Per chi se lo fosse perso in Tv
sabato 22 marzo 2014
Spazio ai cittadini - Divieto di fare ginnastica in strada - di Donatella Martelli
Inauguro con questa segnalazione
della professoressa Donatella Martelli gli spazi dedicati ai cittadini.
Paese di vere eccellenze Montegranaro, dove non funzionano (ops...lampeggiano) i semafori ma le guardie comunali invece funzionano benissimo.
Così bene che, avvisate da un solerte cittadino, sulla presenza di alunni della scuola media che stavano facendo ginnastica in una parte di spazio antistante la terza palestra, si sono precipitate dalla Dirigente (momentaneamente assente), poi da me ad "notificarmi" il "divieto" di stare li', il tutto al cospetto di ragazzi increduli ed attoniti (oltreché eccezionalmente disciplinati ed educati).
Il motivo della presenza dei ragazzi al di fuori della palestra era legato alle favorevoli condizioni climatiche che evitavano ai miei alunni le malsane condizioni di una palestra particolarmente sporca.
Perché in tanti anni
non ho mai visto una guardia comunale vigilare un senso unico che per molti
unico non e'?
Perché in tanti anni non ho mai visto una guardia comunale
in uno spazio sottostante a scuole e palestre molto frequentate, che viene preso
per il circuito cittadino di Monte...carlo?
Perché in tanti anni non ho
mai visto una guardia comunale in uno spazio adiacente e sottostante il senso
unico, degradato da immondizia, siringhe e profilattici? E pure con un deposito
di bombole di gas?
Complimenti per tanta solerzia e zelo!
La cittadinanza può dormire sonni tranquilli avendo una polizia municipale pronta ad intervenire in casi così estremi e delicati come quello appena descritto.
Donatella Martelli
La cittadinanza può dormire sonni tranquilli avendo una polizia municipale pronta ad intervenire in casi così estremi e delicati come quello appena descritto.
Donatella Martelli
Spazio ai cittadini
Giungono spesso, qui o su
Facebook, segnalazioni di disservizi, malfunzioni e malcostumi da parte di
cittadini montegranaresi e non. Tutto ciò ha sempre trovato spazio ma credo sia
opportuno dare il giusto rilievo alle istanze della gente comune aprendo spazi
opportuni per le segnalazioni. Invito quindi chi ne abbia voglia, necessità,
piacere ad inviare le proprie a laperonza@fastwebnet.it.
Le segnalazioni dovranno essere firmate ma potranno essere pubblicate, su
richiesta, anche in forma anonima.
Luca Craia
venerdì 21 marzo 2014
I semafori devono stare accesi. Sempre.
I semafori non sono un lusso. Non
sono un decoro stradale. Non sono una simpatica lucina. Sono fondamentali per
la sicurezza stradale, specie in strade in cui, vuoi per la velocità, vuoi per
particolari condizioni di visibilità, gli incroci diventano pericolosi fuori da
ogni misura. Spegnere i semafori in queste strade equivale a prendersi un’enorme
responsabilità.
Così capita che, domenica 17
marzo, mentre in paese c’era la fiera, a Montegranaro qualcuno ha pensato bene
di spegnere i semafori della circonvallazione. L’impianto regola il flusso da
via Umbria e via Lazio, strade dalle quali l’immissione nella circonvallazione
risulta particolarmente disagevole per via della visibilità scarsa e della
velocità che normalmente, nonostante i divieti, le vetture che transitano per
la strada principale portano. È un punto pericolosissimo e la cosa è nota,
molto nota, a causa anche di eventi luttuosi che dovrebbero fare da monito ma,
purtroppo, non lo fanno.
E domenica 17, verso l’una del
pomeriggio, ricapita un altro fattaccio, l’ennesimo. Grazie al cielo non si è
fatto male nessuno ma i danni sono enormi. Una vettura che proveniva da via
Umbria alta ha trovato il semaforo spento. Per poter vedere se la strada fosse
libera ha dovuto sporgersi e, così facendo, è stata investita da un’altra
vettura che transitava in circonvallazione. Risultato: una macchina nuovissima
distrutta, l’altra messa più o meno nelle stesse condizioni e, a norma di
codice della strada, torto marcio da parte del conducente della prima auto. Solo
che la responsabilità è di chi ha spento i semafori. Si fosse fatto male
qualcuno?
