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giovedì 6 novembre 2014

Politica e cultura. Ecco la strategia del Comune.



Negli ultimi anni il sito del Comune di Montegranaro dava l’opportunità di segnalare iniziative ed eventi che poi venivano pubblicati in un’apposita pagina sullo stesso sito. Purtroppo oggi questa opportunità, seppur non vitale ma comunque utile, non esiste più. È uno dei tanti cambiamenti a livello della gestione delle iniziative culturali che sono state inserite dalla nuova (ormai nemmeno tanto nuova) amministrazione comunale.
Il progetto che il Comune di Montegranaro sta seguendo è evidente anche se non dichiarato e prevede due fasi: l’accentramento di tutte le iniziative tramite il ventilato “coordinamento delle associazioni” e il successivo depotenziamento delle associazioni che non risulteranno allineate. Il processo è già iniziato, anche se pochi se ne sono accorti.
Il Sindaco ha dichiarato, con una certa ingenuità, la volontà di creare un organo di gestione delle associazioni, che sia addirittura superiore alla stessa Proloco. È un controsenso, perché basterebbe dare alla Proloco quelle prerogative di coordinamento che ha sempre chiesto e nessuno le ha mai voluto attribuire. La Proloco potrebbe e dovrebbe coordinare ma non sovrintendere le attività delle associazioni, mentre è evidente che il Sindaco cerca il modo per fare entrambe le cose, anzi: più sovrintendere che coordinare. Per questo la Proloco non è il mezzo adatto. Ne serve uno creato ad hoc.
Nel frattempo il depotenziamento delle associazioni che non si allineano è già iniziato. Le iniziative non patrocinate vengono sistematicamente ignorate quando non ostracizzate. Si creano sovrapposizioni di date e si fa campagna diffamatoria tramite personaggi usi a questo tipo di condotta. Nel contempo si da sempre più spazio a quelle associazioni che hanno deciso di allinearsi fin da subito in modo di non lasciarne per gli altri. Tali realtà associative sono ben identificate ed è stato addirittura creato un logo che ne raggruppa i singoli nelle iniziative comunali. Curioso, ma non troppo, che tutte le associazioni allineate siano riconducibili ad un unico personaggio che ricopre ruoli fondamentali nelle stesse, personaggio di area politica ben identificata.
Il no delle associazioni che aderiscono all’iniziativa del Presepe Vivente a farsi coordinare da soggetti suggeriti dal Sindaco stesso, preferendo la figura del coordinatore della vecchia edizione, ha generato una reazione sguaiata del primo cittadino che denuncia, appunto, l’intento scarsamente democratico di accentrare tutte le attività culturali. Il Sindaco definisce le persone che muovono l’associazionismo montegranarese come “personaggi in cerca d’autore” e minaccia con un “prenderemo delle decisioni” chi volesse alzare troppo la testa (leggi Lucentini, per dirne uno, senza citare il sottoscritto). Quali queste decisioni siano possiamo solo immaginarlo, senza neanche troppe difficoltà.
La cultura, quindi, fa gola alla politica. Potrebbe essere un fatto nuovo e positivo ma è preoccupante per le modalità in cui si sta evolvendo: dalla mancata assegnazione della delega, da cui consegue la carenza di un referente specifico, alle continue interferenze e ingerenze nel lavoro che le associazioni hanno sempre svolto liberamente, com’è giusto che sia. L’idea, poi, di creare un gruppo a supporto della parte artistica di Veregra Street suona come un tentativo di ridimensionamento della figura dello storico direttore Nuciari, figura che ci invidiano tutti e che noi cerchiamo di sminuire. Cose montegranaresi, puzza di frizione.

Luca Craia

mercoledì 6 agosto 2014

Quanto è costata la Settimana della Cultura?



