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lunedì 13 aprile 2015

E il Teatro Novelli?



Ogni tanto giova fare un promemoria alla politica, come si dice, repetita iuvant. Così periodicamente torno sull’argomento “teatro Novelli” anche perché, altrimenti, a Montegranaro non se ne parla proprio. Allora facciamolo, questo promemoria.
Il teatro Novelli, piccola sala teatrale ottocententesca finemente decorata a tempera, parzialmente distrutta negli anni ’50 del XX secolo, è posto al primo piano del palazzo comunale. Come ben sappiamo il primo piano del municipio è inagibile, smantellato dall’amministrazione Basso per una ristrutturazione mai partita e, nell’attesa, è andato gradualmente deteriorandosi portando con sé anche il prezioso teatro. Nell’ultimo sopralluogo che ho avuto modo di effettuare l’anno scorso, alla presenza dell’ingegner Alessandrini dell’Ufficio Tecnico, ho potuto verificare una preoccupante presenza di guano di piccione, fatta poi rimuovere, e un’ancor più preoccupante infiltrazione d’acqua dal tetto proprio sopra la volta in camorcanna del teatro. L’infiltrazione, allora, ancora non aveva intaccato le tempere ma è passato un anno e ora, chissà.
Prima delle elezioni Arkeo organizzò un incontro con le liste in competizione per sottoporre loro il problema. La risposta fu corale e molto incoraggiante tanto che tutte le formazioni inserirono un intervento di recupero del teatro e dell’intero piano primo del comune nel loro programma, anche quella che poi vinse le elezioni e ora governa Montegranaro. Sappiamo tutti quale sia la situazione economica del Comune, ma è ragionevole pensare che, se si inserisce nel programma un intervento si è anche calcolato che la copertura finanziaria ci sia, almeno questo ci fu lasciato intendere in campagna elettorale.
È passato più di un anno da quell’incontro. Mi pare opportuno, quindi, ricordarne i contenuti augurandomi che si trovi la strada per intervenire presto. L’assessore Perugini, nel frattempo, ha fatto sapere che l’intervento di ristrutturazione del municipio è ancora programmato ma non nell’immediato. Il problema è che, se le infiltrazioni di acqua proseguono, rischiamo di perdere le preziose pitture. Sarebbe un peccato, anzi, sarebbe un crimine.

Luca Craia

lunedì 26 gennaio 2015

Il La Perla e le promesse disattese




Non è solo il palazzetto dello sport a essere fortemente in ritardo rispetto a quanto garantito dall’Amministrazione Comunale di Montegranaro. Non dimentichiamoci il nostro cine-teatro. Doveva essere pronto a inizio 2015 ma, alla fine di gennaio, ancora non si parla nemmeno di far partire i lavori. E i lavori non sono semplici da fare, richiedono tempo.
Il teatro fu chiuso dal Commissario Prefettizio perché non corrispondente alla normativa antincendio. Sembrava cosa banale e sistemabile in poco tempo ma, conducendo dei sopralluoghi più approfonditi, ci si è resi conto che, invece, il problema è ben più serio e comporta delle criticità strutturali notevoli, come per il bellissimo lampadario centrale, quello che simboleggia in qualche modo il teatro stesso, che sembra essere fissato in maniera non idonea e, quindi pericolosa. Quindi i lavori di messa a norma sono diventati più complicati e lunghi da eseguire e, anche partissero domani, richiederebbero qualche mese. Va comunque detto che la situazione era già nota prima delle elezioni.
Certamente non si farà in tempo per il concerto programmato dall’Associazione Amici della Musica per domenica 8 febbraio, data in cui doveva suonare l’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta dall’ottimo Alessio Allegrini proprio nel nostro teatro, cornice perfetta per un evento di tale importanza. Invece il concerto sarà dirottato al solito Auditorium Officina delle Arti dove l’orchestra riuscirà a sistemarsi, magari un po’ stipata, e supplire all’indisponibilità del teatro principale.
E chissà se si farà in tempo per lo spettacolo di Ascanio Celestini, programmato per il 24 aprile. La vedo molto dura perchè i lavori dovrebbero durare appena tre mesi, compreso smontaggio e rimontaggio delle suppellettili e relative pulizie. Considerando la velocità con cui si procede di solito in questi casi ci vorrebbe un miracolo.
Direi, quindi, che siamo di fronte all’ennesima promessa non mantenuta, che si somma a quella del palazzetto (e a molte altre inserite nel programma elettorale). Di chi sarà la colpa ora? Dell’impresa? Del Commissario? Della passata amministrazione? O magari mia, che impegno troppo qualche amministratore sui social network e gli impedisco di concentrarsi nell’amministrare?

