sabato 27 febbraio 2016

Arkeo in trasferta a Porto San Giorgio in contemporanea all'apertura di Sant'Ugo



Prosegue incessante l’impegno di Arkeo per promuovere la cultura e il territorio, facendo così conoscere Montegranaro non solo per la produzione di calzature. Dopo un febbraio intensissimo che ci ha visti impegnati ogni fine settimana con proposte diverse e sempre di alto livello, ripartiamo a Marzo con una domenica molto impegnativa che ci vede impegnati su due fronti: la consueta apertura mensile dell’ecclesia di Sant’Ugo e la rappresentazione della produzione del nostro Presidente, Graziella Marziali, “Le donne, i canzonier, l’arte e i sapori nell’antica Marca dei Priori” presso la Società Operaia di Porto San Giorgio.
L’associazione sangiorgese ha visto il nostro lavoro, realizzato in simbiosi con il Gruppo Teatrale Montegranaro e il coro Crypta Canonicorum, e l’ha voluto portare nella città rivierasca per celebrare in maniera elevata la festa della donna. L’appuntamento è per domenica 6 marzo, alle ore 17.30 presso la sala Max Salvatori di Porto San Giorgio. Contemporaneamente i nostri volontari saranno impegnati nell’apertura di Sant’Ugo che ormai da diversi anni curiamo, promuoviamo e rendiamo fruibile tanto che, grazie al nostro lavoro, la cosiddetta “cripta” è diventata, dopo anni di oblio, meta di turismo costante e di alto livello. Con l’occasione chi volesse procurarsi una copia del libro “Montegranaro sotterranea”, realizzato da noi, Il Labirinto e il Gruppo Speleo Cai di Fermo, la troverà disponibile a Sant’Ugo.

Luca Craia

venerdì 26 febbraio 2016

Continuiamo a pastrocchiare con la scuola e ammazziamo il centro.



L’edificio che ospita il Nido a Santa Maria è sempre stato un osservato speciale perchè ha sempre avuto problemi strutturali quasi fin dalla sua edificazione. Ora sembra, si dice, si vocifera, che il Comune di Montegranaro voglia intervenire (di nuovo) per rendere la struttura sicura. Per farlo, però, occorrerà spostare i bambini altrove. E quale sarà questo altrove? Sembra che si stia pensando di muoverli nella struttura di San Liborio, nelle aule occupate dalla scuola materna sezione centro.
E i bambini della materna dove li mettiamo? Ecco il colpo di genio: visto che, nei giorno scorsi, su queste pagine si è ripetutamente parlato della necessità di riportare la materna nel centro del paese, sembra che l’assessore ai servizi sociali, colta da improvviso raptus iperattivo dopo due anni di torpore, stia pensando di portarle al piano terra della scuole rosse. In sostanza il progetto pare che preveda lo spostamento in toto delle attuali sezioni della primaria al primo piano per lasciare libero il piano terra e destinarlo alla materna.
Sembrerebbe la quadratura del cerchio. E invece non lo è. E vi spiego perché: prima di tutto va considerato che, così facendo, si priverebbe la scuola del centro dei locali dove si svolgono i laboratori e altre attività didattiche. In secondo luogo, ma cosa ben più importante, si priverebbe la struttura di ogni possibilità di crescita futura. Mi spiego: cosa accadrebbe se, l’anno prossimo, per esempio, anche conseguentemente al ritorno della materna in centro, si avesse un forte incremento di iscrizioni. Tanto da poter istituire di nuovo la seconda sezione? Dove la mettiamo? Mi pare un buon sistema per ammazzare il plesso definitivamente.
Sembra, comunque, che ci sia un piano ben preciso per portare la materna nelle scuole rosse, e per realizzarlo è necessario che ci sia spazio e che, quindi, esista una sola sezione. Ecco perché la direzione didattica, secondo diverse testimonianze, avrebbe premuto perché le iscrizioni di bambini in prima elementare andassero a confluire verso i plessi di San Liborio e Santa Maria. In questo modo si agevola il piano della Strappa di avere spazio a sufficienza nelle scuole rosse. Ma si sacrifica la qualità della didattica e l’interesse dei bambini. Ma a questo, ormai, siamo abbastanza abituati.
Ricostruzione fantascientifica? Forse, ma ormai a Montegranaro ci possiamo aspettare questo e altro. Vediamo…

Luca Craia

La confusione tra l’ordinaria manutenzione e le opere



Credo sia necessario che qualcuno spieghi la differenza tra l’ordinaria manutenzione e le opere pubbliche al nostro assessore ai lavori pubblici Perugini. Stamattina, con un noiosissimo comunicato apparso sulla pagina Facebook del Comune, con cui si forniva, come ormai è prassi, una lunga lista di numeri probabilmente atti a stordire il lettore e non farlo rendere conto esattamente di cosa stia leggendo, il nostro Presidente della Provincia nonché assessore, autentico stacanovista della politica le cui giornate, credo, durino almeno 36 ore per riuscire a fare tutto quello che deve fare, ci ha fatto un bell’elenco di interventi di manutenzione spacciandoli per opere pubbliche.
Assessore, guardi che non è la stessa cosa. L’ordinaria manutenzione va fatta, e ci mancherebbe altro. Non mi pare una cosa di cui tanto vantarsi, si tratta del suo dovere, niente di più. Ci mancherebbe una bella inaugurazione in via Solferino, dove è stata chiusa una buca sul selciato, e le avremmo viste davvero tutte. Ma non dispero.

Luca Craia