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sabato 19 aprile 2014

Le lengueloghe e la festa del 1 maggio



Nel paesello (questo siamo, nel senso dispregiativo del termine) dove domina la chiacchieretta da bar, dove si fa politica con le maldicenze e campagna elettorale con falsità e ipocrisie, si supera ogni giorno il limite della decenza. Questa volta lo si fa con la fandonia del laghetto inutilizzabile per una fantomatica decisione del Commissario Prefettizio che, per quanto si affanni oggi a smentire sulla stampa, rimarrà sempre con il capro espiatorio di tutte le dicerie strumentali alla politica cittadina.
Si vuole far credere che Montegranaro, senza sindaco, sia una città bloccata, dove non si può più nemmeno fare la festa del 1 maggio. Si vuole far credere che, ad esempio l’anno scorso, sia stato proprio il sindaco a far sì che la festa si facesse, mentre il suo ruolo è stato del tutto marginale se non nullo. Si vuole far credere, e da molto tempo, che senza chi si assuma la responsabilità a Montegranaro non si può organizzare niente e che il Commissario queste responsabilità non vuole prendersele. Giustamente.
Prendersi la responsabilità di mandare al cinema qualche centinaio di persone con la sala non a norma non è fare un atto di generosità ma di irresponsabilità, così come mandare dei tifosi alla partita al vecchio palazzetto che, pare, è privo dei certificati antincendio. Fa bene il commissario a limitare i posti, ha fatto sempre male quel sindaco che, sapendo delle inadempienze, invece di rimediare derogava.
Inventarsi queste storielle in campagna elettorale è meschino, è da menti povere irrispettose delle menti degli elettori, e scandaloso. Lo è anche perché si sa che non c’è smentita che tenga, che quando un concetto si radica nella gente non c’è articolo di giornale che lo possa cancellare. Alcuni montegranaresi lo sanno bene, siamo il paese delle lenguelonge. È vergognoso ma è così.

Luca Craia

sabato 1 febbraio 2014

Il Comune risponde alla Petizione (per la prima volta nella storia).





Non era mai successo prima, almeno che io mi ricordi nella mia ormai secolare carriere di rompiscatole, che una petizione al Comune di Montegranaro, trovasse riscontro scritto. Ieri, invece, quasi tutti i firmatari dell’ultima petizione in ordine cronologico, presentata in merito alla situazione degli stabili oggetto di ordinanza di messa in sicurezza, hanno ricevuto per posta una busta contenente il riscontro alla stessa firmato dal responsabile del settore urbanistica Luciana Sacripanti.
Nel riscontro si rassicurano i cittadini che avevano mostrato preoccupazione per la suddetta problematica che il Comune sta procedendo “con ordinanze e diffide nei confronti di proprietari di edifici degradati” e che sta anche segnalando il tutto a Prefettura e Procura della Repubblica. Si ammette, però, che fin qui i risultati non sono esattamente esaltanti in quanto solo alcuni proprietari hanno iniziato a provvedere al recupero delle loro proprietà mentre altri hanno solo preso provvedimenti atti a limitare la pericolosità. Infine altri ancora, nonostante tutti gli atti intrapresi, hanno ignorato il tutto.
Il punto nodale, però, è che l’Ufficio Urbanistica “intende procedere, compatibilmente con le risorse disponibili, alla messa in sicurezza di quelli (gli stabili, ndr) pericolanti effettuando rivalsa delle spese nei confronti dei rispettivi proprietari”. E questa, aggiungo io, è cosa buona e giusta. La missiva si chiude con l’invito “a voler segnalare (…) eventuali pericoli per la pubblica incolumità”.
È una presa di posizione importante quella che si evince dalle parole dell’architetto Sacripanti, che in qualche modo tranquillizza su una nuova presa di coscienza del problema e sulla volontà di porvi rimedio. Discorrendo personalmente, poi, con la stessa abbiamo avuto modo di confrontarci sulla questione e ho rimarcato come sia fondamentale passare dal concetto di recupero del centro storico come costo al concetto di investimento che deve diventare remunerativo in presenza di un progetto di recupero di ampio respiro di cui ho ampliamente già parlato e del quale parlerò ancora.
È inoltre apprezzabile, oltre alla manifestata volontà di risolvere l’annosa questione che finalmente, dopo anni di attività di sollecitazione e denuncia, sembra essere stata assimilata da quasi tutte le forze politiche e sociali cittadine come una priorità, il rispetto per il cittadino dimostrato dall’invio di questa missiva. Desidero quindi ringraziare pubblicamente per questo l’architetto Sacripanti e il Commissario Prefettizio dott. Ianieri.

