martedì 25 novembre 2014

Casa di riposo. Perché tanta fretta di sostituire il CDA?




Forse sono un po’ tardo io ma non riesco proprio a capire il perché di tanto accanimento da parte dell’Amministrazione Comunale sulla questione della scadenza del consiglio di amministrazione del Residence per Anziani. Una diatriba che sta sottraendo energie e tempo all’amministrazione della città, ai problemi più seri e urgenti, una questione che, per quanto il sindaco si prodighi per far apparire qualcosa di diverso, somiglia tanto alla vecchia e ritrita pratica di lottizzazione delle poltrone. Altrimenti non si capirebbe perché ci sia tutta questa urgenza di mandare a casa il Presidente.
Perché, mi pare di capire, il problema sta proprio nella figura del Presidente della fondazione. Infatti leggo oggi sul Carlino che il Sindaco è possibilista sulla conferma di alcune figure all’interno del CDA ma sembra non transigere sulla sostituzione del Presidente. Perché? Lucio Melchiorri è persona integerrima, di specchiata onestà e provate capacità organizzative e amministrative e i risultati ottenuti durante la sua gestione dell’Ente sono premianti. Al di là della data di scadenza (che comunque mi pare sia quella indicata dallo stesso Presidente, ossia tra poco meno di un anno) si sta conducendo una battaglia contro la persona ingiusta, immeritata, illogica. A meno che la logica non sia quella di accontentare qualche personaggio più gradito all’Amministrazione.
Perché se è vero che alcuni “membri già operanti” potranno essere riconfermati (sarebbe interessante sapere quali), non si capisce perché il Presidente o altri membri debbano essere sostituiti. Quale logica è dietro a questo ragionamento? Se Melchiorri ha lavorato bene così come pare a quasi tutta Montegranaro, perché dovrebbe essere avvicendato con tutta questa premura facendo una questione di puntiglio sulla data di scadenza? Perché tutta questa fretta, urgenza, ansia? Non sarà mica un ennesimo tentativo di tenere in equilibrio una maggioranza che è parsa in bilico fin dal primo giorno? A farne le spese, come sempre, sarà la città.

Luca Craia

Furto da Buffetti. L’imbarbarimento della nostra società



È un problema sociale, anche serio, l’ondata di furti che da mesi, anni, affligge Montegranaro, intensificandosi nell’ultimo periodo. È un problema sociale il quale, a quanto pare, non siamo attrezzati a combattere. Sono furti tutto sommato di poco conto, di poco valore, ma che fanno male a chi li subisce e, soprattutto, preoccupano. E, dicevamo, gli strumenti per contrastare il fenomeno sembrano insufficienti, anche le annunciate telecamere di videosorveglianza non credo potranno arginare più di tanto il fenomeno.
Questa notte è toccato al negozio Buffetti di largo Conti. Hanno aperto una porta laterale forzandola con una certa facilità. Si sono introdotti nel negozio e, mentre suonava l’allarme, hanno portato via velocemente tabacchi, qualche valore, qualche gratta e vinci e sono scappati via a piedi verso i giardini del Campo dei Tigli. Un bottino esiguo di poche migliaia di euro, una modalità che fa supporre l’operato di sbandati, personaggi poco organizzati ma non per questo meno pericolosi.
C’era scoraggiamento nelle parole dei titolari dell’esercizio con cui ho parlato stamattina. Nemmeno rabbia, nemmeno rassegnazione, forse solo la consapevolezza che l’imbarbarimento della nostra società sia forse inarrestabile. E preoccupazione: per il nostro futuro ma anche per la tendenza sempre più violenta che sta predominando nelle coscienze, sia in quelle che la violenza già la praticano nel delinquere sia in chi la sta subendo e pensa a una reazione. Quel che certo è che Montegranaro non è più una città sicura, il paese dove si lasciavano le porte aperte anche di notte ora è un paese assediato dalla delinquenza. Ed è altrettanto certo che davvero poco si possa fare per risolvere il problema, che è generale di tutta la nostra civiltà e che richiede un ripensamento di tanti, forse  troppi, meccanismi andati in panne.

Luca Craia

lunedì 24 novembre 2014

Per corde e voce, un viaggio nel passato con la musica.



Un’esperienza unica, incredibile, piacevolissima quella del concerto di musica antica Per Corde e Voce che ha avuto luogo ieri sera nella chiesa di San Serafino. Quattro musicisti giovani e di talento hanno dato vita ad un momento musicale raro e prezioso, dando modo al pubblico presente di ascoltare suoni e melodie inconsueti e, nel contempo, conoscere una parte storica della musica poco conosciuta. È stato oltremodo piacevo scoprire la figura di Barbara Strozzi, musicista e compositrice seicentesca dalla personalità potente e decisamente in anticipo sui tempi.
Bravissima Annalisa Cancellieri, soprano dalla voce sublime che, oltre ad allietarci con le sue vocalità ci ha fatto da guida nel mondo della musica antica. Meraviglioso il suono dei tre strumenti antichi, la tiorba del bravissimo Jacopo Sabina, la viola da gamba del virtuoso Luca Favoni e il cembalo del nostro amico, ormai consueto frequentatore di Montegranaro, Lorenzo Antinori che, oltre a suonare per noi, ha fatto da ponte tra Arkeo e i maestri per l’organizzazione di questo splendido concerto.
Buona l’affluenza di pubblico anche se pochi montegranaresi. Vista la finalità di raccogliere fondi per l’amata (a parole, evidentemente) chiesa dei SS.Filippo e Giacomo ci si aspettava una presenza più massiccia di concittadini. Abbiamo raccolto una cifra piccola ma non disprezzabile che consegneremo nei prossimi giorni al Parroco. Intanto altri eventi sono già in cantiere per sostenere i restauri della Prioria. Ricordiamo, infine, l’ultimo appuntamento del calendario di Arkeo per il 2014: un concerto polifonico organizzato in collaborazione con Germano Chiurchiù e dedicato agli ospiti del Residence per Anziani. Il concerto si terrà, sempre a San Serafino, il 14 dicembre.

