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mercoledì 14 settembre 2016

Trasporto studenti: scende in campo l’UDICON e chiede il ribasso delle tariffe



Mauro Raparo
È un botta e risposta continuo quello tra i vertici della Steat, l’azienda che gestisce il trasporto scolastico nella tratta Montegranaro-Fermo e i genitori dei ragazzi che ne usufruiscono. Come si ricorderà i genitori, che nel frattempo si sono costituiti in Comitato, avevano proposto la questione del costo della tratta sulla base del chilometraggio, questione poi portata in Consiglio Regionale dal Vicepresidente Marzia Malaigia ottenendo una risoluzione dello stesso a favore degli stessi studenti. Ciononostante il Presidente della Steat Alessandrini aveva ribadito l’impossibilità di ritoccare le tariffe, giustificandone il costo anche con motivazioni diverse dal chilometraggio, come, ad esempio, atti vandalici ed evasione dai biglietti.
Ora scende in campo l’Unione per la difesa del Consumatore, l’Udicon, sollecitata dagli stessi genitori, rappresentati dall'ex Sindaco Gastone Gismondi, che hanno, in sede allo stesso sindacato, in Mauro Raparo il responsabile regionale per i trasporti pubblici. L’organizzazione dei consumatori ha inviato proprio oggi una missiva all’assessore regionale ai trasporti (che tra l’altro era intervenuto sull’argomento nella stessa giornata posticipando, però, eventuali interventi sulle tariffe al 2017, anno in cui si redigerà una nuova gara). Nella missiva l’Udicon illustra di nuovo il concetto che ha portato a evidenziare l’inesattezza del chilometraggio sulla base del quale sono state stabilite le tariffe di tratta che rileva una differenza di oltre quattro chilometri che farebbero scendere il costo alla tratta inferiore. “Dato che la legge regionale stabilisce che nei contratti di servizio devono essere previste clausole di revisione annuale per l'adeguamento alle mutate esigenze del traffico” dice Raparo “e Visto che negli anni verosimilmente nessun ufficio ha verificato i chilometraggi e quindi la revisione delle tariffe, chiediamo l'immediato trasferimento della linea Montegranaro-Fermo nella fascia di prezzo tre”.
Ma non basta: l’Udicon richiede la restituzione delle somme già versate in più per l’anno scolastico 2016/17 tramite gli abbonamenti già sottoscritti, mentre per gli anni passati si sta valutando la possibilità di agire legalmente per essere risarciti. Alle argomentazioni portate dal Presindente Alessandrini, Raparo risponde senza mezzi termini: “si prenda nota di quando emerge dai dati dell'ufficio statistico della regione circa la qualità percepita dagli utenti nel fermano, essendo l'unica provincia della regione a registrare nel lungo periodo dati sempre negativi, e questo nonostante ci si avvalga di tecnici con stipendi da oltre 100.000,00 euro”.
Luca Craia

martedì 1 settembre 2015

Aumenti Steat, disservizi e Comune silenzioso.



Oggi aumentano le tariffe Steat. Con i prezzi dei carburanti in ribasso, gli stipendi fermi e un’economia stagnante non si capisce proprio come mai si debbano fare degli aumenti tariffari sui trasporti, specie a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico, ma questo è quanto. Del resto la Steat è azienda privata, anche se a partecipazione pubblica, e il suo Cda è libero di decidere come meglio crede, con l’avallo della Regione Marche. E, a quanto pare, la Regione Marche, retta da un governo di centro-sinistra, avalla volentieri perché, probabilmente, ritiene che questi aumenti tutelino le classi meno abbienti, quelle che, appunto, utilizzano i mezzi pubblici.
Ancora una volta il Comune di Montegranaro tace. Pur essendo il Comune che partecipa alla Steat con il maggior numero di abitanti (tolto Fermo), e pur avendo (ma ce l’ha?) un rappresentante nel Consiglio di Amministrazione, il Comune di Montegranaro non muove una paglia per tutelare i propri cittadini. Non lo ha mai fatto nemmeno in passato, quando i nostri ragazzi venivano ammassati come bestie su carri bestiame o per controllare il calcolo dell’inquadramento della tratta che, a mio parere, è sbagliato per eccesso (vedi articolo http://laperonza.blogspot.it/2015/05/quanto-paghiamo-in-piu-per-andare-fermo.html) e, quindi, stiamo già pagando più del dovuto.
Quindi dovremo digerire anche questo aumento. E non ne chiederemo conto ai nostri amministratori perché, si sa, chiedere conto, protestare, far valere le proprie ragioni oggi a Montegranaro equivale a schierarsi contro, anche se contro non si è ma si manifesta solo un malessere. E andare contro alla nuova politica, credetemi, non è affatto facile. Anzi, direi che è pericoloso.

Luca Craia

lunedì 13 luglio 2015

Aumentano le tariffe di tutti i gestori telefonici. Ma nessuno dice niente.



I tre maggiori gestori di telefonia mobile, Tim, Vodafone e Wind, zitti zitti tomi tomi, si sono accordati per dare una nuova fregata ai consumatori. Oramai quasi tutti hanno un canone mensile ricaricabile. Che si sono inventati questi geni del telefonino? Invece di aumentare le tariffe, cosa antipatica ai consumatori e molto evidente, accorciano le scadenze dei canoni. In pratica, se prima il canone durava un mese oggi dura quattro settimane, che non è la stessa cosa. Quindi ogni ventotto giorni si dovrà rinnovare il pagamento del canone. Che, tradotto in soldini, equivale a un aumento di circa l’8%.
Ve ne eravate accorti? Beh, magari si, ma non è che la notizia abbia fatto tutto questo baccano. Anche perché le associazioni dei consumatori tacciono. Sì, proprio quelle stesse associazioni che ogni anno a Sanremo, tanto per fare un esempio della loro utilità sociale, si fanno in quattro per fare ricorsi sulle votazioni dei cantanti e robe simili. L’aumento del canone, però, non è per loro rilevante.  Intanto l’autority delle comunicazione non è pervenuta. Pagate in pace.

Luca Craia