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martedì 13 ottobre 2015

Topi e piccioni popolano il centro storico. Ecco i rischi che si corrono.



Chi ha detto che il centro storico è spopolato? In realtà è densamente popolato ma… di bestiole non troppo simpatiche. E se a qualcuno può trovare piacevoli i piccioni certamente il discorso cambia per i topi. E di topi, credetemi, cominciano a starcene parecchi e non solo nelle vie vecchie: si stanno diffondendo in tutto il paese. Le condizioni sono ottimali: case disabitate e abbondanza di cibo. I topi si nutrono di qualsiasi cosa, e la presenza di piccioni ne agevola l’esistenza per via delle carcasse degli animali morti e dei pulcini che i topi predano con tranquillità.
Ricordiamo che sia topi che piccioni sono portatori di malattie anche molto pericolose. Ve ne elenco alcune:

Febbre da morso: questa malattia può comparire a seguito del morso del ratto, se questo risultano infetto da particolari germi che si trovano anche nelle feci di ratto. I batteri albergano nel cavo orale e nella faringe dei ratti. Sono particolarmente sensibili i bambini sotto i 12 anni, soprattutto in aree suburbane o degradate infestate da topi. La malattia si manifesta con febbre, vomito, dolori muscolari e articolari, seguiti da lesioni cutanee. Questi sintomi perdurano per circa una settimana, e possono alternarsi ripetutamente a periodi di remissione della sintomatologia, in assenza di adeguata terapia antibiotica.
Leptospirosi: sicuramente è questa la patologia di più frequente riscontro, legata alla presenza di topi e ratti nell’ambiente. L’infezione è sostenuta da batteri presenti nei reni dei ratti e che attraverso le urine si diffondono nell’ambiente. Si contaminano in questo svariati ambienti acquatici (fosse, rogge, canali) e proprio in acqua che questi batteri (Leptospira) possono sopravvivere per mesi.  L’infezione può avvenire mediante l’assunzione di acqua contaminata, ma anche per semplice contatto con acque infette, attraverso microlesioni di cute o mucose. Solitamente la malattia si presenta dopo un periodo di incubazione che varia da 2 a 20 giorni, in modo improvviso con febbre elevata, cefalea e forti dolori muscolari ed articolari; oltre ai sintomi già citati, si possono manifestare anche difficoltà respiratoria. In rari casi può avvenire il decesso.
Salmonellosi: le infezioni da salmonella sono piuttosto comuni sia nell’uomo che nelle più svariate specie animali.  La trasmissione dell’infezione avviene attraverso l’assunzione di cibi o acque contaminate da feci di animali o persone ammalate. I ratti possono trasmettere salmonelle anche e solo mediante azione meccanica, per via del fatto che questi animali, vivendo spesso all’interno di ambienti luridi come fogne o pozzi neri, possono veicolare i germi sul proprio mantello, contaminato da acqua infetta. In alternativa possono contribuire alla disseminazione dei germi attraverso le feci.  L'infezione da Salmonella si manifesta con una gastroenterite: il sintomo caratteristico é una forte diarrea e compare entro 48 ore dall'ingestione di cibo o acqua contaminata. La gravità dei sintomi varia dai semplici disturbi del tratto gastrointestinale (febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea) fino a forme cliniche più gravi.  Nella maggior parte dei casi la malattia ha un decorso benigno e non richiede l’ospedalizzazione, ma talvolta l’infezione può aggravarsi al punto tale da rendere necessario il ricovero.
Infezioni da rickettsia: con il termine di Rickettsiosi si indicano alcune malattie sostenute da microrganismi appartenenti al genere rickettsia. L’unica rickettsiosi endemica in Italia è la Febbre Bottonosa del mediterraneo. La malattia è frequente nelle regioni dell’Italia meridionale e centrale. La malattia è trasmessa all’uomo attraverso la puntura di zecche, che rappresentano veri serbatoi della malattia. Le zecche, a loro volta, possono trasmettere l’infezione ad altri animali, che a loro volta si trasformano in possibili vettori della malattia. La malattia può trasmettersi anche mediante inalazione di materiale infetto polverizzato (infezione per via respiratoria o congiuntivale). Si manifesta come forma febbrile, dolori muscolari e articolari, esantema (macule e pustole cutanee) che decorrono per una o due settimane.
Rabbia: ratti e i topi, come tutti i mammiferi, possono albergare il virus della rabbia, e trasmetterlo quindi mediante il morso infetto. Eventualità questa piuttosto remota, ma comunque sempre teoricamente possibile. Ulteriori rischi per la salute pubblica sono la schistosomiasi, malattia trasmessa dal ratto che ogni anno infetta circa 40 milioni di persone, il tifo murino, la trichinellosi e altre pericolose malattie associate a questi roditori.

Anche i piccioni sono portatori di malattie gravi. Le più pericolose sono le seguenti:

Criptococcosi: solitamente l'infezione parte dai polmoni e si diffonde attraverso i l sistema circolatorio in tutte le parti del corpo. Le infezioni dell'encefalo e delle meningi, soprattutto nei bambini, causano quasi sempre la morte.
Istoplasmosi: può presentarsi come un'infezione acuta o cronica, localizzata o diffusa, del sistema immunitario. Clinicamente può essere confusa con altre malattie, tra le quali la tubercolosi; la maggior parte delle infezioni regredisce spontaneamente, ma i casi fulminanti sono mortali.
Ornitosi: questa malattia presenta i caratteri di una setticemia infettiva e di una polmonite atipica, la trasmissione della malattia avviene per via aerea, respirando polvere di sterco di colombo. L'esito è mortale per le forme polmonari.