La Settimana della Cultura, come si sa o si dovrebbe sapere, era un progetto proposto da Arkeo alle altre associazioni e alla Provincia di Fermo per creare un evento multiplo che coinvolgesse tutto il territorio a costo zero (0) per la collettività. Poi noi ne siamo usciti per motivi ormai noti e non abbiamo più seguito la vicenda. Ricordiamo benissimo, però, quanto l’edizione dello scorso anno costò al Comune di Montegranaro, visto che la organizzammo noi in collaborazione con altre associazioni. L’edizione 2013 costò al Comune di Montegranaro la bella cifra di 0 Euro. Zero. Niente. Nulla.
L’edizione 2014? Non sappiamo quanto sia costata agli organizzatori, sappiamo però che il Comune ha concesso € 500 alla Proloco “a parziale copertura delle spese organizzative” con delibera nr. 13 del 03-07-14. All’ultima riunione a cui abbiamo partecipato non si era parlato di spese per la collettività e mi pare che tutte le associazioni si erano impegnate a dare gratuitamente il proprio contributo. Perché allora questo ancorchè piccolo esborso da parte del Comune? A copertura di quali spese?

Luca Craia

giovedì 5 giugno 2014

Noi Marche. E Montegranaro dov’è?





C’è un buco nel manifesto di Noi Marche Beach, l’evento previsto a Porto Sant’Elpidio dove le pro loco dei comuni aderenti al progetto “Noi Marche” si ritrovano per offrire un pomeriggio a turisti e residenti. È un buco che non si vede ma si nota. È il buco relativo alla presenza di Montegranaro. Montegranaro non c’è. E qui mi pongo degli interrogativi, ognuno dei quali ha una risposta che non mi piace.
Ma prima definiamo cos’è Noi Marche. È un progetto nato “per difendere, abbracciare, salutare e arridere ai viandanti che nasce NOI MARCHE. 14 Comuni che difendono e valorizzano il territorio, che accolgono il visitatore con l’abbraccio del confort delle loro strutture, che arridono al turista con il piacere del cibo e le iniziative di svago e di cultura. Tutto questo è NOI MARCHE....UNITI PER OSPITARVI”. Così recita l’incipit del volantino che viene distribuito nelle strutture ricettive, nelle agenzie e in tutti i luoghi dove si possano intercettare turisti e viaggiatori interessati a scoprire la nostra regione. Montegranaro è uno dei comuni fondatori di questa associazione, un’operazione fortemente voluta dall’allora assessore al turismo Salvatore La Porta, un’iniziativa lodevolissima che l’anno scorso portò diversi visitatori a Montegranaro, visitatori poi accompagnati e serviti da Arkeo.
Perché Montegranaro non c’è in questa iniziativa? Non fa più parte del progetto Noi Marche? Se sì, perché? Fa ancora parte ma non è stato invitato? Forse per via del commissariamento? Ci sarà pur stato un referente in comune. C’è pur sempre la Pro Loco. Perché la Pro Loco di Montegranaro fa una festa al parco fluviale proprio nel giorno in cui Noi Marche fa festa a Porto Sant’Elpidio? Non ne sapeva nulla? Non se ne è interessata? Si è messa in contrapposizione?
Le risposte agli interrogativi posti sopra le tralascio. Ma faccio un’unica triste considerazione: Montegranaro continua nella sua autarchia suicida, si chiude dentro le proprie mura e vuole fare da sola. Non comunica, non si interfaccia, non si mette in rete con gli altri. Così rischiamo di rimanere fuori dai giochi. Gli altri si attrezzano per il turismo e noi rimaniamo al palo. Gli altri creano una nuova economia e noi restiamo fermi a fare solo scarpe. Gli altri si evolvono culturalmente, noi, con centinaia di associazioni culturali, nonostante un’attività forte in ambito associativo, non riusciamo a decollare. Così è tutto sterile, anche gli sforzi che Arkeo sta facendo per portare turisti a Montegranaro. Non ci crediamo? Non capiamo quanto questo sia importante? Sono errori gravissimi che pagheremo cari in futuro. Svegliamoci.

