È questo il punto: il clima è troppo teso. La dialettica politica è normalmente portata all’estremo durante la campagna elettorale. Nel nostro caso, poi, abbiamo assistito ad una propria guerra verbale tra i vari schieramenti prima delle elezioni. Ma questa tensione dialettica non è mai più scesa, anzi.
E va detto, a onor del vero, che l’attuale maggioranza fa di tutto per mantenere alta la tensione, quasi stesse ancora all’opposizione, anzi, con maggior durezza di quanto ha fatto mentre, nella passata consiliatura, era davvero all’opposizione. Aronne Perugini è forse il rappresentante più pacato, educato e rispettoso di questa coalizione ma molti rappresentanti del governo cittadino non perdono occasione per mantenere elevata quando non innalzare ulteriormente la tensione politica, attaccando a destra e a manca anche i privati cittadini. L’opposizione non è da meno ma ciò è più consono al ruolo. Credo che, si sia trattato o no di un atto violento, l’episodio debba farci capire che forse è il caso di tornare a un dibattito politico più civile e rispettoso, partendo dalle cariche più alte. Per il bene di tutti.

martedì 25 novembre 2014

Casa di riposo. Perché tanta fretta di sostituire il CDA?




Forse sono un po’ tardo io ma non riesco proprio a capire il perché di tanto accanimento da parte dell’Amministrazione Comunale sulla questione della scadenza del consiglio di amministrazione del Residence per Anziani. Una diatriba che sta sottraendo energie e tempo all’amministrazione della città, ai problemi più seri e urgenti, una questione che, per quanto il sindaco si prodighi per far apparire qualcosa di diverso, somiglia tanto alla vecchia e ritrita pratica di lottizzazione delle poltrone. Altrimenti non si capirebbe perché ci sia tutta questa urgenza di mandare a casa il Presidente.
Perché, mi pare di capire, il problema sta proprio nella figura del Presidente della fondazione. Infatti leggo oggi sul Carlino che il Sindaco è possibilista sulla conferma di alcune figure all’interno del CDA ma sembra non transigere sulla sostituzione del Presidente. Perché? Lucio Melchiorri è persona integerrima, di specchiata onestà e provate capacità organizzative e amministrative e i risultati ottenuti durante la sua gestione dell’Ente sono premianti. Al di là della data di scadenza (che comunque mi pare sia quella indicata dallo stesso Presidente, ossia tra poco meno di un anno) si sta conducendo una battaglia contro la persona ingiusta, immeritata, illogica. A meno che la logica non sia quella di accontentare qualche personaggio più gradito all’Amministrazione.
Perché se è vero che alcuni “membri già operanti” potranno essere riconfermati (sarebbe interessante sapere quali), non si capisce perché il Presidente o altri membri debbano essere sostituiti. Quale logica è dietro a questo ragionamento? Se Melchiorri ha lavorato bene così come pare a quasi tutta Montegranaro, perché dovrebbe essere avvicendato con tutta questa premura facendo una questione di puntiglio sulla data di scadenza? Perché tutta questa fretta, urgenza, ansia? Non sarà mica un ennesimo tentativo di tenere in equilibrio una maggioranza che è parsa in bilico fin dal primo giorno? A farne le spese, come sempre, sarà la città.

Luca Craia

Furto da Buffetti. L’imbarbarimento della nostra società



È un problema sociale, anche serio, l’ondata di furti che da mesi, anni, affligge Montegranaro, intensificandosi nell’ultimo periodo. È un problema sociale il quale, a quanto pare, non siamo attrezzati a combattere. Sono furti tutto sommato di poco conto, di poco valore, ma che fanno male a chi li subisce e, soprattutto, preoccupano. E, dicevamo, gli strumenti per contrastare il fenomeno sembrano insufficienti, anche le annunciate telecamere di videosorveglianza non credo potranno arginare più di tanto il fenomeno.
Questa notte è toccato al negozio Buffetti di largo Conti. Hanno aperto una porta laterale forzandola con una certa facilità. Si sono introdotti nel negozio e, mentre suonava l’allarme, hanno portato via velocemente tabacchi, qualche valore, qualche gratta e vinci e sono scappati via a piedi verso i giardini del Campo dei Tigli. Un bottino esiguo di poche migliaia di euro, una modalità che fa supporre l’operato di sbandati, personaggi poco organizzati ma non per questo meno pericolosi.
C’era scoraggiamento nelle parole dei titolari dell’esercizio con cui ho parlato stamattina. Nemmeno rabbia, nemmeno rassegnazione, forse solo la consapevolezza che l’imbarbarimento della nostra società sia forse inarrestabile. E preoccupazione: per il nostro futuro ma anche per la tendenza sempre più violenta che sta predominando nelle coscienze, sia in quelle che la violenza già la praticano nel delinquere sia in chi la sta subendo e pensa a una reazione. Quel che certo è che Montegranaro non è più una città sicura, il paese dove si lasciavano le porte aperte anche di notte ora è un paese assediato dalla delinquenza. Ed è altrettanto certo che davvero poco si possa fare per risolvere il problema, che è generale di tutta la nostra civiltà e che richiede un ripensamento di tanti, forse  troppi, meccanismi andati in panne.

