sabato 7 marzo 2015

IO LOTTO ( L’8 ) TUTTI I GIORNI DI ANNA LISA MINUTILLO




Non manca molto, fra poche ore qualcuno si ricorderà dell’esistenza di noi donne e cercherà il solito modo banale per farci capire che siamo importanti regalandoci la considerazione che ci dovrebbe ogni giorno dell’anno ma non funziona così , spesso e volentieri ciò che giunge a chi dona la vita sono discriminazioni, abusi, promesse di ferro su castelli di carta e noi si va avanti, indossando quel sorriso in più fino a che qualche anima sensibile alla ricerca di qualcosa di vero e sicuro come l’amore non inciamperà in quel sorriso facendo sparire i giorni bui e illuminandoci la vita con le parole che da sempre attendevamo di sentirci dire, fino a che non saremo considerate ingombranti, fino a che a qualcuno non verrà in mente di spezzare quel sorriso oltre che la nostra vita tanto siamo solo donne e si sa che noi donne abbiamo il difetto di fidarci sempre di tutti, di andare incontro agli altri mettendoci sempre la buona fede e questo spesso è deleterio e serve solo a farci passare dalla parte del torto.


Tutti a chiedersi : “Ma come si fa ad essere ancora così sprovvedute nel 2015”? Nessuno a considerare la grande fortuna avuta nell’incontrare ancora qualcuno che ripone speranza e fiducia nel prossimo nonostante non si faccia proprio nulla per rimanere delle buone persone, delle persone con un’ etica e qualche valore sparso qua e là.


Queste sprovvedute sono coloro che consolano ed ascoltano quando c’è bisogno del loro aiuto, sono coloro che gestiscono casa, lavoro, figli, uomini mai cresciuti, tempo libero, spesa, vacanze, parenti ed amici.


Queste sprovvedute sono coloro che spesso si ritrovano ad avere il posto di lavoro rubato da speculatori insensibili e tornano “allegramente” a fare le “schiave isaure” nelle loro case lavorando il doppio rispetto a quando un posto di lavoro fuori casa lo avevano.


Queste sprovvedute sono quelle che devono conciliare la loro figura con la maggior parte della vita di relazione che ruota intorno all’intera famiglia, diventano economiste, cuoche, colf, amanti, amiche, mogli, sorelle, figlie, confidenti, educatrici, riescono anche a trovare il tempo per arredare la casa, fare modifiche per renderla sempre graziosa, a volte imbiancano anche i muri oppure li decorano liberando quel po’ di creatività che non riesce spesso ad esprimersi.


Queste sprovvedute sono quelle che in prima linea si ritrovano nelle manifestazioni, sono quelle che occupano le loro aziende si quelle che si sono liberate facilmente e senza troppi preamboli del loro operato, sono quelle che riescono a far funzionare organizzazioni, che raccolgono cibo da donare ai meno fortunati, sono quelle che non hanno paura di sollevare la testa e di dire sempre la loro anche a costo di essere derise ed umiliate poiché le donne si sa non possono avere idee geniali quelle appartengono a chi le sa solo sminuire.


Dobbiamo faticare il doppio per essere riconosciute valide, per ricoprire alcune mansioni, utili ed apprezzate a comodo,  quasi sempre come se ci facessero un piacere prima di essere prese in considerazione in modo degno e rispettoso.


Usate come carne da macello nelle pubblicità, dal politico di turno per divertimento e svago, dalla moda che ci vuole androgene ed anoressiche, dal cinema che ci vuole la ragazza della porta accanto, ma dopo un pellegrinaggio al santuario più vicino però, perché la ragazza della porta accanto che assomiglia alla diva del momento, dobbiamo ancora incontrarla, dalla cultura che ci vuole tutte un po’ frollate e non particolarmente avvenenti, si perché dove c’è cervello non ci può essere anche bellezza, lì stonerebbe…


Dalla politica o da quel poco che rimane che ci vede tutte in competizione perché si sa anche lì l’importante è apparire e non fare davvero qualcosa. E si continua a far passare indenni questi messaggi e qualcuna finisce con il crederci, finisce per assomigliare all’uomo nella sua accezione peggiore, dopo anni di condanna di alcuni atteggiamenti per eccesso di difesa ne prende i lati peggiori esaltandoli e facendoli propri e finendo sempre più con l’assomigliare a chi ha per anni contestato.