I semafori non si possono
spegnere. Nemmeno se si rompono. È necessaria una procedura d’urgenza in caso
di guasto, con intervento di manutenzione immediato e regolazione del traffico
manuale. Non si può lasciare un tratto di strada come quello senza regolazioni.
Nel caso non fosse possibile fare altro, la strada va chiusa. Non si può
mettere a rischio la vita delle persone così.
Luca Craia
Nazzareno Di Chiara, la candidatura, l’opportunità politica e la correttezza.
Apprezzo molto la schiettezza di
Nazzareno Di Chiara, che oggi sulla stampa finalmente chiarisce quale sia il
punto di correttezza suo e, probabilmente, del gruppo del quale si fa portavoce
(che, come sempre, ha sovrabbondanza di portavoce) riguardo ad eleggibilità e
candidabilità. In sostanza Di Chiara ci spiega, con estrema naturalezza, come
dalle sue parti (comprendendo l’amico fedele Di Battista, si capisce) sia ritenuto
politicamente opportuno ancorchè legale candidarsi, raccogliere voti, e poi scegliere
quale carica interessa di più, se quella istituzionale provinciale o quella
comunale. Quindi, se la lista Gismondi vincesse le elezioni, Di Chiara potrebbe
scegliersi un incarico di prestigio a Montegranaro, se perdesse resterebbe
comodo comodo dov’è. Oppure potrebbe scegliere comunque l’incarico attuale
lasciando il suo posto (e i voti da lui portati) a qualcun altro. Ora, questo è
senz’altro legale, ma io, da elettore, un tantino preso per i fondelli mi ci
sento.
Luca Craia
giovedì 20 marzo 2014
La risposta di Tipicità
Per dovere di cronaca e correttezza pubblichiamo la
risposta della Segreteria di Tipicità alla mail di Dino Gazzani pubblicata in precedenza (http://laperonza.blogspot.it/2014/03/disservizi-tipicita.html). Giudizi e considerazioni ai lettori.
Gent.mo Sig. Gazzani,
La ringraziamo per la Sua mail che ci offre la possibilità di chiarire
punti rilevanti relativi all’organizzazione di una manifestazione.
È inutile sottolineare quanto lavoro comportino le
dimensioni e la struttura stessa di Tipicità: avendola visitata se ne sarà
sicuramente reso conto.
Siamo veramente dispiaciuti, sia per Lei che per
tutti gli altri utenti che si sono trovati nella sua stessa situazione, per il
disagio causato dall’impossibilità di uscire e rientrare a Tipicità. Ci teniamo
però a sottolineare che non è Tipicità, o il comune di Fermo, a stabilire le
regole, che esistono e, quindi, è giusto che vengano rispettate.
Nel corso degli anni, molte persone ci hanno chiesto
di utilizzare la celeberrima “contromarca” che, obiettivamente, potrebbe
risultare risolutiva in questi casi. Purtroppo la procedura da attuare per
potersene avvalere è talmente complicata e macchinosa da non risultare idonea a
manifestazioni di carattere temporaneo. La fattispecie di Tipicità rientra nel
campo di applicazione relativo agli spettacoli (come ad esempio cinema, teatri,
musei,…) per i quali, nel momento in cui la matrice viene staccata dal
biglietto, lo stesso si reputa annullato ed è di conseguenza considerato un
bene “goduto”. Le discoteche, invece, utilizzano contromarche e timbri, poiché
si configurano come attività a carattere continuativo, per le quali tale tipo
di procedura diventa, per certi versi, semplificata e semplificativa.
Ma non vogliamo assolutamente tediarla con ulteriori spiegazioni
di carattere tecnico, bensì semplicemente renderla edotta del perché a Tipicità
venga applicata la regolare normativa relativa agli spettacoli.
Per quanto riguarda il personale con il quale Lei ha
interloquito in questa specifica situazione, da ciò che Lei scrive ci sembra di
capire che L’abbiano ben indirizzata, che Le abbiano fornito le giuste
indicazioni e risposto esaurientemente ai suoi quesiti sulla base di tutti gli
strumenti che avevano a disposizione. Naturalmente non erano nella condizione
di contravvenire alle regole, come è giusto che sia.
