mercoledì 19 novembre 2014

Ricordo di mio padre 2014.



Mio padre all'organo di SS.Filippo e Giacomo
Il 20 novembre di tre anni fa, mentre gli tenevo la mano, esalava l’ultimo respiro mio padre, Cesare Craia. Babbo era, per citare una vecchia canzone di Venditti, una montagna troppo alta da scalare. Ma noi Craia abbiamo il suo dna e, davanti alle montagne andiamo su dritti, anche a costo di romperci il collo. Quello che sono viene da lui, nel bene e nel male. A lui devo la mia educazione, da lui ho imparato ad essere onesto prima di tutto nell’animo, anche a costo di perderci. Da lui ho imparato a essere combattivo, a non arrendermi anche se, a volte, sarebbe la via più facile. Da lui ho preso quella parte creativa che non mi da pace e che mi spinge a inventarmi ogni giorno cose nuove, nuove sfide, nuovi progetti. Da lui ho preso questo maledetto carattere che mi porta ad avere più nemici che amici ma al quale non posso e non voglio rinunciare. Babbo mi manca, ogni giorno di più, anche se con lui era un litigio continuo per poi cercarsi continuamente e confrontarsi su ogni cosa, lui mio faro sulla strada buia, io suo bastone per la vecchiaia, come gli piaceva definirmi. Mi manca, molto, ma ce l’ho con me ogni istante e in ogni istante gli chiedo consiglio, mi chiedo cosa farebbe lui al mio posto. Spesso ho le risposte che cerco. Ce le ho nel suo ricordo, nella sua immagine di uomo impressa nella mia memoria, nel mio spirito, nella mia mente. Ho avuto un padre eccezionale, più alto di me, più avanti di quanto io possa mai arrivare. Ne vado fiero.

martedì 18 novembre 2014

Quando parlo col Comune su Facebook, chi mi risponde?



Può sembrare una domanda stupida ma, se ci pensate, non lo è poi così tanto: quando parlo col Comune di Montegranaro su Facebook, con chi sto parlando esattamente? Mi è capitato di discutere sulla pagina del Comune e di ricevere (o non ricevere) risposte dal gestore della pagina. Il punto è che non si sa chi sia, quindi non si sa con chi si sta parlando, chi si sta assumendo la responsabilità di quanto dice. Credo sia opportuno, trattandosi di organo istituzionale, che venga indicato il nome del gestore e/o del responsabile, se non altro per rispetto di chi, invece, quando scrive su quella pagina lo fa col proprio nome e cognome.

Luca Craia

La convenzione con la CGIL fa discutere e Montegranaro diventa Canosa.



Estremamente interessante, sotto molti aspetti, la discussione scaturita nella giornata di ieri sulla pagina Facebook del Comune di Montegranaro circa la convenzione tra lo stesso Comune e il Caf CGIL per la fornitura gratuita ai cittadini di servizi sociali per conto del Comune di Montegranaro. In realtà è da tempo che la questione è sul tavolo ma ieri abbiamo potuto leggere la delibera e ne è scaturito un vivace dibattito tra me, Endrio Pavoni del Movimento 5 Stelle ed Ennio Reschini di Guardiamo Avanti, dibattito a cui si è aggiunto stamattina il candidato sindaco del Movimento Guardiamo Avanti, Giovanni Mariani.
Il Comune ha pensato di fornire tramite il Caf CGIL alcuni servizi sociali finora gestiti direttamente dagli uffici comunali. Per farlo ha stipulato un’apposita convenzione col patronato del Sindacato che storicamente fa riferimento al PD a seguito di un bando pubblicato sull’Albo Pretorio e sul sito istituzionale dell’ente. Nulla da eccepire da un punto di vista legale e procedurale se non il fatto che, a quanto dichiarato da Reschini e, in seguito, dallo stesso Mariani, che è direttore provinciale dell’Epas, altro sindacato che ha uno sportello caf proprio a Montegranaro, lo stesso servizio era stato proposto più volte al Comune dall’Epas stessa per mano di Mariani con la differenza che la proposta in questione non era onerosa per il Comune, mentre l’accordo con la CGIL prevede un costo per singola pratica di € 2.50.
La domanda che ho posto e alla quale non ho avuto risposta è questa: è vero quanto afferma Reschini e, in seguito, Mariani, ossia che c’è stata questa proposta non onerosa per il Comune che non è stata presa in considerazione? La risposta, come dicevo, non c’è stata ma è singolare che, dalla pagina del Comune, si possa leggere la convenzione stipulata per i servizi bonus gas ed energia nella quale si trova un refuso ricorrente, ossia che il Comune stipulante era quello di Canosa di Puglia e non di Montegranaro. Curioso quanto afferma Mariani e cioè che si tratta della copia di un accordo redatto proprio dal comune di Canosa di Puglia e il locale patronato Epas.
Altra domanda senza risposta: quanti Caf ci sono a Montegranaro? Siamo sicuri che siano stati informati opportunamente del bando? Mariani dice che il suo non è stato in alcun modo informato. Perché, vedete, la questione in realtà è questa: al di là della legalità dell’iter che sembra inoppugnabile, resta la valutazione sul modus operandi politico. Non mi sembra che ci siano migliaia di sindacati che operano come caf o patronato a Montegranaro: sono pochini, si contano su una mano o poco più. Non sarebbe stato giusto e opportuno avvisarli tutti direttamente rendendo pubblico il bando e ottenendo un beneficio per il Comune e la collettività nell’abbattimento dei costi (che sarebbero potuti anche arrivare a 0, a quanto pare)? Invece, con la sola pubblicazione sull’Albo Pretorio e sul sito, dove certo ognuno può leggere ma non tutti vanno a leggere assiduamente, si è ottenuto che l’unico partecipante al bando sia stato proprio il Caf della CGIL. Strano? Un po’…