Alcune si sono arrese ed hanno ceduto, altre si sono date alla fuga ed hanno lasciato solo l’involucro a parlare di sé lasciando emigrare il cervello lontano fino a quasi pensare di non averne più uno. Ma la maggior parte è ben presente, è operativa, ogni giorno asciuga lacrime e dispensa sorrisi e consigli, anche quando è stanca indossa la maschera della freschezza e si prodiga per chi ha bisogno, una sua giornata non è quasi mai finita, attiva di giorno e presente di notte.


Questo sono le donne, esseri instancabili che a volte riescono anche a perdonare le dimenticanze di una parola di conforto quando ve ne sarebbe bisogno.


Se questo vuol dire essere il sesso debole allora siamo fiere di esserlo, se questo vuol dire essere in buona fede beh per fortuna che esistiamo a portare un po’ di vita e speranze la dove è solo piattezza e disincanto, se questo vuol dire avere la colpa di non essere come “alcuni uomini” possiamo essere grate per ciò che siamo, se questo vuol dire non aver imparato nulla lasciamo a voi la consapevolezza di essere arrivati alla verità perché l’unica cosa che sapete raccontarvi è la vostra verità e se vi tolgono anche quella ..beh diventate niente.


Non le tollero più tutte le prepotenze e le arroganze rivolte alle donne, non tollero più tutti questi femminicidi impuniti, non tollero più che si parli per due giorni e poi si venga dimenticate sotto una terra che avrebbe potuto benissimo fare a meno di corpi così giovani e con tanti sogni ancora da vivere. 
Non tollero queste ingiustizie, non tollero che non si trovi una strada per dividere la strada di chi non si ama più senza dover ricorrere ad ammazzare, non tollero che non si abbia il minimo rispetto per la famiglia che tanto si è voluto creare, per i figli che sopravvivono, per le famiglie che perdono in un solo colpo una madre, una figlia, un’amica, una sorella.
Non tollero che si stia dietro a chi non meriterebbe un solo grammo della nostra attenzione e che si dimentichi alla svelta chi fosse la persona uccisa ,cosa le piacesse fare, quali erano le sue canzoni preferite cose banali per alcuni ma cose importanti che le farebbero rivivere fra i racconti e le parole.


Non tollero che dobbiamo lottare tutto l’anno anche per diritti che dovrebbero esserci dovuti perché li abbiamo guadagnati con anni di grandi sacrifici e dimostrazioni.


Nessuna festa, nessuna mimosa, nessuna parola di circostanza ma fatti reali, concreti, l’esserci ma l’esserci per davvero, ogni giorno dell’anno perché siamo donne ogni giorno dell’anno e non solo quando si tratta di una ricorrenza che fra l’altro piacevole per ciò che ricorda non lo è proprio dato che è stato per molte donne solo un giorno di morte questo.


Se non vi è rispetto durante l’anno non ve né è mai, se non si smette di colpire per sentirsi grandi uomini non si risolverà nulla, se non si da alle persone il valore che hanno davvero si diventa poca cosa.


Lotto tutti i giorni per cercare di dare ancora speranza a chi non ne ha più, lotto tutti i giorni per non arrendermi e poter credere ancora che non siamo tutti abituati a fare del male, lotto tutti i giorni per far arrivare messaggi di positività, lotto tutti i giorni per credere nell’amore, per non cadere nella trappola del “non c’è più nulla da fare”, lotto tutti i giorni per la gioia di poterla vivere questa vita.


Uomo fai anche tu in modo da avere il tuo 8 che non sia solo l’augurio di circostanza ma la dimostrazione che ti ricordi tutti i giorni della donna che hai accanto a te, torna a dare importanza alle piccole cose e non credere a chi sostiene che trasmettendo emozioni ed attenzioni diventi debole perché non è affatto così, non risparmiare su un sorriso in più, su un abbraccio in più non costano nulla e donano sicurezza e calore.
Spegni la tv ed accendi il cuore non occorre chissà che e tu con poco torni ad essere chissà chi e non è poco…
Non deludere la tua donna ma soprattutto smetti di deludere te stesso e torna a fare pace con il tuo io per tornare a vedere un noi.