Luca Craia

L’amministrazione che controlla (o vorrebbe controllare)



Si fa sempre più inquietante il quadro della strategia in materia culturale dell’amministrazione comunale di Montegranaro, strategia di cui abbiamo già parlato su queste pagine e che vede uno sforzo enorme da parte del Sindaco (che ha mantenuto la delega alla cultura) per avere sotto controllo l’intero comparto cultura. Abbiamo visto come si sia operato fin’ora nell’ambito dell’associazionismo aumentando le spaccature che già esistevano e dividendo le realtà operanti in questo campo tra “allineate” (che godono dei favori e delle sovvenzioni comunali) e “non allineate” che vengono considerate quasi come non esistenti.
Abbiamo anche visto il tentativo di creare una sorta di controllo delle varie attività addirittura scavalcando la Proloco anziché potenziarla fornendogli gli strumenti di cui necessita. Abbiamo anche visto un certo ridimensionamento della figura del funzionario comunale del comparto cultura, cosa assurda, ingiusta e pericolosa.
Ora assistiamo anche al presunto tentativo di mettere mano sulla scuola, con la questione dei progetti che sarebbero stati imposti dal Comune all’Isc. Se la cosa fosse vera la questione sarebbe gravissima. Interferire sui pof, quindi sull’educazione dei nostri figli, a livello politico è inqualificabile e degno delle peggiori dittature. Leggendo poi i titoli dei progetti che sarebbero stati imposti si capisce che vi potrebbero essere soggetti favoriti da questo ipotetico atto di forza e quali essi siano.
In sostanza il Comune sembra molto attento alla cultura, evidentemente la reputa prioritaria, come dichiarato in campagna elettorale, ma per scopi diversi da quelli sani e giusti di crescita umana e di promozione del territorio. Tutto ciò è a dir poco preoccupante.

Luca Craia

La politica si indigni per le cose serie e smetta con i dispetti infantili.



Me ne voglio andare di qui, non mi piace vivere nella sporcizia" mi scrive un giovane lettore dell’Ape che da poco tempo ha deciso di stabilire la vita della sua nuova famiglia nel centro storico di Montegranaro. È una frase pesantissima che denuncia quello che ormai tutti sappiamo, ossia che Montegranaro versa in condizioni pietose. Il centro storico è senz’altro l’area più degradata della città (farsi un giro per verificarlo), ma tutto il paese è sporco, trascurato, a tratti fatiscente, abbandonato all’incuria. Mi giungono segnalazioni da ogni parte in cui si evidenzia un degrado dilagante.
La sporcizia, l’abbandono di rifiuti per strada e nei campi, i tanti esempi di inciviltà sono imputabili a comportamenti inqualificabili da parte di cittadini barbari e selvaggi, che saranno sicuramente una minima parte della cittadinanza montegranarese e del cui comportamento la maggioranza, civile ed educata, deve subire le conseguenze; alla loro stupidità oltre che alla loro maleducazione, come i materiali ingombranti abbandonati al margine delle strade periferiche piuttosto che essere riconsegnati presso l’ecocentro, cosa più semplice da fare oltre che civile. Questo non deve, però, in alcun modo giustificare l’assenza di un piano per tenere in ordine il paese, la mancanza di un meccanismo sanzionatorio. In sostanza se il paese è sporco chi amministra ha il dovere di provvedere a pulirlo e di sanzionare chi lo sporca tutelando i cittadini ligi alle regole.
Tutti sappiamo quali siano le difficoltà economiche in cui chi amministra un paese come Montegranaro deve giostreggiarsi per gestire le tante voci che compongono l’opera di governo. Tutti sappiamo che non possiamo imputare colpe relative alla sporcizia agli operai comunali che sono da tempo fortemente sotto organico. Tutti sappiamo che, con la situazione economica nazionale e locale, è difficile incrementare il personale.
Però vorrei vedere i miei amministratori indignarsi. Indignarsi con la stessa forza con cui lo stanno facendo in questi giorni per motivi tutto sommato stupidi, di ripicche politiche, di scaramucce, di giochini che appaiono infantili e ridicoli. Vorrei vedere i miei amministratori, invece, indignarsi per questo stato di cose, per un paese che va a rotoli e per la difficoltà che trovano a porre rimedio a questo disastro. Vorrei vedere il mio Sindaco scrivere sui giornali non per lamentarsi dell’ennesimo “sgarbo istituzionale” subito ma perché vorrebbe fare di più e non ci riesce per cause non imputabili alla sua volontà.
Vorrei vedere l’opposizione gridare allo scandalo per le condizioni del paese, delle strade, dei quartieri sempre più degradati. Vorrei vedere l’opposizione farsi carico dell’esasperazione dei cittadini e non di tecnicismi politici di cui, tutto sommato, poco importa. Vorrei vedere la politica muoversi per i problemi reali e non per le stupidaggini che occupano le cronache politiche recenti. Vorrei vedere tutti, ognuno nel proprio ruolo, concentrarsi sui problemi reali e smettere di giocare a farsi i dispetti come bambini dell’asilo. Montegranaro merita più rispetto.

Luca Craia