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giovedì 2 febbraio 2017

Lo strano caso del ladro di specchietti



È da un anno e mezzo circa che si ripetono questi strani furti, tutti concentrati, pare, nel quartiere Santa Maria di Montegranaro e, particolarmente, nell’area adiacente l’ospedale. Nottetempo qualcuno, non senza una certa perizia, smonta in maniera meticolosa gli specchietti delle auto in sosta e se li porta via. È un furto a tutti gli effetti, anche se l’entità del danno non è ingentissimo (pur sempre non trascurabile, se si pensa che uno specchietto motorizzato moderno può arrivare a costare anche 500 Euro).
Evidentemente non è un problema sociale ma credo sia rilevante perchè, anche questo, indica lo stato della nostra sicurezza. Ci sono famiglie che sono state colpite più volte, altri una sola, ma comunque il fenomeno va avanti da tempo. L’ultimo episodio la notte scorsa, segnalatomi direttamente dalla vittima che sporgerà regolarmente denuncia ai Carabinieri nella consapevolezza che non otterrà null’altro che la registrazione statistica del misfatto. Ma anche quello è importante, visto che si tende a minimizzare una situazione che tanto minima non sembra, anzi.
                                      
Luca Craia

venerdì 20 gennaio 2017

Scuola a rischio sismico ma riapre in pieno terremoto.



Oggi, dopo la neve e dopo la chiusura dovuta alle ennesime verifiche sugli stabili a causa dell’ennesimo terremoto in pochi mesi, a Montegranaro si torna a scuola. Ci si torna tutti tranquilli, come se niente fosse accaduto e come se niente dovesse accadere. Eppure le scosse di due giorni fa hanno fatto paura. Eppure le faglie sono aperte ed è dallo scorso agosto che la terra trema incessantemente. Eppure la magnitudo elevata dell’ultimo evento dovrebbe far riflettere sul fatto che non siamo al sicuro.
Oggi sul Corriere Adriatico, Tondi, il noto e stimato geologo e sismologo di Camerino e Sindaco di Camporotondo, che ha fatto un’analisi fin qui precisissima di quanto sta accadendo nella nostra area geografica, spiega in maniera chiara ma scientificamente dettagliata quali rischi si corrono. Il succo del discorso di Tondi è che siamo in piena crisi simica, una crisi che, a quanto pare, si ripete con una ciclicità di circa 350 anni, per cui si può anche guardare indietro nella storia per capire cosa potrebbe aspettarci. E quello che ci aspetta non è un periodo in cui si possa abbassare la guardia, perché le faglie sono attive e è possibile anche il verificarsi di nuovi eventi con magnitudo superiore a 6.
Torniamo a Montegranaro: come ben sappiamo, la scuola di Santa Maria ha un indice di vulnerabilità sismica di 0.35 su un indice ideale di 1. È estremamente basso ma a noi sta bene così: l’abbiamo riaperta a ottobre e la riapriamo ora. Il rischio è elevatissimo, accadesse quello che paventa Tondi le conseguenze sono ben immaginabili. Lo sanno in piazza Mazzini, hanno uno studio dettagliato dell’ingegner Renzi di cui tanto si è parlato. Hanno un progetto di miglioramento che eleverebbe l’indice da 0.35 a 0.7.  Ma si torna a scuola, in piena crisi sismica, con un indice di 0.35.
E i Montegranaresi? Tutti zitti, tranquilli. A Fermo, i genitori dei ragazzi del Liceo Classico hanno espresso grande preoccupazione anche in maniera forte perché la scuola ha un indice di vulnerabilità sismica di 0,7, quello a cui noi porteremmo la scuola di Santa Maria dopo un intervento di miglioramento, già progettato e finanziato, che costerà 580.000 Euro. Spenderemmo 580.000 Euro per una scuola che non sarà mai sicura, una scuola che, in altre realtà, i cittadini non accetterebbero.
Io credo che a Montegranaro il sistema scolastico vada ripensato nel suo insieme. Guardiamo Rapagnano: hanno investito in un polo scolastico moderno, funzionale e sicuro. Da noi buttiamo via più di mezzo milione di Euro per avere una scuola scarsamente sicura. Come del resto tutte le altre. Credo che l’assurdità del ragionamento sia evidente. Cosa fare? Intanto portare via i bambini da Santa Maria immediatamente e trasferirli negli altri plessi che, quanto meno, sono più sicuri. Poi bisognerebbe ripensare il tutto, abbandonare il progetto di miglioramento sismico in atto e riformularne uno, magari guardando a un polo unico come quello di Rapagnano. Non è assurdo, i fondi si trovano ma ci vuole coraggio e volontà, doti che sembrano mancare ai nostri amministratori. Ma, per prima cosa, portiamo al sicuro i ragazzi.
                                      
Luca Craia

mercoledì 7 dicembre 2016

Risolto il caso topi a Santa Maria. Un solo topo ma… molto attivo



Finalmente Montegranaro può tirare un sospiro di sollievo: è stato risolto, finalmente, il caso della sospetta presenza dei topi nella scuola materna di Santa Maria. Dopo un primo momento in cui si era creduto che i topi non esistessero e che le cacche fossero state fatte da mosche giganti, finalmente convintasi a effettuare le indagini, la sindachessa ha risolto il caso in quattro e quattr’otto, facendo felici tutti ma proprio tutti i genitori che, fino a due giorni fa, facevano lampi e tuoni. Ora sono tutti felici.
Si trattava di un solo topo, ma molto molto attivo. Questo topo è riuscito, pensate, a fare la cacca in ogni dove, a rosicchiare, fare pipì, sporcare mezza scuola materna e tutto da solo! Ha anche mangiato una quantità industriali di esche prima di morire stecchito. Ma ora che hanno trovato il cadavere di questo unico topo, e verificato che il cadavere è morto, la sindachessa ha deciso di metterci una pietra sopra, magari con un bell’epitaffio: “qui giace il supertopo di Montegranaro, che ha fatto morire di paura tutto il paese. La cittadinanza ringrazia la sindachessa”.
Vi sentite presi in giro? Non ho mica cominciato io…

Luca Craia