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giovedì 26 gennaio 2017

Modello Ussita, la fiscalità dal volto umano



“Una fiscalità dal volto umano, capace di rilanciare il sistema imprenditoriale del territorio e di essere attrattiva verso nuovi capitali attraverso una detassazione da applicare sul reddito prodotto nelle zone di insediamento”, questo è il concetto espresso da un documento, che verrà inviato al Presidente della Repubblica e a quello della Camera dei deputati dal Comune di Ussita. È il frutto di un ragionamento iniziato nel Comune dei Sibillini colpito dal terremoto ed elaborato in collaborazione con l’Università di Macerata dove domattina, nel corso del convegno dal titolo “Recuperare il valore del territorio dopo il sisma”, ne verrà presentato il testo.
È un composto grido di dolore ma non la supplica di chi ha bisogno, bensì l’espressione della necessità che venga riconosciuto uno stato di estrema difficoltà di cui l’intera Comunità Nazionale debba farsi carico per raccogliere, in un futuro prossimo, i frutti della ripresa economica di queste zone potenzialmente ricchissime.
Si guarda al futuro, nei paesi colpiti dal terremoto, e questo è un segnale molto positivo, un segnale in controtendenza, perché le politiche fin qui attuate vanno in tutt’altra direzione, vanno verso la desertificazione e l’affossamento dell’attività economica nelle aree colpite dall’evento. Il documento, di per sé condivisibile e da sostenere, è anche la testimonianza della volontà di andare avanti che c’è nella gente dei Sibillini, del coraggio di progettare il domani e di superare il disastro naturale e politico attuale. Sotto trovate il testo integrale.
                                      
Luca Craia

martedì 24 gennaio 2017

Visso a rischio inondazione. Lo si sa dal 2015.



Minimizza, come sempre dall’inizio della crisi, la Regione Marche sul rischio idrogeologico a cui, come se non bastasse tutto il resto, è sottoposta Visso. Da Ancona fanno sapere che è tutto sotto controllo ma, visti i pregressi, io tanto tranquillo non starei. È anche vero che lo zero termico pare si sia assestato sulla giusta quota mantenendo la coltre nevosa compatta, è anche vero che non ci sono state piogge torrenziali, ma sappiamo bene come sia bizzarro il clima negli ultimi tempi per cui, con una situazione idrica comunque rischiosa, bisogna stare bene all’erta e bene fa l’Amministrazione Comunale a prepararsi per ogni evenienza.
Perché, vedete, che a Visso ci fosse una situazione idrogeologica molto precaria lo si sapeva da tempo, tanto che, nel 2015, fu presentato un progetto di soluzione per le criticità legate a questo problema al Click Day 6000 Campanili del 2015, quando furono assegnati ben 100.000.000 di Euro ai piccoli comuni per finanziare interventi infrastrutturali. Visso, col suo progetto, arrivò primo a pari merito con altri sette progetti su 3101 richieste in essere, ma il suo progetto fu scartato perché troppo oneroso. Oggi ci troviamo a correre ai ripari per una questione che poteva essere risolta già due anni fa.
La contraddizione tra la realtà e quanto afferma la Regione circa la sicurezza dei fiumi dell’area sta nel fatto che, a quanto pare, una delle difficoltà che avrebbero impedito l’edificazione per tempo delle tanto sospirate casette di legno, almeno a quanto afferma il Consigliere Comunale vissano Filippo Sensi, sarebbe proprio il rischio idrico a cui sarebbero state soggette. Quindi il rischio c’è, altrimenti le casette sarebbero già al loro posto. Forse. Fatto sta che, ancora una volta, il Comune di Visso, come tanti piccoli comuni italiani, viene lasciato solo a risolversi i problemi. E i problemi, come si vede, non sono di piccolo conto.
                                      
Luca Craia

venerdì 20 gennaio 2017

Ussita: arriva la turbina ma non ha le catene



Non lo so se mi viene da ridere, più che altro mi monta la rabbia per tanta approssimazione, disattenzione e, se vogliamo, stupidità, quella che troviamo, purtroppo, in quasi ogni angolo dello Stato. Non vado oltre e vi do la notizia asciutta, così com’è. I ragionamenti fateli voi.
Stamattina è arrivata a Ussita la tanto sospirata turbina. Non era un capriccio, quello del Sindaco Rinaldi, di avere questo mezzo: serve per liberare la strada e soccorrere gli abitanti delle frazioni di Casali e Vallestretta, minacciate addirittura dal pericolo di una valanga. Ebbene, la turbina è partita ma si è bloccata subito perché non aveva le catene. E non dico altro.
                                      
Luca Craia