Luca Craia

sabato 15 novembre 2014

Grotte, Arkeo e Speleo Cai – in preparazione i risultati della mappatura



È ormai in fase conclusiva il lavoro di mappatura degli ipogei montegranaresi portato avanti ormai da quattro anni da Arkeo, Gruppo Cavità Artificiali del CAI di Fermo e Il Labirinto. Le cavità più importanti sono state rilevate, studiate, catalogate (fatta eccezione per due ipogei di cui stiamo ancora cercando l’accesso).
Ora si apre la fase due che prevede l’organizzazione dei dati raccolti per poi giungere alla pubblicazione degli stessi. Stiamo già lavorando alla stesura di un testo destinato alla stampa, a firma di Massimo Spagnoli per la parte speleologica, Dino Gazzani per la parte geologica e tecnica e Luca Craia per quella storica con la fondamentale consulenza di Simone Perticarini. Nel testo saranno riportati tutti i risultati dello studio effettuato sotto ogni punto di vista, con schede tecniche e storiche esaustive e un ricco corredo fotografico.
Possiamo a questo punto affermare che Montegranaro è dotata di un sistema di cavità artificiali complesso e notevole, di origine medievale, che presenta interessantissime tracce storiche. Questo sistema è parzialmente apribile al pubblico e può essere utilizzato sia turisticamente che come struttura espositiva con investimenti relativamente bassi. Tutti i dettagli saranno presenti nella pubblicazione che stiamo allestendo e che stimiamo possa essere pronta per la prossima primavera.

Luca Craia

mercoledì 12 novembre 2014

All’Officina un concerto per i volontari per il mondo.



È alla sua terza edizione il concerto per i Volontari per il Mondo e promette di essere molto succoso. I sei musicisti impegnati, pur giovanissimi, vantano un curriculum di tutto rispetto e possono essere definiti virtuosi del loro strumento e della voce. Si tratta del soprano Roberta Torresi, del contralto Roberta Pia Sollazzo, del baritono Massimiliano Mandozzi, della violinista Gaia Valbonesi, di Elena Antongirolami al violoncello e del pianista Stefano Chiurchiù. Silvia Bertani, voce narrante, si occuperà di divagare tra i testi scelti da Germano Chiurchiù.
È un ennesimo tassello di questo autunno culturalmente proficuo a Montegranaro, e aggiunge una ghiotta opportunità per coloro che amano le cose belle di ascoltare della buona musica eseguita da ragazzi che saranno il futuro della cultura musicale italiana. Il repertorio proposto, del resto, è interessantissimo e spazia da Bach a Bellini, da Shumann a Rossini, passando per Debussy, Puccini, Donizzetti e Offenbach.
L’ingresso è libero ma saranno raccolte offerte, appunto, destinate a sostenere l’azione della Comunità Volontari per il Mondo. L’appuntamento è per venerdì 14 novembre, alle ore 21.30, all’Officina delle Arti.

Luca Craia

Piano particolareggiato: un buon inizio con la mira sbagliata.