Luca Craia

martedì 3 giugno 2014

Le occasioni sprecate



Considero fondamentale per la crescita culturale e turistica (le due cose sono strettamente connesse) del territorio fermano la creazione di un circuito tra enti, strutture e associazioni che operano in questo campo al fine di poter offrire un pacchetto completo a chi voglia fruire di questo tipo di servizi. È infatti impensabile poter presentare un’offerta realmente appetibile rimanendo chiusi ognuno nel proprio ambito, in quanto, pur possedendo la nostra terra tesori inestimabili, essi sono disseminati in tanti piccoli siti che, se non messi in rete e coordinati, sono destinati a soccombere rimanendo isolati.
Era questa l’idea di fondo della Settimana della Cultura. Lo so bene, perché, come chi deve sapere sa, ad idearla e a proporla come evento plurimo del territorio fermano coordinato dalla provincia sono stato proprio io, in qualità di presidente di Arkeo. L’intenzione, proposta a suo tempo all’assessore Buondonno, era di mettere in rete le varie associazioni del territorio per creare una serie di iniziative coordinate in un determinato periodo al fine di offrire all’utente la possibilità di girare e scoprire la provincia attraverso aperture di siti e manifestazioni culturali. Questo non è avvenuto.
È un’occasione sprecata. L’ha sprecata l’assessore non promuovendo l’evento come meritava. L’hanno sprecata le tante associazioni delle provincia che non hanno aderito, l’ha sprecata Montegranaro, che era il comune più importante dell’iniziativa ed è stato il primo a chiudersi in se stesso, non promuovendo le iniziative degli altri, non divulgando il programma messo a punto dalla provincia, creando un manifesto proprio nel quale non risultava nemmeno che l’iniziativa fosse territoriale, assumendo una posizione perniciosamente autarchica, andando esattamente in direzione opposta a quello che era lo spirito con cui l’iniziativa era nata.
L’ha sprecata la Pro Loco di Montegranaro, non relazionandosi con realtà extra comunali per creare i presupposti di essere “pesante” anche a livello provinciale. Spreco nello spreco, la Proloco ha gettato via l’occasione di diventare autorevole usando la propria autorità, coordinando e dirimendo le questioni, scegliendo il giusto anziché rimanere ignavamente in posizione più che neutrale, supina, mettendosi in balia delle solite prevaricazioni, prepotenze, dei soliti tentativi di predominio, della solita salvaguardia del privilegio, vero o presunto che sia. Peccato.

Luca Craia

giovedì 15 maggio 2014

Ecco come funziona la collaborazione tra le associazioni



Sono stato sempre un convinto sostenitore della necessità per le tante associazioni di Montegranaro di collaborare tra loro per una serie di motivi, tra i quali la consequenziale migliore offerta culturale e il sincronismo tra eventi che non si vadano più ad accavallare. Oggi, alla luce di anni di brutte esperienze, ho cambiato idea e dico che la collaborazione, per quanto auspicabile, allo stato attuale e con certi personaggi che si occupano di associazionismo, non è possibile.
Ultimi accadimenti a suffragio di quanto sto affermando: la Banda Omero Ruggieri, della quale mi onoro di essere uno dei fondatori ma, sottolineo, non più in carica nel direttivo avendone date le dimissioni lo scorso novembre, ha organizzato per il giorno 7 giugno prossimo presso il Campo dei Tigli la seconda Festa della Banda (la prima s’era svolta l’anno scorso nello stesso periodo). Lo scopo della festa è di far conoscere e promuovere l’attività dei nostri volenterosi ragazzi che stanno lavorando per dare una banda musicale consona alla città di Montegranaro e, nello stesso tempo, siccome l’attività dell’Associazione richiede un notevolissimo impegno economico che grava quasi totalmente sulle tasche degli iscritti e dei genitori dei ragazzi, visto che il Comune non ha tirato fuori un centesimo per sostenerla, la festa serve per autofinanziarsi. Ci saranno esibizioni di cantanti come la nostra Matilde Nicoziani e Monica Giorio di X-Factor nonché dei nostri giovani musicisti facenti parte della Banda, e ci saranno stand gastronomici per restare fino a tarda sera.
È un momento fondamentale, quindi, per la vita e l’attività della Banda Omero Ruggieri che va considerata un patrimonio di tutta la città e quindi sostenuta. E invece a Montegranaro che succede? Succede che Città Vecchia organizza per la stessa sera una cena in piazza. La Banda ha comunicato l’evento alla Pro Loco e all’ufficio cultura del Comune già da qualche mese, verificando e sincerandosi che non vi fossero altri eventi in quella data. Invece ecco che ne spunta un altro, in concorrenza e a poca distanza (in piazza Mazzini). Possibile che l’ufficio cultura non sia riuscito a coordinare le due cose? Possibile che la Pro Loco non sia riuscita ad evitare l’accavallamento? Cosa non ha funzionato? Pare che Città Vecchia abbia organizzato tutto senza sentire nessuno, ma occupa il suolo pubblico. Il permesso deve essere venuto dall’Ufficio Cultura. Come mai si è permessa questa sovrapposizione? Non era possibile spostare l’evento di Città Vecchia? Magari alla settimana successiva? Perché è evidente che l’informazione, se non l’organizzazione, di questa manifestazione è arrivata dopo di quella della Banda.
Non basta. La festa della scuola organizzata da G.O Genitori Oggi per sabato 17 maggio, forse per le tante polemiche o forse per reali problemi logistici, viene rimandata. Indovinate a quando? A venerdì 6 giugno, il giorno prima della festa della Banda. Ora immaginiamo che genitori e parenti di ragazzi che partecipano alla Banda ma vanno anche a scuola debbano scegliere o l’una o l’altra cena, difficilmente le faranno entrambe. Quindi sono tre gli eventi uguali e con lo stesso target accavallati in poco più di ventiquattro ore.
Questa è la collaborazione tra associazioni. Questo è il rispetto tra associazioni. Questa è l’organizzazione degli eventi a Montegranaro: una Pro Loco che cerca di coordinare ma che non ci riesce per diversi motivi e un ufficio cultura che sembra distratto. In questo caso a rimetterci sarà probabilmente la Banda. Ma di questo passo non si va da nessuna parte. E in realtà, a rimetterci, è Montegranaro.