Luca Craia


venerdì 9 gennaio 2015

E il teatro Novelli scompare da discorsi e memoria



Nel programma della Lista Stranamore, che poi è diventata Montegranaro Sfrizziona e in procinto di diventare Montegranaro Sgarufa su lo ghiaccio,  c’è scritto a chiare lettere (pag. 6 e 7) che, nel primo biennio, quindi non tra qualche anno ma ora, adesso, domani, si partirà con la ristrutturazione del Palazzo Comunale nel cui complesso verrà compreso anche il recupero del Teatro Novelli, tanto sollecitato da Arkeo e data come prioritario in campagna elettorale da tutte le forze in competizione. Solo che, dopo l’ubriacatura elettorale, il teatro Novelli è scomparso da tutti i ragionamenti e nessuno sembra ricordarsene. Io me ne ricordo.
E ricordo bene l’incontro che tenemmo presso la sede di Arkeo con tutte le forze politiche (vedi foto) dove tutti, compreso l'assessore ai lavori pubblici nonchè vicepresidente della Provincia di Fermo Aronne Perugini, si impegnarono a sposare la causa del nostro prezioso teatro ottocentesco. Perché parlare di queste cose fa tanta immagine ma nel momento in cui l’immagine serve meno è bene parlare d’altro. Si parlava di un investimento di € 400.000 ma nel bilancio non c’è traccia. Ma, mi chiedo, se l’opera era prevista per il primo biennio, quando pensano di farla partire.
Ci sono altre priorità, mi si risponderà. Il palazzetto, il teatro La Perla, la frana di viale Gramsci. Certo. Ma c’erano anche in campagna elettorale, non sono mica spuntate dal nulla. Perché si è promesso e non si mantiene? Questa sarebbe la nuova politica? Speriamo in un miracolo per il 2015, che si trovino i soldi e si parta subito coi lavori, mantenendo la promessa elettorale. Sarebbe stupefacente.

Luca Craia

venerdì 4 luglio 2014

Ripulito il teatro Novelli. Accolta l’istanza di Arkeo



Il fregio centrale - si notano i danni dell'acqua

È una buona notizia quella che apprendiamo dalla pagina Facebook dell’assessore Roberto Basso: è stato finalmente ripulito il primo piano del Palazzo Comunale, chiuso da anni per una ristrutturazione mai avvenuta e abbandonato al più totale degrado, con un tetto che fa acqua da tutte le parti e aperture che hanno permesso ai piccioni di darne un habitat ideale con conseguente ingente deposito di guano. Il primo piano del Municipio ospita, tra l’altro, quello che era il Teatro Novelli, un delizioso teatrino di fine ‘800 che fu distrutto quasi totalmente per dare spazio all’ufficio anagrafe e, su un soppalco, all’archivio comunale. Del vecchio teatro rimangono due palchetti, diversi fregi tra cui un bellissimo rosone a tempera al centro del soffitto.
La dottoressa Letizia Vallesi e l'ingegner Fabio Alessandrini durante l'ultimo sopralluogo
Già nel 2011 Arkeo si era occupata del teatro, proponendo all’allora Sindaco Gismondi un progetto di recupero dello stesso finanziato da sponsorizzazioni già reperite. Il progetto però fu inspiegabilmente rifiutato dall’amministrazione comunale. Lo scorso marzo facemmo istanza al Commissario Prefettizio Maurizio Ianieri di un atto di indirizzo che dava priorità assoluta al restauro del teatro. L’istanza fu recepita e fummo incaricati dal Commissario stesso di effettuare un sopralluogo insieme al responsabile dei Lavori Pubblici l’ingegner Alessandrini. Durante tale sopralluogo, avvenuto il 14 maggio 2014, si rilevò lo stato di degrado gravissimo dell’intero piano con particolare riferimento ai fregi del teatro e alla volta in camorcanna dello stesso che, interessati da importanti infiltrazioni d’acqua, rischiano il collasso. Si rilevò anche come fosse improcrastinabile un intervento di rimozione del guano di piccione e di chiusura dei pertugi tramite i quali i volatili potevano annidarsi nell’edificio.
Il guano di piccione e carcasse di animali morti. Tutto ciò oggi è stato finalmente rimosso.
Con la notizia di oggi data da Basso, che apprezzabilmente spiega che l’iniziativa parte dal commissario e non dall’attuale amministrazione, si è fatto un primo piccolo passo verso il recupero di questo bene culturale importantissimo per Montegranaro, fermo restando che l’intervento di ristrutturazione non è rinviabile e, come asserito in campagna elettorale dall’attuale maggioranza di governo, dovrà essere prioritario.

