giovedì 15 settembre 2016

E se casca la torre del Comune?



Qualche giorno fa pubblicai la segnalazione dell’amico Dino Pesci circa le crepe che si sono aperte sulla torre del municipio, quella torretta a cui non molti fanno caso che si trova proprio sopra il tetto del palazzo comunale. Le foto pubblicate da Pesci mostrano le crepe con estrema evidenza, tanto che, consultando dei tecnici, ingegneri nella fattispecie, ho potuto desumere un forte pericolosità della situazione.
Negli stessi giorni, esattamente lunedì 5 settembre, ebbi modo di incontrare l’assessore al centro storico, l’architetto Giacomo Beverati, che mi rassicurò circa la presa di coscienza del problema da parte del Comune e la volontà dello stesso di provvedere a mettere in sicurezza la torretta tramite un’imbragatura con corde elastiche. Solo che sono passati 10 giorni e io corde elastiche non ne vedo.
Altre criticità lasciate a guarirsi da sole: la chiesa di San Serafino, per niente rassicurante e Palazzo Francescani, vistosamente lesionato sul lato est. Per tacere della tante case private per le quali il Comune ha messo in atto una procedura che va in conflitto con quella stabilita dalla legge nazionale e regionale. Per capire come ci si dovrebbe muovere andate a visitare il portale del Comune di Fermo che, invece, le procedure le sta rispettando.

Luca Craia

La scuola è aperta, la dirigente è innocente.



Tutto regolare, quindi, alla scuola Santa Maria stamattina per l’apertura dell’anno scolastico. Oddio, tanto regolare no, visto che la mensa è inagibile così come quattro aule, due della scuola per l’infanzia e due delle elementari. I problemi ci sono e probabilmente non sono nemmeno dovuti all’ultimo terremoto: probabilmente c’erano già da prima, visto che l’amministrazione Gismondi aveva fatto redigere un progetto per la messa a norma del plesso e aveva anche iniziato a fare alcuni lavori.
Si era perfettamente a conoscenza, quindi, del fatto che nell’edificio scolastico c’erano delle criticità anche serie, tanto che il Sindaco, subito dopo il terremoto de L’Aquila, quando ancora vestiva la divisa da insegnante e si preoccupava giustamente degli alunni, fu molto attiva nella raccolta di firme per sollecitare il Comune a intervenire. Ora che, però, si trova dall’altra parte del banco fa fatica a capire quanto sia irresponsabile aprire una scuola che si dichiara parzialmente inagibile, quanto sia insensato mandare a scuola i ragazzi in un plesso che qualche dubbio sulla sicurezza lo suscita eccome.
Ed è proprio il Sindaco ad assumersi la piena responsabilità dell’apertura della scuola nonostante i problemi che ci sono. Sappiamo che la dirigente si è battuta fino all’ultimo per evitare che accadesse e spostare gli alunni negli altri plessi, presumibilmente più sicuri. Lo voglio ribadire perché ieri ho scritto che la preside si stava assumendo delle gravi responsabilità ma, alla luce dei fatti, questa responsabilità è squisitamente politica e pesa tutta sulle spalle del Primo Cittadino.Mi scuso quindi per questa erronea accusa nei confronti della preside.
Ieri c’è stata la processione a Santa Maria. Sono passati tutti i politici, di maggioranza e di opposizione. Quelli di maggioranza cercando di giustificare una decisione ingiustificabile e incomprensibile, tanto che i loro omologhi dei comuni vicini si sono comportati all’esatto contrario. Quelli di opposizione cercando di capire quello che stava accadendo, promettendo azioni politiche e non solo.
Di fatto la scuola è aperta. Ieri le stesse insegnanti hanno dovuto spostare mobili e suppellettili dalle aule dichiarate inagibili senza che dal Comune venisse nessuno in aiuto. E si parte. Con molti dubbi e qualche paura, forse qualcuna più di qualche. Perché tutti piangiamo quando accadono tragedie ma, a quanto pare, nessuno si prende la responsabilità di cercare di evitare che accadano. Fatalismo all’italiana, incoscienza. Se io fossi il genitore di un alunno tutto questo non lo accetterei, non lo accetto pur non essendolo. Comunque stasera è stato convocato d'urgenza il Consiglio di Istituto. Vedremo.

