martedì 29 marzo 2016

Appello alla Provincia di Fermo: basta morti, fate la rotatoria



Senza alcuna volontà polemica, perché non serve, perché purtroppo non ci ridarebbe né Gessica né tutte le altre vittimi di quell’incrocio maledetto. E sono tante, le vittime dell’intersezione tra la provinciale 27 che proviene da Montegranaro e la provinciale 219, più nota come “mezzina”. Sono troppe. Troppe anche perché porre rimedio a un punto pericoloso sarebbe tutto sommato facile. E mai troppo costoso, pensando alle vite umane che andremmo a proteggere. Per questo mi sento, dal mio piccolo, di chiedere alla Provincia di Fermo di studiare urgentemente e di attuare un progetto che collochi una rotatoria su tale intersezione, eliminando i semafori e regolando il traffico in modo che tali eventi luttuosi non accadano più.

Luca Craia

Il sindaco parcheggia nel centro storico e si accorge che… L’Ape Ronza non aveva torto



Questa ve la voglio raccontare perché è troppo forte. Stamattina il nostro Sindaco, probabilmente per via che in piazza c’era mercato e non si poteva parcheggiare, è venuta con la sua macchina nel centro storico vero e proprio, non dietro le mura come si pensa in molti, per sostare in piazzale Leopardi. Parcheggiata la vettura contro il muro dell’ospedale vecchio si gira e… meraviglia! Ai suoi occhi appare un autentico muro di immondizia. C’era di tutto: dai sacchi neri pieni di ogni sozzura ai mobili vecchi, il tutto sapientemente accatastato a ridosso del muretto che separa il piazzale da via Solferino. Non poteva credere ai suoi occhi, la Sindachessa, soprattutto quando, da un lato, spuntano due ragazze magrebine che tranquillamente provvedono a incrementare il mucchio dell’immondizia con altri prodotti.
A quel punto la Sindachessa non ci vede più e sbotta. Ma sbotta di brutto, inveendo contro le due Magrebine e qualificandosi come Sindaco. Le due si giustificano dicendo che stanno svuotando casa e che il padre poi dovrebbe venire con un furgone a caricare e portare via il tutto. Ovviamente e giustamente questa spiegazione non può essere sufficiente e la Sindachessa prende il telefono e ordina alla Polizia Municipale di venire immediatamente. In tre minuti due vigili urbani sono sul posto.
Con tutto questo parapiglia escono di casa diversi residenti, alcuni stranieri e alcuni italiani. Tutti concordano nel riferire al Sindaco che lì la storia è sempre quella: ci sono degli extracomunitari che vivono nelle viuzze sotto piazza Leopardi (come le due ragazze “beccate” dal Sindaco) che puntualmente depositano di tutto sulla pubblica via. Poi prima o dopo qualcuno passerà a ritirare la sporcizia. Allora la Sindachessa alza un po’ la voce anche coi residenti, dicendo loro, giustamente, che anche chi vive queste situazioni deve denunciarle. Tra i vari astanti, guarda caso, c’era anche mia moglie che aveva assistito a tutta la scena fin dall’inizio. Ed è proprio lei che, con calma, risponde al Sindaco: “e lo dici a me?” indicandole altri punti di deposito come quello appena scoperto (via Solferino, via Volontari etc…).
In effetti va ricordato che sul mio blog le foto e le denunce di questa situazione il Sindaco potrebbe trovarle ogni giorno. Così come c’erano anche sullo sportello telematico appositamente aperto dalla sua amministrazione, almeno finchè, poi, non è stato chiuso proprio per eccesso di segnalazioni. Va anche ricordato che l’Amministrazione da lei guidata ha sempre risposto picche alle segnalazioni che giungevano dal mio blog, accusando me e chi commentava lamentandosi di essere dei gufi disfattisti a cui non sta bene mai niente e che non amano Montegranaro. Ho tutto documentato, se serve. Per cui sarebbe bene che la Sindachessa si metta d’accordo con se stessa e con i suoi colleghi di giunta e che, magari, prenda spunto da questo fatto per capire che non sempre la gente che si lamenta lo fa per il piacere di farlo. A volte basterebbe dargli ascolto e vivremmo tutti molto ma molto meglio.
Per la cronaca: poi è arrivato il padre delle due ragazze che si è procurato un furgone e ha portato via tutto. Dove non si sa, così come non si sa se siano state elevate contravvenzioni. Ma lo possiamo immaginare.

Luca Craia

Legittima difesa - In corso la raccolta firme per la proposta di legge



È in corso la raccolta di firme per la presentazione di una proposta di legge che ampli la facoltà dei cittadini di autodifendersi in caso di attacchi criminali in casa. Si badi bene: si tratta di una proposta di legge di iniziativa popolare e non di un referendum, quindi non si andrà mai a votare per questo argomento: nel caso si raggiunga il numero di firme necessario la proposta andrà in parlamento e subirà il normale iter di approvazione (o non approvazione) di una legge. Il testo della proposta è il seguente:

Art. 1
(Modifiche all’articolo 614 del codice penale)
1. All’articolo 614 del codice penale sono apportate le seguenti modifiche:
a) Al primo comma le parole “da sei mesi a tre anni” sono sostituite dalle seguenti ”da uno a sei anni”;
b) Al terzo comma sono aggiunte le seguenti parole:”Ma si procede d’ufficio se il fatto è stato commesso per eseguire un delitto
perseguibile d’ufficio”:
c) Al quarto comma le parole “da uno a cinque anni” sono sostituite dalle seguenti “da due a sette anni”;
d) Dopo il quarto comma è inserito il seguente:
Colui che ha posto in essere una condotta prevista dai commi precedenti non può chiedere il risarcimento di qualsivoglia danno subìto in occasione della sua introduzione nei luoghi di cui al primo comma”.
Art. 2
(Modifiche all’articolo 55 del codice penale)
1. All’articolo 55 del codice penale, in fine, è aggiunto il seguente paragrafo: “Non sussiste eccesso colposo in legittima difesa
quando la condotta è diretta alla salvaguardia della propria o altrui incolumità o dei beni propri o altrui nei casi previsti dal secondo e dal terzo comma dell’articolo 52”.

In sostanza si vuole dare modo al cittadino di difendersi all’interno delle mura domestiche anche con l’uso di armi che, comunque, non potranno circolare liberamente per strada. Inoltre la legge modificherà la normativa in modo tale che non sia più dovuto alcun risarcimento qualora il malvivente sorpreso in casa riporti danni anche gravi.  
Chi fosse interessato a firmare e sostenere l’iniziativa può recarsi e firmare presso la Segreteria Generale o l’ufficio anagrafe del Comune di residenza. C’è tempo fino al 25 maggio.

Luca Craia