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venerdì 17 aprile 2015

Per il disabile c’è tempo e non ci sono i soldi



Mi scrive una lettrice, firmandosi, una triste storia montegranarese legata al problema dei disabili. Scrive la nostra amica: “parcheggio disabili: mio padre ha il cartellino da 5 anni. Sono andata a fare il rinnovo e i vigili si sono scusati perchè in 5 anni non sono mai venuti a fare il parcheggio!!!!! Ho detto che, negli ultimi anni, potevamo usufruire del parcheggio di una vicina dato che è morta e quindi non lo usa più, ma i vicini continuano a parcheggiarci senza aver il cartellino. Mi hanno detto di chiamarli quando succede. Ho aspettato 7 g prima di farlo. Ieri sono andata e chi era di turno mi risponde: va bè dai la conosco, non posso multarla, ci vado a parlare”.
Diciamo che va bene, se bastasse parlare per risolvere una questione del genere si potrebbe anche evitare la multa. Ma la nostra amica prosegue: “premetto che mamma pochi giorni fa, a Fermo, ha fatto l’errore di parcheggiare con il tesserino scaduto da 1 giorno e le hanno fatto la multa. Abbiamo pagato subito e fatto togliere i punti: ha sbagliato e, quindi è giusto pagare. Allora mi domando: perchè i vicini continuano a parcheggiare in un posto dove non dovrebbero senza esser multati?”
Poi, perla delle perle: “in più i vigili hanno detto che il comune non ha soldi per realizzare le strisce per il parcheggio. Mi viene da ridere per non piangere! La mia vicina ha dovuto pagare da sè una grata posta sul marciapiede perchè da quando hanno rifatto i marciapiedi l’acqua le entrava in casa”.
Io non avrei granché da aggiungere. Il fatto si commenta da solo e la dice lunga sul tipo di approccio abbiamo (non solo a Montegranaro, purtroppo) per i problemi legati alle disabilità, primo fra tutti l’abbattimento delle barriere architettoniche e i sussidi alla mobilità. In questo caso basterebbe un po’ di vernice gialla e un po’ di buona volontà. Per tacere del senso civico.

Luca Craia

giovedì 18 dicembre 2014

Obbligo di spalare per i cittadini. Che dice la legge?



I marciapiedi delle strade, secondo il codice della strada (art. 3 comma 1 d.lgs 285/92), "sono una parte della strada, esterna alla carreggiata", quindi la "pulizia delle strade" (art. 14 comma 1 d.lgs 285/92) è di competenza dei proprietari. Nel nostro caso (strade comunali) il proprietario è ovviamente il Comune. Perciò anche la pulizia dei marciapiedi compete al proprietario cioè il Comune. Per pulizia si intende anche lo sgombero da qualsiasi tipo di materiale, compresi neve e ghiaccio. Infatti il proprietario deve provvedere alla pulizia "allo scopo di garantire la fluidità e la sicurezza della circolazione". Quindi spetta al Comune pulire, anche alla luce di recenti sentenze della Cassazione (n. 16226 del 03/08/05). Infine è dal 1961, con la legge 1014/60, che ai Comuni è interdetta la possibilità di imporre "medievali corvè" tramite ordinanza, regolamento o delibera. Ci vorrebbe una legge ma una legge che faccia obbligo ai frontisti o conceda ai Comuni facoltà di obbligare i frontisti a provvedere alla pulizia delle strade o di sgomberarne la neve e ghiaccio non esiste.

mercoledì 17 dicembre 2014

Cittadini spalatori a servizio del Comune. Ubaldi precetta i Montegranaresi in caso di neve?




Questa poi è bellissima: sembra che, nel Consiglio Comunale previsto per domani, nel quale si discuterà, tra l’altro, anche la modifica al regolamento di polizia urbana, è prevista l’introduzione di una sorta di obbligo per il cittadino di pulire la strada davanti la propria abitazione in caso di neve. Questo afferma il vicesindaco Endrio Ubaldi quest’oggi sul Carlino, annunciando la cosa come una rivoluzionaria trovata per agevolare “l’opera di sgombro messa in atto dal Comune”.
A parte l’evidente incostituzionalità di una simile norma, mi vado a chiedere cosa accadrebbe quando l’abitazione sia di proprietà di un anziano, magari non autosufficiente, o di una persona malata. Cosa farebbe il Comune di questo caso? E se il proprietario fosse assente? E se si rifiutasse? E sì, perché uno potrebbe anche rifiutarsi. Va bene il senso civico, ma con le tasse che paghiamo dobbiamo anche essere precettati come spalatori?