L’Italietta delle raccomandazioni alla montegranarese



Credo che siamo tutti concordi sul fatto che uno dei problemi fondamentali del Paese sia il meccanismo, al quale poi, prima o poi, tutti o quasi ricorriamo (francamente io faccio parte del quasi) che ci fa rivolgere all’amico potente o inserito in un contesto in maniera favorevole perché in qualche maniera faccia il nostro interesse anche a scopo di ledere l’interesse, quando non il diritto, altrui. Sto parlano, in parole povere, della perversione culturale rappresentata dalla raccomandazione.
È uno dei grandi mali di questo paese ed è talmente radicato nella nostra cultura che non ci sembra nemmeno che sia cosa così cattiva e ingiusta. Ma, se ci pensiamo bene, quando riceviamo un favore è conseguenza logica che qualcuno ne rimanga danneggiato. Questo perché il favore giocoforza ci fa ottenere un beneficio che spetterebbe ad altri, altrimenti, spettasse a noi, non servirebbe il favore, la raccomandazione, ma solo l’esercizio del nostro diritto.
Rimango basito, quindi, nell’apprendere dal Corriere Adriatico di oggi che il nostro Comune riceve € 45.000 quale parziale rimborso delle spese sostenute per l’alluvione (di per sé buona notizia) grazie all’interessamento della Consigliera Regionale Letizia Bellabarba. Che vuol dire? Che senza l’intervento della Bellabarba questi fondi non sarebbero arrivati? Le dichiarazioni del Sindaco rese alla stampa non lasciano dubbi. Dite la Sindachessa: “come aveva già fatto per la frana di viale Gramsci, senza il suo aiuto (della Bellabarba, ndr) non saremmo riusciti a ottenere un contributo regionale. Oltretutto noi avevamo anche una sentenza che ci condannava”.
Quindi, secondo il nostro Sindaco, abbiamo ottenuto dei soldi che non ci spettavano solo grazie all’intervento della Consigliera Regionale del Pd. Se questo sia o no legale non è mio mestiere stabilirlo. Posso però affermare che mi pare immorale, perché questi soldi, se ci sono arrivati tramite l’intercessione dell’amico potente di turno, sono stati evidentemente tolti a qualcuno che ne aveva più diritto di noi. Francamente me ne vergogno. È, infine, stupefacente che lo si dichiari apertamente sul giornale, magari con lo scopo di favorire la campagna elettorale della Consigliera amica. Credo che ciò testimoni la perdita totale di ogni inibizione, lo smarrimento del senso della legalità, la fine di ogni moralità. Perché se proprio si vuole essere scorretti non vedo la necessità di farsene anche un vanto sulla stampa.

Luca Craia

venerdì 6 marzo 2015

Come faccio a farmi dare un incarico dal Comune?



Premesso che non ho alcun interesse a ricevere incarichi professionali dal Comune, mi pongo e pongo al paziente lettore di queste pagine, nonchè a eventuali amministratori o rappresentanti dell'opposizione che incappino su queste righe, una domanda: come si fa a ricevere un incarico professionale dal Comune di Montegranaro? Non voglio fare polemica, solo chiarezza. Apprendo, infatti, dai giornali che il Comune ha conferito tre incarichi di collaborazione autonoma e occasionale per svolgere mansioni all’interno dei propri uffici.
Non posso sindacare sul fatto che, tra il personale assunto regolarmente con pubblico concorso vi possano essere o non essere professionalità adatte allo scopo, e nemmeno se, tra il suddetto personale, qualcuno possa ritagliare dal proprio tempo di lavoro un po’ di tempo da dedicare a questi incarichi, facendo risparmiare soldi alla collettività. Nemmeno intendo lamentare alcunché di illecito, in quanto gli incarichi conferiti sono remunerati con cifre al di sotto del limite di legge  di € 12.000 e, quindi, conferibili direttamente e senza bandi.
La domanda (anzi, le domande) che mi pongo, in conclusione, è questa: come si fa a ricevere un incarico di questo tipo dal Comune? C’è una domanda da compilare? Una lista di persone incaricabili? Se sì, compilata secondo quali principi? C’è un legame con le liste di disoccupazione? Leggendo le delibere relative a tali conferimenti non trovo alcun riferimento a queste cose nè sul sito istituzionale del Comune e, quindi, mi domando cosa debba fare un giovane o un professionista per approfittare di possibilità come queste senza scavalcare nessuno, senza prevaricare nessuno, senza ledere i diritti di nessuno.