Luca Craia

lunedì 24 novembre 2014

Per corde e voce, un viaggio nel passato con la musica.



Un’esperienza unica, incredibile, piacevolissima quella del concerto di musica antica Per Corde e Voce che ha avuto luogo ieri sera nella chiesa di San Serafino. Quattro musicisti giovani e di talento hanno dato vita ad un momento musicale raro e prezioso, dando modo al pubblico presente di ascoltare suoni e melodie inconsueti e, nel contempo, conoscere una parte storica della musica poco conosciuta. È stato oltremodo piacevo scoprire la figura di Barbara Strozzi, musicista e compositrice seicentesca dalla personalità potente e decisamente in anticipo sui tempi.
Bravissima Annalisa Cancellieri, soprano dalla voce sublime che, oltre ad allietarci con le sue vocalità ci ha fatto da guida nel mondo della musica antica. Meraviglioso il suono dei tre strumenti antichi, la tiorba del bravissimo Jacopo Sabina, la viola da gamba del virtuoso Luca Favoni e il cembalo del nostro amico, ormai consueto frequentatore di Montegranaro, Lorenzo Antinori che, oltre a suonare per noi, ha fatto da ponte tra Arkeo e i maestri per l’organizzazione di questo splendido concerto.
Buona l’affluenza di pubblico anche se pochi montegranaresi. Vista la finalità di raccogliere fondi per l’amata (a parole, evidentemente) chiesa dei SS.Filippo e Giacomo ci si aspettava una presenza più massiccia di concittadini. Abbiamo raccolto una cifra piccola ma non disprezzabile che consegneremo nei prossimi giorni al Parroco. Intanto altri eventi sono già in cantiere per sostenere i restauri della Prioria. Ricordiamo, infine, l’ultimo appuntamento del calendario di Arkeo per il 2014: un concerto polifonico organizzato in collaborazione con Germano Chiurchiù e dedicato agli ospiti del Residence per Anziani. Il concerto si terrà, sempre a San Serafino, il 14 dicembre.

Luca Craia

L’amministrazione che controlla (o vorrebbe controllare)



Si fa sempre più inquietante il quadro della strategia in materia culturale dell’amministrazione comunale di Montegranaro, strategia di cui abbiamo già parlato su queste pagine e che vede uno sforzo enorme da parte del Sindaco (che ha mantenuto la delega alla cultura) per avere sotto controllo l’intero comparto cultura. Abbiamo visto come si sia operato fin’ora nell’ambito dell’associazionismo aumentando le spaccature che già esistevano e dividendo le realtà operanti in questo campo tra “allineate” (che godono dei favori e delle sovvenzioni comunali) e “non allineate” che vengono considerate quasi come non esistenti.
Abbiamo anche visto il tentativo di creare una sorta di controllo delle varie attività addirittura scavalcando la Proloco anziché potenziarla fornendogli gli strumenti di cui necessita. Abbiamo anche visto un certo ridimensionamento della figura del funzionario comunale del comparto cultura, cosa assurda, ingiusta e pericolosa.
Ora assistiamo anche al presunto tentativo di mettere mano sulla scuola, con la questione dei progetti che sarebbero stati imposti dal Comune all’Isc. Se la cosa fosse vera la questione sarebbe gravissima. Interferire sui pof, quindi sull’educazione dei nostri figli, a livello politico è inqualificabile e degno delle peggiori dittature. Leggendo poi i titoli dei progetti che sarebbero stati imposti si capisce che vi potrebbero essere soggetti favoriti da questo ipotetico atto di forza e quali essi siano.
In sostanza il Comune sembra molto attento alla cultura, evidentemente la reputa prioritaria, come dichiarato in campagna elettorale, ma per scopi diversi da quelli sani e giusti di crescita umana e di promozione del territorio. Tutto ciò è a dir poco preoccupante.

Luca Craia

La politica si indigni per le cose serie e smetta con i dispetti infantili.



