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venerdì 20 gennaio 2017

Ussita: arriva la turbina ma non ha le catene



Non lo so se mi viene da ridere, più che altro mi monta la rabbia per tanta approssimazione, disattenzione e, se vogliamo, stupidità, quella che troviamo, purtroppo, in quasi ogni angolo dello Stato. Non vado oltre e vi do la notizia asciutta, così com’è. I ragionamenti fateli voi.
Stamattina è arrivata a Ussita la tanto sospirata turbina. Non era un capriccio, quello del Sindaco Rinaldi, di avere questo mezzo: serve per liberare la strada e soccorrere gli abitanti delle frazioni di Casali e Vallestretta, minacciate addirittura dal pericolo di una valanga. Ebbene, la turbina è partita ma si è bloccata subito perché non aveva le catene. E non dico altro.
                                      
Luca Craia

mercoledì 18 gennaio 2017

Neve e pericolo valanghe. Emergenza su emergenza: il disperato appello del Sindaco di Ussita.



Marco Rinaldi, Sindaco di Ussita
C’è oltre un metro di neve nell’area del Monte Bove. Ci sono centinaia di capi di bestiame che non hanno più una stalla e muoiono di freddo. Ci sono i loro allevatori, che necessitano di approvvigionamenti e che sono tagliati fuori dalle zone “vive” (per usare un eufemismo) dalla copiosa nevicata. Già arrivare fino a Visso e poi Ussita è complicato: la strada è percorribile ma sporchissima e pericolosa. Le vie interne, che collegano i centri alle frazioni, sono bloccate.
Il Sindaco di Ussita, Marco Rinaldi, è disperato: non ha i mezzi per raggiungere le frazioni di Vallestretta e Casali, in particolare Casali. Ha chiesto l’intervento dell’Esercito ma, al momento, entrambe le zone sono sostanzialmente isolate ed è impossibile raggiungerle. A questo va aggiunto il pericolo valanghe. Un dispaccio della Protezione Civile allerta su un forte rischio valanghe sul Monte Rotondo e sui rilievi circostanti, cosa estremamente preoccupante in quanto l’eventuale valanga rischia di precipitare sugli allevatori e le stalle di Vallestretta. Una situazione surreale.
Le scosse di stamane si sono sentite forte ma non è possibile se vi siano stati ulteriori danni alle strutture del centro di Ussita e di Visso in quanto tutto è nascosto dal manto nevoso. Suona amaramente ironica la battura di Rinaldi quando dice che danni alle persone non ci sono stati perché le persone non ci sono.
Una zona abbandonata dallo Stato e dalla Regione. Ci sono decine di persone che lavorano e cercano di mantenere vivo quel territorio dimenticato dalle Istituzioni, e non si riesce nemmeno a tenere percorribili le strade. Sono gravissime le responsabilità che il mondo politico italiano e regionale si sta caricando sulle spalle. Sono responsabilità che parlano di morti di animali e di potenziali gravissimi pericoli per l’incolumità delle persone.
                                      
Luca Craia

lunedì 16 gennaio 2017

Piano neve inesistente. Caos per le strade a Montegranario


Per chi viene dalla costa è una sorpresa sgradita trovare Montegranaro coperto di neve, venendo da Cura Mostrapiedi incontri la neve davanti a El Farelito e non ti aspetti di trovarti bloccato in circonvallazione. Eppure è così: arrivi ai semafori di via Umbria e lì trovi rosso, un rosso assurdo perché nessuno ha pensato a spegnere l’impianto che, data l’impossibilità, in queste condizioni, che arrivino vetture da Via Umbria o via Lazio, è totalmente inutile e dannoso, costringe le macchine a fermarsi trovando difficoltà a ripartire. Poi, sul lato ovest della strada, le prime macchine intraversate, chi mette le catene, chi bestemmia.
Il piano neve, a Montegranaro, ha funzionato come un orologio svizzero. Rotto. La condizione delle strade principali è vergognosa. Evidentemente nessuno ha preventivamente sparso il sale, chiaramente nessun mezzo sta provvedendo a pulire le strade. Eppure l’allerta c’era da tempo, si sapeva benissimo che sarebbe nevicato e anche tanto e già alle 16, coi primi fiocchi, si poteva intervenire. Ma no, siamo nati per soffrire e soffriamo. E adesso almeno speriamo che Basso non faccia lo spiritoso come l’ultima volta.


Luca Craia

giovedì 24 novembre 2016

La spazzolatrice della discordia.



Montegranaro - Ricevo copiose e infuriate lamentele quasi quotidiane sugli orari con cui la spazzolatrice svolge finalmente la sua funzione di pulizia delle strade. Dico finalmente perché, nei primi mesi di esercizio, il macchinario passava tranquillo a centro carreggiata lasciando abbondanti mucchietti di sozzure varie al bordo del marciapiede, dove normalmente lo sporto ci accumula e dove non si poteva passare perché, vai a capire perché, nessuno aveva pensato di emettere un’ordinanza sistematica di divieto di sosta. Ora l’ordinanza c’è ma scontenta un po’ tutti, in parte perché sta nelle cose (a nessuno fa piacere dover parcheggiare lontano da casa un giorno a settimana per il divieto di sosta imposto), un po’ perché gli orari non sono propriamente razionali.
In effetti le spazzolatrici, nel mondo civilizzato, di solito passano di notte, per cui molti cittadini, che si lamentano perché magari vanno a casa per pranzo con i minuti contati e non hanno nemmeno modo di parcheggiare perché passa la macchina lucidastrade, non hanno poi tutti i torti: la si potrebbe far passare a un orario che crei meno disagi possibili. Ma quello che si è visto oggi a Santa Maria fa davvero pensare che non ci sia razionalità nelle scelte, che si faccia a caso.
L’incrocio di Santa Maria, la rotatoria più importante di tutta Montegranaro, è il punto nevralgico del paese dove, all’ora di punta, si concentra un traffico degno di Milano o quasi. E il genio cosa fa? Fa passare la spazzolatrice alle 8,00 del mattino. Volete che vi dica delle conseguenze o ve le immaginate da soli?

Luca Craia