Luca Craia

venerdì 9 maggio 2014

Arkèo abbandona la propria creatura, la Settimana della Cultura, cacciata dai soliti noti.



Capita talvolta di dover rinunciare ai propri progetti per salvaguardare la propria dignità. Così è capitato che Arkeo ha dovuto rinunciare al suo progetto della Settimana della Cultura, un progetto ideato, portato avanti, proposto in provincia, un progetto che ha richiesto impegno, lavoro, incontri, viaggi, telefonate, lettere, un progetto che poi Arkeo ha messo a disposizione della collettività affidandone il coordinamento alla Proloco. Affidare il coordinamento, però, non equivale a togliersene la paternità: il progetto è nostro, è stato da noi ideato e ne andiamo, credo giustamente, fieri. Ciononostante abbiamo dovuto uscirne, nostro malgrado.
Lavorare nell’associazionismo è complicato, a Montegranaro lo è davvero tanto. A Montegranaro esiste prima di tutto il tornaconto personale, la ricerca spasmodica di visibilità, l’invidia, la cattiveria. Poi, se dopo tutto questo ci avanza un po’ di spazio, ci mettiamo il bene comune. Non sto parlando, ben inteso, di tutto l’associazionismo cittadino, che è fondamentalmente sano e forte. Sto parlando di alcune realtà ben precise ed individuabili che cercano (e spesso riescono) ad egemonizzare il panorama culturale con intrecci politici, alleanze trasversali e tanta, tanta cattiveria.
Ieri sera c’è stata una seconda riunione per organizzare la Settimana della Cultura, una riunione indetta dalla Proloco che già nei giorni scorsi dava evidenti avvisaglie di burrasca. Le avvisaglie annunciavano il giusto. Nei giorni scorsi, dicevo, avevo già registrato malumori da associazioni che si lagnavano del bibliotecario non interpellato (che invece lo era stato, eccome). E di altre che premevano sulla Proloco perché non gradivano il ruolo svolto da Arkeo. Alla riunione, senza tanti giri di parole, Città Vecchia e Archeoclub hanno subordinato la loro partecipazione all’iniziativa al fatto che Arkeo non dovesse avere alcun ruolo organizzativo, dimenticando che tutto è partito proprio da noi, dimenticando che già avevamo lasciato la leadership del progetto alla Proloco. Ma toglierci anche l’orgoglio di dire che l’idea è nostra no, questo non possiamo tollerarlo.
Arkeo lascia la Settimana della Cultura. Lo fa con una decisione sofferta ma unanime del Direttivo che preferisce non ingaggiare battaglia su questo punto e lasciare che la manifestazione abbia il suo corso, perché siamo convinti che la nostra fosse davvero una buona idea. Ci facciamo da parte, visto che siamo così antipatici, scomodi, puzzolenti. Faremo le nostre cose, apriremo la Cripta, faremo la passeggiata sotto le stelle, ma lo faremo con le nostre sole forze, ce la possiamo fare. Abbiamo capito che la collaborazione tra associazioni, a Montegranaro, finchè ci saranno realtà che puntano solo al proprio tornaconto, non è possibile. Faremo la nostra parte, come abbiamo sempre fatto. Ma non chiedeteci di collaborare. Abbiamo sempre collaborato con tutti quelli che ce l’hanno chiesto. Ma se collaborare significa calpestare la propria dignità preferiamo lavorare da soli. In attesa di un auspicabile rinsavimento.