Luca Craia

lunedì 9 giugno 2014

Sicilia: la cultura vittima di una politica miope e superficiale – di Anna Lisa Minutillo



Stanno uccidendo la cultura.

Ogni giorno facciamo una nuova scoperta, apprendiamo come facilmente si cerchi di eliminare le cose buone che ancora esistono in questo paese e si dia invece risalto alle brutture rendendole avvenimenti degni di nota quando invece ci sarebbe soltanto da vergognarsi.

Questo accade anche in Sicilia e riguarda i teatri di Palermo terra ricca di storia,profumi e sapori dissacrata e calpestata in ogni modo e con ogni mezzo possibile .

Sappiamo bene che un popolo “ignorante” riesce ad essere facilmente malleabile e gestibile,sappiamo che mettere le persone in condizione di comprendere,informarsi,aprire la propria mente  aiuterebbe a districarsi da falsi meccanismi travestiti da buonismo che alla fine buonismo non è affatto.

Ci si impegna a spostare il campo dell’attenzione si è molto bravi in questo e così non ci rendiamo conto di ciò che stanno facendo alle nostre vite oppure non lo vogliamo vedere,stanno appiattendo tutto,stanno rubando serenità e sorrisi,stanno tagliando sovvenzioni ai teatri senza preoccuparsi dell’enorme funzione di aggregazione e di cultura che danno alle persone o forse come sempre rendendosene perfettamente conto ,finendo con il giocare con le persone come se fossero delle marionette senza fili da muovere a loro piacimento per assegnare loro il ruolo di pecore smarrite che segue il gregge senza nemmeno sapere dove è diretto il gregge e senza avere il diritto di chiederselo per ironia della sorte perché se le persone si informano e si arricchiscono spaventano e non hanno il diritto di fare domande.

La  situazione riguarda e coinvolge i teatri di Palermo e della Sicilia ,gli attori e le maestranze si sono  organizzati e stanno vivendo giorni di presidio ,giorni in cui si sono stretti fra loro in un abbraccio grande che serve a riportare la popolazione nelle piazze rendendo noto il loro importante ruolo,di dispensatori di sogni poesia ,sfumature di vita,ricerca,canti,danze insomma dobbiamo molto agli attori che regalano ai nostri giorni ricordi e racconti da portare con noi sempre.

Ne parlo con Franco Zappalà attore e gestore del teatro che porta il suo nome gli rivolgo  poche domande e dal tono delle sue risposte emerge la delusione per l’abbandono,la preoccupazione per i suoi dipendenti,i suoi sogni che non vogliono smettere di definirsi tali e la grinta e la dignità tipica di chi ci mette il cuore in ciò che fa.

A seguire il nostro dialogo

MOBILITAZIONE DEI TEATRI DEL COMPARTO PRIVATO E DELLE MAESTRANZE (GESTORI TEATRI,ATTORI, CANTANTI,DANZATORI E MAESTRANZE VARIE ).

INTERVISTA A  : FRANCO ZAPPALA’ – ATTORE E GESTORE TEATRO FRANCO ZAPPALA’

QUAL’E’ LA MOTIVAZIONE DELLA VOSTRA PROTESTA ?

Sostanzialmente per i tagli dei contributi ancora da ricevere relativi agli anni 2012 e 2013 ed il totale azzeramento delle risorse  per il comparto privato degli spettacoli dal vivo. cancellando di fatto le poche regole che disciplinavano il sistema : la 44/1985 per la musica e la 25/2007 per il teatro.

COSA CHIEDETE IN EFFETTI?