Un discorso a parte merita il suo commento sui “5
ragazzi che si giravano i pollici”. Quei ragazzi sono studenti dell’Istituto
Tarantelli di Sant’Elpidio a Mare, che vengono a Tipicità non “sottopagati”,
anzi, “non pagati affatto”, nell’ambito di un rapporto di collaborazione con
l’Istituto stesso per stage formativi. Questi ragazzi, probabilmente, in quel
momento aspettavano istruzioni o stavano semplicemente prendendosi un minuto di
pausa. Le possiamo assicurare che, nei tre massacranti giorni di Tipicità,
questi ragazzi hanno dato veramente il massimo, impegnandosi con tanta volontà
ed attenzione, difficilmente riscontrabile negli adulti e, pertanto, ancora più
sorprendente negli adolescenti.
Nella sua lunga mail, Signor Gazzani, non ha però
espresso pareri sulla manifestazione che riteniamo Lei abbia apprezzato, visto
che ha manifestato l’intenzione di ritornare.
Ci auguriamo di aver chiarito i suoi dubbi e
soprattutto che, grazie a queste delucidazioni, Le sia più chiaro il motivo per
il quale ha ricevuto determinate risposte “dal vivo”.
La aspettiamo a Tipicità 2015.
Cordiali saluti
La
Segreteria
P.S.: Desideriamo tranquillizzarla in merito ai
nostri ospiti. Non solo Giuliani e Veronesi, ma tutte le delegazioni ospiti di
Tipicità, in primis il Sud Africa, hanno lasciato Fermo estremamente
soddisfatte, esprimendo la ferma intenzione di essere nuovamente presenti e
protagonisti alle prossime edizioni di Tipicità.
Viva Casapound che imbratta le fontane e promuove Montegranaro.
Il mio plauso e le mie lodi ai
due giovani virgulti casapoundiani montegranaresi che tanto lustro stanno dando
alla nostra amata terra portando le loro leggendarie gesta epiche oltre i
confini provinciali per far conoscere il messaggio che tanto li cruccia: l’Europa
vuole il sangue dei cittadini. Ora, grazie al loro gesto in quel di Senigallia,
finalmente prendo coscienza dei veri problemi che attanagliano il nostro tempo.
È proprio imbrattando fontane, sporcando muri, appiccicando manifesti abusivi,
incitando all’odio razziale e alla violenza che i giovani fascisti del nuovo
millennio aprono le menti della gente e divulgano il loro credo. E quando le
menti non si aprono da sole si può sempre usare un mezzo meccanico. E allora
grazie, giovani tartarugati, per insegnarci a vivere e per far sì che il nome
di Montegranaro venga conosciuto anche nella lontana provincia di Ancona.
Luca Craia
Disservizi a Tipicità
Ricevo e
pubblico volentieri la mail dell’amico Dino Gazzani in quanto testimonianza di
come a volte belle inziative, come Tipicità, vengano rovinate da negligenze,
disservizi, approssimazione. Non aggiungo altro perché Dino è estremamente
esaustivo nel suo scritto. A voi la lettura.
Sono Dino Gazzani, cittadino di Montegranaro (FM).
Scrivo a tutti voi in quanto organizzatori o
collaboratori dell'evento-festival Tipicità presso il Fermo Forum per
manifestarvi tutta la mia indignazione riguardo al trattamento
ricevuto ieri mattina da parte dei responsabili dell'info-point e
quindi, di riflesso, da parte vostra.
Dovendo uscire dal Forum per motivi personali (che
non sto qui a specificare ma che possono essere i più disparati, non è certo
questo il punto), ho comunicato ad uno dei due ragazzi posti presso i tornelli
di ingresso la mia intenzione di uscire per poi rientrare a breve. Mi è stato
detto che non potevo farlo e che se avessi voluto rientrare, una volta uscito,
avrei dovuto pagare l'ingresso per intero. Nuovamente, dato che non sono
entrato con pass o sconto o quant'altro. Tale provvedimento veniva usato con
tutte le persone che stavano manifestando il mio stesso proposito.
A questo punto, mentre gli altri sventurati,
storcendo il naso, sono o usciti o rientrati al Forum, ho chiesto al ragazzo
dove avrei potuto sporgere reclamo e sono stato indirizzato all'info-point.
