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venerdì 6 marzo 2015

Poro Montegranà



Poro Montegranà
Ma che t’ha fatto Luca rché a passatte in mezzo
si distrutto

come se t’avesse bombardato,
come se li vandali de Roma
pe spasso t’avesse devastato
lascennete ferito e pure in coma.

Tu ch’eri patria de industriali,
de preti, santi e pure cardinali,
tu ch’eri ricco e forte fino a ieri
si diventato un ghetto pe stranieri.

De le viuzze strette e profumate
c’è rmaste solo un mucchio de cacate.
De li palazzi ardi dei potenti
c’è rmaste un sacco de case cadenti.

Impalcature, tegole che casca
senza manco che faccia burrasca,
merde de ca, zozzo pe’ strada
senza nisciù che a pulì ce vada,

le case vote, l’erba pe la via
do tempo addietro c’era l’allegria
e ogghi jira solo li fantasmi
e de le fogne acri li miasmi.

Poro lo Monte mio,
ma chi d’è stato
a mettese contro a Dio
e contro a lo Fato?

Che de te avia fatto capitale
de questa terra in mezzo a lo Stivale,
e de stivali e scarpe n’era ricca
ma de scordar de te s’è fatta picca.

S’è costrutiti tutti sti villoni,
è jiti a vive fori da le mure
e s’è scordati de li tempi boni
e quanto ce se stava bene pure.

Po’ la politica se n'é sempre fregata,
in tutt’altre faccenne affaccennata.
Passati è l’anni e tu te si ‘malato
e nisciù che lo potia t’ha mai curato.

Cuscì mo’ stai morenne, terra mia.
Per quanto me ce sbatto pe salvatte
contro lo muro duro vaco a sbatte
de chi bene a parole te volia

ma de fregnacce n’ha sparate tante.
E non je credo più a niscù de quilli
co paroloni e boria assai abbondante
non te da retta manco se li assilli.

Poro Montegranà, poro paese
vedette cuscì perso me fa male
ma che te posso fa? Mo’ niente vale
tocca arzà le ma e daglie le rese.

Luca Craia

mercoledì 25 febbraio 2015

Quantapolitica



Proprio a voi vorrei narrare
una storia elettorale
dove un uomo, imbarazzato,
non sapendo il risultato

in anticipo dell’urne,
incapace di dedurne
le sue proprie conseguenze,
andò in cerca di aderenze

regalando sorrisoni,
pacche, appoggi ed abbraccioni
ai parecchi candidati
che si eran presentati.

Lui cercava furbamente
di sembrare indifferente
e magari esser fautore
del successo al vincitore.

Gran fatica dovè fare
per non farsi smascherare
saltellando come in prato
tra l’un l’altro candidato.

Alla fine, il poveretto,
pur di esser ben accetto
dal futuro vincitore,
faticò per ore ed ore

finchè poi giunse il momento
del responso scoprimento.
Ma siccome tanto fare
ti può fare anticipare
.
di un momento la tua uscita
sulla scena in sé ardita,
dove a destra c’è un amico
e a sinistra il bolscevico

alleato col fascista,
si ritrova in bella vista
incapace di pensare
bene bene dove andare.

Così sente gridar gioia
dalla parte sua sinistra
poi a destra, con sua noia,
canta pure l’ex fascista.

Così parte del paese
lo guardò ch’era confuso
col le braccia come arrese
nel dilemma così astruso.

“Chi avrà vinto le elezioni?”
domandossi il poveretto.
Cento e mille deduzioni
Gli affollarono il berretto.

Scelse a manca sorridente
ma si accorse che la gente
triste s’era trasformata
perché fu male informata.

Avean vinto quelli a destra
così lesto si invertì
arrivò con corsa lesta
con quell’altri a divertir.

Pochi videro, in paese,
questa scena scompisciante.
Ma chi vide poi comprese
quanto l’uomo era strisciante.

Questa storia vi ho narrato
acciocchè vi sia spiegato,
quanto sia, se guardi in tondo,
assai falso questo mondo.

lunedì 12 gennaio 2015

Fedele Boffoli, una vita dedicata all’arte – di Anna Lisa Minutillo



Fedele Boffoli (nato a Bari il 3.1.64), vive a Trieste dal 1985, ha dedicato gran parte della propria vita all’Arte. Ha suonato come autodidatta (chitarra e tastiere) e composto brani musicali inediti, con suoi testi, ha frequentato corsi di Qi Gong e Tango argentino e messo in scena – quale ideatore – con il maestro Ubaldo Sincovich, lo spettacolo di teatro -poesia-ballo “Il Tango dell’Onda”. 

