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giovedì 15 settembre 2016

La scuola è aperta, la dirigente è innocente.



Tutto regolare, quindi, alla scuola Santa Maria stamattina per l’apertura dell’anno scolastico. Oddio, tanto regolare no, visto che la mensa è inagibile così come quattro aule, due della scuola per l’infanzia e due delle elementari. I problemi ci sono e probabilmente non sono nemmeno dovuti all’ultimo terremoto: probabilmente c’erano già da prima, visto che l’amministrazione Gismondi aveva fatto redigere un progetto per la messa a norma del plesso e aveva anche iniziato a fare alcuni lavori.
Si era perfettamente a conoscenza, quindi, del fatto che nell’edificio scolastico c’erano delle criticità anche serie, tanto che il Sindaco, subito dopo il terremoto de L’Aquila, quando ancora vestiva la divisa da insegnante e si preoccupava giustamente degli alunni, fu molto attiva nella raccolta di firme per sollecitare il Comune a intervenire. Ora che, però, si trova dall’altra parte del banco fa fatica a capire quanto sia irresponsabile aprire una scuola che si dichiara parzialmente inagibile, quanto sia insensato mandare a scuola i ragazzi in un plesso che qualche dubbio sulla sicurezza lo suscita eccome.
Ed è proprio il Sindaco ad assumersi la piena responsabilità dell’apertura della scuola nonostante i problemi che ci sono. Sappiamo che la dirigente si è battuta fino all’ultimo per evitare che accadesse e spostare gli alunni negli altri plessi, presumibilmente più sicuri. Lo voglio ribadire perché ieri ho scritto che la preside si stava assumendo delle gravi responsabilità ma, alla luce dei fatti, questa responsabilità è squisitamente politica e pesa tutta sulle spalle del Primo Cittadino.Mi scuso quindi per questa erronea accusa nei confronti della preside.
Ieri c’è stata la processione a Santa Maria. Sono passati tutti i politici, di maggioranza e di opposizione. Quelli di maggioranza cercando di giustificare una decisione ingiustificabile e incomprensibile, tanto che i loro omologhi dei comuni vicini si sono comportati all’esatto contrario. Quelli di opposizione cercando di capire quello che stava accadendo, promettendo azioni politiche e non solo.
Di fatto la scuola è aperta. Ieri le stesse insegnanti hanno dovuto spostare mobili e suppellettili dalle aule dichiarate inagibili senza che dal Comune venisse nessuno in aiuto. E si parte. Con molti dubbi e qualche paura, forse qualcuna più di qualche. Perché tutti piangiamo quando accadono tragedie ma, a quanto pare, nessuno si prende la responsabilità di cercare di evitare che accadano. Fatalismo all’italiana, incoscienza. Se io fossi il genitore di un alunno tutto questo non lo accetterei, non lo accetto pur non essendolo. Comunque stasera è stato convocato d'urgenza il Consiglio di Istituto. Vedremo.

Luca Craia

sabato 19 aprile 2014

Le lengueloghe e la festa del 1 maggio



Nel paesello (questo siamo, nel senso dispregiativo del termine) dove domina la chiacchieretta da bar, dove si fa politica con le maldicenze e campagna elettorale con falsità e ipocrisie, si supera ogni giorno il limite della decenza. Questa volta lo si fa con la fandonia del laghetto inutilizzabile per una fantomatica decisione del Commissario Prefettizio che, per quanto si affanni oggi a smentire sulla stampa, rimarrà sempre con il capro espiatorio di tutte le dicerie strumentali alla politica cittadina.
Si vuole far credere che Montegranaro, senza sindaco, sia una città bloccata, dove non si può più nemmeno fare la festa del 1 maggio. Si vuole far credere che, ad esempio l’anno scorso, sia stato proprio il sindaco a far sì che la festa si facesse, mentre il suo ruolo è stato del tutto marginale se non nullo. Si vuole far credere, e da molto tempo, che senza chi si assuma la responsabilità a Montegranaro non si può organizzare niente e che il Commissario queste responsabilità non vuole prendersele. Giustamente.
Prendersi la responsabilità di mandare al cinema qualche centinaio di persone con la sala non a norma non è fare un atto di generosità ma di irresponsabilità, così come mandare dei tifosi alla partita al vecchio palazzetto che, pare, è privo dei certificati antincendio. Fa bene il commissario a limitare i posti, ha fatto sempre male quel sindaco che, sapendo delle inadempienze, invece di rimediare derogava.
Inventarsi queste storielle in campagna elettorale è meschino, è da menti povere irrispettose delle menti degli elettori, e scandaloso. Lo è anche perché si sa che non c’è smentita che tenga, che quando un concetto si radica nella gente non c’è articolo di giornale che lo possa cancellare. Alcuni montegranaresi lo sanno bene, siamo il paese delle lenguelonge. È vergognoso ma è così.

Luca Craia