Me ne voglio andare di qui, non mi piace vivere nella sporcizia" mi scrive un giovane lettore dell’Ape che da poco tempo ha deciso di stabilire la vita della sua nuova famiglia nel centro storico di Montegranaro. È una frase pesantissima che denuncia quello che ormai tutti sappiamo, ossia che Montegranaro versa in condizioni pietose. Il centro storico è senz’altro l’area più degradata della città (farsi un giro per verificarlo), ma tutto il paese è sporco, trascurato, a tratti fatiscente, abbandonato all’incuria. Mi giungono segnalazioni da ogni parte in cui si evidenzia un degrado dilagante.
La sporcizia, l’abbandono di rifiuti per strada e nei campi, i tanti esempi di inciviltà sono imputabili a comportamenti inqualificabili da parte di cittadini barbari e selvaggi, che saranno sicuramente una minima parte della cittadinanza montegranarese e del cui comportamento la maggioranza, civile ed educata, deve subire le conseguenze; alla loro stupidità oltre che alla loro maleducazione, come i materiali ingombranti abbandonati al margine delle strade periferiche piuttosto che essere riconsegnati presso l’ecocentro, cosa più semplice da fare oltre che civile. Questo non deve, però, in alcun modo giustificare l’assenza di un piano per tenere in ordine il paese, la mancanza di un meccanismo sanzionatorio. In sostanza se il paese è sporco chi amministra ha il dovere di provvedere a pulirlo e di sanzionare chi lo sporca tutelando i cittadini ligi alle regole.
Tutti sappiamo quali siano le difficoltà economiche in cui chi amministra un paese come Montegranaro deve giostreggiarsi per gestire le tante voci che compongono l’opera di governo. Tutti sappiamo che non possiamo imputare colpe relative alla sporcizia agli operai comunali che sono da tempo fortemente sotto organico. Tutti sappiamo che, con la situazione economica nazionale e locale, è difficile incrementare il personale.
Però vorrei vedere i miei amministratori indignarsi. Indignarsi con la stessa forza con cui lo stanno facendo in questi giorni per motivi tutto sommato stupidi, di ripicche politiche, di scaramucce, di giochini che appaiono infantili e ridicoli. Vorrei vedere i miei amministratori, invece, indignarsi per questo stato di cose, per un paese che va a rotoli e per la difficoltà che trovano a porre rimedio a questo disastro. Vorrei vedere il mio Sindaco scrivere sui giornali non per lamentarsi dell’ennesimo “sgarbo istituzionale” subito ma perché vorrebbe fare di più e non ci riesce per cause non imputabili alla sua volontà.
Vorrei vedere l’opposizione gridare allo scandalo per le condizioni del paese, delle strade, dei quartieri sempre più degradati. Vorrei vedere l’opposizione farsi carico dell’esasperazione dei cittadini e non di tecnicismi politici di cui, tutto sommato, poco importa. Vorrei vedere la politica muoversi per i problemi reali e non per le stupidaggini che occupano le cronache politiche recenti. Vorrei vedere tutti, ognuno nel proprio ruolo, concentrarsi sui problemi reali e smettere di giocare a farsi i dispetti come bambini dell’asilo. Montegranaro merita più rispetto.

Luca Craia

giovedì 20 novembre 2014

Casa di Riposo: Comune contro Melchiorri. Parte la lottizzazione delle cariche.



È davvero brutta la faccenda del Comune che attacca la Presidenza della casa di riposo di Montegranaro. È brutta perché assomiglia tantissimo alle vecchie pratiche di lottizzazione degli incarichi e delle poltrone che tanto abbiamo deprecato nel recente passato e che, invece, sembrano non aver mai abbandonato la politica. Non è neanche remunerata la poltrona di presidente del Residence per Anziani, eppure fa gola alla politica e questa, apertamente e senza veli, nell’ormai conclamato delirio di onnipotenza, non si fa scrupolo nemmeno di attaccare l’attuale presidente sulla stampa e dichiarare di “acquisire informazioni sui bilanci” con un tono che suono minaccioso e intimidatorio.
La disputa è sulla data di scadenza del mandato del presidente che, secondo il Comune, sarebbe già passata mentre secondo il Presidente stesso, Lucio Melchiorri, cadrà soltanto l’anno prossimo in quanto il suo mandato parte dalla costituzione della Fondazione. Triste diatriba, in quanto la valutazione non dovrebbe essere su date e scadenze ma sull’operato di questo consiglio di amministrazione. Personalmente non conosco il bilancio ma vedo i fatti e vedo una struttura che funziona e cresce, vedo utenti soddisfatti e un lavoro portato avanti bene. Solo questo dovrebbe contare, tanto che, se davvero il mandato fosse scaduto, non esiterei a rinnovarlo a chi, come Melchiorri, ha lavorato bene.. Lo scavare tra i numeri del bilancio appare meschino e dà la netta impressione che quella poltrona, non remunerativa ma prestigiosa, forse fa gola a qualcuno, magari qualche non eletto alle ultime elezioni. Tristissime sfrizzionate.