Luca Craia

venerdì 31 gennaio 2014

Il nuovo debito del Comune. La situazione. Le responsabilità. Le conseguenze.

Ciò che lascia sconcertati di tutta questa brutta storia della sentenza contro il Comune di Montegranaro, che lo obbliga a pagare alla controparte la ragguardevole cifra di € 1.100.284, è la modalità con la quale si è arrivati a tutto questo. Infatti, partendo dall’inizio, il Comune ha iniziato una pratica di esproprio con procedura d’urgenza per realizzare sui terreni espropriati le vie di accesso alla nuova chiesa di Santa Maria. Tali procedure, però, non sono state mai portate a termine né, tantomeno, è stato corrisposto ai proprietari dei terreni l’importo dovuto per il controvalore in denaro degli spazi utilizzati coattivamente. Ciò ha innescato nei privati coinvolti la richiesta di pagamento che si è evoluta nella causa civile contro il Comune per ottenere il giusto compenso, causa che, come ben sappiamo, il Comune ha perso. Vediamo, quindi, già da qui un’enorme negligenza da parte della pubblica amministrazione che avrebbe dovuto pagare il dovuto ai cittadini ai quali era stata sottratta la proprietà per motivi pubblici e che, a quanto pare, avrebbe pagato pochissimo anziché l’enorme cifra di oggi.
È sconcertante, poi, che nel 2011 sia giunta in Comune una proposta di transazione amichevole che richiedeva, per chiudere la pendenza, la bella cifra di € 300.000, bella cifra sì, ma quasi ¼ dell’attuale. La richiesta, regolarmente giunta negli uffici di piazza Mazzini direttamente dal Tribunale, non ha meritato nemmeno una risposta negativa.
Ora cosa accadrà? In Comune si sta valutando se fare ricorso in appello. Certamente non si farà appello nel merito della condanna, che sembra inoppugnabile. Si sta infatti valutando, con l’ausilio di esperti, la congruità della cifra imputata. Nel caso tale cifra risultasse incongrua si procederà al ricorso al fine di ottenerne la riduzione o di poter giungere a una nuova proposta di transazione amichevole, altrimenti non è intenzione del Commissario Ianieri di spendere altri soldi pubblici.
Si sta anche ragionando sugli scenari che si aprono dopo questa sentenza, partendo dal più svantaggioso. Si pensa a dilazioni e a finanziamenti per coprire l’uscita senza penalizzare troppo il bilancio attuale e quelli a venire.
Tutto l’incartamento verrà comunque inviato alla Corte dei Conti per le valutazioni del caso. È quindi pensabile che i responsabili di questo bruttissimo episodio, in cui s’è vista la negligenza del cattivo padre di famiglia anziché il contrario richiesto al pubblico amministratore, saranno chiamati a partecipare se non a coprire la somma che il Comune dovrà versare.
Quali siano questi responsabili non è difficile capirlo: Montegranaro è amministrato dalle stesse persona da quindici anni, le stesse persone che già stanno chiedendoci di dare loro il nostro voto.

Luca Craia

sabato 18 gennaio 2014

Niente veglione Scout. Tempi bui a Montegranaro



È una brutta notizia quella della mancata concessione del palasport al gruppo Agesci per il tradizionale veglione di carnevale. Non è brutta tanto per la festa che non ci sarà o, forse, ci sarà ma altrove, quanto perché è l’ennesimo tassello di un puzzle che raffigura una Montegranaro che va in pezzi: il teatro La Perla inagibile, l’Officina delle Arti al freddo e, quindi, inutilizzabile e ora anche il palazzetto dello sport.
Dire che sia colpa del Commissario Prefettizio, a detta di molti troppo rigido e ligio al dovere e alle regole, è completamente sbagliato. Le regole ci sono e debbono essere rispettate anche perché riguardano la pubblica sicurezza sulla quale mi pare ci sia poco da scherzare e, soprattutto, derogare. Perché il punto è proprio questo: fino ad oggi i problemi che il Commissario sta rilevando ci sono sempre stati e credo, stimando chi ci ha amministrati come persone dotate di intelletto, erano ben noti. Ma anziché trovare delle soluzioni si derogava alle regole. Viene da pensare che, con tutte queste deroghe, abbiamo anche corso qualche rischio.
Il risultato è, comunque, che a Montegranaro non c’è più un luogo di incontro per la comunità. Se per placare le coscienze vogliamo incolpare di questo il Commissario Ianieri facciamo pure ma credo che dovremmo, invece, trarre le dovute conclusioni circa quella famosa “diligenza del buon padre di famiglia” che dovrebbe sorreggere ogni scelta amministrativa e che, mi pare, non ci sia stata. Io non metterei mai a rischio la sicurezza della mia famiglia. Speriamo che chi amministrerà Montegranaro in futuro la pensi come me.

