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martedì 18 ottobre 2016

A mensa mentre si imbianca



Si possono mandare dei bambini a mensa mentre il locale è sottoposto a tinteggiatura? Secondo me no. E nemmeno secondo alcuni genitori che mi hanno segnalato il fatto. È avvenuto stamattina, alla scuola materna centro. In mattinata sono arrivati gli operai del Comune a tinteggiare il locale adibito a mensa. Non si capisce perché sia nata ora, a ottobre, l’esigenza di fare questi lavori mentre poco più di un mese fa, quando la scuola non era ancora iniziata, l’esigenza non c’era. Fatto sta che gli operai hanno iniziato il lavoro ma, nel frattempo, è giunta l’ora di pranzo. Il lavoro è rimasto sospeso ma i bambini sono stati mandati a mangiare in quel locale certamente non igienico e, per di più, maleodorante di vernici e altre diavolerie. Fortunatamente le insegnanti si sono rese conto che la cosa non fosse ortodossa per niente e hanno portato via i bambini. Resta il fatto di pura cronaca, sul quale riflettere.

Luca Craia

lunedì 30 maggio 2016

Scuole rosse: come ti affosso la scuola del centro storico



Trovo sconcertante la proposta del Sindaco Mancini uscita sul Carlino di portare la scuola materna all’interno dell’edificio scolastico di via Marconi, le cosiddette scuole rosse. È sconcertante perché fornisce la prova lampante di un atteggiamento di rinuncia nei confronti del polo scolastico storico che consegue a una considerazione sostanzialmente nulla delle problematiche legate al centro storico cittadino.
La scuola è uno dei tanti elementi che rendono vivo un quartiere. Il progressivo spopolamento delle scuole del centro testimoniano il disagio sociale che si vive nel cuore del paese che, pur non essendo demograficamente in calo, con la non iscrizione di bambini a scuola segnala una ghettizzazione del quartiere che peggiora di anno in anno e innesca un circolo vizioso per il quale l’Italiano non si iscrive perché ci sono troppi stranieri e ci sono troppi stranieri perché l’Italiano non si iscrive. In breve, con questo passo, le scuole rosse rischiano di chiudere.
La soluzione prospettata dal Sindaco non va nella giusta direzione, anzi. Il Sindaco, in questo modo, sancisce la presenza di un’unica sezione per lasciare posto alla materna che, andando avanti così, è destinata a scomparire insieme a tutto il plesso.
La soluzione forse l’aveva trovata l’ex dirigente, Annalena Matricardi, quando propose di “specializzare” le scuole rosse con delle sezioni esclusivamente a tempo prolungato. Questo avrebbe caratterizzato il plesso, avrebbe escluso ogni possibilità di ghettizzazione e avrebbe dato valore alla scuola ridandogli vita e futuro. Purtroppo il progetto non è mai stato attuato e oggi non esiste nemmeno nei pensieri di chi prende decisioni sulla scuola.
È evidente, comunque, come questo sia un ulteriore tassello della politica per il centro storico attuata dall’amministrazione comunale, una politica che non tiene in considerazione i problemi e le esigenze del quartiere e che ne sta aggravando ulteriormente la già precaria condizione.

Luca Craia

venerdì 26 febbraio 2016

Continuiamo a pastrocchiare con la scuola e ammazziamo il centro.



L’edificio che ospita il Nido a Santa Maria è sempre stato un osservato speciale perchè ha sempre avuto problemi strutturali quasi fin dalla sua edificazione. Ora sembra, si dice, si vocifera, che il Comune di Montegranaro voglia intervenire (di nuovo) per rendere la struttura sicura. Per farlo, però, occorrerà spostare i bambini altrove. E quale sarà questo altrove? Sembra che si stia pensando di muoverli nella struttura di San Liborio, nelle aule occupate dalla scuola materna sezione centro.
E i bambini della materna dove li mettiamo? Ecco il colpo di genio: visto che, nei giorno scorsi, su queste pagine si è ripetutamente parlato della necessità di riportare la materna nel centro del paese, sembra che l’assessore ai servizi sociali, colta da improvviso raptus iperattivo dopo due anni di torpore, stia pensando di portarle al piano terra della scuole rosse. In sostanza il progetto pare che preveda lo spostamento in toto delle attuali sezioni della primaria al primo piano per lasciare libero il piano terra e destinarlo alla materna.
Sembrerebbe la quadratura del cerchio. E invece non lo è. E vi spiego perché: prima di tutto va considerato che, così facendo, si priverebbe la scuola del centro dei locali dove si svolgono i laboratori e altre attività didattiche. In secondo luogo, ma cosa ben più importante, si priverebbe la struttura di ogni possibilità di crescita futura. Mi spiego: cosa accadrebbe se, l’anno prossimo, per esempio, anche conseguentemente al ritorno della materna in centro, si avesse un forte incremento di iscrizioni. Tanto da poter istituire di nuovo la seconda sezione? Dove la mettiamo? Mi pare un buon sistema per ammazzare il plesso definitivamente.
Sembra, comunque, che ci sia un piano ben preciso per portare la materna nelle scuole rosse, e per realizzarlo è necessario che ci sia spazio e che, quindi, esista una sola sezione. Ecco perché la direzione didattica, secondo diverse testimonianze, avrebbe premuto perché le iscrizioni di bambini in prima elementare andassero a confluire verso i plessi di San Liborio e Santa Maria. In questo modo si agevola il piano della Strappa di avere spazio a sufficienza nelle scuole rosse. Ma si sacrifica la qualità della didattica e l’interesse dei bambini. Ma a questo, ormai, siamo abbastanza abituati.
Ricostruzione fantascientifica? Forse, ma ormai a Montegranaro ci possiamo aspettare questo e altro. Vediamo…

Luca Craia