Luca Craia

martedì 29 aprile 2014

Niente Primo Maggio delle Associazioni.



È laconico Iacopo Gentili, presidente delle Proloco di Montegranaro, nel comunicare alle associazioni aderenti l’annullamento dell’iniziativa “Lago in Festa”, la seconda edizione della Festa delle Associazioni cittadine che l’anno scorso aveva riscosso un grande successo. La cancellazione è imputabile a problemi meteorologici. Il perimetro del laghetto del Torrione risulta attualmente allagato a causa delle forti piogge di queste ultime ore e le previsioni parlano di ulteriori copiose precipitazioni. È logico che organizzare una festa senza la possibilità di trasferire tutto al coperto diventa rischioso e, in qualche modo, impensabile. Da qui l’annullamento dell’evento annunciato con rammarico da Iacopo Gentili.
Quest’anno la festa è comunque nata sotto cattivi auspici, con polemiche rivolte alla Pro Loco, defezioni di importanti associazioni pur presenti l’anno scorso e strumentalizzazioni varie anche sulla messa in sicurezza dell’area voluta dal Commissario. È un peccato perdere l’occasione per passare una giornata insieme, consolidando, allacciando o ricucendo rapporti tra sodalizi che troppo spesso mostrano sfilacciature quando non rotture quasi irrimediabili. Speriamo si possa riproporre l’evento in altra data e che questa vicenda non vada a dare forza a quelle (poche) persone che mostrano la volontà di rendere difficile il già arduo compito della nostra Pro Loco.

Luca Craia

domenica 27 aprile 2014

Non sparate sulla Proloco



La polemica sulla messa in sicurezza del laghetto mi manda in bestia. Non perché chi la muove non abbia, sostanzialmente, ragione. C’erano altri modi, senz’altro, per evitare che qualcuno si possa far male, modi esteticamente più accettabili. Quello che mi fa arrabbiare è che, a muovere la polemica, sia sempre la stessa gente che non perde mai una singola occasione per creare difficoltà alla Proloco.
Ci sarà la festa delle Associazioni, al laghetto del Torrione, il Primo Maggio, tra pochissimi giorni. Festa organizzata dalla Proloco. La messa in sicurezza serve a propiziare l’evento che, altrimenti, non avrebbe potuto avere luogo. Muovere un vespaio in questo senso è un ulteriore tassello di quello che sembra un disegno per screditare l’operato e l’esistenza della Proloco.
Ho sentito le stesse persone dichiarare pubblicamente di non riconoscere il Direttivo dell’Associazione principale della città perché eletto “in maniera non ortodossa”. La stessa gente si è più volte sostituita, complice un assessore alla cultura a dir poco compiacente, alla Proloco stessa per la gestione di eventi ai quali doveva giocoforza presiedere quest’ultima. Guarda caso assessore ed ex presidente della stessa associazione sono in lista insieme. E ancora si gioca a screditare l’associazione delle associazioni. Qual è il fine? Mi pare di capirlo.
Ora però basta. Se si vuole davvero il bene della città si taccia, si faccia un passo indietro. Un’associazione è un’associazione, tra le altre. Faccia il suo, al meglio che può, ma non ci si permetta di monopolizzare il panorama culturale e associativo cittadino, con l’aiuto di politici e dirigenti comunali. La Proloco è un bene di tutti, è indispensabile per la città, e desideri di egemonia sono dannosissimi per il futuro dell’associazionismo e della vita culturale di Montegranaro. Fatevela finita.