Luca Craia

mercoledì 19 novembre 2014

Aumentano i premi a sindaci e amministrazioni varie. e i territori? – di Anna Lisa Minutillo



I premi a giunte, amministrazioni e sindaci aumentano intanto che i territori di cui dovrebbero prendersi cura, occupandosene fattivamente ( e non solo per dire ), sprofondano portandosi con se sogni, sacrifici e segnalazioni dei cittadini, per la maggior parte ignorate e sottovalutate, oltre alle vite di chi non riesce a mettersi in salvo. Il paesucolo della trasparenza e della civiltà tanto millantata ma mai effettuata, beh complimenti, chissà se anche questo, è colpa degli extracomunitari, dato che va così di moda spostare il campo dell’attenzione, piuttosto che assumersi le proprie responsabilità anche e soprattutto per fallimenti e misfatti.

Domenica un concerto speciale per sostenere i restauri della prioria.



Il penultimo appuntamento con la stagione culturale 2014 organizzata da Arkeo avrà luogo domenica 23 novembre alle ore 16.00 nella chiesa di San Serafino a Montegranaro. Per Corde e Voce si chiama questo evento. Il perché è evidente: avremo con noi quattro valenti quanto giovani musicisti che eseguiranno brani rari e deliziosi inquadrabili nella definizione di musica antica, ossia quella musica storicamente inserita nel periodo che va dal medioevo al rinascimento, collocata geograficamente prevalentemente nell’area anglosassone, e suonata con strumenti storici derivanti dalla ricerca musicologica delle fonti originali. Gli strumenti sfruttano tutti le vibrazioni emesse dalle corde, considerando anche le corde vocali di una splendida soprano.
Lorenzo Antinori

Luca favoni
I nostri maestri sono virtuosi del loro strumento, a cominciare dalla cantante, Annalisa Cancellieri, per proseguire con la tiorba di Jacopo Sabina, la viola da gamba di Luca favoni per finire con il cembalo del nostro grande amico Lorenzo Antinori, senza il quale questo evento non sarebbe stato possibile. Tutti giovanissimi ma già con un importante curriculum alle spalle, tutti appassionati di musica e pronti a trasmettere a noi la loro passione eseguendo un repertorio particolarissimo con musiche di Barbara Strozzi, Robert de Visée, William Byrd. Non è un concerto canonico di musica classica, come si capirà, ma un’esperienza musicale unica, un viaggio nel tempo e nella storia della musica che coinvolgerà il pubblico.
Jacopo Sabina
Arkeo organizza questo incontro culturale con diverse finalità: la prima è sempre e comunque quella di portare cultura di livello a Montegranaro, la seconda è quella di portare pubblico a Montegranaro per promuovere la città e ridare vita al suo centro, la terza è quella di proporre un servizio culturale a Montegranaro a costo zero per la collettività (tutte le iniziative di Arkeo non beneficiano di alcun contributo pubblico e sono assolutamente autofinanziate). In questo caso specifico c’è un’ulteriore finalità che è quella di sostenere gli ultimi restauri della chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, la prioria.
SS.Filippo e Giacomo
Il tempio è pressoché pronto alla riapertura che ci auguriamo possa avvenire quanto prima. I fondi raccolti dal nostro ex parroco don Umberto, però, non sono stati sufficienti per terminare tutti i restauri e manca il risanamento della parte pittorica e decorativa della fascia inferiore, quella degli altari, per intendersi. In sostanza la chiesa è completamente in sicurezza, è stato scongiurato qualsiasi pericolo relativo alla struttura e al tetto, sono stati realizzati nuovi impianti a norma e un nuovo pavimento ma le decorazioni laterali necessitano di intervento. Per questo serve una somma importante ma non irraggiungibile (stimabile intorno ai 50.000 €). Il nostro intento è di contribuire al reperimento di tale somma con
Annalisa Cancellieri
iniziative come questa e altre che sono già in cantiere. Per questo domenica chi vorrà, senza obbligo alcuno visto che l’ingresso è gratuito come sempre per le nostre iniziative, potrà lasciare un contributo libero che servirà per aiutare don Sandro a terminare i lavori e a restituire alla splendida chiesa barocca l’antica bellezza. Arkeo è stata da sempre vicina all’opera di restauro, prima sollecitandola e poi sostenendola nel proprio piccolo. Ora chiediamo ai Montegranaresi (e non) di dare un aiuto.
A parte questo, comunque, l’appuntamento è ghiotto per chi ama le cose belle per cui invito i lettori a non mancare: non ve ne pentirete.

Luca Craia