Voglio essere sincero: quanto ho letto sul Corriere Adriatico stamattina mi ha parzialmente confortato. Credevo che a piazza Mazzini si fossero dimenticati delle promesse fatte in campagna elettorale per il centro storico e invece, a quanto pare, qualche reminescenza è rimasta. Si inizia a fare qualcosa e qualcosa è sempre meglio di niente. Si ritorna, se non altro, ad occuparsi del problema e questa è cosa buona e giusta. Certo mi sarei aspettato che, prima di parlare di piani particolareggiati, l’assessore avesse consultato - a livello puramente conoscitivo, ben inteso – le associazioni che si occupano da anni di centro storico e che ne conoscono molto bene le problematiche ma, a meno che la mia, di associazione, sia stata tralasciata (cosa di cui, comunque, non mi sorprenderei) si è partiti motu proprio come sempre, alla faccia della tanto sbandierata trasparenza e partecipazione. Però intanto si fa qualcosa e questo va salutato come fatto positivo.
Ci sono perplessità e le enuncio: prima di tutto la cifra di 5000 € stanziata è, consentitemelo, ridicola. Incentivare il commercio con simili somme è come cercare di convincere qualcuno a buttarsi dall’ultimo piano di un grattacielo spiegandogli che durante il volo la sensazione è gradevole.
La seconda e più importante riguarda la mira: l’obiettivo primario non è incentivare il commercio ma incentivare l’investimento. L’investimento nel centro storico non è appetibile prima di tutto per le problematiche urbanistiche che vi si sono innescate, prima fra tutte la questione degli edifici pericolanti. Non è pensabile investire in immobili a ridosso dei quali esiste il rischio di crolli. Non è pensabile investire in immobili il cui valore è destinato a precipitare sempre di più a causa delle condizioni generali dell’area. Non è assolutamente pensabile innescare un’economia commerciale se non si valorizzano gli immobili. Il primo passo, quindi, dovrebbe essere intervenire sugli immobili fatiscenti. Un commerciante potrebbe fare l’uno e l’altro ma non è certo con un incentivo di poche (pochissime) centinaia di Euro che lo possiamo stimolare.
Infine la questione piccioni. Se è vero che finalmente si comincerà ad intervenire, suscita la mia ilarità leggere che lo si farà tramite le tanto vituperate gabbie e, udite udite, con l’abbattimento dei volatili. Per quanto mi riguarda ogni sistema può essere accettato purchè sia legale ma mi domando cosa penserà della cosa la responsabile dello Sportello Diritti degli Animali, molto legata allo stesso assessore, che qualche tempo fa attaccò duramente Arkeo perché aveva “osato” raccogliere le firme per sollecitare soluzioni alla questione piccioni e apostrofando me e ai miei soci  accusati di fomentare odio e violenza verso i volatili. Ora che il suo amico assessore li vuole abbattere come reagirà?

Luca Craia

martedì 11 novembre 2014

Sovrapposizione eventi patrocinati: assegnate la delega alla cultura



Ci sono sempre stati gli accavallamenti di eventi culturali a Montegranaro. A volte sono casuali, incidentali, a volte sono voluti per infastidire l’ “avversario”. È stupefacente, però, che essi si verifichino con un Sindaco che non perde occasione per annunciare la volontà di “coordinare” l’attività delle associazioni. Ora, che in realtà si voglia sovrintendere più che coordinare lo abbiamo già detto e sembra piuttosto certo visti i comportamenti, ma almeno si salvi la forma. Invece continuano ad organizzarsi manifestazioni concomitanti, nello stesso giorno e, addirittura, alla stessa ora.
Il caso di venerdì 14 novembre è spettacolare: nella stessa data e alla stessa ora si svolgono due eventi interessanti e di rilievo. La sovrapposizione danneggia gli organizzatori, i protagonisti e, soprattutto, gli utenti che sono costretti a scegliere anziché goderseli tutti e due. La cosa spettacolare, però, è che entrambi gli eventi godono del patrocinio del Comune. Com’è possibile? Nessuno si è accorto della contemporaneità dei due incontri?
Questo accade per due motivi. Uno: ci sono organizzatori e organizzatori, alcuni sono più importanti di altri. Due: non è mai stata assegnata la delega alla cultura. Manca quindi un referente per questo mondo sempre in fermento. L’incidente, se così lo vogliamo chiamare, dimostra che è indispensabile che questa venga assegnata. Va bene la volontà di accentrare il potere, ma almeno qualcuno che svolga semplici funzioni di segreteria al posto del Sindaco potrebbe essere da quest’ultima accettato.