Recatomi colà, ho chiesto chi dovesse accogliere il mio reclamo ed ho esposto
il problema alla ragazza che si è resa disponibile. Anche lei mi ha detto che
l'uscita temporanea dal Forum non era possibile e alla mia richiesta sui motivi
che ha spinto l'organizzazione a prendere un simile provvedimento mi è stato
risposto, più o meno alla lettera, che "sarebbe troppo complicato
per noi controllare tutti quelli che escono e rientrano, così non permettiamo a
nessuno di uscire per poi rientrare senza ripagare il biglietto di
ingresso". La risposta mi ha lasciato alquanto sbigottito visto che mi si
stava dicendo che un biglietto di ingresso ad una fiera limitava di fatto la
mia libertà personale e la mia agitazione ha richiamato l'attenzione di un
ragazzo "più maturo" che mi ha ripetuto lo stesso concetto
aggiungendo a supporto delle sue/vostre ragioni il fatto che ogni altro locale
aperto al pubblico (ad es. un cinema) si comporta allo stesso modo. Al di là
del fatto che al cinema (almeno quelli che frequento io) ti fanno uscire e
rientrare tranquillamente durante la proiezione (e ci mancherebbe altro!), ho
fatto presente che avrei mostrato lo stesso biglietto che avevo comperato prima
magari con segno di riconoscimento sopra apposto e che, in ogni caso, non
spetta a me o agli utenti come me provvedere al disservizio. Sempre più
allibito, ho chiesto, inoltre, se per caso, senza accorgermene, fossi entrato
in un penitenziario o fossi stato fatto prigioniero. A questo punto il
ragazzo, SENZA DIRMI ASSOLUTAMENTE NULLA!!!, se n'è andato nel retro mentre la
ragazza con cui avevo parlato in precedenza si era nel frattempo dedicata ad
un'altra signora che aveva chiesto informazioni al banco. Gli altri ragazzi
dell'info-point lì presenti (almeno 5!) parlottavano allegramente tra di loro
girandosi i pollici.....
Me ne sono andato visibilmente alterato, promettendo
che mi sarei rivolto altrove. Ed eccomi, infatti, a voi.
E' evidente che le direttive sulle limitazioni al
rientro al Forum sono state impartite direttamente dai responsabili
dell'organizzazione dell'evento. Se una cosa è risultata chiara è che il
comportamento dei ragazzi con cui ho dovuto relazionarmi è stato omogeneo,
avendomi tutti dato le stesse indicazioni. Quindi, benchè sia stato con loro
che me la sono presa è con voi che sono adirato.
Innanzitutto sarei curioso di sapere da voi quale
evento/fiera/festival o come lo vogliate chiamare non permette a nessuno di poter
uscire e rientrare senza dover pagare una "tassa di rientro". A me
non è mai capitato altrove: vi prego di dirmelo in modo da evitarli
accuratamente come farò ed inviterò a fare in futuro per Tipicità. Vi chiedo
inoltre come vi sentireste voi se qualcuno vi impedisse di entrare e uscire da
una fiera per cui avete già pagato l'accesso senza pagare la "tassa di
rientro". Qualcuno di voi è mai stato in vita sua un normale utente di un
normale servizio?
Mi è stato fatto presente che non sarebbe troppo
complicato controllare chi entra e chi esce. Se non ne siete capaci,
sappiate che esistono delle società che lo fanno per PROFESSIONE, i servizi di
security che lavorano DI SOLITO presso eventi di questo genere ma anche presso
qualsiasi esercizio pubblico o locale di pubblico intrattenimento o di
pubblici spettacoli. Se rivolgersi a dei professionisti comporta un aggravio
dei costi, agite di conseguenza aumentando il prezzo degli stands e quello dei
biglietti. Evitate per favore di lasciare gestire l'ingresso a un manipolo di
ragazzini ma IMPEGNATEVI A FORNIRE UN SERVIZIO DI QUALITA'.
Capisco che all'entrata e soprattutto all'info-point
servano ragazzi giovani e di bella presenza ma sarebbe troppo chiedere che
siano anche in grado di risolvere problematiche diverse dalla semplice
informazione sulla localizzazione del bagno, senza troncare di punto in bianco
la conversazione e lasciando l'interlocutore a se stesso? Per carità: viva
la gioventù e spazio ai giovani...... Credo però che quelli incontrati ieri siano
solo stati usati per svolgere delle mansioni per cui non sono assolutamente
formati e, vista la giovane età, pagarli meno, sempre ammesso che vengano
pagati.
