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domenica 5 febbraio 2017

Rissa in pieno centro. Società malata.

È successo stamattina presto, verso le 6.30, in via Gramsci a Montegranaro. Un gruppo di giovanissimi, forse anche minorenni, probabilmente alterati dall’alcool, sono venuti alle mani in maniera violenta. Pare fossero appena usciti da un locale della zona. La rissa è durata piuttosto a lungo tanto che qualcuno deve aver avvisato anche degli adulti, forse dei genitori, che sono sopraggiunti ma, invece di portare la calma, si sono inseriti nella colluttazione. Questo è quanto ho raccolo stamane da testimoni oculari.
Della cronaca precisa se ne occuperà la stampa e a capire cosa sia successo realmente penseranno le forze dell’ordine. Io mi limito a fare un paio di considerazioni: cosa ci fanno dei giovanissimi ancora in giro a quell’ora? Perché i locali notturni debbono stare aperti fino a quell’ora? Che tipo di società stiamo costruendo se i nostri giovani si picchiano selvaggiamente in mezzo alla strada all’alba dopo una notte di bagordi? E le famiglie che ruolo hanno in tutto questo? Non voglio fare il moralista, ho figli anche io e so quanto sia difficile il ruolo dell’educatore. Ma mi pare evidente che ci sia una degenerazione nella nostra società e la cosa è davvero preoccupante.
                                      
Luca Craia

mercoledì 2 marzo 2016

Far west a Montegranaro. Rissa tra Magrebini. Sangue e strada bloccata.



Continuiamo a parlare di integrazione a Montegranaro con un episodio accaduto poche ore fa a Santa Maria, in via Elpidiense Nord. Due Magrebini scendono da via Risorgimento già picchiandosi vicendevolmente in modo estremamente violento. Uno di loro entra nel bar della zona a chiedere soccorso ma poi cambia idea esce e, scappando dall’altro che ancora lo insegue, cade rovinosamente. La cosa tra i due prosegue fino all’intervento dei Carabinieri che riportano la calma e caricano i due su altrettante ambulanze. Per terra sangue in abbondanza, la strada transennata per permettere l’intervento dei sanitari e delle forze dell’ordine e il traffico deviato. Follia allo stato puro.
Ora qualcuno mi obietterà che anche gli Italiani fanno queste cose. Io vi rispondo forse, può darsi, ma certamente gli episodi con Italiani protagonisti sono rari mentre questi sono molto più frequenti. E tutto questo capita quando il Comune si adopera per l’integrazione spendendo anche soldi pubblici per sostenerla. Capita in un momento in cui si chiede di dare maggiori diritti agli Italiani per le case popolari e il segretario del Sindacato ci dà dei razzisti. Capita in un momento in cui la gente comincia ad essere seriamente preoccupata, perché la crisi è sempre più seria e gli stranieri cominciano ad essere un peso per la collettività.
Insomma, integrazione sì, ma se lo straniero si comporta in questo modo, stiamo solo perdendo tempo.

Luca Craia

venerdì 8 gennaio 2016

Botte di Natale al Cinese. Cominciano i guai anche con gli asiatici?



A me, francamente, la notizia era sfuggita, tra le feste natalizie e le edicole chiuse. Così mi è arrivata, quasi per caso, sotto gli occhi solo oggi. La notizia, però, è seria e preoccupante: un uomo proveniente dalla Cina ma residente a Montegranaro, uno dei tanti Cinesi che vivono nel nostro paese e non si sa esattamente di cosa campino, è stato aggredito e massacrato di botte in pieno centro da due persone. Obbligato a ricorrere al pronto soccorso per le condizioni in cui versava e, conseguentemente, dovendo dichiarare quanto accaduto ha affermato di essere stato aggredito da due sconosciuti. Pare, però, che gli inquirenti abbiano seri dubbi su questa versione.
La comunità cinese, fino a oggi, non ha dato problemi di ordine pubblico. Ne ha dati, invece, di ordine economico, con la sua concorrenza sleale nei confronti delle aziende condotte da Italiani, ma quello è un altro paio di maniche. Ora pare che comincino a finire sui giornali anche loro, al pari di magrebini ubriachi e albanesi malfattori. Speriamo sia un caso isolato, ma certamente la crisi economica deve aver colpito anche la comunità cinese, con le conseguenze che possiamo benissimo immaginare.

Luca Craia