Luca Craia

lunedì 13 ottobre 2014

La Steat è sorda e continua a sovraccaricare i mezzi. È pericoloso.



 Foto scattata la mattina del 13 ottobre 2014 a bordo di una corriera della tratta Montegranaro - Fermo
Irrisolti i problemi relativi al trasporto scolastico della tratta Montegranaro-Fermo. La Steat continua a stipare i propri mezzi oltre all’inverosimile e, comunque, oltre i limiti consentiti dalla legge. Gli studenti viaggiano accatastati nonostante le proteste dei primi giorni di scuola. Viaggiare in sovrannumero è estremamente pericoloso. Immaginate cosa potrebbe accadere in caso di incidente. Immaginate cosa potrebbe accadere soltanto a causa di una brusca frenata. Non si capisce perché le autorità non intervengano visto che vengono sistematicamente violate le norme elementari di sicurezza stradale mettendo a rischio la stessa vita dei nostri ragazzi. Non si capisce nemmeno perché il Comune di Montegranaro non intervenga sulla società di trasporti di cui è azionista, andando a tutelelare la stessa incolumità dei propri cittadini. Molti genitori sono preoccupati per l’evolversi o, meglio, il non evolversi della situazione. Credo, a questo punto, sia indispensabile formare un comitato di genitori che metta in moto tutte le azioni necessarie a cambiare questo increscioso e pericoloso stato di cose. Sono a disposizione per organizzare un’assemblea. Fatevi vivi.

Luca Craia

Foto scattata la mattina del 13 ottobre 2014 a bordo di una corriera della tratta Montegranaro - Fermo

lunedì 22 settembre 2014

Viale Gramsci come un motodromo



Questo è quello che ho visto ieri dietro le mura a Montegranaro: le loggette di Palazzo Francescani (sotto la Carifermo) usate da garage per motorini e il marciapiede come fosse una corsia di immissione in strada. Il pedone si deve scansare. Ho già pubblicato le foto su Facebook e un ragazzo, evidentemente sentitosi chiamato in causa, ha affermato con candore e anche con una certa dose di ragione, che i problemi sono altri e che è una vita che ci sono gli scooter parcheggiati lì. In effetti, ci sono tanti altri problemi ma questo è uno dei tanti e rappresenta due questioni piuttosto gravi: una riguarda la mentalità di questo paese, l’educazione della gente che ci vive e le prospettive di miglioramento stanti le nuove generazioni; l’altra il fatto stesso che si sia sempre fatto così. E i controlli?

Luca Craia

venerdì 19 settembre 2014

Disservizi STEAT. Oggi corriera in panne. E gli autobus restano stipati.