A Montegranaro servirebbe una derattizzazione seria, anche perchè il problema riguarda tutto il paese. Era stata programmata per la scorsa primavera ma poi non se ne fece più nulla per via della pioggia. Poi è venuta l’estate e non è mai piovuto, quindi si poteva fare ma non si è fatto. I topi intanto prosperano e si moltiplicano. I piccioni muoiono da soli ma non pare che il numero cali. Si intenderà fare qualcosa sul serio o solo le solite chiacchiere?

Luca Craia

sabato 25 luglio 2015

Affidato l’incarico per la derattizzazione. Era ora.


Finalmente una buona notizia e ve la giro asciutta e senza troppi commenti. Dopo numerose segnalazioni, passate su queste pagine, da parte di cittadini che denunciavano avvistamenti di ratti in giro per il paese il Comune ha deciso di procedere alla derattizzazione. È una buona notizia perché non si fa da molto tempo e direi che ce n’è davvero bisogno. Non so quando si procederà ma spero presto. Così come spero che stavolta gli animalisti non abbiano da ridire come per i piccioni (anche se non capirei la disparità di trattamento tra topi e piccioni).

Luca Craia

martedì 16 giugno 2015

Montegranaro, la pioggia e i topi



Quanti danni fa la pioggia a Montegranaro. Fa smettere di funzionare le telecamere di videosorveglianza (non funzioneranno mai: ogni tanto piove e se ogni volta vanno fuori uso per oltre una settimana ce ne facciamo poco). Fa franare le strade, fa allagare i campi, fa esondare i fiumi, ammucchia legname sotto i ponti come ci fossero i castori e nessuno la va a togliere, causando tappi che poi fanno esondare i di cui sopra fiumi. Entra nel tetto del municipio e infradicia la volta del teatro Novelli. Spacca l’asfalto appena fatto per la campagna elettorale.
Quello che non sapevamo è che la pioggia favorisce il proliferare dei ratti. Lo apprendiamo, per caso, sbirciando nell’albo pretorio del Comune, dove viene pubblicata una determina del Servizio Ecologia che annulla il pagamento di una fattura relativa alla derattizzazione perché questa non è mai stata effettuata. Il motivo è semplice e comprendibile: pioveva e mettere le esche con la pioggia è, logicamente, inutile. Ben fatto, allora, il non pagare un servizio non svolto. Ma non mi risulta abbia piovuto in continuazione per mesi e mesi. Perché, una volta finita la pioggia, non si è provveduto a dare il servizio?
A Montegranaro ci sono ratti grossi come i gatti. Più volte ho ricevuto segnalazioni e pubblicato foto di roditori di dimensioni preoccupanti. Dire che la derattizzazione è necessaria e urgente è dire poco. Che si aspetta? Che smetta di piovere?

Luca Craia

martedì 10 febbraio 2015

L’invasione dei topi a Montegranaro.



Parlando di invasione forse esagero. Forse. In realtà la presenza di ratti in diverse aree della città mi viene segnalata da più e più voci, a volte documentandola con foto. Io stesso ne ho visti in giro. Ci sono topi nel centro storico, in via Elpidiense Nord, in diverse aree del quartiere di San Liborio. Si segnalano ratti intorno alle scuole medie e nei pressi del complesso scolastico di San Liborio. Insomma, direi di poter affermare senza smentita che abbiamo un problema di ratti.
L’amministrazione comunale aveva ventilato, tempo fa, la possibilità di una derattizzazione (ch3e non viene eseguita da anni) ma poi non se n’è più fatta menzione. Certo è che, con lo stato di profondo degrado in cui versano diverse zone del paese la proliferazione dei roditori è inevitabile. Stabili abbandonati e sporcizia sono un paradiso per i ratti. Occorre porre rimedio in maniera rapida ed efficace, dove per rapidità non si intende quella fin’ora adottata dai nostri amministratori per pratiche come quella del palas o del teatro.

Luca Craia

martedì 7 ottobre 2014

Sporcizia e topi a Montegranaro. Da quanto non si derattizza?



Ho notato (e non sono il solo) che ultimamente (e per ultimamente intendo da qualche anno) si avvistano più topi e ratti del passato e questo mi è sembrato strano, perché ora che si è applicata a pieno regime la raccolta differenziata porta a porta e, quindi, non esistono più i cassonetti per strada, i roditori dovrebbero diminuire rispetto al passato, dato che prima era per loro molto più agevole nutrirsi. Invece sembra siano aumentati. Mi sono chiesto perché.
Poi mi sono fatto un’altra domanda: da quanto tempo non si fa una derattizzazione globale sul territorio cittadino? Non lo so, sto cercando tra le delibere comunali ma ho trovato solo delle delibere antiche, le più recenti delle quali risalgono al 2002, per cui, probabilmente, sono anni che non si derattizza più. Allora forse è questa la spiegazione: nonostante i topi non abbiano più i cassonetti dell’immondizia a cui attingere per sfamarsi, oggi non c’è più l’azione dell’uomo che controlli la loro proliferazione. Ecco quindi che vediamo in giro topi ovunque.
Un conoscente che si occupa di queste cose mi confermava che, a causa del minor gettito dal governo centrale, molti comuni hanno rinunciato a derattizzare. Sarà il caso anche del nostro? Non sarebbe, comunque, opportuno eventualmente ripristinare questo tipo di intervento? Ricordiamo che il topo è un animale simpatico solo nei cartoni animati, mentre nella vita reale è portatore di infezioni gravi e potenzialmente molto pericoloso. L’ideale, come per i piccioni, sarebbe intervenire sul degrado urbano dove questi animali prosperano. Ma intanto derattizzare tamponerebbe il problema, augurandosi che le tante promesse fatteci in compagna elettorale, piano piano vengano mantenute.
E ora speriamo gli animalisti non siano troppo cattivi con me.

Luca Craia