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venerdì 19 febbraio 2016

Come i Cinesi ci rubano il pane. Spionaggio industriale ed evasione sistematica



Sento spesso dire che, tra i tanti stranieri che si sono riversati nel nostro Paese, i Cinesi sono quelli che danno meno problemi. In effetti è raro che si leggano notizie di cronaca che riguardino questa etnia, mentre per altre i giornali sono pieni di notizie poco rassicuranti. Però i Cinesi sono forse più pericolosi e vi spiego perché.
È noto il sistema che molte ditte cinesi che operano in Italia (non dico tutte, ce ne sono anche di oneste e corrette) utilizzano per tenere bassi i costi e fare una concorrenza estremamente sleale a quelle italiane: si apre una ditta regolare con regolare partita IVA e la si tiene aperta per due anni. Nei primi due anni, normalmente, il fisco non riesce a fare controlli. Entro due anni la ditta chiude. Questo giochino consente di non pagare IVA e contributi e di lavorare senza il rispetto della disciplina anti-infortuni sul lavoro. La conseguenza è che si ottiene un enorme vantaggio sui costi che si ripercuote sulle tariffe applicate ai clienti. Ecco quindi la concorrenza sleale nei confronti delle ditte italiane che, invece, devono rispettare le norme.
Poi c’è lo spionaggio industriale. È notizia di questi giorni che al Micam un imprenditore montegranarese si è accorto di un Cinese che, nello stand, guardava i campioni con eccessiva attenzione, rigirandoseli in mano e osservando ogni dettaglio. Avvicinatosi ha notato che indossava degli occhiali piuttosto strani, con le asticelle eccessivamente grandi. Ha chiesto al Cinese di mostrarglieli e questi non ha potuto dire di no. E così ha scoperto che gli occhiali erano attrezzati con fotocamere e porta USB. Ha chiamato la sicurezza ma il Cinese si è volatilizzato prima di poter essere fermato. E questo è un episodio piuttosto comune.
C’è una grande tolleranza verso questa situazione e non si capisce perché. Non si capisce perché non si facciano controlli nei confronti delle ditte cinesi quando il loro sistema è noto. Non si capisce perchè non si tutelino gli imprenditori italiani in maniera più efficace. Non si capisce perchè non si legiferi in maniera più rigida contro la contraffazione e lo spionaggio industriale. Credo che i Cinesi vadano tenuti strettamente sotto controllo perché, in definitiva, sono estremamente dannosi per la nostra economia.

Luca Craia

venerdì 8 gennaio 2016

Botte di Natale al Cinese. Cominciano i guai anche con gli asiatici?



A me, francamente, la notizia era sfuggita, tra le feste natalizie e le edicole chiuse. Così mi è arrivata, quasi per caso, sotto gli occhi solo oggi. La notizia, però, è seria e preoccupante: un uomo proveniente dalla Cina ma residente a Montegranaro, uno dei tanti Cinesi che vivono nel nostro paese e non si sa esattamente di cosa campino, è stato aggredito e massacrato di botte in pieno centro da due persone. Obbligato a ricorrere al pronto soccorso per le condizioni in cui versava e, conseguentemente, dovendo dichiarare quanto accaduto ha affermato di essere stato aggredito da due sconosciuti. Pare, però, che gli inquirenti abbiano seri dubbi su questa versione.
La comunità cinese, fino a oggi, non ha dato problemi di ordine pubblico. Ne ha dati, invece, di ordine economico, con la sua concorrenza sleale nei confronti delle aziende condotte da Italiani, ma quello è un altro paio di maniche. Ora pare che comincino a finire sui giornali anche loro, al pari di magrebini ubriachi e albanesi malfattori. Speriamo sia un caso isolato, ma certamente la crisi economica deve aver colpito anche la comunità cinese, con le conseguenze che possiamo benissimo immaginare.

Luca Craia

sabato 26 dicembre 2015

Il Cinese può. Il centro commerciale aperto anche a Natale.



Superati i limiti della decenza in maniera abbondante a Civitanova Marche, e per farlo ci volevano i Cinesi. Il nuovo centro commerciale tutto made in China, nato sui ruderi del Civita Center abbandonato per il nuovo commercial-monster del Cuore Adriatico, è stato aperto per tutte le feste di Natale, compreso il 25. Tutto legale, certamente, e tutto regolare anche per i sindacati per i quali i diritti dei dipendenti dei Cinesi valgono molto meno di un incontro per far finta di fare incontrare culture diverse o di fare valere i diritti di qualche nullafacente tesserato.
È sconcertante soprattutto leggere i commenti della gente, scorrendo sui social network, alla notizia. La considerazione più comune è più o meno questa: almeno loro hanno lavoro. Ecco, questo è il punto. Oggi, pur di lavorare, siamo disposti anche a renderci schiavi e a giustificare che sfrutta queste nuove forme di schiavitù, benedette dallo Stato e dai sindacati di cui sopra. E così se ne vadano le nostre tradizioni, se ne vada la dignità dei lavoratori. Ma se ne vada anche il centro di Civitanova sempre più desertificato, se ne vadano in malora i piccoli commercianti che non potranno mai competere tenendo aperte tutti i giorni le loro attività. È tutto legale, signori, fatevene una ragione.

Luca Craia