Luca Craia

mercoledì 14 settembre 2016

Lu voccentò antisismico 2

Sarebbe interessante sapere cosa intende il sindaco quando dichiara che la scuola di Santa Maria è agibile, salvo due classi della scuola elementare e la mensa della materna. Il problema sembra essere legato a qualche divisorio, magari segnato dallo sbattere delle porte, piu che dal sisma. Comunque che la scuola era agibile, lo si sapeva, che la mensa si chiudeva era prevedibile, che la scuola non è a norma antisismica è certo; cosi come è certo che non sono mai stati approntati lavori di adeguamento della struttura. Chi ha memoria storica, ricorda i terremoti di Ancona, Porto San Giorgio, e altri il cui epicentro interessava i paesi confinati. Non Voglio certamente chiamare la jella, ma non viviamo certamente in una zona particolarmente tranquilla. Quindi la diligenza del buon padre di famiglia consiglierebbe di fare immediatamente quanto possibile con i fondi che ci sono.

Lu voccentò antisismico 2

Sarebbe interessante sapere cosa intende il sindaco quando dichiara che la scuola di Santa Maria è agibile, salvo due classi della scuola elementare e la mensa della materna. Il problema sembra essere legato a qualche divisorio, magari segnato dallo sbattere delle porte, piu che dal sisma. Comunque che la scuola era agibile, lo si sapeva, che la mensa si chiudeva era prevedibile, che la scuola non è a norma antisismica è certo; cosi come è certo che non sono mai stati approntati lavori di adeguamento della struttura. Chi ha memoria storica, ricorda i terremoti di Ancona, Porto San Giorgio, e altri il cui epicentro interessava i paesi confinati. Non Voglio certamente chiamare la jella, ma non viviamo certamente in una zona particolarmente tranquilla. Quindi la diligenza del buon padre di famiglia consiglierebbe di fare immediatamente quanto possibile con i fondi che ci sono.

Trasporto studenti: scende in campo l’UDICON e chiede il ribasso delle tariffe



Mauro Raparo
È un botta e risposta continuo quello tra i vertici della Steat, l’azienda che gestisce il trasporto scolastico nella tratta Montegranaro-Fermo e i genitori dei ragazzi che ne usufruiscono. Come si ricorderà i genitori, che nel frattempo si sono costituiti in Comitato, avevano proposto la questione del costo della tratta sulla base del chilometraggio, questione poi portata in Consiglio Regionale dal Vicepresidente Marzia Malaigia ottenendo una risoluzione dello stesso a favore degli stessi studenti. Ciononostante il Presidente della Steat Alessandrini aveva ribadito l’impossibilità di ritoccare le tariffe, giustificandone il costo anche con motivazioni diverse dal chilometraggio, come, ad esempio, atti vandalici ed evasione dai biglietti.
Ora scende in campo l’Unione per la difesa del Consumatore, l’Udicon, sollecitata dagli stessi genitori, rappresentati dall'ex Sindaco Gastone Gismondi, che hanno, in sede allo stesso sindacato, in Mauro Raparo il responsabile regionale per i trasporti pubblici. L’organizzazione dei consumatori ha inviato proprio oggi una missiva all’assessore regionale ai trasporti (che tra l’altro era intervenuto sull’argomento nella stessa giornata posticipando, però, eventuali interventi sulle tariffe al 2017, anno in cui si redigerà una nuova gara). Nella missiva l’Udicon illustra di nuovo il concetto che ha portato a evidenziare l’inesattezza del chilometraggio sulla base del quale sono state stabilite le tariffe di tratta che rileva una differenza di oltre quattro chilometri che farebbero scendere il costo alla tratta inferiore. “Dato che la legge regionale stabilisce che nei contratti di servizio devono essere previste clausole di revisione annuale per l'adeguamento alle mutate esigenze del traffico” dice Raparo “e Visto che negli anni verosimilmente nessun ufficio ha verificato i chilometraggi e quindi la revisione delle tariffe, chiediamo l'immediato trasferimento della linea Montegranaro-Fermo nella fascia di prezzo tre”.
Ma non basta: l’Udicon richiede la restituzione delle somme già versate in più per l’anno scolastico 2016/17 tramite gli abbonamenti già sottoscritti, mentre per gli anni passati si sta valutando la possibilità di agire legalmente per essere risarciti. Alle argomentazioni portate dal Presindente Alessandrini, Raparo risponde senza mezzi termini: “si prenda nota di quando emerge dai dati dell'ufficio statistico della regione circa la qualità percepita dagli utenti nel fermano, essendo l'unica provincia della regione a registrare nel lungo periodo dati sempre negativi, e questo nonostante ci si avvalga di tecnici con stipendi da oltre 100.000,00 euro”.
Luca Craia

Scuole: Santa Maria riapre ma senza mensa.