Luca Craia

Il delirio di onnipotenza degli amministratori.



Torno a scrivere dopo alcuni giorni di silenzio, silenzio non dovuto a carenza di argomenti ma a una sorta di autocontrollo autoimposto. Di argomenti, infatti, ce n’erano fin troppi, e proprio a causa di alcuni di essi, sono stato oggetto di accuse e polemiche meschine e infamanti da parte non solo dei soliti detrattori frustrati ma anche di personaggi che, dato il ruolo, dovrebbero tenere quantomeno un comportamento più consono; accuse che, onestamente, hanno ferito me e la mia famiglia in maniera piuttosto profonda e per le quali qualcuno dovrebbe provare vergogna. Per questo ho cercato di minimizzare gli sfoghi conscio che un mio articolo sul blog dettato dalla rabbia che provavo avrebbe peggiorato le cose. Ho atteso il ritorno di una certa serenità e ora mi accingo ad analizzare quanto accaduto non per rinfocolare le polemiche ma perché da tutto ciò si traggono insegnamenti importanti.
La polemica immotivata, gratuita, sterile e, consentitemi, stupida sulla visita di Sgarbi è stata innescata non da qualche stupidello che usa Facebook come sputacchiera ma dal Sindaco e dal Vicesindaco, il primo con un articolo di giornale assurdo, farneticante, fuori da ogni logica politica e da ogni opportunità, il secondo, appunto, sul social network come se fosse un cittadino qualsiasi in vena di stupidaggini. Il giudizio che posso dare sulle due persone in questione non è scrivibile qui, ma sicuramente la mia stima nei loro confronti si è abbassata esponenzialmente, per quel che conta. Certo che la puerilità del comportamento delle prime due cariche cittadine è piuttosto preoccupante.
Anche la questione dell’abbattimento degli alberi delle scuole rosse è emblematica. Non entro nel merito della decisione di buttare giù i cipressi che, comunque, mi è parsa affrettata e contraddittoria. Mi limito ad analizzare come si sono svolte le cose. Non c’è stata informazione alcuna verso i cittadini circa la decisione di abbattere gli alberi, alla faccia della tanto sbandierata trasparenza. Non c’è stato alcun tentativo di valutare soluzioni alternative. Soprattutto non c’è stata chiarezza nelle spiegazioni: le piante erano pericolose perché potevano ledere la struttura della scuola, perché potevano cadere sulla strada, perché sporcavano, perché toglievano la luce alle aule? È un fatto estetico per riportare il panorama allo stato originario? Sono state fornite duecento versioni diverse per spiegare la decisione assunta, nessuna delle quali convincente. Resto convinto che le piante potessero essere salvate ma, comunque, contesto una totale mancanza di informazione e di coordinamento tra le tante bocche che parlano per conto dell’amministrazione comunale.
Quello che è evidente, in ogni caso, è il delirio di onnipotenza che affligge i nostri amministratori. Sono convinti di essere i detentori del bene, della salvezza, della ragione, e si reputano autorizzati a fare e disfare a loro piacimento, senza necessità di informare né tantomeno consultare la cittadinanza. E la cittadinanza stessa, qualora mancasse in qualche modo di rispetto, nell’ottica perversa dominante, verso questa classe politica padrona, diventerebbe oggetto di attacco indiscriminato e violento, persino sugli organi di stampa.
Sono preoccupato. Qui non si sfriziona più, si sta scavando sul posto.

Luca Craia

giovedì 6 novembre 2014

Politica e cultura. Ecco la strategia del Comune.