Chiediamo di ritornare dignità al teatro ed alle maestranze di chi fa’ spettacolo dal vivo. dignità calpestata dall’indifferenza del governo Crocetta!

QUAL’E’ LA SITUAZIONE ATTUALE  DEL TEATRO ?

Ciò che esiste oggi di professionalità e qualità espressa dallo spettacolo dal vivo e frutto della realtà del comparto privato e ci viene riconosciuta in Italia e nel mondo. l’attività’ degli enti pubblici ( es. orchestra sinfonica siciliana e teatro biondo )hanno avuto un ruolo irrilevante  negli anni a causa di malapolitica, malagestione…..e clientelismo più becero.

QUANTE SONO LE PERSONE INTERESSATE ALLA PROTESTA ?

Tutti i teatri del comparto privato (se ne contano circa 20 dai più piccoli ai più grandi) nel mio caso , il teatro franco Zappalà offrendo al proprio pubblico operette, musical , prosa e spettacoli d’arte varia coinvolge con un certo turnover circa 237 persone (ballerini,cantanti,attori e maestranze) inoltre ho 9 dipendenti . a spanna si può dire che le persone coinvolte sono migliaia se si considera tante attività promosse dalle nostre strutture (quali laboratori di teatro che vengono erogati agli aspiranti artisti)insomma tante sono le persone e le famiglie coinvolte e che vivono solo di spettacolo dal vivo.

COME E COSA FANNO PER VOI LE AMMINISTARAZIONI LOCALI  E L’ASSESSORATO REGIONALE TURISMO,SPORT E SPETTACOLO?

Mentre l’amministrazione comunale e vicina nonostante i limiti dettati dalla situazione economica difficile, l’amministrazione regionale non c’ha pensato molto per escludere il comparto autonomo. quasi fossimo teatri amatoriali. senza pensare che la cultura ed il pubblico siciliano e stato stimolato,acculturato e soddisfatto dal comparto privato, data l’assenza totale di un teatro stabile a sostegno della cultura e delle professionalità siciliane.

CHE VALORE HA PER TE LA PAROLA TEATRO ?

Ha un valore inestimabile . ma non solo per me , per tutto il movimento culturale e la storia della Sicilia. tutto questo non e’ tenuto in considerazione da chi ci governa e le politiche  o meglio le “non politiche” hanno peggiorato la situazione con la polverizzazione dei contributi verso associazioni costituite da non professionisti o dopolavoristi.

FINO A QUANDO AVETE INTENZIONE DI MANTENERE LA PROTESTA ?

Ad oltranza fino a quando non otterremo un riconoscimento per le attivita’ ed il sostegno che i teatri del comparto autonomo hanno dato da più di mezzo secolo di storia.

COME REAGISCE LA POPOLAZIONE LOCALE E COSA STATE FACENDO PER COINVOLGERLA ?

Ci è molto vicina , da anni segue con amore e passione i nostri spettacoli. da anni riusciamo a farla ridere, piangere, emozionarla con le nostre produzioni…trasferendo il valore culturale che l’arte porta con sé. per quanto riguarda le iniziative che stiamo mettendo in atto per coinvolgere tutta l’opinione pubblica da stasera 6 giugno dopo le 21 ,00 sulla strada antistante l’assessorato faremo ciò che sappiamo fare da anni , da quasi un secolo per quanto riguarda la mia famiglia….spettacoli dal vivo !!..stasera si comincia con la partecipazione del professor  Gianni Nanfa collega gestore del teatro jolly a Palermo ed attore  stimato da tutti. Racconteremo con ironia , con il sorriso…….la tragedia di un sistema politico totalmente assente ed incapace di comprendere la portata della parola “cultura”.

Alle parole di Franco Zappalà seguono quelle di Paride Benassai attore di teatro

PARIDE BENASSAI – ATTORE

Paride Benassai: sono solidale e condivido in pieno la battaglia che i miei amici e colleghi teatranti stanno conducendo in questi giorni a Palermo….E’ una battaglia giusta e onesta, che vorrebbe tutelare la dignità professionale di tanti lavoratori. Non sono presente soltanto per problemi miei personali che mi impediscono di partecipare attivamente…ma vi sono vicino in tutto e per tutto . I lavoratori dello spettacolo sono lavoratori come tutti gli altri e la Cultura non è roba che può essere manipolata soltanto da pochi…Non ho mai visto in tanti anni che faccio questo mestiere un governo regionale più assente, insensibile e distratto del governo Crocetta…

Gli attori sono in presidio permanente e la protesta va crescendo ,il coinvolgimento della cittadinanza continua,si sono portati in strada tavolini e sedie e fra stasera e domani sera si esibiranno gli artisti più noti che regaleranno spettacoli gratuiti ed inviteranno i presenti a firmare la loro petizione ed ad appoggiare la loro protesta.