Ha collaborato con i mensili culturali Euroarte di Lecce e L’Attualità di Roma. Ha pubblicato: poesie (Webgalleria Anforah: Poièsi, Chrònos, Il Sole della Luna – 2003/2008; Le Storie dell’Onda – 2006 e 2010); Racconti brevi (inediti: I Racconti del Caffè Tommaseo); saggi come curatore, vari autori – 2007 e 2010: La Via, in Risposta alla Lettera di Giovanni Paolo II agli artisti); cataloghi e calendari d’arte.

Ha più volte presentato le proprie gigantografie fotografiche e fotopitture in fiere, gallerie d’arte e sul web; ha posato come modello per un corso fotografico sul chiaroscuro. Dal 2009 ha realizzato numerosi videoclip artistici, presenti sul proprio canale You Tube. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in importanti città italiane (Bari, Cesena, Milano, Padova, Parma, Pordenone, Roma, Torino, Trieste, Udine…); ha partecipato a concorsi ed entrato in giurie; è presente su annuari, cataloghi d’arte e riviste specializzate del settore; è recensito dalla critica.

Ha illustrato: il libro “Barriere” di E. Fidemi. E’ ideatore-autore di: “Fototeatro Didascalico” (performance – sintesi circolare di teatro, fotografia e didascalia – 1998); Alchemical Dress Painting (pittura alchemica su abito indossato – 1998). 

Ha creato lo stile per la linea dei gadgets del Movimento Arte Intuitiva (abiti, felpe, magliette, borse, tappetini per mouse, quaderni di poesia e immagine…). E’ fondatore di Cenacolo Arte Intuitiva, Gruppo “T” Tradizione Arti e studi dottrinali (1999 – 2002) e Webgalleria d’Arte e Poesia Anforah per la promozione dei nuovi talenti artistici (2003). Ha curato l’esecuzione di numerosi laboratori interdisciplinari e manifestazioni in un suo programma formativo dal titolo Culturspazio Spettacolo.

Ha realizzato: progetti interattivi di apprendimento multilivello attraverso le arti visive e letterarie, con più interventi in scuole di vario grado. Dal 2010, ha intrapreso, con l’avv. Ezio Bonanni del Foro Roma e l’Osservatorio Nazionale Amianto, una campagna di sensibilizzazione e informazione contro i pericoli dell’Amianto. Notizie su di lui e suoi articoli sono stati pubblicati da quotidiani, periodici di stampa, emittenti radiofoniche-televisive, locali e nazionali.

Fedele Boffoli abbraccia ampi spazi di interessi che spaziano dalla pittura e ai video di fotografia. Una persona ma anche una personalità molto ricca quella di Fedele Boffoli che affascina con il racconto della sua vita e che trasmette la voglia di andare oltre, di mettersi in discussione di arricchire e di arricchirsi con l’entusiasmo del suo racconto ma anche con il ritegno di chi a volte sceglie proprio l’arte per arrivare al cuore. 

Come nasce il tuo amore per l’essere poliedrico e cosa rappresenta il potersi esprimere per te?

«La necessità di esprimersi è insita nell’essere umano ed è strumento, indispensabile, di relazione tra noi e il mondo; l’Arte, in quanto particolare alchimia realizzativa, fornisce totale libertà sull’uso dei particolari linguaggi; fosse per me li praticherei tutti, ma, non essendo possibile, mi devo limitare a quelli che mi sono, per affinità e cultura personale, più consoni: pittura, poesia, fotografia, musica, ecc».

Cosa vuoi comunicare attraverso le tue varie forme di espressività a chi legge, ascolta, o indossa un capo dipinto da te?

«Tutto è Uno, nell’inevitabile ciclo trasformativo di vita-morte-rinascita, e l’Arte lo indica, di continuo, in ogni legame universale, nel rapporto, millenario, tra l’umanità e il mondo. Nella nostra avventura terrena siamo, pertanto, solamente partecipi del divenire complessivo, senza, paradossalmente, mai disporne; ciò aiuta a vivere nel “qui e ora” l’essenza delle cose, con semplicità, senza prevaricazioni e false aspettative».

Quali sono, se ve ne sono state, le difficoltà che hai incontrato per realizzarti?

«Sul piano personale non ambisco a nulla e sono contento di quello che faccio e di come sono, se poi qualcuno riesce a condividere le mie opere… sono ancora più felice. Relativamente all’attuale dimensione dell’Arte, osservo che, nel nostro Paese, è a dir poco un disastro, è una continua demolizione di valori e di senso; sembra, al momento, che l’attitudine preferita degli italiani sia quella di farsi del male ad ogni livello. Parlare di Arte oggi è come bestemmiare in piazza, eppure è l’unica pratica che consente di “tornare a fare le cose per bene”, di recuperare dignità e stimoli, di tornare consapevoli».