Nel caso in cui non debbano essere loro ad accogliere
il mio reclamo, è mai possibile che non ci sia nessun'altro delegato a farlo o
che i ragazzi non ne siano a conoscenza? E' mai possibile che debba
farlo ora, per iscritto via mail? Intanto sono uscito, direte voi ed è
questo quello che conta, no?
Il festival si propone di mostrare le eccellenze
della Regione Marche, soprattutto nel campo della manifattura e
dell'enogastronomia ed infatti le aziende e i produttori della nostra Regione
figurano sempre ottimamente. Evidentemente dalle eccellenze restano escluse la CULTURA DELL'ACCOGLIENZA
e la QUALITA' DEI
SERVIZI visto in che modo chi a questo DOVREBBE ESSERE deputato accoglie e
serve i propri stessi CITTADINI.
Marche: l'Italia in una Regione. Spero che gli
espositori giuliani e veronesi ospiti al Festival di quest'anno non si
lamentino troppo di essere rappresentati in tal modo.
sabato 15 marzo 2014
La rappresentanza politica delle teste pensanti
Raramente il governo che si ha è
il miglior governo possibile. Raramente la coalizione che vince le elezioni è
la coalizione migliore possibile. Raramente chi vince le elezioni rappresenta
la maggioranza assoluta degli elettori. Questo perché le teste pensanti, le
persone intelligenti, quelle che conoscono o cercano di conoscere i problemi,
quelle che ragionano sui problemi, quelle che pensano che la soluzione dei
problemi passi attraverso il raziocinio e non la favola elettorale di turno,
pur essendo sostanzialmente maggioranza, non riescono a farsi rappresentare. Le
teste pensanti pensano con la loro testa e si distribuiscono tra le varie
proposte politiche. Alcune rifiutano addirittura di essere rappresentate e
rinunciano al diretto elettorale. Questo porta al frazionamento del raziocinio,
e le teste pensanti si dividono in tanti rivoli che, proprio perché pensanti
con la propria testa, non riescono a confluire. Le teste non pensanti, invece,
amano la favoletta, e il più bravo a raccontarla ottiene il loro consenso e le
rappresenta. Ecco perché, di solito, il vincitore non rappresenta la
maggioranza dell’elettorato ma solo la parte che pensa di meno. E chi pensa si
deve rassegnare.
Luca Craia
venerdì 14 marzo 2014
Arkeo: si elegge il nuovo direttivo.
Scaduto il triennio di carica per l’attuale
Direttivo di Arkeo, è ora di procedere all’elezione del nuovo organi di governo
dell’Associazione che la reggerà per il prossimo triennio. Per questo pubblico
l’atto di convocazione dell’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci che procederà
all’elezione del Direttivo che, a sua volta, eleggerà al suo interno le cariche
sociali ivi compresa quella del nuovo Presidente.
Il Consiglio Direttivo dell’Associazione
Culturale Arkeo – Montegranaro
CONVOCA
per giovedì 27 marzo 2014 alle ore 18.30 in prima
convocazione e alle ore 21.30
in seconda convocazione, presso la sede
dell'Associazione in via Castelfidardo a Montegranaro
L’ASSEMBLEA
GENERALE ORDINARIA DEI SOCI
per la discussione del seguente
ORDINE
DEL GIORNO
1) relazione attività svolte
2) presentazione del bilancio consuntivo 2013
3) elezione nuovo consiglio direttivo.
Il nuovo Consiglio Direttivo, una volta
eletto, procederà all'elezione delle cariche interne e del Presidente.
In fede
Il Presidente Il
Segretario
Luca Craia Sabina Salusti
L’invasione dei volantini pubblicitari
Il centro storico conta un cospicuo
numero di edifici disabitati. Magari non tutti sono fatiscenti, magari hanno
anche un aspetto decoroso, e magari hanno una cassetta della posta. Così,
quando i ragazzi che consegnano materiale pubblicitario fanno il loro lavoro
infilando le brossure nelle cassette come in ogni zona della città, nella parte
antica questo diventa un problema. La foto che vedete ritrae il cumulo di
cartacce raccolte stamattina dagli uomini del Comune in un area piuttosto circoscritta.