Se non ci fosse la creatività,l’incanto,lo stupore,la capacità di far sorridere e commuovere ,di far riflettere e di divertire,di far conoscere attraverso danze,suoni,testi autori contemporanei ma anche di grande rilievo storico non si sarebbe davvero nulla e questa cosa non dovrebbe lasciarci indifferenti ma dovrebbe farci indignare così come ci dovremmo indignare quando non riusciamo a permetterci un film o ad acquistare un libro perché tutto ha assunto costi davvero onerosi e questo è tristemente triste.

Invito le persone residenti in Sicilia o nei paraggi a recarsi davanti ai teatri,ad esprimere la loro vicinanza a chi chiede solo di continuare a dispensare luce e colori a chi di queste cose ora più che mai ne ha realmente bisogno.

Nessuno dovrebbe essere privato del suo lavoro,della possibilità di sentirsi attivo e vivo,nessuno dovrebbe voltarsi con la faccia dall’altra parte perché se  questo paese sta in piedi è solo grazie a chi fa di tutto per arricchirlo non dandosi per vinto ed arricchendolo di stimoli nuovi,di creatività e di voglia riscatto e questo forse invece di tagliare costi dovrebbe servire a far tagliere questi cattivi propositi ,propositi di pochi che non hanno alcun diritto di gestire anche come dobbiamo crescere e prepararci,istruirci e curarci,essere noi stessi e cercare di sopravvivere perché non ci vogliono neanche più far vivere privandoci di un atto di teatro che dovrebbe svolgersi sul palcoscenico della nostra vita e farci essere noi stessi fra una lacrima o una risata ma noi stessi liberi e felici di viverlo nonostante tutto questo paese.

Il mio invito a Franco Zappalà, a Paride Benassai ed a Giuseppe Battiloro a non abbassare la testa ed a non smettere mai di credere nella bella favola che è la vita e a non cadere nelle trappole tese da chi diversamente da loro non smette mai di recitare anche se non sta su un palcoscenico teatrale.

sabato 18 gennaio 2014

Niente veglione Scout. Tempi bui a Montegranaro



È una brutta notizia quella della mancata concessione del palasport al gruppo Agesci per il tradizionale veglione di carnevale. Non è brutta tanto per la festa che non ci sarà o, forse, ci sarà ma altrove, quanto perché è l’ennesimo tassello di un puzzle che raffigura una Montegranaro che va in pezzi: il teatro La Perla inagibile, l’Officina delle Arti al freddo e, quindi, inutilizzabile e ora anche il palazzetto dello sport.
Dire che sia colpa del Commissario Prefettizio, a detta di molti troppo rigido e ligio al dovere e alle regole, è completamente sbagliato. Le regole ci sono e debbono essere rispettate anche perché riguardano la pubblica sicurezza sulla quale mi pare ci sia poco da scherzare e, soprattutto, derogare. Perché il punto è proprio questo: fino ad oggi i problemi che il Commissario sta rilevando ci sono sempre stati e credo, stimando chi ci ha amministrati come persone dotate di intelletto, erano ben noti. Ma anziché trovare delle soluzioni si derogava alle regole. Viene da pensare che, con tutte queste deroghe, abbiamo anche corso qualche rischio.
Il risultato è, comunque, che a Montegranaro non c’è più un luogo di incontro per la comunità. Se per placare le coscienze vogliamo incolpare di questo il Commissario Ianieri facciamo pure ma credo che dovremmo, invece, trarre le dovute conclusioni circa quella famosa “diligenza del buon padre di famiglia” che dovrebbe sorreggere ogni scelta amministrativa e che, mi pare, non ci sia stata. Io non metterei mai a rischio la sicurezza della mia famiglia. Speriamo che chi amministrerà Montegranaro in futuro la pensi come me.

Luca Craia