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venerdì 4 marzo 2016

Il ricorso sui rifiuti. La politica del fare (errori)



La saggezza popolare dice che chi non fa non sbaglia e che, quindi, quando si opera si possono commettere degli errori. Il problema è che quando si sbaglia quasi tutto pur facendo quasi niente c’è evidentemente qualcosa che non va. La faccenda dell’appalto dei rifiuti è stata nebulosa fin dall’inizio: ritardi lunghissimi per l’apertura delle buste, sospetti e voci di corridoio su presunti errori nel bando, reticenze nel rispondere alle richieste di accesso agli atti, trasmissioni di documenti ufficiali tramite Whatsapp. Ora arriva il ricorso di una delle ditte che hanno partecipato e non vinto. Quando le cose nascono male…
Non voglio sospettare la malafede, anche se sarebbe legittimo, vista la sequenza infinita di comportamenti difficili da spiegare, ma che ci sia stata superficialità e un modus operandi poco limpido sta sotto gli occhi di tutti. Ora si aprono scenari in cui tutto è possibile, dalla rapida soluzione del ricorso con un nulla di fatto al blocco dell’assegnazione dell’appalto. L’ipotesi peggiore sarebbe apocalittica per Montegranaro è forse sarebbe bene iniziare a pensare a come cavarsela nel caso si verifichi.
Rimane una forte perplessità sulla gestione di tutta la faccenda. È curioso, infatti, che proprio lo schieramento che aveva fatto della trasparenza il suo motto in campagna elettorale ora si trovi in questi pasticci proprio per la mancanza di trasparenza. A che pro, poi, se prendiamo per assunto che non ci sia stata malafede, non si capisce. Sempre che non ci sia stata malafede.

Luca Craia

sabato 27 febbraio 2016

La politica fotocromatica della giunta Mancini



Avete presente quelle lenti che, da chiare che sono, diventano scure alla luce del sole? Ecco, la politica della giunta Mancini somiglia a quelle lenti. Sono chiare e sembrano trasparenti al buio, ma quando accendi la luce e vuoi vederci attraverso diventano scure e impenetrabili. Trasparenza è un vocabolo che è sempre molto piaciuto alla coalizione che governa Montegranaro. In campagna elettorale ci hanno detto e ripetuto che, qualora avessero vinto le elezioni, tutto a Montegranaro sarebbe stato limpido ed evidente, tutto chiaro e trasparente, alla luce del sole. La realtà, invece, dopo che le elezioni sono state vinte, parla di ben altro.
La realtà parla di mancata partecipazione popolare, di scarsissima chiarezza, di notizie date fumosamente per non far capire cosa sta realmente accadendo, di reticenze, di ostacoli alla ricerca della verità. Sel è praticamente uscita dalla maggioranza perché le decisioni non venivano prese in maniera collegiale. Stessa lamentela ha espresso ripetutamente il Presidente del Consiglio Comunale Antonelli. I cittadini non vengono mai coinvolti nelle decisioni anche se si cerca di far credere il contrario (vedi il caso del progetto per viale Gramsci). Cosa gravissima: non si agevolano le richieste di accesso agli atti.
È dell’ottobre scorso la richiesta congiunta di Viviamo Montegranaro e Movimento 5 Stelle per poter esaminare la polizza fidejussoria prodotta dalla ditta aggiudicatrice della gara per la gestione dei rifiuti. A tutt’oggi, decisamente fuori tempo regolamentare, ancora non si è visto nulla e sono trapelate solo notizie ufficiose (e preoccupanti). Però si fanno comunicati ridondanti e autocelebrativi. Ora, io non so se si voglia nascondere qualcosa o se sia semplice sciatteria politica, ma ritengo questo modo di agire gravissimo, antidemocratico, assolutamente irrispettoso dei cittadini e dei loro rappresentanti.
Non si chiarisce mai, si fanno solo proclami. Non si spiega ma si attacca chi chiede spiegazioni. È un chiudersi in difesa non si sa bene di cosa, un atteggiamento a protezione di probabili errori o di atti ben peggiori. Pensare male è obbligatorio quando non c’è trasparenza. Per evitare che la gente si crei dei dubbi bisogna che questi dubbi vengano fugati velocemente spiegando e dando delucidazioni chiare, non con sterili, vuoti, stucchevoli comunicati.

Luca Craia


venerdì 12 febbraio 2016

Che problema c’è con le fidejussioni?



Probabilmente dipende da me che mancino lento e certe cose non riesco a capirle al volo, ma questa cosa che si va sul giornale a suonare le chiarine per la firma, vivadio, del contratto per la raccolta dei rifiuti, che aspettiamo con ansia da mesi, ma non ci si degna di dare una risposta alle legittime domande di minoranza e cittadini, mi pare una roba dell’altro mondo. Si tratta di rispetto, di trasparenza, di democrazia. Si tratta di comportarsi in modo da togliere ogni dubbio.
Se l’opposizione chiede chiarezza su un appalto che vale sei milioni di Euro e sul quale qualche preoccupazione è legittima, visti i ritardi accumulati per la sua attuazione, la maggioranza, a mio giudizio, dovrebbe rispondere immediatamente e fugare ogni dubbio. Col silenzio il dubbio cresce e ha sempre più ragione di esistere.
Allora, dove sono queste fidejussioni? Con chi sono state stipulate? Che tipo di garanzia forniscono? Ci vuole tanto a rispondere? Poi possiamo anche proclamare al mondo intero quanto siamo stati bravi ad assegnare un bando da sei milioni senza guadagnarci alcunché con il riciclo dei rifiuti, ma prima ci vuole chiarezza. E soprattutto ci vuole rispetto per i cittadini di Montegranaro.

Luca Craia