Dopo numerosi sopralluoghi oggi, nell’immediata vigilia della riapertura delle scuole, è arrivata la decisione circa il plesso scolastico di Santa Maria: domani si riapre ma senza mensa e senza quattro aule; ma si riapre. “La struttura è in sicurezza e solo 4 locali (2 Infanzia e 2 Primaria) verranno chiusi temporaneamente per sanare criticità riportate su elementi secondari (divisori interni)” dice la pagina Facebook del Comune. E le “criticità” del refettorio non vengono meglio definite.
Ora io mi chiedo: ma questi locali fluttuano nell’aria? Volano distante dal resto dell’edificio? O ne sono parte integrante? Perché, secondo me, se un locale presenta “criticità”, è l’edificio stesso a presentarle. Sempre secondo me, se un edificio presenta una criticità anche minima, anche uno zero virgola zero zero qualcosa, il responsabile che sia tale non dovrebbe aprirlo, non dovrebbe mettere a rischio la vita di chi occupa quello stabile, nella fattispecie i bambini.
Mi piacerebbe leggere la perizia che ha indotto la dirigente a prendere questa decisione. Mi piacerebbe perché, a quanto ne so, i sopralluoghi sono stati effettuati da architetti e da geologi ma non mi risulta che vi sia la perizia tecnica di un ingegnere. E, sempre per quel poco che capisco, per capire eventuali problemi strutturali di un edificio ci vuole l’ingegnere. Quanto costerà un ingegnere? Se Comune e Scuola non possono permetterselo, si autotassini i genitori e facciano fare un’ulteriore perizia che sia tranquillizzante.
Ma tranquillizzante non può essere: quella scuola presenta problemi da tempo, tanto che l’Amministrazione Comunale ha già richiesto fondi, molto prima del sisma, per sanarne i problemi. Quindi, ora che ci sono motivi per chiuderne una parte, si suppone che la situazione si sia aggravata. E la apriamo? Così? A cuor leggero? Magari solo per evitare polemiche e genitori inferociti? A meno che non si stia proseguendo la politica iniziata già da un paio di anni, ossia di eliminare il servizio mensa. Peccato che, per la scuola dell’infanzia, la mensa sia obbligatoria.
In ogni caso, fossi un genitore, non manderei i miei figli a scuola con tranquillità.


Luca Craia

martedì 13 settembre 2016

Lu Voccentò antisismico

Se c'è una certezza a Montegranaro, questa è che la Scuola di Santa Maria non è una costruzione antisismica, poi tutto il resto non conta, è fumo negli occhi dei cittadini. Che non sia antisismica, oltre al fatto che la struttura è stata realizzata nel 1974, qualche anno dopo le scuole medie, (almeno del primo padiglione) o, meglio, qualche anno prima della palestra delle scuole medie, ora stranamente divenuta palazzetto dello sport ad uso di società private, lo attesta il comune stesso che si procurato un progetto e ha chiesto finanziamenti per realizzarlo. Adesso si sta facendo un gran rumore sulla questione; in realtà, la situazione è molto semplice: l'amministrazione ha il progetto e ha la somma per rendere le scuole sicure (almeno quella di Santa Maria ), basta semplicemente utilizzare i soldi pronti per realizzare il discutibile progetto per viale gramsci e sistemare le scuole. Quando poi arriveranno i soldi da Roma per sistemare le scuole, magari si sistemano le scuole medie e la palestra, se non dovesse essere a norma, oppure si ritornerà a parlare di viale Gramsci. Possiamo dire che è tutto a posto, che la questione riguarda la mensa (la mensa nelle scuole è come la spina di San Paolo, non si riesce a debellarla, ma prima o poi si chiuderà) come se la mensa sia un corpo estraneo all'intero complesso. Parliamoci chiaro: le lezioni inizieranno regolarmente, forse slitteranno di qualche giorno, ma tutto funzionerà come negli scorsi anni. Diversamente chi lo dice alla gente, che ci sono i soldi c'è il progetto, ma ad un giorno dall'inizio della scuola ci si accorge che qualcosa non funziona? A che si è pensato sino ad oggi????

P.S. Sistemate l'uscita di sicurezza della palestra, ho già scritto l'esposto, non vorrei spedirlo.