Luca Craia

Poro Montegranà



Poro Montegranà
Ma che t’ha fatto Luca rché a passatte in mezzo
si distrutto

come se t’avesse bombardato,
come se li vandali de Roma
pe spasso t’avesse devastato
lascennete ferito e pure in coma.

Tu ch’eri patria de industriali,
de preti, santi e pure cardinali,
tu ch’eri ricco e forte fino a ieri
si diventato un ghetto pe stranieri.

De le viuzze strette e profumate
c’è rmaste solo un mucchio de cacate.
De li palazzi ardi dei potenti
c’è rmaste un sacco de case cadenti.

Impalcature, tegole che casca
senza manco che faccia burrasca,
merde de ca, zozzo pe’ strada
senza nisciù che a pulì ce vada,

le case vote, l’erba pe la via
do tempo addietro c’era l’allegria
e ogghi jira solo li fantasmi
e de le fogne acri li miasmi.

Poro lo Monte mio,
ma chi d’è stato
a mettese contro a Dio
e contro a lo Fato?

Che de te avia fatto capitale
de questa terra in mezzo a lo Stivale,
e de stivali e scarpe n’era ricca
ma de scordar de te s’è fatta picca.

S’è costrutiti tutti sti villoni,
è jiti a vive fori da le mure
e s’è scordati de li tempi boni
e quanto ce se stava bene pure.

Po’ la politica se n'é sempre fregata,
in tutt’altre faccenne affaccennata.
Passati è l’anni e tu te si ‘malato
e nisciù che lo potia t’ha mai curato.

Cuscì mo’ stai morenne, terra mia.
Per quanto me ce sbatto pe salvatte
contro lo muro duro vaco a sbatte
de chi bene a parole te volia

ma de fregnacce n’ha sparate tante.
E non je credo più a niscù de quilli
co paroloni e boria assai abbondante
non te da retta manco se li assilli.

Poro Montegranà, poro paese
vedette cuscì perso me fa male
ma che te posso fa? Mo’ niente vale
tocca arzà le ma e daglie le rese.

Luca Craia

giovedì 5 marzo 2015

Gli USA alla conquista del mondo



Gli Americani sono sempre intervenuti all’estero per risolvere, coadiuvare, innescare situazioni che potessero andare a loro favore. Ma mai come oggi lo fanno sfacciatamente. È così evidente la loro strategia di destabilizzazione di vaste aree mondiali da sembrare grottesca, non fosse per le modalità ignobili, le finalità immorali e le conseguenze nefaste che ricadono già ora sulle nostre povere teste. Credo che sia chiaro come gli USA intendano creare una nuova contrapposizione di forze contro il nuovo nemico, che non è più l’Unione Sovietica o Russia che dir si voglia, ma la Cina. Per far questo ha innescato una crisi economica mondiale mai vista prima, impoverendo tre quarti del mondo, facendo inginocchiare tutta l’Europa compresa quella Germania che fa la voce grossa ma è solo serva dei voleri americani, destabilizzando l’area mediterranea, indebolendo economicamente e politicamente la Russia sia tramite attacchi speculativi sul prezzo di gas e petrolio sia con strategie geopolitiche come la guerra civile in Ucraina.
Il minimo della strategia - o dell’accortezza, se preferite – lo abbiamo visto con l’omicidio di Boris Nemtsov. Nessuno lo ha detto apertamente ma tutti abbiamo pensato che dietro ci fosse la mano di Putin. Lo abbiamo pensato perché così era stato programmato. Ma il pensiero, per chi ne è capace, è andato oltre. Chi è capace di pensare, infatti, in maniera molto semplice si è chiesto perché Putin dovrebbe far ammazzare un oppositore minore e poco preoccupante come Nemtsov, perché dovrebbe farlo in maniera così plateale e, soprattutto, chi trarrebbe maggior giovamento da questo omicidio. Le altre domande non hanno una risposta, l’ultima sì, ma mi limiterò ad affermare quello che a me pare chiaro: l’ultimo ad avere vantaggio dalla morte di Nemtsov è proprio Putin che, invece, ne è stato gravemente danneggiato.
Ora, dopo aver trasformato il medioriente e il sud del mediterraneo in una polveriera e dopo aver impoverito gli alleati della NATO riducendoli a una colonia, ora possiamo aspettarci altre misure per abbattere l’ex grande nemico russo e, così, accerchiare la zona di influenza cinese. Solo che coi Russi si scherza poco.

