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martedì 8 novembre 2016

Grane senza fine all’Hotelaus di Montegranaro



Il palazzo “Botticelli”, in via Elpidiense Sud a Montegranaro, continua a dare problemi nonostante sia stato evacuato ormai da qualche mese. Lo stabile è quasi completamente vuoto, fatta eccezione per un’unica famiglia di origine marocchina, ma gli appartamenti lasciati dagli ex occupanti non sono stati sgomberati. In particolare i balconi sono pieni di suppellettili che, nei giorni scorsi, forse proprio a causa delle scosse sismiche, sono precipitate a terra lungo il perimetro del palazzo. Una situazione pericolosa che va sanata con urgenza.
Viene segnalato anche un vistoso cumulo di rifiuti tra i quali spicca la carcassa di un divano, pare, bruciato. Il sospetto, sollevato da alcuni residenti in zona, è che sia parte del mobilio dell’appartamento in cui, qualche settimana fa, scoppiò un incendio, e che lo stesso sia stato gettato di sotto come più volte pare sia accaduto in quell’area.
La domanda, legittima e preoccupante, è questa: come è possibile che ancora accadano queste cose? Chi entra nel palazzo e cosa ci va a fare? Chi controlla? Chi mantiene l’ordine e il decoro? Tutte domande che giriamo a chi di dovere in attesa di risposte che siano tranquillizzanti. I residenti in quella zona sono esasperati.

Luca Craia

venerdì 2 settembre 2016

Montegranaro, niente romanzo, una storiella criminale



Lo chiamano “Il Mesciato”. È un ragazzo marocchino, nella vita si occupa di spaccio di droga. Non so se faccia anche altro ma pare che sia uno spacciatore a chilometri zero, nel senso che, almeno il fumo, se lo produce da solo, dal seme alla canna. E pare che abbia pure roba di primissima qualità.
Il Mesciato è uno dei tanti, forse nemmeno quello più pericoloso. Le forze dell’ordino lo conoscono, sanno dove e quando opera. Ma possono farci poco, possono denunciarlo ma tanto resta fuori. A Montegranaro principalmente sono due le piazze dello spaccio: il Campo dei Tigli e il lavatoio di via Martiri D’Ungheria. Ma ce ne sono anche altre perché il mercato è fiorente. Il problema, in fin dei conti, non è dato tanto dal Mesciato ma dai suoi clienti. Perché Il Mesciato la sua merce la vende ai ragazzi di Montegranaro, mica ai marziani. Ed è qui che dovremmo preoccuparci, dei nostri giovani.
Poi ci sono gli atti criminali di diversa natura: furti in appartamento, furti nelle aziende, rapine in mezzo alla strada, molestie alle donne che vanno in giro da sole, atti vandalici di vario genere. Non passa giorno che non accada qualcosa di questo tenore. Piccoli reati, alla fine, che spesso neanche vengono denunciati, tanto che risolvi? Ed è questo senso di impunità che da un lato incoraggia questa piccola criminalità da quattro soldi, ma pericolosa come quella grande, e dall’altro deprime il comportamento civile, il senso sociale, la sicurezza. Ed è tutto collegato, guardate, lo spaccio e gli altri crimini appartengono allo stesso universo sommerso, che poi tanto sommerso non è.
Le telecamere volute da Ubaldi e dal fido Gaudenzi, per non citare la logorroica Strappa, sono state considerate fin dalla loro comparsa, ormai un anno e mezzo fa se non più, come la panacea di tutti i mali, la soluzione armagheddonica ai problemi di ordine pubblico paesani. Ma non siamo a conoscenza di alcun dato, mai stati pubblicati resoconti sull’efficacia del sistema, un elenco dei reati scoperti e degli autori assicurati alla giustizia grazie alla televisione via cavo del Vicesindaco. Ce li avranno, questi dati? E soprattutto: avranno mai ripreso Il Mesciato e i suoi degni compari in azione? Chissà.

Luca Craia

mercoledì 2 marzo 2016

Far west a Montegranaro. Rissa tra Magrebini. Sangue e strada bloccata.



Continuiamo a parlare di integrazione a Montegranaro con un episodio accaduto poche ore fa a Santa Maria, in via Elpidiense Nord. Due Magrebini scendono da via Risorgimento già picchiandosi vicendevolmente in modo estremamente violento. Uno di loro entra nel bar della zona a chiedere soccorso ma poi cambia idea esce e, scappando dall’altro che ancora lo insegue, cade rovinosamente. La cosa tra i due prosegue fino all’intervento dei Carabinieri che riportano la calma e caricano i due su altrettante ambulanze. Per terra sangue in abbondanza, la strada transennata per permettere l’intervento dei sanitari e delle forze dell’ordine e il traffico deviato. Follia allo stato puro.
Ora qualcuno mi obietterà che anche gli Italiani fanno queste cose. Io vi rispondo forse, può darsi, ma certamente gli episodi con Italiani protagonisti sono rari mentre questi sono molto più frequenti. E tutto questo capita quando il Comune si adopera per l’integrazione spendendo anche soldi pubblici per sostenerla. Capita in un momento in cui si chiede di dare maggiori diritti agli Italiani per le case popolari e il segretario del Sindacato ci dà dei razzisti. Capita in un momento in cui la gente comincia ad essere seriamente preoccupata, perché la crisi è sempre più seria e gli stranieri cominciano ad essere un peso per la collettività.
Insomma, integrazione sì, ma se lo straniero si comporta in questo modo, stiamo solo perdendo tempo.

Luca Craia