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mercoledì 11 gennaio 2017

Nuovo furto alle scuole rosse. Allarme e telecamere inutili.



È stato facile per i ladri, probabilmente ladruncoli da quattro soldi ma che hanno ben studiato la logistica del furto, introdursi e commettere il loro crimine, la scorsa notte a Montegranaro. Sono entrati senza grandi problemi nelle scuole rosse e, nonostante l’allarme suonasse, hanno scassinato e svuotato le macchinette distributrici di bibite e merendine. Un furto di poco conto ma d molto da pensare.
Ad esempio fa pensare il fatto che l’allarme suonasse ma nessuno lo ha sentito, segno che forse un sistema di allarme che non è collegato al nessuna centrale di controllo è sostanzialmente inutile. Fa pensare il fallimento del potere deterrente delle telecamere, che tra l’altro sono solo il via Marconi e non inquadrano tutto il perimetro del plesso scolastico. Si tratta di telecamere private collegate col sistema comunale che, però, non prevede un controllo in tempo reale e, quindi, una volta individuata la telecamera, il ladro può tranquillamente eluderla o addirittura passarci davanti rendendosi irriconoscibile.
La stessa cosa capitata poco tempo fa quando, alle sette di sera, i ladri hanno tranquillamente smurato una cassaforte in via Castelfidardo lasciando la macchina in mezzo alla strada, inquadrata ma con la targa coperta. Non è nemmeno la prima volta che i ladri entrano e fanno danno alle scuole di via Marconi, quindi si potevano prendere misure di sicurezza più idonee, ma non lo si è fatto. Insomma, ad accorgersi del furto solo le bidelle che hanno aperto la scuola stamattina presto e hanno chiamato i Carabinieri. Soldi pubblici buttati al vento.

Luca Craia

martedì 19 luglio 2016

La Sindaca Direttrice Didattica decide per conto suo



La decisione, che Il Corriere Adriatico già dà per assunta, di spostare la scuola per l’infanzia all’interno dell’edificio scolastico di via Marconi, le storiche scuole rosse, sancisce ancora di più la volontà di questa amministrazione comunale di far morire di morte lenta e dolorosa il centro storico di Montegranaro. È da tempo che assistiamo a decisioni (o a mancate decisioni) che influenzano e influenzeranno in maniera estremamente negativa il futuro del paese antico, partendo dalla mancata volontà di intervenire sui regolamenti di assegnazione delle case popolari per finire con l’assurdo di deviare il traffico in piazza Mazzini. In mezzo a questi due enormi errori di valutazione (se di errori si tratta) c’è il mancato investimento, una politica per il centro storico che non esiste così come non esiste, se non quando va sul giornale a fare la solita comparsata, l’assessorato al centro storico.
La decisione relativa alla scuola va nella stessa direzione. Anziché cercare soluzioni per poter incrementare il numero degli iscritti verso un plesso che, numeri alla mano, dà risultati eccellenti a livello didattico, si va verso la strada più facile, breve e in discesa: la rinuncia. Il Sindaco rinuncia a qualsiasi intervento e a qualsiasi progetto alzando bandiera bianca: le sezioni sono queste, non ci interessa aumentarne il numero, negli spazi vuoti mettiamo la scuola materna. Questa decisione potrà portare, nel medio-lungo periodo, alla fine del plesso.
Quello che poi balza agli occhi è il fatto che questa decisione non spetterebbe al Sindaco bensì alla Dirigente Scolastica che, però, nell’articolo di giornale non viene mai menzionata. Sarà almeno stata consultata? O il Sindaco ha assunto l’interim mentre questa sta in vacanza? Sappiamo che la dottoressa Mancini è insegnante e abbiamo sempre avuto il sospetto che il suo sogno segreto fosse dirigere la scuola più che il paese. A quanto pare sta riuscendo a fare l’una e l’altra cosa. Complimenti.