Luca Craia

A questo punto basta un ragioniere in Comune



Allibisce la dichiarazione del Sindaco riguardo alla situazione debitoria del Comune. Leggiamo sul Corriere Adriatico di oggi il sottotitolo virgolettato attribuito alla Mancini: “perdiamo l’80% del tempo a cercare di risolvere queste situazioni”. Vorrei ricordare che il tempo del Sindaco e della Giunta è pagato coi soldi dei cittadini. Credo che possiamo aspettarci che venga impiegato in maniera più proficua.
Mi spiego meglio: la situazione dei debiti fuori bilancio era ben nota già in campagna elettorale. Lo stesso Commissario Prefettizio che ha preceduto l’attuale amministrazione stimava l’ammontare dei contenziosi, come asserisce il giornale stesso, in circa tre milioni di Euro e una mole di cause di 39 procedimenti. Posto che le cifre, purtroppo, possono essere riviste per eccesso, rimane il fatto che il Sindaco e l’Amministrazione Comunale sono a conoscenza del problema fin da prima delle elezioni e si presuppone che, con la diligenza del buon padre di famiglia di cui l’amministratore pubblico è fatto obbligato, nel momento in cui hanno intrapreso il mandato amministrativo dovessero avere un quadro della situazione e di come intervenire. Apprendere oggi che si spende quasi tutto il tempo a dirimere la matassa dei debiti, trascurando evidentemente altre questioni che gravano sulla collettività, è sconcertante.
Dicevamo che il tempo degli amministratori è pagato, ed è pagato dai cittadini, poco o tanto non importa, se si decide di amministrare lo si fa a prescindere dallo stipendio. Ma la questione è quasi puramente contabile. Si tratta di analizzare i conti, capirli e poi prendere delle decisioni politiche. Per analizzare i conti basta un ragioniere, un commercialista, e mi pare che il Comune ne disponga. Gli amministratori incarichino dei professionisti per analizzare la situazione, si avvalgano anche di analisi già compiute, poco importa se da avversari politici: Guardiamo Avanti, ad esempio, aveva studiato a fondo la questione Calepio Scavi e ha messo gratuitamente a disposizione della Giunta il risultato del proprio lavoro, non ottenendo risposta.
L’analisi, quindi, va fatta contabilmente da contabili, non da politici. La decisione finale spetta ai politici che, però, in attesa possono occuparsi del paese invece di occupare la propria mente all’80% per queste questioni. Altrimenti, confondendo il contabile, l’avvocato, il commercialista con il politico, possiamo tranquillamente affermare che non ci serve un’amministrazione comunale: basta un commercialista che, probabilmente, ci costerebbe meno.

Luca Craia
 

martedì 3 marzo 2015

La sicurezza del palas tra tribune ed esplosivi



Foto di Ennio Reschini
Finalmente sono iniziati i lavori alla Bombonera, il palasport di Montegranaro che necessitava di un adeguamento per quanto riguarda la sicurezza del pubblico. Dopo una lunga serie di rinvii, dettati da ritardi imputabili alla ditta che ha acquisito l’appalto, e dopo un’altrettanto lunga serie di dichiarazioni di inizio e fine lavori piuttosto avventate, finalmente oggi sembra che si veda la luce per questo intervento che, a detta del nostro vicesindaco, doveva essere già terminato dal Natale scorso. Ma così va la politica.
Essendo, le nuove tribune, già state fabbricate ora si tratterebbe solo di installarle in loco con un lavoro di pochi giorni, almeno questo diceva poco tempo fa l’assessore ai lavori pubblici Perugini le cui dichiarazioni, per ora, sembrano più attendibili. Diciamo quindi che a brevissimo avremo un palazzetto dello sport finalmente a norma per la sicurezza. Ma la sicurezza c’è davvero?
Dobbiamo pensare che i lavori vengano svolti a regola d’arte quindi, da un punto di vista normativo, il palas dovrebbe essere sicuro. Ma non tutti sanno, anche se chi di dovere ne è a conoscenza, che a una manciata di metri dalla parete sud del palazzetto, ci sono alcuni capanni che vengono utilizzati come deposito di bombole di gas. La domanda che mi faccio, e chi si fanno anche altri cittadini (come Ennio Reschini di Guardiamo Avanti che mi ha fornito la foto), è se questi non costituiscano un pericolo maggiore delle stesse tribune che sono state sostituite. Certo i depositi saranno controllati, ma una bombola, anzi, diverse bombole piene di gas esplosivo e poste così vicine a un luogo dove si radunano molte persone per le partite, considerando che a pochi metri c’è anche la scuola media e che gli stessi ragazzi utilizzano quotidianamente la struttura per le attività fisiche, rappresentano evidentemente un rischio che va valutato. È stato valutato? Sarebbe interessante avere una risposta.