Luca Craia

mercoledì 15 gennaio 2014

In attesa della venuta dei Fantastici Quattro



Era da un po’ che non avevo notizie dal gruppo dei “dissidenti” e quasi mi stavo preoccupando. Mi mancavano in particolare le esternazioni del portavoce dei Fantastici Quattro, sempre così puntuali e precise. E stamattina, sorpresa delle sorprese, meraviglia delle meraviglie, eccolo qua, l’amico Mirko Giacobbi, come sempre a parlare sul giornale per tutti e quattro (cinque, contando anche Basso? Secondo Giacobbi, questi ha da fare altro in questo periodo. Ma mai dire mai) e a rendicontarci circa il fatto che non stanno certo con le mani in mano, loro, anche se così parrebbe. 
Stanno lavorando sulle priorità cittadine e, una volta stabilito quali siano, taneranno tutti gli altri che, nel frattempo, si arrabattano in incontri pubblici, comunicati, iniziative di vario genere. Del resto capire cosa sia necessario per Montegranaro potrebbe sembrare lapalissiano ma, viste le dichiarazioni ultime di alcuni personaggi impegnati in campagna elettorale, le priorità di Montegranaro tutto sono meno che evidenti. Almeno per loro. Così fanno bene Giacobbi e i suoi sodali a rifletterci su ancora un po’. Hai visto mai che venga loro qualche buona illuminazione?

Non perde l’occasione, l’ex assessore ai lavori pubblici della giunta Gismondi, per sparare ancora qualche buona bordata all’amico ex sindaco, nella migliore tradizione dei fratelli coltelli. Lo accusa, non senza ragioni, del fallimento del suo governo sulla città. Peccato che, a questo fallimento, nonostante tutto l’impegno che i Quattro Dellavemaria ci stanno mettendo per farcelo dimenticare, hanno contribuito anche loro, e non poco.
È possibilista, Giacobbi, circa la confluenza in altre liste piuttosto che farne una che vinca, sì, ma con una “maggioranza risicata”. Anche se, va detto, ammesso che con quattro liste in lizza si potrà vincere con pochissimi voti e si sarebbe, in questo caso, maggioranza di governo e minoranza nella città, con la legge elettorale in vigore chi vince la maggioranza ce l’ha. Punto. Ma il ragionamento fila ed è responsabile: invece di fare tante liste si potrebbe trovare una convergenza e unirsi. Ma mi pongo una domanda: dopo il cosiddetto tradimento, chi vuoi che si fidi di Bruto e dei congiurati?
Fa bene Basso, alla fine, a starsene a casetta sua a scrivere libri e a elucubrare teorie spaziali. Ma se Montegranaro avrà bisogno di lui, vedrai che tornerà.

Luca Craia

martedì 14 gennaio 2014

La politica preoccupata per lo sport, parrebbe meno per i cittadini



Si preoccupa il nostro ex Sindaco Gismondi per le sorti della Sutor. Si preoccupa anche l’ex Assessore allo sport La Porta. Si preoccupano perché tifosi e perché montegranaresi e questo è condivisibile: la Sutor è un patrimonio cittadino, anche se bisognerebbe fare molti distinguo e, in passato, ne ho fatti, tanto da procurarmi tanti nuovi “amici” che probabilmente non mancheranno di farmi avere la loro “approvazione” anche stavolta.
Suona strano però questo interessamento da campagna elettorale. Suona strano anche perché viene dopo un lungo silenzio, un po’ meno per Gismondi, molto di più per La Porta che tace dai tempi della sfiducia. Montegranaro ha un’enormità di problemi e la crisi sta cominciando a far sentire pesantemente i suoi effetti anche da noi. E i nostri due ex amministratori si preoccupano per lo sport ma non dicono una parola per i tanti problemi che affliggono la città. Del resto negli anni passati la loro giunta ha elargito allo sport parecchi soldi e, nella fattispecie della Sutor, parliamo di cifre considerevoli.
Parliamo di cifre che si sarebbero potute spendere per problemi più concreti e più pressanti per tutta la collettività. Ma, così come pare evidente, l’interesse principale è quello dello sport, che certamente dà visibilità e porta voti. Ma bisogna ricordare che votano anche quelli che alla partita non ci vanno. È bene, quindi, sapere e conoscere le priorità dei nostri politici e regolarsi per il futuro. Per il presente consideriamo come fatto positivo che ci sia un commissario alla guida della città che, certamente, non correrà in soccorso di squadre sportive in difficoltà sottraendo fondi alla collettività. E auguriamoci che ce la Sutor ce la faccia da sola.

Luca Craia