Luca Craia

sabato 19 aprile 2014

Le lengueloghe e la festa del 1 maggio



Nel paesello (questo siamo, nel senso dispregiativo del termine) dove domina la chiacchieretta da bar, dove si fa politica con le maldicenze e campagna elettorale con falsità e ipocrisie, si supera ogni giorno il limite della decenza. Questa volta lo si fa con la fandonia del laghetto inutilizzabile per una fantomatica decisione del Commissario Prefettizio che, per quanto si affanni oggi a smentire sulla stampa, rimarrà sempre con il capro espiatorio di tutte le dicerie strumentali alla politica cittadina.
Si vuole far credere che Montegranaro, senza sindaco, sia una città bloccata, dove non si può più nemmeno fare la festa del 1 maggio. Si vuole far credere che, ad esempio l’anno scorso, sia stato proprio il sindaco a far sì che la festa si facesse, mentre il suo ruolo è stato del tutto marginale se non nullo. Si vuole far credere, e da molto tempo, che senza chi si assuma la responsabilità a Montegranaro non si può organizzare niente e che il Commissario queste responsabilità non vuole prendersele. Giustamente.
Prendersi la responsabilità di mandare al cinema qualche centinaio di persone con la sala non a norma non è fare un atto di generosità ma di irresponsabilità, così come mandare dei tifosi alla partita al vecchio palazzetto che, pare, è privo dei certificati antincendio. Fa bene il commissario a limitare i posti, ha fatto sempre male quel sindaco che, sapendo delle inadempienze, invece di rimediare derogava.
Inventarsi queste storielle in campagna elettorale è meschino, è da menti povere irrispettose delle menti degli elettori, e scandaloso. Lo è anche perché si sa che non c’è smentita che tenga, che quando un concetto si radica nella gente non c’è articolo di giornale che lo possa cancellare. Alcuni montegranaresi lo sanno bene, siamo il paese delle lenguelonge. È vergognoso ma è così.

Luca Craia

mercoledì 9 aprile 2014

La cultura montegranarese merita di essere prioritaria.



L’assessorato alla cultura di un comune come il nostro dovrebbe avere un ruolo chiave nella politica cittadina. La cultura, infatti, può e deve diventare non solo motivo di accrescimento e arricchimento dell’individuo ma anche volano di nuove e alternative forme di economia. Purtroppo, nell’ultimo quinquennio, l’assessorato non ha svolto affatto il suo ruolo relegando l’universo della cultura in un angolo dove le tante, forse troppe, associazioni culturali sgomitano per riuscire a fare qualcosa di buono e, talvolta, per ricavarsi un po’ di visibilità individuale. Il motivo è stato, nella prima parte della consiliatura, la presenza di un assessore in tutt’altre faccende affaccendato, il quale, ricoprendo cariche istituzionali prestigiose a livello territoriale, mai si è occupato delle vicende legate alla sua delega. Una volta sostituito l’assessore in questione per inconferibilità della carica si sperava di avere maggiore dinamicità ma le speranze sono state deluse non perché il nuovo assessore non si occupasse delle questioni legate al suo ufficio quanto perché lo stesso aveva un concetto di cultura piuttosto sui generis, in cui, ad esempio, si è reputato momento culturalmente fondamentale una cena in piazza che è stata addirittura parzialmente finanziata dal Comune (con soldi pubblici) nonostante la stessa fosse a pagamento.
Ieri sera si è svolto un incontro tra i candidati della coalizione ormai nota come Lista Stranamore e le associazioni culturali cittadine. Almeno questo è quello che ci si aspettava. Invece all’incontro erano presenti non solo i sodalizi che si occupano di cultura ma anche associazioni cattoliche e sociali. Credo che questo tipo di incontro così allargato sia stato un errore, in quanto le tematiche da approfondire non sono per niente attigue e tutte meritano il rispetto di un trattamento particolare. Mi sarei, quindi, aspettato un incontro separato per ogni tipologia di associazione piuttosto che un calderone nel quale, alla fine, si è assistito al solito esercizio di ipocrisia di chi predica collaborazione ma non ne da, di chi ricama con le parole per dire che non accetta alcun tipo di coordinamento, per finire, piuttosto che parlare di pianificazione della politica sulla cultura, di lampadine fulminate in questa o quell’altra via. Auspico che, qualora la coalizione ospite vinca le elezioni, la cultura subisca un trattamento più rispettoso nella consiliatura a venire.