Una domanda che avresti voluto ti fosse stata rivolta e nessuno ti ha ancora fatto?

«E’ la domanda che ogni istituzione civile, nell’interesse collettivo, dovrebbe rivolgere ai propri artisti, cioè: “Di cosa hai bisogno per svolgere, dignitosamente, la tua attività? Ma, purtroppo, lascio a voi la risposta».

 


mercoledì 26 novembre 2014

L'amico che non c'è (a Mario)



Vieni. Siediti. Prendi un po’ di vino.
Non ci vediamo da quasi vent’anni.
Cosa abbiamo fatto in questo tempo?
Io sono cambiato, tu no.
Io sono ingrassato, ho perso i capelli, tu no.
Tu non hai potuto.
Io mi sono sposato, ho messo al mondo dei figli. Tu no.
Io ho lavorato, cambiato lavoro, cambiato modo di vedere. Tu no.
Io ho sposato cause, cambiato opinioni, preso decisioni. Tu no.
Io ho speso il mio tempo, perso tempo, vissuto il mio tempo. Tu non hai potuto.
Cosa hai fatto tu, amico mio?
Hai osservato tutto questo con distacco?
Hai mai provato la voglia di sentire quello che sentivo?
Hai mai provato ad essermi al fianco?
A volte ti ho sentito, sai? A volte ti ho visto.
A volte mi sono chiesto cosa avresti fatto tu.
A volte ho visto quello che avresti fatto tu.
A volte sono stato d’accordo con te. A volte no.
Avrei voluto poter litigare con te su tante cose.
Insultarti e farmi insultare da te.
L’abbiamo fatto tante volte. Mi è mancato.
Dov’eri tu, amico mio? Dove sei ora?
Prendi un altro bicchiere di vino.
Dimmi cosa faresti tu, dimmi cosa tu non faresti.
C’è sempre stato un posto vuoto a tavola.
Anche quando abbiamo smesso di parlare di te.
Ci sarà sempre quel posto vuoto.
Non abbiamo mangiato la tua parte.
Non abbiamo tolto la sedia e le posate.
C’è un luogo nella memoria e nel cuore
dove sono sicuro di trovarti sempre.
Prendi un po’ di pane.
Sono quasi vent’anni che non ci vediamo
e ho così tanto da dirti.

mercoledì 5 novembre 2014

Anna Maria Cerquetti, poliedrica artista, a Montegranaro.



Ennesimo appuntamento del cartellone di eventi culturali di Arkeo, venerdì prossimo, all’Oratorio San Giovanni  Battista di Montegranaro si potrà assistere a un incontro con l’autore davvero sui generis, una prestazione artistica a largo spettro che partirà dalla poesia per toccare la grafica e la musica, il tutto in un’atmosfera unica. Chi conosce il personaggio che andremo a incontrare sa di cosa parlo.
Anna Maria Cerquetti è poetessa sublime, ma anche mattatrice da palcoscenico, affabulatrice, eclettica interprete di se stessa e della realtà. Una donna unica, imprevedibile, istrionica che saprà catturare l’attenzione di chi vorrà unirsi a noi. Anna Maria è un’insegnante, una poetessa, un’attrice, un’appassionata di musica, di teatro, di tecnologia, di comunicazione. Ha vinto numerosi premi fin dall’età di tredici anni, sia con i suoi componimenti che con le sue canzoni, testi teatrali, performance.
È anche un’amante del nostro territorio, per il quale si è molto spesa e ancora si spende in attività di promozione e recupero dei nostri tesori. Un personaggio da scoprire, per chi non lo conosce, e da godere per chi lo conosce già. L’appuntamento è per venerdì 7 novembre, alle 21,30, all’Oratorio San Giovanni Battista di Montegranaro. Anna Maria Cerquetti si esibirà con la collaborazione di Francesco Foresi  alla chitarra e Jenny Rosini che canterà per noi.

Luca Craia

sabato 1 novembre 2014

In fase di progettazione il Premio Letterario Città di Montegranaro



Arkeo, in collaborazione col nostro buon amico, il poeta Tullio Mariani, sta realizzando il regolamento del Concorso Letterario Città di Montegranaro, un progetto che cercherà di promuovere la cultura nel nostro paese coinvolgendo poeti e scrittori di tutta Italia. È un modo per tenere viva l’attività culturale di Montegranaro e fare conoscere la nostra città per altre eccellenze diverse da quelle già note. Il bando sarà pubblicato entro la prossima primavera e il concorso vedrà il suo apice con la premiazione finale che intendiamo organizzare per subito dopo la prossima estate. Presto daremo nuove informazioni.

