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giovedì 28 aprile 2016

Droga a fiumi nel territorio nel silenzio assoluto



Solleva la questione il sito Civitanovalive con un articolo puntuale e preciso nel suo ragionamento (vedi articolo) che vorrei fare mio perché ritengo che il problema non appartenga soltanto a Civitanova ma a tutto il territorio, compresa Montegranaro che è, forse, il paese più grande che gravita nell’orbita economica della città rivierasca.
È stato intercettato nei giorni scorsi un grosso carico di cocaina destinato presumibilmente al mercato locale. Tanta roba, e non è la prima volta che questi traffici vengono scoperti, lasciando pensare che vi siano grossi quantitativi non intercettati che circolano liberamente. Dove vanno a finire? È una domanda che sarebbe giusto porsi, soprattutto ai piani alti della nostra società, nella politica e nelle istituzioni in grado di decidere eventuali strategie in contrasto col fenomeno.
E il fenomeno c’è, inutile nasconderselo. Molti giovani fumano erba e c’è un massiccio ritorno dell’uso dell’eroina. La cocaina è a buon mercato e viene utilizzata su larga scala mentre esiste da tempo un florido mercato di droghe sintetiche. Ho l’impressione che si sia tornati ai consumi degli anni ’70, periodo che ha visto molti giovani diventare vittime della schiavitù della droga. Solo che oggi la diffusione e il consumo sono meno visibili, più subdoli, e non c’è più il deterrente dell’emarginazione sociale che derivava allora dall’essere tossicodipendenti.
È un fenomeno che andrebbe analizzato e che ritengo sia concomitante a uno stato di agitazione sociale che va controllato dai vertici. Così come negli anni ’70 si è sedata tutta la spinta al rinnovamento proveniente dal precedente decennio, ora credo che la droga sia utile per sopire la gioventù ed evitare che si occupi di questioni gravi che stanno annullando il suo futuro. È forse per questo che non si fa nulla, che si lascia fare, che si fa in modo che il consumo di stupefacenti prosperi sostanzialmente indisturbato.

Luca Craia

lunedì 19 ottobre 2015

Morire di gita scolastica e spinelli negli anni ‘10



Sono molto preoccupato, da genitore e da uomo del mio tempo. Mi preoccupa la notizia, l’ultima di una serie, della morte di un ragazzino in gita scolastica. Un ragazzino che sarebbe morto, per cause ancora da comprendere, cadendo da una finestra dopo aver abusato di alcool e droghe. Il ragazzino, in sostanza, sarebbe morto perché avrebbe fatto una bravata da ragazzino dopo essersi sballato. Ecco, non mi preoccupa particolarmente il fatto che un giovane faccia una bravata o che si ubriachi: siamo stati tutti giovani e fa parte del processo di crescita, la fase in cui si fanno le bravate, le stupidaggini, quelle cose pericolose e stupide che, di solito, non hanno conseguenze per via di quell’Angelo Custode di cui, credo, siano dotati i ragazzi e che fa sì che non muoiano tutti o quasi per le stupidaggini che fanno. Evidentemente in questo caso l’Angelo era distratto o si era fatto uno spinello pure lui.
Ma, a parte il fatto che i ragazzi usino droghe, per quanto leggere, ma sempre droghe, è estremamente preoccupante l’atteggiamento dei media che sembrano dire: era un ragazzo per bene in una compagnia di ragazzi per bene; si sono fatti uno spinello e purtroppo è accaduto un incidente. Ebbene, io credo che non sia un incidente. Io credo che non sia accettabile come normale che un ragazzo si faccia uno spinello. Io credo che la nostra società, nel momento in cui accetta come un fatto tollerabile, anzi, normale che un ragazzo si droghi, di fatto autorizza ogni ragazzo a farlo. E questo è pericoloso. Perché un ragazzo che si fa uno spinello è drogato, per quanto sia un bravo ragazzo. E la droga è pericolosa: crea dipendenza, toglie lucidità, apre le porte a droghe più pesanti, porta conseguenze pesanti a livello sociale e, qualche volta, ti fa volare dalla finestre. E morire.
Questo la società non può e non deve accettarlo. Chi usa droga è un drogato, che va aiutato a smettere e a non farlo più, ma che, se il fatto di drogarsi viene tollerato come se tutto fosse normale, avrà il placet implicito degli adulti. Io non voglio che i miei figli (uno parte per la gita tra una settimana) si facciano uno spinello pensando che sia normale, vorrei che non lo facciano ma, nel caso lo facciano, voglio che sappiano che stanno sbagliando, che stanno facendo una cosa che non si deve fare.

