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sabato 27 febbraio 2016

La politica fotocromatica della giunta Mancini



Avete presente quelle lenti che, da chiare che sono, diventano scure alla luce del sole? Ecco, la politica della giunta Mancini somiglia a quelle lenti. Sono chiare e sembrano trasparenti al buio, ma quando accendi la luce e vuoi vederci attraverso diventano scure e impenetrabili. Trasparenza è un vocabolo che è sempre molto piaciuto alla coalizione che governa Montegranaro. In campagna elettorale ci hanno detto e ripetuto che, qualora avessero vinto le elezioni, tutto a Montegranaro sarebbe stato limpido ed evidente, tutto chiaro e trasparente, alla luce del sole. La realtà, invece, dopo che le elezioni sono state vinte, parla di ben altro.
La realtà parla di mancata partecipazione popolare, di scarsissima chiarezza, di notizie date fumosamente per non far capire cosa sta realmente accadendo, di reticenze, di ostacoli alla ricerca della verità. Sel è praticamente uscita dalla maggioranza perché le decisioni non venivano prese in maniera collegiale. Stessa lamentela ha espresso ripetutamente il Presidente del Consiglio Comunale Antonelli. I cittadini non vengono mai coinvolti nelle decisioni anche se si cerca di far credere il contrario (vedi il caso del progetto per viale Gramsci). Cosa gravissima: non si agevolano le richieste di accesso agli atti.
È dell’ottobre scorso la richiesta congiunta di Viviamo Montegranaro e Movimento 5 Stelle per poter esaminare la polizza fidejussoria prodotta dalla ditta aggiudicatrice della gara per la gestione dei rifiuti. A tutt’oggi, decisamente fuori tempo regolamentare, ancora non si è visto nulla e sono trapelate solo notizie ufficiose (e preoccupanti). Però si fanno comunicati ridondanti e autocelebrativi. Ora, io non so se si voglia nascondere qualcosa o se sia semplice sciatteria politica, ma ritengo questo modo di agire gravissimo, antidemocratico, assolutamente irrispettoso dei cittadini e dei loro rappresentanti.
Non si chiarisce mai, si fanno solo proclami. Non si spiega ma si attacca chi chiede spiegazioni. È un chiudersi in difesa non si sa bene di cosa, un atteggiamento a protezione di probabili errori o di atti ben peggiori. Pensare male è obbligatorio quando non c’è trasparenza. Per evitare che la gente si crei dei dubbi bisogna che questi dubbi vengano fugati velocemente spiegando e dando delucidazioni chiare, non con sterili, vuoti, stucchevoli comunicati.

Luca Craia