Negli ultimi anni il sito del Comune di Montegranaro dava l’opportunità di segnalare iniziative ed eventi che poi venivano pubblicati in un’apposita pagina sullo stesso sito. Purtroppo oggi questa opportunità, seppur non vitale ma comunque utile, non esiste più. È uno dei tanti cambiamenti a livello della gestione delle iniziative culturali che sono state inserite dalla nuova (ormai nemmeno tanto nuova) amministrazione comunale.
Il progetto che il Comune di Montegranaro sta seguendo è evidente anche se non dichiarato e prevede due fasi: l’accentramento di tutte le iniziative tramite il ventilato “coordinamento delle associazioni” e il successivo depotenziamento delle associazioni che non risulteranno allineate. Il processo è già iniziato, anche se pochi se ne sono accorti.
Il Sindaco ha dichiarato, con una certa ingenuità, la volontà di creare un organo di gestione delle associazioni, che sia addirittura superiore alla stessa Proloco. È un controsenso, perché basterebbe dare alla Proloco quelle prerogative di coordinamento che ha sempre chiesto e nessuno le ha mai voluto attribuire. La Proloco potrebbe e dovrebbe coordinare ma non sovrintendere le attività delle associazioni, mentre è evidente che il Sindaco cerca il modo per fare entrambe le cose, anzi: più sovrintendere che coordinare. Per questo la Proloco non è il mezzo adatto. Ne serve uno creato ad hoc.
Nel frattempo il depotenziamento delle associazioni che non si allineano è già iniziato. Le iniziative non patrocinate vengono sistematicamente ignorate quando non ostracizzate. Si creano sovrapposizioni di date e si fa campagna diffamatoria tramite personaggi usi a questo tipo di condotta. Nel contempo si da sempre più spazio a quelle associazioni che hanno deciso di allinearsi fin da subito in modo di non lasciarne per gli altri. Tali realtà associative sono ben identificate ed è stato addirittura creato un logo che ne raggruppa i singoli nelle iniziative comunali. Curioso, ma non troppo, che tutte le associazioni allineate siano riconducibili ad un unico personaggio che ricopre ruoli fondamentali nelle stesse, personaggio di area politica ben identificata.
Il no delle associazioni che aderiscono all’iniziativa del Presepe Vivente a farsi coordinare da soggetti suggeriti dal Sindaco stesso, preferendo la figura del coordinatore della vecchia edizione, ha generato una reazione sguaiata del primo cittadino che denuncia, appunto, l’intento scarsamente democratico di accentrare tutte le attività culturali. Il Sindaco definisce le persone che muovono l’associazionismo montegranarese come “personaggi in cerca d’autore” e minaccia con un “prenderemo delle decisioni” chi volesse alzare troppo la testa (leggi Lucentini, per dirne uno, senza citare il sottoscritto). Quali queste decisioni siano possiamo solo immaginarlo, senza neanche troppe difficoltà.
La cultura, quindi, fa gola alla politica. Potrebbe essere un fatto nuovo e positivo ma è preoccupante per le modalità in cui si sta evolvendo: dalla mancata assegnazione della delega, da cui consegue la carenza di un referente specifico, alle continue interferenze e ingerenze nel lavoro che le associazioni hanno sempre svolto liberamente, com’è giusto che sia. L’idea, poi, di creare un gruppo a supporto della parte artistica di Veregra Street suona come un tentativo di ridimensionamento della figura dello storico direttore Nuciari, figura che ci invidiano tutti e che noi cerchiamo di sminuire. Cose montegranaresi, puzza di frizione.

Luca Craia

mercoledì 5 novembre 2014

Anna Maria Cerquetti, poliedrica artista, a Montegranaro.



Ennesimo appuntamento del cartellone di eventi culturali di Arkeo, venerdì prossimo, all’Oratorio San Giovanni  Battista di Montegranaro si potrà assistere a un incontro con l’autore davvero sui generis, una prestazione artistica a largo spettro che partirà dalla poesia per toccare la grafica e la musica, il tutto in un’atmosfera unica. Chi conosce il personaggio che andremo a incontrare sa di cosa parlo.
Anna Maria Cerquetti è poetessa sublime, ma anche mattatrice da palcoscenico, affabulatrice, eclettica interprete di se stessa e della realtà. Una donna unica, imprevedibile, istrionica che saprà catturare l’attenzione di chi vorrà unirsi a noi. Anna Maria è un’insegnante, una poetessa, un’attrice, un’appassionata di musica, di teatro, di tecnologia, di comunicazione. Ha vinto numerosi premi fin dall’età di tredici anni, sia con i suoi componimenti che con le sue canzoni, testi teatrali, performance.
È anche un’amante del nostro territorio, per il quale si è molto spesa e ancora si spende in attività di promozione e recupero dei nostri tesori. Un personaggio da scoprire, per chi non lo conosce, e da godere per chi lo conosce già. L’appuntamento è per venerdì 7 novembre, alle 21,30, all’Oratorio San Giovanni Battista di Montegranaro. Anna Maria Cerquetti si esibirà con la collaborazione di Francesco Foresi  alla chitarra e Jenny Rosini che canterà per noi.

