Visualizzazione post con etichetta monumento. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta monumento. Mostra tutti i post

lunedì 7 novembre 2016

Le tragicomiche celebrazioni del 4 novembre



Come di consueto, le celebrazioni per la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il 4 novembre, slittano alla domenica successiva. È comunque tradizione celebrarle in piazza, con la Banda, i rappresentanti militari, il Comandante della Stazione dei Carabinieri, i gonfaloni delle associazioni e i bambini delle scuole che leggono passi di storia. Gli anni passati la piazza veniva chiusa e sgomberata dalle macchine per consentire adeguatamente lo svolgimento della cerimonia. Quest’anno, a causa del sisma, si è deciso di fare la cerimonia a largo Conti, lasciando in piazza solo il momento, comunque importante, della deposizione della corona di fiori di fronte al monumento ai Caduti.
Quest’anno, però, qualcuno si è dimenticato di chiudere la piazza e di mettere i divieti di sosta. Di conseguenza piazza Mazzini era stracolma di automobili, anche perché il tutto si intrecciava con la celebrazione della messa domenicale, anch’essa in trasferta nel teatrino della pievania. Per molti dei presenti è stato esilarante vedere il nostro Sindaco, con la corona di fiori da deporre, doversi divincolare non senza una certa atleticità tra le vetture in sosta davanti al Monumento, per poterlo raggiungere e deporvi l’omaggio. Ad aggravare il tutto un bel mucchio di fogliame secco, proprio lì davanti, che nessuno ha pensato di raccogliere preventivamente.
Esilarante, vero, ma molto triste. Perché, prima di tutto, si è mancato di rispetto ai Caduti e alle Forze Armate. In secondo luogo abbiamo avuto una ulteriore prova dell’approssimazione con cui si amministra Montegranaro. Questa approssimazione si vede nelle piccole cose, ma quando passa a quelle più grandi e serie, c’è da preoccuparsi.

Luca Craia

giovedì 12 maggio 2016

Ritrovata la palla che gira



Eccola qua, la palla che gira, il monumento al giramento di palle, la sfera rotante della fontana di dietro le mura. In molti ci chiedevamo che fine avesse fatto dopo che era stata tolta dal luogo dove, nel 2009, era stata installata, lo spiazzo dei giardini di viale Gramsci, per effettuare i lavori di manutenzione degli stessi. E, finalmente, stamattina un lettore del blog che è capitato nei pressi della rimessa comunale l’ha notata, le ha fatto una foto e me l’ha mandata.
Il Sindaco, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale, ci ha spiegato che la palla è troppo pesante per stare dietro le mura, potrebbe far riprendere la frana. Questa rivelazione ci ha un po’ preoccupati perché, per quanto possa essere pesante questa palla, se al suo posto si ferma un capannello di quattro o cinque persone di media corporatura, potrebbe fare lo stesso effetto della palla e far rotolare tutti i giardini sopra la circonvallazione.
Però, visto quanto è costata, la si potrebbe riutilizzare, mettere da qualche altra parte. Ci sono altri giardini, spiazzi, spazi. 70.000 euro di palla, per quanto possa non piacere a Sindaco, Vice e Presidentissimo, mi sembra uno spreco buttarli via. E invece eccola qua, sbattuta contro il muro della rimessa comunale come un calcinaccio qualsiasi. E poveri soldi nostri.

Luca Craia

sabato 30 aprile 2016

Michele Gismondi: è ora di ricordarlo e onorarlo come si deve.



Nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 29 aprile, assistendo alle giuste celebrazioni dei successi sportivi della nostra squadra di calcio e all’altrettanto giusto tributo all’autista della SAM, Roberto Paternesi, che si è distinto per coraggio e dedizione, ascoltando la proposta del Sindaco di istituire una sorta di premio per il Montegranarese dell’anno mi è tornata in mente una proposta che feci tre anni fa (vedi articolo), nel momento in cui Montegranaro perse uno dei suoi figli più cari, Michele Gismondi.
Gismondi è conosciuto come il “gregario di Coppi” ma, al di là di questo ruolo, nel quale si è distinto per grande lealtà sportiva, è stato un grande atleta che ha portato in alto il nome di Montegranaro e lo ha fatto conoscere nel mondo. Così mi sento di rilanciare la proposta che allora fu accolta con entusiasmo salvo poi cadere per le note vicissitudini che fecero tramontare prematuramente l’amministrazione comunale guidata dal nipote di Michele Gismondi, Gastone.
Credo che sia giusto e doveroso dare il giusto tributo a questo Montegranarese del quale dovremmo essere fieri. Così torno a proporre che venga intitolata una via o una piazza a Michele Gismondi e che magari si trovi il modo di far realizzare un monumento che ne perpetui la memoria. Questo perché è bene celebrare i successi attuali ma guai a dimenticare la nostra storia.

Luca Craia