Luca Craia

lunedì 30 maggio 2016

Scuole rosse: come ti affosso la scuola del centro storico



Trovo sconcertante la proposta del Sindaco Mancini uscita sul Carlino di portare la scuola materna all’interno dell’edificio scolastico di via Marconi, le cosiddette scuole rosse. È sconcertante perché fornisce la prova lampante di un atteggiamento di rinuncia nei confronti del polo scolastico storico che consegue a una considerazione sostanzialmente nulla delle problematiche legate al centro storico cittadino.
La scuola è uno dei tanti elementi che rendono vivo un quartiere. Il progressivo spopolamento delle scuole del centro testimoniano il disagio sociale che si vive nel cuore del paese che, pur non essendo demograficamente in calo, con la non iscrizione di bambini a scuola segnala una ghettizzazione del quartiere che peggiora di anno in anno e innesca un circolo vizioso per il quale l’Italiano non si iscrive perché ci sono troppi stranieri e ci sono troppi stranieri perché l’Italiano non si iscrive. In breve, con questo passo, le scuole rosse rischiano di chiudere.
La soluzione prospettata dal Sindaco non va nella giusta direzione, anzi. Il Sindaco, in questo modo, sancisce la presenza di un’unica sezione per lasciare posto alla materna che, andando avanti così, è destinata a scomparire insieme a tutto il plesso.
La soluzione forse l’aveva trovata l’ex dirigente, Annalena Matricardi, quando propose di “specializzare” le scuole rosse con delle sezioni esclusivamente a tempo prolungato. Questo avrebbe caratterizzato il plesso, avrebbe escluso ogni possibilità di ghettizzazione e avrebbe dato valore alla scuola ridandogli vita e futuro. Purtroppo il progetto non è mai stato attuato e oggi non esiste nemmeno nei pensieri di chi prende decisioni sulla scuola.
È evidente, comunque, come questo sia un ulteriore tassello della politica per il centro storico attuata dall’amministrazione comunale, una politica che non tiene in considerazione i problemi e le esigenze del quartiere e che ne sta aggravando ulteriormente la già precaria condizione.

Luca Craia

venerdì 26 febbraio 2016

Continuiamo a pastrocchiare con la scuola e ammazziamo il centro.



L’edificio che ospita il Nido a Santa Maria è sempre stato un osservato speciale perchè ha sempre avuto problemi strutturali quasi fin dalla sua edificazione. Ora sembra, si dice, si vocifera, che il Comune di Montegranaro voglia intervenire (di nuovo) per rendere la struttura sicura. Per farlo, però, occorrerà spostare i bambini altrove. E quale sarà questo altrove? Sembra che si stia pensando di muoverli nella struttura di San Liborio, nelle aule occupate dalla scuola materna sezione centro.
E i bambini della materna dove li mettiamo? Ecco il colpo di genio: visto che, nei giorno scorsi, su queste pagine si è ripetutamente parlato della necessità di riportare la materna nel centro del paese, sembra che l’assessore ai servizi sociali, colta da improvviso raptus iperattivo dopo due anni di torpore, stia pensando di portarle al piano terra della scuole rosse. In sostanza il progetto pare che preveda lo spostamento in toto delle attuali sezioni della primaria al primo piano per lasciare libero il piano terra e destinarlo alla materna.
Sembrerebbe la quadratura del cerchio. E invece non lo è. E vi spiego perché: prima di tutto va considerato che, così facendo, si priverebbe la scuola del centro dei locali dove si svolgono i laboratori e altre attività didattiche. In secondo luogo, ma cosa ben più importante, si priverebbe la struttura di ogni possibilità di crescita futura. Mi spiego: cosa accadrebbe se, l’anno prossimo, per esempio, anche conseguentemente al ritorno della materna in centro, si avesse un forte incremento di iscrizioni. Tanto da poter istituire di nuovo la seconda sezione? Dove la mettiamo? Mi pare un buon sistema per ammazzare il plesso definitivamente.
Sembra, comunque, che ci sia un piano ben preciso per portare la materna nelle scuole rosse, e per realizzarlo è necessario che ci sia spazio e che, quindi, esista una sola sezione. Ecco perché la direzione didattica, secondo diverse testimonianze, avrebbe premuto perché le iscrizioni di bambini in prima elementare andassero a confluire verso i plessi di San Liborio e Santa Maria. In questo modo si agevola il piano della Strappa di avere spazio a sufficienza nelle scuole rosse. Ma si sacrifica la qualità della didattica e l’interesse dei bambini. Ma a questo, ormai, siamo abbastanza abituati.
Ricostruzione fantascientifica? Forse, ma ormai a Montegranaro ci possiamo aspettare questo e altro. Vediamo…

Luca Craia