Luca Craia

martedì 4 novembre 2014

ANGELI E FOLLI: SCRIVERE PER RINASCERE – di Anna Lisa Minutillo



Le emozioni e l’incontro con giovani e promettenti ‘penne’,  mi stanno aiutando a fare il punto della mia di vita. Non bastano solo le parole per affrontare al meglio il ‘mestiere di vivere’. È necessario leggerle nel loro susseguirsi, a volte ricercato altre improvvisato, ma catturarle come se potessero dissolversi da un momento all’altro. Nasce in questo modo il confronto con Dario Villasanta.

Incantata dal suo modo particolare di infilare parole, una dietro l’altra, come fossero perline lungo il filo della vita. Nato a Monza 42 anni fa, Dario Villasanta è cresciuto sul lago Maggiore nella zona dell’alto ‘varesotto’, si diploma e inizia a frequentare l’Università a Milano, Facoltà di Filosofia. Lo fa per due anni, ma dopo aver ricevuto la cartolina del servizio militare, si sposta in Toscana dove conosce la donna che poi sposerà.

Questi trasferimenti gli consentono di crescere e di arricchirsi. A causa di un alterco con un vigile, commette un reato e viene condannato. Dario si scontra con uno spaccato di vita molto particolare che sicuramente ha lasciato tracce pesanti sulla sua anima. Al momento vive in Liguria presso una comunità terapeutica ed è in attesa di soluzioni.

Tutte queste parole Dario le racconta ed io non posso fare a meno che ascoltarlo. Oltre alla passione per la scrittura e la letteratura emerge quella per la musica. Dario ha un passato come cantante non professionista rock ed attualmente sta incidendo un cd pop-rock con una band, i cui brani, sono sempre scritti e cantati da lui.

Quello che mi colpisce di Dario sono le emozioni che riesce a trasmettermi quando parla di scrittura. Riporto qui le sue parole: “Scrivo perché ho dei limiti. Mi rimetto alla clemenza della penna sul foglio bianco (sì, scrivo ancora a mano) per dare a tutto quanto una piega diversa da quella che ha preso, in realtà, la mia vita disastrata, segnata da vicende giudiziarie che mi hanno fatto vedere l’inferno e tolto tutto: amore, famiglia, denaro. Scrivo perché ho delle emozioni forti. È una cosa che di me mi pare bella, perciò ho il desiderio di provare a dare a chi mi legge le stesse vibrazioni. Non scrivo perché mi riesce naturale,  per me è una sofferenza, un parto vero e proprio. Vivo con un compagno di stanza (in una comunità) che bestemmia perché di notte lavoro con l’abat-jour accesa. Scrivo di notte e all’alba, nei momenti in cui vengo in contatto con la mia anima, ma nelle orecchie sento la musica metal a palla, o ballate rock. E all’anima, chiedo per favore di darsi un pò a quello che creo. In una sorta di trance creativa mi metto sotto autoanalisi, mi scavo dentro, tiro fuori e ripercorro il mio io più profondo. Alla fine riesco a snebbiare la vista ed a vedere ciò che ho scritto. Scrivere, per me, è anche una rivalsa da ciò che ho passato, è dare voce a tutti coloro che ancora credono in me e con me hanno vissuto l’inferno del carcere e degli OPG. E’ tutto qui, non c’è altro da dire, nessun segreto, scrivo perché sono imperfetto. E spero che nelle mie storie vi sia qualcosa di migliore di me”.

Il libro di Dario Villasanta si intitola “Angeli e Folli”, come ciò che tutti siamo o potremmo diventare facilmente.
“Angeli e Folli” è un noir crudo e intenso, in cui i tre personaggi principali, Dax, Giulia e Domenico, si scambiano  ruoli e riflessioni.

I personaggi di questo romanzo sono facilmente ricollocabili nella realtà, poiché ne fanno parte, possiedono dure corazze accompagnate da cuori malleabili e duttili, ma soprattutto onesti.
Sicuramente una storia particolare che incuriosisce, accompagnata da dialoghi che racchiudono sensibilità ed umanità.

Questo libro, Dario lo vuole dedicare a tutti coloro che hanno passato o stanno passando l’inferno. “Angeli e Folli” è un libro che si snoda fra apparenze e disperazione ascoltando la voce del cuore forse sopita o forse solo dimenticata.

La nostra chiacchierata si avvia al termine, Dario rientra nella sua vita, fra i suoi fogli e le sue parole, io ritorno alla mia tastiera portando dentro me questo racconto, questo spaccato di vita arricchito di nuove sfumature e di nuovi angoli di osservazione.

Grazie a Dario Villasanta e a coloro che hanno letto questa bella testimonianza di vita e sentimenti.