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mercoledì 28 settembre 2016

Lavatoio, zona franca per balordi e droga. E le telecamere solo per i vip.

Lo sanno tutti quello che accade al lavatoio di via Martiri D’Ungheria. I residenti lo denunciano da anni. Il luogo è precipitato da molto tempo in un degrado indicibile, il tutto nell’indifferenza delle istituzioni. Lì ci vanno a drogarsi, probabilmente a spacciare e a fare sesso. Siamo nel cuore di Montegranaro, lungo le scalette che collegano viale Zaccagnini a via Martiri D’Ungheria, un tempo bretella di passaggio molto frequentata, specie dai ragazzi per andare a scuola. Oggi, invece, viene evitato come la peste. È pericoloso.
Facendo un giro per la piccola area ci si accorge delle sue condizioni: la palizzata è rotta in più punti, il capanno danneggiato, ovunque sporcizia e abbandono. Siamo a pochi metri dalle case e chi ci vive racconta di situazioni indegne. E se qualcuno prova a protestare riceve minacce.
Eppure solo pochi anni fa il Comune, sindaco Basso, aveva investito una bella somma per riqualificare l’area, facendo anche un bel lavoro. Si tratta di un luogo storico per Montegranaro, dove molte delle nostre donne andavano a lavare i panni, fino agli anni ’70. Vederlo in questo stato, almeno a chi ama Montegranaro, fa davvero male.
I residenti hanno chiesto l’installazione delle telecamere ma, fino a oggi, non si è visto nulla. Eppure una telecamera funzionante, posta in modo da inquadrare l’intero perimetro, potrebbe essere un buon deterrente. Ma a Montegranaro le telecamere, sempre ammesso che funzionino, si mettono altrove, seguendo un criterio che sfugge, se non per quelle pagate dai privati il cui controllo, però, viene fatto a spese della collettività.
Intanto al lavatoio c’è il Bronx. (Vedi il video sotto)

Luca Craia

 

venerdì 2 settembre 2016

Montegranaro, niente romanzo, una storiella criminale



Lo chiamano “Il Mesciato”. È un ragazzo marocchino, nella vita si occupa di spaccio di droga. Non so se faccia anche altro ma pare che sia uno spacciatore a chilometri zero, nel senso che, almeno il fumo, se lo produce da solo, dal seme alla canna. E pare che abbia pure roba di primissima qualità.
Il Mesciato è uno dei tanti, forse nemmeno quello più pericoloso. Le forze dell’ordino lo conoscono, sanno dove e quando opera. Ma possono farci poco, possono denunciarlo ma tanto resta fuori. A Montegranaro principalmente sono due le piazze dello spaccio: il Campo dei Tigli e il lavatoio di via Martiri D’Ungheria. Ma ce ne sono anche altre perché il mercato è fiorente. Il problema, in fin dei conti, non è dato tanto dal Mesciato ma dai suoi clienti. Perché Il Mesciato la sua merce la vende ai ragazzi di Montegranaro, mica ai marziani. Ed è qui che dovremmo preoccuparci, dei nostri giovani.
Poi ci sono gli atti criminali di diversa natura: furti in appartamento, furti nelle aziende, rapine in mezzo alla strada, molestie alle donne che vanno in giro da sole, atti vandalici di vario genere. Non passa giorno che non accada qualcosa di questo tenore. Piccoli reati, alla fine, che spesso neanche vengono denunciati, tanto che risolvi? Ed è questo senso di impunità che da un lato incoraggia questa piccola criminalità da quattro soldi, ma pericolosa come quella grande, e dall’altro deprime il comportamento civile, il senso sociale, la sicurezza. Ed è tutto collegato, guardate, lo spaccio e gli altri crimini appartengono allo stesso universo sommerso, che poi tanto sommerso non è.
Le telecamere volute da Ubaldi e dal fido Gaudenzi, per non citare la logorroica Strappa, sono state considerate fin dalla loro comparsa, ormai un anno e mezzo fa se non più, come la panacea di tutti i mali, la soluzione armagheddonica ai problemi di ordine pubblico paesani. Ma non siamo a conoscenza di alcun dato, mai stati pubblicati resoconti sull’efficacia del sistema, un elenco dei reati scoperti e degli autori assicurati alla giustizia grazie alla televisione via cavo del Vicesindaco. Ce li avranno, questi dati? E soprattutto: avranno mai ripreso Il Mesciato e i suoi degni compari in azione? Chissà.