Luca Craia

sabato 4 luglio 2015

ONLINE SI VENDE ANCHE LA MORTE - DI ANNA LISA MINUTILLO



C’è bisogno di evasione da un mondo che regala delusioni ogni giorno e le persone più deboli, quelle più fragili si rifugiano spesso nell’utilizzo di droga per sfuggire ad una realtà che ogni giorno gli sta sempre più stretta, ognuno ha il suo sistema per farlo: c’è chi ricorre all’alcool e chi alla droga illudendosi di avere forse una vita migliore e non mettendo in conto invece di quanto si diventi ancora più schiavi di qualcosa che modificherà per sempre la loro vita.
L’utilizzo di internet cresce in modo incontrollato sugli adolescenti, e non solo, e questo facilita di gran lunga la vendita di droga online con tutti i rischi che ne comporta.
Questo mercato non viene utilizzato solo dai consumatori, ma anche dai criminali di tutto il mondo che trovano nuovi mezzi per approvvigionarsi di ciò che serve: il classico contrabbando sembra si stia trasferendo su internet, ma non quello che tutti usiamo tutti i giorni.
È il deep web, quello che sfugge ai normali motori di ricerca, il posto ideale per trovare tutto ciò che è illegale, dalle droghe, alle pistole alla pornografia infantile.
Il “deep web” diventa accessibile solo attraverso l’utilizzo di specifici programmi finendo per collocare il mercato online della droga all’interno di un “zona grigia” dove sottile e offuscata è la linea di demarcazione tra il web indicizzato e quello nascosto. Sempre più spesso infatti molti siti rintracciabili dai motori di ricerca contengono ulteriori informazioni alle quali è possibili accedere solo attraverso servizi di software che consentono di mantenere l’anonimato, come ad esempio Tor, di cui si avvaleva il noto sito di commercio elettronico Silk Road, chiuso prima dall’FBI nell’ottobre del 2013 e successivamente dall’Interpool nel novembre del 2014.
La vendita online di droghe come un considerevole business a livello globale, aumenta la possibilità che il mercato online possa diventare in futuro una risorsa importante per incrementare il mercato della droga. Si tratta di una realtà in crescita, dove c’è business anche a costo della vita non si guarda in faccia niente e si procede.
Un ruolo fondamentale e attivo sarebbe quello dei social media, comprese le applicazioni per smartphone create per incoraggiare e favorire l’uso di sostanze illegali. Il 98% di queste si occupano di “come vendere marijuana” fornendo istruzioni per la produzione e la vendita.
Il mercato delle droghe sintetiche non è per niente statico. Proprio perché si tratta di sostanze prodotte in laboratorio, si può dare ampio spazio alla fantasia, soprattutto per sfuggire ai sequestri. E non solo per la produzione, ma anche per lo spaccio.
Negli ultimi anni, spiegano dal Dipartimento delle politiche antidroga, si è assistito alla messa in circolazione di nuove sostanze arrivate sul mercato per mano di nuove organizzazioni criminali, che per “spacciare” usano prevalentemente Internet o, in misura minore, “smart shop”, pubblicizzandole come sali da bagno, incensi, fertilizzanti, prodotti naturali o erbe mediche che di medico, però, hanno poco o nulla. «In realtà si tratta di potenti molecole di sintesi vendute sotto mentite spoglie, delle quali molte volte lo stesso acquirente non conosce l’esatta composizione». Molti di questi prodotti vengono preparati artigianalmente in laboratori fatiscenti e in condizioni igieniche scarsissime, messi in commercio su siti web specializzati con pagamento tramite carta di credito e spedizione attraverso i normali corrieri postali. Veri e propri siti di eco merce, insomma, la droga può essere consegnata comodamente a domicilio con pochi clic. È come comprare un libro su Amazon o su Ebay. Puoi ordinare cristalli di metanfetamina prodotti ad Albuquerque, New Mexico, e riceverli a Milano senza troppi problemi.
«Gli effetti sono grande energia, euforia ed empatia unite a un senso di piacevolezza». Ma che l’effetto sia piacevole non significa che queste sostanze non siano dannose. «Gli equilibri personali sono molto delicati», «Assumendo queste droghe si provoca un forte inquinamento per il cervello, e se ad assumerle sono persone giovani gli effetti sono più pericolosi perché il cervello è in formazione». Le conseguenze possono essere «malattie mentali, minori capacità, oltre a problemi di stabilità mentale». Non solo. Poiché queste sostanze agiscono sul corpo nella sua totalità, «generano una iperstimolazione fisica che può portare ad aritmie cardiache o altri problemi al cuore». Assumere droghe «è come giocare alla roulette russa sia con il corpo sia con la mente».
«La grande maggioranza assume queste droghe sintetiche solo saltuariamente, molti sanno di non essere dipendenti e quindi sono tranquilli. Ma sono persone che magari hanno disturbi del sonno, della sessualità, sbalzi di umore o ansia. Pensano che sono loro che sono fatti così, non collegano questi sintomi alle droghe». Sono persone che non vanno al pronto soccorso o nei centri di recupero per tossicodipendenti, e quindi non rientrano nel conteggio dei consumatori di droga. Ma «in realtà anche l’utilizzo sporadico di queste sostanze può rovinarti la vita in modo più sottile»
C’è una rincorsa continua tra ciò che è legale e ciò che è illegale. Si producono sempre nuovi prodotti che via via vengono vietati. Dall’altra parte i divieti per controllare e vietare la vendita portano alla produzione di sempre nuove sostanze.
C’è da domandarsi se non sarebbe stato meglio lasciare la possibilità di coltivarsi una piantina di cannabis sul balcone di casa piuttosto che vietare senza fornire alternative, ma forse in questo modo il problema si sarebbe risolto ed in questo mondo non patteggiamo per risolverli i problemi, ma sgomitiamo per crearne sempre di nuovi ai danni di chi molte volte cade in questa trappola proprio con l’intento di fuggire da un mondo che non gli piace anche solo per pochi minuti, questo non vuol dire giustificare tutto ed essere favorevole alla distruzione della vita ma averne forse maggiore rispetto ed evitare che si possa continuare a speculare con un semplice click che è lo stesso che si usa per cancellarla poi la vita delle persone , quasi come se non fossero mai esistite.