Vi posso garantire che tutto il centro storico è disseminato di volantini
pubblicitari. Ciò comporta una situazione indecorosa di sporcizia e ulteriore
degrado e i pochi mezzi del Comune possono poco, col personale ridotto che si
ha, per contrastarlo. Come risolverlo? Magari richiedere maggiore attenzione da
parte di chi consegna il materiale, magari i proprietari delle case vuote
potrebbe scrivere “no pubblicità” sulla loro cassetta della posta. Magari il
Comune potrebbe intensificare l’opera ordinaria di pulizia. Un po’ di buonsenso
da parte di tutti, ecco come si risolve.
Luca Craia
La dama bianca e il Popolo della Libertà di fare come ci pare.
Pensare a una donna, inserita in
un contesto di potere tanto da essere spudoratamente sfoggiata dal Presidente
del Consiglio (fortunatamente ex) in un incontro internazionale, che si porti a
spasso in valigia 24 chili di cocaina così, come fosse la farina per la pizza
ti fa credere che stiamo parlando di una deficiente, delinquente ma deficiente.
Invece, a pensarci bene e conoscendo certi ambienti, appunto, di potere, la
spiegazione potrebbe essere un’altra, ossia che siamo di fronte all’ennesimo
episodio di deriva da delirio di onnipotenza, la conseguenza estrema della
Milano da bere, il risvolto ultimo della filosofia dell’estrema libertà intesa,
per citare Guzzanti, come “facciamo un po’ come cazzo ci pare”, tanto non ci
può fare niente nessuno. È lo stesso concetto che Berlusconi ha sempre adottato
e promulgato, assimilato anche a livelli estremamente periferici da politicucci
locali e satrapetti da quattro soldi, che ora beccano sorpresi avvisi di
garanzia e condanne con lo stupore di chi è convinto di non aver fatto niente
di male, di aver solo esercitato la propria libertà di fregarsene delle regole.
Luca Craia
giovedì 13 marzo 2014
La nuova coscienza del valore del centro storico.
Quello che appare evidente in questa prima fase della
campagna elettorale, dal mio punto di vista e per quello che concerne le cose
di cui mi occupo, è il nuovo e importante interesse verso le problematiche
legate al centro storico e ai beni culturali cittadini. Se ben ricordiamo,
cinque anni fa sia la politica che gran parte dei montegranaresi erano convinti
che, sotto la piazza, ci fosse un grosso buco vuoto. Ora, invece, esiste la
coscienza di un problema, e si sta formando il concetto di centro storico come
bene comune, patrimonio della città, tesoro da recuperare e proteggere. Da qui la
corale volontà di dare priorità assoluta a scelte che riqualifichino la parte
antica della città, volontà finora espressa palesemente da tutte le forze in
campo.
Ciò mi ripaga da anni di lavoro assiduo, faticoso, a volte
ingrato, i cui risultati sembrava tardassero a venire. Mi occupo del centro
storico da una vita, ma negli ultimi anni ho intensificato l’azione, fondando
prima Città Vecchia e poi la mia attuale associazione, da cui un costola
staccatasi recentemente ha creato un ulteriore sodalizio che lavora nella
stessa direzione. Sono ben tre, quindi, le realtà che si occupano della
questione, con modi e sistemi diversi e non senza profonde divergenze. Meglio
sarebbe stato lavorare insieme ma, evidentemente, non è stato possibile. Tutto
ciò rimane, comunque, una ricchezza della quale mi picco, senza falsa modestia,
di aver dato il via.
Ora è presto per cantare vittoria: risolvere i problemi del
centro storico è cosa estremamente complessa e necessità di lavoro e dedizione,
volontà e passione. Ma registrare questa forte inversione di tendenza fa ben
sperare. Perché se è vero che le promesse elettorali vanno poi scremate almeno
del 95% una volta passate le elezioni, è altrettanto vero che, se il concetto è
stato assimilato e metabolizzato dalla città, ora possiamo chiedere con
maggiore forza quegli interventi imprescindibili di cui il nostro centro
storico necessita. A chiunque vinca le elezioni.
Luca Craia
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