Luca Craia

lunedì 3 marzo 2014

Il coordinamento delle associazioni non funziona



Ne parliamo ormai da talmente tanto tempo che pare incredibile come ancora non si riesca ad impostare un coordinamento serio delle attività culturali da parte delle associazioni che operano sul territorio. Eppure, dopo in Presepe Vivente, riuscitissimo, per carità, ma per il quale sono state coinvolte solo alcune associazioni piuttosto che altre su base squisitamente discrezionale, ora ci troviamo a guardare un carnevale organizzato dall’ufficio cultura del Comune coinvolgendo alcune associazioni e altre no. Capita quindi che, nella stessa data, si verifichi un concerto organizzato dagli Amici della Musica, nel quale è inserita anche una esibizione della Banda Omero Ruggieri e, in centro, altre associazioni fanno festa.
Parlo per Arkeo, l’associazione che presiedo, e affermo che nessuno ci ha mai chiesto alcunché circa il carnevale, e so per certo che nemmeno la Banda né gli Amici della Musica sono stati consultati. È quindi evidente che il coordinamento, ancora una volta, non ha funzionato. Ne consegue che a Montegranaro non si riesce ad avere coralità nell’organizzazione delle manifestazioni e, cosa ancor più grave, gli accavallamenti degli eventi sulla stessa data continuano a verificarsi.
Eppure la Proloco c’è e funziona ed è proprio questo il ruolo principale che dovrebbe assumersi. Perché ciò non accada è un mistero. Basterebbe che ogni evento e ogni associazione che ne organizzi uno lo comunichi e lo faccia passare attraverso la Proloco, che poi a sua volta andrebbe ad interfacciarsi con l’ufficio cultura del Comune e i problemi sarebbero risolti senza troppe complicazioni. Perché non lo si fa? Che ci si guadagna con questo caos?

Luca Craia

mercoledì 19 febbraio 2014

La Proloco si rilancia. Sia la volta buona.


È una buona notizia quella che leggiamo sul Carlino di oggi. Almeno a quanto dichiara l’amico Iacopo Gentili, presidente della Proloco montegranaresi, sembra che si stiano finalmente creando i presupposti perché l’associazione principale possa finalmente svolgere la sua funzione essenziale di coordinamento delle altre associazioni. In effetti, fino ad oggi questo non è stato possibile per due motivi principali: resistenze da parte degli amministratori a cedere parte delle proprie prerogative organizzative a quella che, quasi in ogni città, le gestisce normalmente, e una sorta di ostruzionismo da parte di alcune associazioni che mai hanno accettato la creazione o la rifondazione di questo particolare sodalizio.


Le parole di Gentili sul giornale sono confortanti, perché la presenza di una Proloco che funzioni e riesca davvero a coordinare l’opera delle tante associazioni presenti sul territorio è fondamentale per la crescita di Montegranaro. Ovviamente è auspicabile che la prossima amministrazione che uscirà dalle elezioni di primavera adotti un atteggiamento più collaborativi e costruttivo rispetto al passato. È inutile dichiarare che Arkeo sia disponibile: lo è sempre stata, fin dal primo incontro col nuovo direttivo della Proloco e già abbiamo una storia comune fatta di partecizioni e collaboraioni a numerose iniziative. Auguri, di nuovo, a Iacopo Gentili e a tutto il direttivo.

Luca Craia