Luca Craia

domenica 26 ottobre 2014

Sorprendente, commovente, piacevolissimo Tullio Mariani. Magia e poesia all’Oratorio.



È stato proprio un pomeriggio piacevolissimo quello di ieri, passato in compagnia di una mente brillante e un animo nobile come quelli di Tullio Mariani che, appunto ieri, ha toccato Montegranaro per un breve viaggio di ritorno alle sue radici. Un evento organizzato da Arkeo per proporre cultura in maniera piacevole e leggera, tra sonetti e musica. Estremamente toccante, la poesia di Tullio Mariani, specialmente letta dallo stesso autore che sa darle quell’enfasi che merita e che soltanto chi l’ha concepita può attribuirle. Momenti commoventi concatenati al piacere dell’ironia, il tutto con quel velo dolcemente malinconico della “tarda stagione”.
Tullio Mariani è un uomo intelligente, colto ma, soprattutto, sensibile. Questa sua sensibilità è arrivata al pubblico presente numeroso all’Oratorio San Giovanni Battista che ha trascorso un paio d’ore godendo di questo gioco di ricordi, affetti, sensazioni che tornano, condivise e vissute insieme al poeta. Se immaginate una lettura di poesie noiosa siete lontanissimi da quello che è accaduto ieri con Mariani: quella è stata magia, il tempo è volato mentre ci siamo fatti cullare dalle parole dei sonetti e dalle note di Pietro Contarino.


Anche Pietro, infatti, ha contribuito in maniera sostanziale a creare un clima di momentaneo ovattato distacco dal mondo esterno, una bolla di poesia nella sala dell’oratorio. Bravissimo il giovane chitarrista, le sue mani che correvano sulla tastiera dello strumento e fraseggiavano con la sua bella voce hanno intramezzato i sonetti di Tullio creando un connubio magico che ci ha fatti volare.
Grazie a Tullio Mariani per essersi prestato, a Pietro Contarino per la buona e bella musica, e grazie alla nostra Graziella Marziali che ha pensato tutto questo.

Luca Craia

lunedì 20 ottobre 2014

Dopo Arduino ecco Tullio Mariani. Il calendario culturale di Arkeo prosegue.



Dopo l’ottima serata passata con Medardo Arduino a parlare di Franchi, Carlo Magno e del medioevo marchigiano, con un buon successo di pubblico e grande partecipazione al dibattito che ne è seguito e che ha proseguito anche una volta chiuse le porte dell’Oratorio di San Giovanni Battista, Arkeo prosegue il proprio calendario culturale con l’appuntamento di sabato prossimo, sempre all’oratorio, questa volta con la poesia e la musica.
Incontreremo, infatti, Tullio Mariani, poeta toscano d’adozione e marchigiano di nascita ed educazione, che ritorna nella sua terra, a pochi chilometri dalla sua Casette d’Ete, per regalarci i suoi funambolismi poetici contenuti nell’opera “In tarda stagione”. Tullio Mariani si sta distinguendo come fine verseggiatore, ironico e dolce allo stesso tempo, divertente, profondo, ironico, leggero, e la sua poesia è lieve e sottile.
Il tutto sarà accompagnato e intervallato dalla chitarra e dalla voce di Pietro Contarino, giovane chitarrista virtuoso che seguirà i giochi della memoria di Mariani sostenendoli con le musiche della sua generazione, dal blues al rock dei Beatles.
È un incontro con l’autore per certi versi sperimentale, che vuole avvicinare il pubblico allo stesso creando un’atmosfera distesa, piacevole e divertente. Fossi in voi non me lo farei scappare. Sabato, ore 16.00, all’oratorio di San Giovanni Battista, in via Conventati a Montegranaro.

Luca Craia

giovedì 29 maggio 2014

Silenvolo



Sto imparando a planare.
Osservare da un punto di vista lontano
lo scorrimento dei gesti e delle parole.
Lasciare che tutto turbini indisturbato
e indisturbante della mia quiete aerea.
Quanto toccherò terra di nuovo
lo farò in un pianoro appartato,
non visto, silenzioso, planando,
per poi riprendere quota, trainato
da questa nuova voglia di leggerezza.
E voi contorcetevi pure
per cercare di scorgermi tra i cumuli.
Vedrete solo una sagoma scura
perché dietro di me c’è il sole.