Luca Craia

lunedì 2 marzo 2015

Per la cronaca… le code di paglia e il poco rispetto.



Ogni volta che penso che non ci sarà più nulla a Montegranaro capace di stupirmi arriva qualcosa o qualcuno a dimostrarmi il contrario. Vi racconto.
Ieri ho pubblicato sulla pagina Facebook di L’Ape Ronza questo post:

E a casa nostra chi avrà votato alle primarie PD? Stamattina in piazza girava di tutto: dagli alleati destrorsi a quelli che le bandiere le hanno alzate e ammainate tutte, dai comunisti mai pentiti ai fantasmi di passati recenti. C'ero pure io, in piazza, ma non ho votato. Gli altri?

Tra i vari commenti arriva uno stupefacente. A farlo è il nostro vicesindaco, appassionato lettore di questo blog nonostante più volte abbia affermato che non conta nulla perché non lo legge nessuno. Il nostro scrive (a caratteri maiuscoli che, per la netiquette, equivale a gridare:

PER LA CRONACA SONO ANDATO ALLA MESSA IN PIAZZA COME MI CAPITA SPESSO QUANDO NON RIESCO AD ANDARE ALLE 10;30 A SANTA MARIA MI SONO FERMATO DIECI MINUTI A PARLARE CON L'AMICO E COLLEGA ARONNE PERUGINI E CON ALTRI 4 AMICI DAVANTI AL BAR DI PIAZZA. SOLO QUESTO E' BASTATO PER DESTARE SOSPETTI SUL FATTO CHE MAGARI SIA ANDATO A VOTARE ALLE PRIMARIE. ALLA FACCIA DELLA LIBERTA' DI CIRCOLAZIONE.. DI UOMINI E DI IDEE .SEMPRE PER LA CRONACA NON SONO ANDATO A VOTARE, RITENGO CHE NON SIA CORRETTO INFLUENZARE IN ALCUN MODO UNA LIBERA COMPETIZIONE IN UN GRANDE PARTITO NEANCHE DA PARTE DEGLI ALLEATI CIVICI COME IL SOTTOSCRITTO ED I MIEI COLLEGHI. CONDANNO FERMAMENTE COLORO CHE PUR ESSENDO ELETTORI O SIMPATIZZANTI DI ALTRI PARTITI, CERCANO DI TURBARE IL LIBERO VOTO DI ALTRI PARTITI SOLO PER INTERESSI DI PARTE. QUANTA CATTIVERIA NELLE RISPOSTE DI GUIDO, SEMPRE OFFENSIVE E POLEMICHE, ALLA FACCIA DELLA TUTA DA MILITE DELLA CROCE GIALLA ED ALLA DIVISA DA BARELLIERE DI UNA IMPORTANTE ASSOCIAZIONE CATTOLICA.

Posto che, in quanto da me scritto, il nostro vicesindaco non viene nominato, posso dire francamente che non mi riferivo a lui ma ad altri personaggi. Perché questo nervosismo? Perché sempre queste risposte infuriate? E l’insulto, perché di questo si tratta quando si tira in ballo l’impegno sociale di una persona denigrandolo il questo modo, verso l’amico Guido? Guido è reo di aver scritto una frase piuttosto colorita ma certamente non rivolta al Vicesindaco, una frase simile a quelle che molti amici dello stesso vicesindaco scrivono più volte sul social nei miei confronti, chiamando questo blog “L’Ape Stronza”. Dalla seconda carica istituzionale cittadina, l’ho detto più volte, mi aspetterei tutt’altro comportamento. Ma pazienza.

