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venerdì 16 settembre 2016

Caso antenna: vince la Vodafone



È mia precisa intenzione ricordare periodicamente il caso dell’antennona di San Liborio. Lo faccio non perché sia ossessionato da questa storia ma perché ritengo che in sé racchiuda una cospicua lista di insegnamenti che vale la pena tenere a mente. 
Prima di tutto questa brutta storia ci ha insegnato quanto a Montegranaro siamo spezzettati, frazionati, sbriciolati, privi di senso civico e di comunità. Era l’occasione per dimostrare coesione e invece i cittadini di San Liborio sono stati lasciati soli a combattere la loro battaglia. Ovviamente mi riferisco ai cittadini, i loro rappresentanti politici hanno assunto ruoli importanti, in positivo e in negativo. Ma ne parliamo più avanti. Ora mi voglio riferire ai cittadini che, sollecitati sia per la raccolta firme sia per la semplice condivisione di un problema di salute pubblica, rispondevano che da qualche parte l’antenna doveva pur stare, oppure che era meglio che stesse a San Liborio piuttosto che sotto casa loro.
Poi passerei ai giochini strani, di cui a Montegranaro abbiamo maestri in quantità. In questo caso se ne è visto un esempio favoloso: il Comitato. Il Comitato contro l’antenna Vodafone ha avuto un comportamento da KGB de noatri favoloso. Si sono presentati in assemblea pretendendo di prendere il controllo di ogni operazione, hanno ritirato la petizione cartacea con tutte le firme e… sono spariti. Non hanno avuto alcun ruolo nella trattativa con Vodafone ma hanno fatto sparire le carte della petizione. Il loro comportamento era teso a rallentare ogni operazione e a far apparire l’amministrazione comunale meno colpevole. Non ci sono riusciti.
E passiamo all’amministrazione comunale: qui abbiamo visto davvero quanto bassa sia la qualità politica di chi ci amministra. Pressappochismo, approssimazione, uniti a una scarsa capacità di gestione delle emergenze e a una scarsissima capacità di comunicazione. Hanno lasciato fare alla Vodafone quello che voleva finchè i cittadini non se ne sono accorti e si sono ribellati. Hanno fatto finta di sostenere le istanze dei cittadini ma hanno tergiversato e perso tempo. Non fosse intervenuta con forza l’opposizione l’antenna starebbe emettendo radiazioni all’interno degli appartamenti circostanti.
L’opposizione: ha fatto quello che doveva fare. Ha incontrato i cittadini, si è fatta interprete delle istanze con un’azione politica che ha portato alla soluzione del problema. Ha anche trovato unità, l’opposizione, e un dialogo tra forze diverse che oggi è diventato confronto sui temi principali, un modo democratico e più efficace di fare opposizione senza perdere la propria identità politica.
Infine la Vodafone. L’azienda ha vinto, perché ha dimostrato più buon senso di tutti: del Comune che buttava via la salute dei cittadini, del Comitato che faceva i giochetti, del privato che pensava solo ai soldi che avrebbe ricavato. La Vodafone ha capito che non era aria e ha deciso di non metterla per niente, l’antenna, a San Liborio. Il servizio è calato un pelino di qualità ma funziona ancora e i problemi sono finiti. Bastava poco. Complimenti alla Vodafone.

Luca Craia

lunedì 13 luglio 2015

Aumentano le tariffe di tutti i gestori telefonici. Ma nessuno dice niente.



I tre maggiori gestori di telefonia mobile, Tim, Vodafone e Wind, zitti zitti tomi tomi, si sono accordati per dare una nuova fregata ai consumatori. Oramai quasi tutti hanno un canone mensile ricaricabile. Che si sono inventati questi geni del telefonino? Invece di aumentare le tariffe, cosa antipatica ai consumatori e molto evidente, accorciano le scadenze dei canoni. In pratica, se prima il canone durava un mese oggi dura quattro settimane, che non è la stessa cosa. Quindi ogni ventotto giorni si dovrà rinnovare il pagamento del canone. Che, tradotto in soldini, equivale a un aumento di circa l’8%.
Ve ne eravate accorti? Beh, magari si, ma non è che la notizia abbia fatto tutto questo baccano. Anche perché le associazioni dei consumatori tacciono. Sì, proprio quelle stesse associazioni che ogni anno a Sanremo, tanto per fare un esempio della loro utilità sociale, si fanno in quattro per fare ricorsi sulle votazioni dei cantanti e robe simili. L’aumento del canone, però, non è per loro rilevante.  Intanto l’autority delle comunicazione non è pervenuta. Pagate in pace.

Luca Craia