Luca Craia

mercoledì 10 agosto 2016

Proposta sciocc: diamo ai Monopoli di Stato lo sfruttamento legale della prosituzione



Visto il ragionamento secondo il quale legalizzare le droghe leggere (magari poi pure quelle pesanti) servirebbe a dare un duro colpo alla criminalità organizzata togliendogli una forma importante di sostentamento e fornendo in questo modo agli utenti un prodotto più sano e genuino, applicherei lo stesso principi ad altri rami d’azienda delle mafie and company, partendo da uno che è sicuramente molto proficuo: la prostituzione. Se togliessimo dalle mani del racket queste ragazze e le mettessimo, per esempio, in mano ai Monopoli di Stato, elimineremmo lo sfruttamento illegale della prostituzione, arrecheremmo un grave danno al mondo della malavita e potremmo dare garanzie a queste ragazze: contributi, assistenza sanitaria, sindacati che ne tutelino i diritti. Rifletteteci: lo Stato che gestisce la prostituzione non sarebbe male. E poi, puttanata più, puttanata meno…

Luca Craia

P.S.: per chi non ci arriva, il post è sarcastico. 

domenica 5 giugno 2016

Due Carabinieri montegranaresi premiati ad Ascoli. Una caserma che fa miracoli contro un crimine sempre più forte.



Ci sono due militari di istanza a Montegranaro tra i Carabinieri che domani, ad Ascoli, verranno premiati nel corso delle celebrazioni per il 202° anniversario dell’Arma, la festa che ogni anno celebra la Benemerita e coloro che, tra questi servitori dello Stato e del Popolo Italiano, si sono distinti svolgendo il loro dovere. Si tratta del Brigadiere Mario Iadonato e del Carabiniere Scelto Francesco Olimpio. Iadonato è al terzo encomio mentre Olimpio al secondo. I due Carabinieri si sono distinti in azioni svolte nella repressione dello spaccio di droga (l’arresto di sette Pakistani con relativo sequestro di tre chili di cocaina e quello di un altro individuo in possesso di diciassette chili di stupefacenti) e per aver ricondotto alla ragione un individuo che si era barricato in casa e minacciava di far saltare in aria se stesso (e tutto quello che lo circondava) con una bombola di gas.  
È la testimonianza di come la Stazione dei Carabinieri di Montegranaro sia attiva ed efficiente nel mantenere l’ordine nel territorio, nonostante accusi serie difficoltà per la carenza di organico. I miliari montegranaresi sono operativi e vigili e compiono azioni quotidiane, come quella di pochi giorni fa in cui hanno recuperato, a Villa Luciani, un’auto di grossa cilindrata rubata pochi giorni prima in provincia di Macerata e che, probabilmente, sarebbe stata utilizzata per un nuovo colpo ai danni di qualche calzaturificio. E questo nonostante la forza della Stazione montegranarese sia composta di soli sei elementi mentre dovrebbero essercene almeno undici.
Fanno davvero miracoli i Carabinieri di Montegranaro e meriterebbero rispetto e gratitudine da parte dei cittadini che, spesso, invece imputano a loro responsabilità non dovute. Il territorio sta diventando sempre più complesso e i problemi legati alla sicurezza e all’ordine pubblico si stanno facendo sempre più gravi e di difficile soluzione. I nostri Carabinieri, con le forze che hanno, stanno facendo un ottimo lavoro ma, forse, il loro impegno, grande e comprovato da queste attestazioni, non è sufficiente. Magari il cosiddetto Patto sulla Sicurezza andrebbe rivisto e rafforzato.

Luca Craia