L’atteggiamento letto ieri sui giornali da parte della società che gestisce i trasporti scolastici non è certamente accomodante. Giustifica il proprio operato con motivazioni opinabili e addossa la responsabilità sugli utenti rei di scegliere liberamente quale autobus prendere (ricordiamo che, in base all’autobus che si prende si rientra a casa prima o dopo, e alle 14 e passa credo sia legittimo scegliere di prendere quello che arriva prima). Non solo, lancia la sfida contro quegli studenti che, invero esagerando, hanno minacciato azioni di forza (non condivisibili, ben inteso).
Oggi la corriera da Fermo a Montegranaro era piena come negli altri giorni, segno che la Steat non ha inteso prendere alcun provvedimento. Solo che oggi è capitato un fatto nuovo: un mezzo s’è rotto, forse proprio per il sovraccarico. In soccorso ne è giunto un altro di dimensioni decisamente più piccole, per cui immaginate voi le condizioni dei ragazzi.
La Steat è perfettamente a conoscenza del numero degli utenti che dovrà servire o, almeno, dovrebbe esserlo fin da prima dell’inizio delle lezioni, visto che è la stessa Steat a vendere gli abbonamenti. Non mi pare cosa strana fare il conto (tanti abbonamenti)=(tanti utenti a bordo). Perché il primo giorno di scuola si debbono stipare gli autobus fino all’inverosimile? Posto che si può anche sbagliare qualcosa, perché al venerdì ancora non si è rimediato? Altra domanda: dov’è la polizia in questo caso? Il sovraccarico dei mezzi pubblici è illegale, o sbaglio?
Spero che la Steat cambi atteggiamento, che capisca di avere torto in abbondanza, che comprenda che, prima di tutto, deve rispetto ai propri clienti/utenti, e che provveda fin da subito al ripristino di una condizione normale di servizio. Non sono d’accordo con le azioni di forza minacciate dagli utenti fino ad ora. Ma credo sia necessario spingere sugli organi di controllo, siano essi la Polizia Stradale o la Regione che eroga finanziamenti per il servizio di trasporto degli studenti affinchè ognuno faccia la sua parte per restituire il diritto di viaggiare in tutta sicurezza ai nostri studenti. E questo lo dobbiamo fare noi cittadini e lo deve fare anche la politica che, fin a questo momento, non si è mossa.

Luca Craia

domenica 4 maggio 2014

La polizia italiana e le mele marce



Lo so che la Polizia è sotto pressione. Lo so benissimo che, persone sottopagate, rischiano la vita per proteggere i cittadini. Lo so perfettamente che, per quattro imbecilli che portano la divisa, non si possono giudicare migliaia di poliziotti che svolgono onorevolmente il loro lavoro. Però la Polizia si deve auto tutelare di fronte alla denigrazione. La Polizia deve proteggere la propria credibilità e il proprio onore. La Polizia deve dare la sensazione al cittadino di potersi fidare ciecamente. Il Cittadino non può temere la polizia quando è onesto e rispetta le leggi. Il cittadino non deve aver paura della divisa. Se la polizia applaude a degli assassini, anche se quelli stessi assassini portano la stessa divisa, solo per rimarcare lo spirito di corpo ed evidenziare le grandi difficoltà il cui le forze dell’ordine devono operare in questo disgraziato Paese, è la Polizia stessa che si danneggia, che si denigra, che si toglie credibilità. I primi a non fare di tutte le erbe un fascio e di tutte le mele un cesto di mele marce devono essere i poliziotti stessi. È un loro diritto, è un dovere nei confronti del cittadino che chiede sicurezza. Anche da poliziotti pericolosi, pochi, ma che esistono.

Luca Craia

venerdì 18 aprile 2014

La violenza nelle manifestazioni. A chi fa comondo?



A me pare strano. Pare davvero strano che, ad ogni manifestazione che si organizzi in Italia capitino disordini più o meno gravi. Pare strano che ci sia così tanta violenza nella gente che, seppure esasperata, diventa talmente stupida da passare sistematicamente dalla ragione al torto solo per il gusto di tirare un petardo addosso alla polizia. No, non riesco a crederci.
Allora mi pare più plausibile un’altra ipotesi, che pure sarebbe pazzesca se fossimo in un Paese normale. Ma il nostro è il Paese delle stragi di Stato impunite, dei servizi segreti deviati, della P2 che forse ancora ci governa. E quindi pensare che dietro ai disordini che puntualmente si verificano ad ogni manifestazione di cittadini ci sia una regia non è fantascienza ma, forse, solo senso della realtà. La violenza neutralizza gli effetti che una manifestazione legittima e pacifica potrebbe avere. Una manifestazione che termina con feriti e teste spaccate dall’una e dall’altra parte disintegra ogni ragione e vanifica ogni giusta pretesa o istanza. Per questo, prima di chiedermi se i manifestanti abbiano perso la ragione o se i poliziotti siano tutti dei pazzi violenti mi viene naturale chiedermi chi abbia davvero un tornaconto nel far spaccare vetrine ai manifestanti.

Luca Craia