Luca Craia

Sei gay? Non puoi più guidare - di Anna Lisa Minutillo



Il paese delle stranezze ha colpito ancora! Qualcuno dovrebbe riuscire a spiegare dall’alto delle sue competenze cosa abbia a che vedere il rinnovo della patente con le scelte sessuali di un cittadino quasi come se per guidare occorressero attributi differenti oltre al cervello per l’attenzione ed agli arti per cambiare le marce o per frenare.

Continuiamo a ritenerci persone mature ,preparate, di larghe vedute ma di largo alla fine possediamo solo la bocca che più i cervelli sono piccoli e più compensiamo con il parlare a sproposito spalancando troppo per farle prendere troppa aria tutta quella di cui priviamo chi se non lede la libertà altrui ha tutto il diritto ad accompagnarsi a chi vuole nella sua vita perché la vita è solo sua e non di chi la giudica senza soffermarsi un solo attimo a riflettere.
Lasciamo la patente a chi si ubriaca e diventa pericoloso, a chi si droga e perde il contatto con la realtà , a chi fresco di patente concediamo di guidare grandi cilindrate senza accertarci che le sappiano guidare con coscienza ,ma si sa noi” italioti” siamo fatti così: pronti a distruggere chi infondo non sta ne rubando e neanche disonorando nessuno ma solo correttamente rinnovando( quindi rispettando le procedure di legge) un documento .

Siamo un popolo assurdo, diabolico che torna lentamente al medioevo voltando le spalle a tutto il lavoro che per anni si è tentato di fare ,dando consensi a chi ci ha ridotti alla fame privandoci dei sogni., del lavoro, delle nostre ambizioni , tutti contenti nell’intimo e all’esterno indignati ed arrabbiati ,tutti a ricoprire un ruolo che qualcuno gioca per noi, tutti a dire e pochi a fare ed onestamente. Siamo sempre più stanchi di dover arrivare a “tirare le orecchie” a chi volutamente sbaglia ,a chi ragiona per modo di dire ,a chi vede nella libertà sessuale una macchia da ridicolizzare a me fanno molta più paura soggetti così e non chi infondo ama senza portare via nulla a nessuno cosa che non siamo più capaci forse di fare noi.

Questi i fatti :

Simone R., 28 anni, di La Spezia, attualmente residente a Pavia, è andato a chiedere il rinnovo della patente alla Prefettura di Milano. Ma il rinnovo gli è stato negato. La motivazione è che sarebbero venuti a mancare “i requisiti psicofisici richiesti”.

Simone, omosessuale, non ci sta e ha presentato ricorso al giudice di pace di Pavia, sostenuto da Agitalia, associazione per la giustizia in Italia. La Prefettura, ha rifiutato il rinnovo in seguito alle conclusioni del medico legale e della Motorizzazione, ma la causa è già partita.

La Corte di Cassazione si era pronunciata su una vicenda del tutto analoga, stabilendo non solo l’illegittimità di quel rifiuto ma anche il danno provocato alla persona che ne era stata destinataria e che per questo dovrà essere adeguatamente risarcita. Nonostante quella sentenza e soprattutto a dispetto dell’articolo 3 della nostra Carta costituzionale, un altro funzionario pubblico, un medico del servizio sanitario nazionale, e di conseguenza la prefettura di Milano, mettono in campo un altro provvedimento del tutto simile a quello sanzionato dalla Suprema Corte, ideologico, illegale e profondamente lesivo della dignità di un cittadino”.

Piuttosto che chiudere gli occhi cerchiamo di aprire il cuore , smettiamo di considerare le “diversità” come delle cose da cui fuggire perché sono proprio loro a colorare questo mondo che alla fine è solo una grande accozzaglia di ruberie varie .

Soffermiamoci a pensare a chi evade, a chi millanta tanta professionalità a chi illude e gioca con le vite altrui , accertiamoci che gli omicidi stradali vengano riconosciuti come tali perché infondo è di omicidio che si tratta quando ci si mette alla guida senza essere in grado di farlo e si troncano le vite di chi ha la sola colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, e lasciamo continuare a guidare chi non priva di niente nessuno e se era in grado di guidare non avendo dichiarato la suo omosessualità può continuare ad esserlo anche ora.

Quanta pochezza nell’arroganza degli ignoranti e quanta paura mi fa pensare ad un mondo come questo…